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Autore: Memoriesofmeandyou    22/02/2013    3 recensioni
Spesso le persone hanno solo un impellente bisogno di essere salvate, di qualcuno che le prenda e che, senza dire nulla, le abbracci. Zayn Malik è un musicista emergente inglese, un sognatore, un cuore infranto, mentre Julia Stoner è una bellissima cubista rinomata fra i migliori locali di Londra, con un passato burrascoso alle spalle ed un presente complicato ed un futuro incerto.
– Com’è lì? –
– Piove un po’, ma a me va bene così. La città non è male. –
– Perché non lo hai aspettato prima di andar via? Lui sarebbe tornato. –
– Spiegalo tu al mio cuore, che non ce la faceva più a saperlo nella mia stessa città, fra le stesse grigie vie incasinate di Londra, e non poterlo sentire vicino. –
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Breve intro:
non sono una directioner, ma loro non mi dispiacciono affatto e questa ff è dedicata ad una mia cara amica nonché compagna di banco <3 Inoltre ci tengo a precisare che qui i One Direction non sono ancora un gruppo affermato, bensì un gruppo emergente.
Spero vi piaccia, buona lettura! :)

E' Julia Stoner. E' sempre stata Julia Stoner.

Da tre settimane ogni sabato, alle due meno venti della notte, Zayn Malik sedeva sul divano in pelle nera della sala vip del Sunrise, nel quartiere di Soho, e vi restava finché il locale, all’alba, non chiudeva.
C’era gente che fumava più sigarette di quanto fosse umanamente possibile, gente che danzava freneticamente con le mani al cielo, gente che affogava i dispiaceri nell’alcool, e c’era lei, che faceva bene al cuore di Zayn Malik: Julia Stoner, la migliore cubista del Sunrise nonché più bella ragazza che il ragazzo inglese avesse mai visto.
Dopo la rottura con Perrie Edwards, Zayn pensò erroneamente che la sua vita fosse giunta al termine, poi arrivò lei, con i suoi occhi più profondi del mare, con quel suo cuore indistruttibile e inarrivabile.
E lui la guardava, la guardava danzare su tacchi vertiginosi consapevole di far gola a tutti i presenti, maschi o femmine che fossero, e di essere la più meravigliosa e splendente fra tutte le sue colleghe. La guardava da quel divanetto e desiderava che lei fosse lì, fra i suoi giorni, le sue gioie, le sue lenzuola, nella sua vita, per sempre, sebbene conoscesse di quella ragazza solo l’aspetto: ricordava a memoria la postazione di ogni suo neo, le sfumature incredibili dei suoi occhi verdastri, il latteo colore del suo incarnato, le sere in cui aveva lasciato i suoi capelli ricci e le sere in cui li aveva lisciati con la piastra. Zayn Malik ricordava tutto, tutto. Per il resto, in giro si diceva che avesse una vita, come si suol dire, tutta sesso, droga e rock’n roll: aveva qualche futile scopata e un bel po’ di sbronze alle spalle, ma era una persona interessante.
Elizabeth Hamilton, migliore amica di Zayn nonché barista tanto allegra da dare l’impressione di amare il proprio lavoro alla follia, si preoccupava di non lasciare mai il cantante senza un bicchiere di birra in mano solo che, stavolta, anziché tornare al proprio posto dietro il bancone illuminato, si sedette accanto al ragazzo appoggiandosi il metallico vassoio rosso sulle gambe.
– Allora, Malik, chi è la fortunata? –, domandò sorridente la ragazza dal viso costellato di lentiggini rossicce, proprio come i capelli. La musica era eccessivamente forte, così fu costretta ad alzare notevolmente il tono di voce per farsi sentire.
– Cosa ti fa pensare che ci sia una fortunata, Liz? –, rispose lui dopo aver bevuto un generoso sorso della propria birra.
– Ti conosco Zayn, ti conosco quanto conosco il bancone del bar e, credimi, lo conosco bene. E’ Alexandra Derek? –, Alexandra era una cubista di straordinaria bellezza, di piccola statura ma ben fatta, proporzionata; il ragazzo, però, scosse il capo in segno di negazione.
– Allora scommetto che è Eva Cooper: ha un bel sedere. –, continuò Elizabeth, e in effetti Eva non era niente male, ma Zayn scosse nuovamente la testa.
– Dio, Liz... E’ Julia Stoner. E’ sempre stata Julia Stoner. –, confessò infine il giovane, causando forte stupore nell’amica, che spalancò sorpresa.
– Zayn… Non riporre troppe speranze in questa relazione, non aspettarti più di una scopata nel caso tu decida di provarci con lei. –, disse la barista con fare materno appoggiando la mano sulla spalla dell’amico, che era intento a scolarsi l’intero calice di birra.
– Elizabeth, non ti pago per star seduta a chiacchierare con la clientela! –, urlò un uomo sulla cinquantina dall’altro lato del locale. Edward Gutierrez era il proprietario del locale, arrogante quanto tirchio.
– Sgobbo fino a crollare e non arrivo a fine mese con la paga che mi rifila quello lì, dimmi se è normale. –, si lamentò la barista alzandosi per andare a prendere le ordinazioni.
E intanto Julia ballava, ballava e il mondo sembrava inchinarsi dinnanzi alla sua raggiante bellezza.

-

Alla fine della serata, verso le sei meno venti del mattino, tutte le cubiste rientrarono nello spogliatoio, mentre i clienti del locale si godevano la fine della serata danzano nel modo più sfrenato possibile.
Julia, seduta a gambe accavallate davanti allo specchio, si ripuliva accuratamente il viso dal trucco con una salvietta struccante. Accanto a lei c’era seduta Mindy Dover, una di quelle leccaculo epiche, di quelle che fanno buon viso a cattivo gioco. Era gelosa fino all’ultimo capello delle attenzioni che il bel ragazzo inglese riservava alla sua collega, ma per orgoglio non lo dava a vedere.
– Ma hai visto come ti guarda quello lì? –, domandò a Julia dipingendosi in viso il sorriso più falso del mondo.
– Non mi guarda in nessun modo, Mindy. –
– Ma come fai? Ti guarda come se ti volesse scopare dalla mattina alla sera! –
– Mi vuole bene. Non è come quello stronzo di Matthew. –, rispose Julia, alludendo al suo ex che l’aveva lasciata subito dopo averla portata a letto. Era andato anche con Mindy e Julia lo sapeva, ovviamente, ma non voleva problemi all’interno del gruppo quindi pensò che tacere fosse la soluzione migliore per tenersi stretto il lavoro.
– Secondo me dovresti dargliela. –, continuò Mindy.
– Secondo me dovresti chiuderti la bocca. –

-

Zayn attendeva Julia fuori al locale ogni sera, nascosto nell’ombra, la guardava girare l’angolo della strada e poi tornava a casa.
  
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