Serie TV > The Vampire Diaries
Segui la storia  |       
Autore: VeraNora    22/02/2013    4 recensioni
Sono un'appassionata di The Vampire Diaries, una devota fan di Damon ed ultimamente una sostenitrice del Delena. A me piace leggere più che scrivere però non mi nego il diletto. In questa storia voglio mostrare quello che penso sia avvenuto off screen, tutti quei momenti che non ci sono mai stati mostrati ma che abbiamo immaginato tutti, in un modo o nell'altro. Questo è quello che ho immaginato io, questo è quello che ho 'visto' nella mia testa.
Genere: Fluff, Romantico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert | Coppie: Damon/Elena
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Elena aprì la porta e vedendo Damon la tensione che le aveva attanagliato lo stomaco per tutta la giornate si sciolse. Quando era salita su quella macchina per andare al lago, aveva immaginato una miriade di scenari e tutti prevedevano baci e abbracci, in nessuna aveva supposto altri grattacapi. Doveva aspettarselo, niente andava mai come previsto.
«Che ti è successo? Stai bene?»
Gli chiese mettendogli le mani sulle spalle, Damon era teso, nervoso
«Kol… ecco cosa è successo»
Rispose lui poggiando una mano su quella di Elena. La ragazza si tranquillizzò un attimo
«Grazie al cielo ne siete usciti entrambi… se Kol avesse preso Jeremy»
Disse lei cercando di cacciare dalla sua mente le brutte immagini che si stavano creando. Appena Damon sentì nominare Jeremy una specie di istinto primordiale settò i suoi pensieri.
Qualcosa di estraneo lo relegò in fondo a sé stesso e lì attese, spettatore inerme di quel che stava succedendo. Quando si sentì anche parlare, una specie di terrore remoto iniziò a tarlargli la testa
«È qui? Voglio solo parlargli velocemente»
« È al Grill, voleva controllare Matt»
Rispose candidamente Elena
«Beh… è meglio che vada a scusarmi, sono stato… sono stato duro con lui oggi»
Disse qualcuno utilizzando la voce di Damon mentre lui assisteva passivo da qualche parte. Elena annuì e si sentì profondamente colpita da quella richiesta, quasi le scappò un sorriso, il pensiero che il suo Damon potesse voler chiedere scusa a suo fratello le piacque, le fece pensare che qualcosa di buono, in fondo, c’era
«Fammi prendere la giacca, vengo con te»
Gli disse continuando a sorridere
No! No! Elena! No!” gridava qualcuno da dentro la testa di Damon, ma quell’urlo moriva muto, inespresso.
Elena rientrò un attimo e fu subito da lui, sorrise di nuovo
«Cosa?»
Fece la persona che usava il corpo e la voce di Damon
«Niente… è solo che…»
Disse lei
«Che?»
«Tu? Che chiedi scusa a Jeremy?»
Damon la guardò inclinando la testa da un lato
Elena fermami! Ti prego! Fermami!” ancora un grido muto
«Beh… dovrei chiedere scusa anche a te»
Elena corrugò la fronte dubbiosa
«Non era così che mi aspettavo di accoglierti»
Disse Damon, tornato in sé ma completamente immemore di quanto accaduto fino a poco prima
«Non si può dire che non mi avevi  avvertita… ma…»
Fece lei, poi proseguì
«Klaus, Damon? Sul serio?»
Damon roteò gli occhi ed espirò
«Ci siamo… lo so! Lo so! Non avrei dovuto. Mi sono fatto beffe di Stefan e solo ora capisco che…»
Elena lo guardava interrogativa
«Quando Klaus decide, Klaus fa… ho pensato che così avrei limitato i danni»
Elena si fermò
«Far uccidere persone innocenti ti sembra limitare i danni?»
Disse con un lieve cenno d’accusa. Damon recepì quelle parole come gettate addosso con violenza, si sentiva in colpa e vedere il disappunto negli occhi di Elena era insopportabile
«Ascolta, Damon… non ti volevo accusare… ma… è che mi sembra tutto così assurdo»
«Lo so… ma credimi, Klaus non avrebbe accettato un no come risposta. Mi avrebbe strappato via il cuore in uno schiocco di dita e poi Jeremy sarebbe rimasto solo, indifeso»
Al solo nominare Jeremy, un nuovo flash offuscò la mente di Damon, fu una frazione di secondo ma Elena lo notò
«Che c’è?»
Chiese mettendogli una mano sul viso, Damon scosse la testa e sorrise
«Niente… le torture di Kol mi hanno indebolito… niente che una sacca di sangue non possa mettere a posto… o una persona…»
Fece guardandosi intorno
«Damon!»
Disse lei risoluta, il vampiro si aprì in un sorriso sincero, gli fece quasi male tanto scoppiò improvviso, aveva dimenticato quanto fosse carina con quell’espressione
«Sto scherzando… sto solo scherzando»
Disse avvicinandosi e dandole un bacio tenero a fior di labbra, non ebbe il tempo di godere del momento che una parola gli piombò in testa causandogli dolore fisico: sire bond.
Si staccò da Elena e cercò di camuffare quel disagio, inutilmente
«Damon…»
Disse dolcemente lei
«Lo so… lo so…»
Fece lui
«Dai, sbrighiamoci…»
Continuò girandosi e proseguendo verso la macchina. Elena lo seguì ed appena entrata nell’abitacolo disse
«Lo sai che non potremo evitare il discorso per sempre, vero?»
