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Autore: Sweet_Insane    22/02/2013    2 recensioni
°Ricordo quei giorni d'estate passati a riflettere sul senso delle cose. Mentre tutto il resto del mondo andava in coppia e solo io ero da solo.°
*Ricordo quei giorni d'estate in cui tutto mi pareva buio e avevo la continua paura che l'oscurità mi trascinasse via.*
°Poi però ti ho vista... e tutto mi è stato chiaro...°
*... sei stato il mio spiraglio di luce nel buio...*
°... sei stata la mia salvezza...°
*... sei stato la mia anima...*
°*Insieme abbiamo scacciato l'oscurità dai nostri cuori*°
Genere: Malinconico, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nel vedere quei teppisti malintenzionati si stringevano sempre di più verso me e Alma, pensai a quanto la mia vita fosse stata insulsa e orrenda. Sarei morto da solo, insieme a una ragazza che conoscevo appena. Chi vorrebbe una fine del genere? Forse avrebbero ucciso solo me, per poi approfittarsi della ragazza dal cuore di ghiaccio. Non potevo stare lì immobile a guardare, dovevo agire in qualche modo. Feci un respiro profondo e mi avventai su uno che sembrava il capo della banda, con il braccio trasformato in falce. Questo mi fermò con uno scatto fulmineo e mi fece sbattere contro il muro. Uno dei suo seguaci si avvicino con aria beffarda a me e mi alzò per il colletto della felpa. Per quanto fossi forte loro erano davvero troppo anche per uno come me. Cominciò a prendermi a pugni. Con la coda dell’occhio guardai verso Alma, era rimasta impassibile e li guardava con aria di superiorità e sufficienza. Alma: “Tsk.” La ragazza di ghiaccio si mise a cercare qualcosa nella borsa, noncurante dei teppisti che si avvicinavano sempre più a lei. Nella via vicina si sentono delle voci, sono due, una maschile e una femminile… quella maschile mi è familiare: è Kid! Se riesco a farmi sentire potrebbe aiutarci, in fondo è uno shinigami. Alma continua a sgarfare nella sua borsa. D’un tratto tirò fuori un libro, era grande e aveva tutta l’aria di essere antico. I bulli si erano fermati a qualche passo da lei, che guardandoli gelida stava sussurrando qualcosa. Un urlo la fermò, erano Arata e Kid. Arata: “Alma fermati! Non usare IL LIBRO. Sai le conseguenze.” Il gruppetto si girò verso i due che erano appena entrati nel vicolo. Capo: “Oh ma guarda che ragazza carina. Sei venuta a salvare la tua amichetta?” Tutti i compari risero fragorosamente. Non si accorsero che Alma era dietro di loro e stava per colpirli con una scarica elettrica. Lo schiocco dell’elettricità sulla pelle dei loro giubbotti echeggiò nell’aria. Il bulletto che mi teneva per il colletto mi lasciò andare per raggiungere il suo capo che era caduto. Quando esso si rialzò guardò Alma adirato, ma lei non si scompose, rimase a fissarlo gelida e con aria di sufficienza. Teppista: “Hai intenzione di fargliela pagare capo?” Capo: “Mi sembra ovvio. Preparati ragazzina, di’ addio ai tuoi amichetti perché non li vedrai mai più.” Alma: “Tsk. Con le minacce non fai nulla. Dimostrami che sei capace di battermi con i fatti.” Arata si avvicinò ad Alma, ma aveva tutta l’aria di non volersi battere. Il capo della banda di teppisti si fece lanciare un tubo di ferro, che picchiò per terra. Kid mi aiutò ad alzarmi e ci spostammo. Arata: “Alma, non siamo costrette a farlo.” Alma: “Non ci metteremo molto, non sono tanto forti.” Capo: “Smettetela di blaterare, fatevi sotto!!!” Si avventò su di loro. Con uno scatto fulmineo si spostarono e Alma, ignorando il divieto di tirare fuori il libro, lo aprì. D’un tratto un vortice iniziò ad attirare dentro il libro il gruppo di teppisti. Una luce si sprigionò dalle sue mani e in un attimo i bulli erano spariti. Arata: “A-Alma… non dovevi! Stupida! Ora come glielo spieghiamo?” Kid: “Arata… cos’era quella cosa?” Io: “Alma… stai bene? Cos’è successo poco fa?” Alma: “Scusa Arata…” Prima che potesse risponderle corse via quasi in lacrime. Avevo intenzione di seguirla, ma Arata mi fermò. Arata: “Scusate, non doveva succedere. Dopo le parlerò, ma prima devo chiedervi di non raccontare a nessuno ciò che avete visto prima, per nessun motivo al mondo.” Io: “Tranquilla, sarò muto come una tomba.” Kid: “Va bene. Se non sono troppo indiscreto posso chiederti come vi siete conosciute, siete così diverse.” Arata: “Non c’è problema. Io e Alma ci siamo conosciute l’anno scorso. Era appena arrivata nella mia classe e non conosceva nessuno, non era riuscita a farsi amici. E’ sempre stata fredda con tutti, tentavo di avvicinarmi a lei, ma aveva creato come una barriera, così mi arresi e la lasciai perdere. Quando ci incontravamo nei corridoi ci guardavamo dall’alto al basso e dal basso a l’alto. Abbiamo iniziato a conoscerci un giorno in cui tutti i nostri compagni erano in gita, tranne noi. Quando entrai in classe lei era seduta come al solito nell’ultimo posto vicino alla finestra che guardava fuori. Tentai di rivolgerle la parola più volte, ma sembrava ignorarmi. Le ore passavano e lei se ne stava a guardare fuori dalla finestra. Le chiesi cosa stesse guardando, lei rispose che guardava il cielo che stava diventando rosso. Dietro di noi il muro venne sfondato da una creatura mostruosa, voleva ucciderci. In qualche modo ci sentimmo spinte a combattere insieme e così scoprimmo di essere rispettivamente lei un’arma e io una maestra d’armi.” Non mi sembrava una storia molto diversa da quella mia e di Maka, infondo ci eravamo in contrati in modo simile. Ma a giudicare dal tono di voce di Arata quando parlava ad Alma del libro, c’era molto che le due ragazze ci nascondevano. La domanda era: cosa ci tenevano nascosto?
  
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