Sì, Damon lo sapeva, ma sapeva anche che non voleva e non poteva farsi ricogliere impreparato.
Quel ‘ti amo’ era arrivato così inaspettato ed improvviso che non fu in grado di resistere dal dirle di raggiungerlo. La gioia gli aveva annebbiato nuovamente il cervello mettendo in secondo piano il contesto in cui la stava invitando… o forse lo sapeva?
Nel profondo il vampiro non voleva concedersi di credere alle parole di Elena, anche se lei le aveva definite “la cosa più vera di tutta la sua esistenza”. Qualcosa di inconscio si mosse in Damon spingendolo a cancellare l’ordine di farla stare lontana per metterla di fronte all’evidenza delle cose: lei aveva detto di amare l’uomo che non si era opposto a Klaus ed alla sua carneficina.
Sì, certo, avevano appena chiarito che non c’era possibilità di dire di no… ma Damon si sentiva comunque in difetto. Ed il sire bond, oh! Il sire bond. Quel mostro tentacolare che gli avviluppava ogni pensiero. Ed ora lei era lì, pronta a riprendere da dove avevano lasciato
«Elena… non prenderla a male… ma vorrei davvero discuterne quando…»
«Quando tutto questo sarà finito?»
Finì lei per lui. Damon annuì e mise la macchina in accensione
«Ma tu almeno mi credi?»
Chiese lei improvvisamente. Damon frenò quel brivido lungo la schiena e si obbligo a tacere
«Quello che pensavo»
Disse lei con un tono dispiaciuto
«Elena, è complicato… però ti basti sapere che farò di tutto per ottenere quella dannata cura…»
«Di tutto?»
Chiese lei
«Di tutto»
Ribadì in tono greve lui. Il resto del viaggio lo passarono in silenzio, arrivati al Grill, Elena lo fermò un attimo prima di entrare, si mise sulle punte e lo baciò
«E questo per cos’era?»
Chiese lui con gli occhi chiusi cercando di prolungare quella sensazione
«Potrai non volerne parlare fino a quando questo inferno non sarà finito, ma resta quel che ho detto e se non posso farlo con le parole, te lo ribadirò con i fatti»
Disse lei tornando ‘a terra’. Damon aprì gli occhi e la guardò serio, desiderò d’avere qualcosa da dire ma non riuscì a pensare a nulla. Entrarono  e subito videro Matt
«Non hai mai una serata libera?»
Gli chiese Damon
«Ho preso due giorni di ferie per aiutarti alla casa sul lago, ricordi? Sono stato quasi ucciso…»
Rispose Matt un po’ scosso dal vederlo sano e salvo
«Dov’è Jeremy?»
Chiese qualcuno al posto di Damon, ma sempre utilizzando la sua voce
« È  nel retro credo»
Rispose Matt. “Stupido, insignificante calciatore di palle! Non dirmelo! Stai zitto” urlò Damon, quello vero, di nuovo relegato da qualche parte mentre quello che aveva preso possesso di lui si dirigeva verso il retro.
Elena rimase un attimo indietro ad assicurarsi che l’amico stesse bene
«Va tutto bene fra voi due?»
«Sì, nonostante tutto»
Rispose Matt, in fondo, in fondo, era grato al vampiro per aver salvato l’amico.
Damon arrivò al bancone e dal fondo del locale spuntò Jeremy, il ragazzo ebbe un guizzo di sollievo nel vederlo, ma fu subito cancellato dall’espressione che assunse il vampiro.
Infatti, chiunque stesse guidando il corpo di Damon, si lasciò totalmente prendere dall’istinto della caccia ed appena avvistata la preda tutto nel vampiro iniziò a connettersi con i fluidi di Jeremy. L’unico odore che sentiva era quello della sua pelle, l’unico rumore quello del battito del suo cuore… riuscì perfino ad immaginare il sapore del suo sangue e la bocca gli si inumidì.
Vene profonde iniziarono a formicolare intorno a quegli occhi di solito trasparenti come cristalli, ma in quel momento iniettati di sangue. Jeremy avvertì il pericolo e scappò via mentre Damon avanzò deciso senza curarsi degli ostacoli
«Damon!»
La voce di Elena squarciò il buio che stava inghiottendo il vampiro, quello vero, quello intrappolato sotto una coltre di istinti che non riusciva a controllare. Si girò e la vide lì
«Stai bene? Che sta succedendo?»
Lo guardava preoccupata. Si attaccò a quello sguardo e fece forza con tutto sé stesso per emergere di nuovo, quando finalmente rivestì il suo corpo tutto gli fu più chiaro: Kol lo aveva soggiogato affinché uccidesse Jeremy. Il suo corpo, seppur di nuovo con lui al comando, si mosse ad inseguire il fratellino di Elena. Entrò nella stanza dove era sparito poco prima, la ragazza lo seguì
«Damon, che problema hai?»
Chiese lei preoccupata
«È stato Kol»
Disse lui quasi senza voce mentre ispezionava la stanza in cerca di ‘tracce’
«Deve avermi soggiogato. Se dovessi trovare Jeremy… lo ucciderò»
E prima di poter pensare a come resistere, il passaggio lasciato aperto da Jeremy, richiamò Damon facendo perno su quell’istinto primario alla base dell’essere vampiro: la caccia. 
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: VeraNora