Fanfic su artisti musicali > Big Bang
Segui la storia  |       
Autore: lallinachan    22/02/2013    0 recensioni
Alex è una ragazza come tante e come nessuna. Sogna di trovare un lavoro nel magico mondo della musica e lotta per farcela. Cosa centra con i Bigbang? Ha una sorella minore Annie che stravede per loro e la trascinerà da concerto a evento con la speranza di poterci parlare.
-Perché sforzarsi tanto, a cosa serve?- Alex ricambiò lo sguardo confuso del ragazzo e sorrise.
-Forse a trovare un sollievo momentaneo al terrore del vivere!- un ghigno le si dipinse sul volto mentre constatava che tutto sommato, ogni tanto, sembrava persino una filosofa.
-Ah, sì.... come?!- l'aria confusa del ragazzo la fece ridere di gusto.
-Mi fa sentire felice, che altra ragione devo avere?- ecco perché si era affezionato, Alex faceva sempre di testa sua, nel bene e nel male.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, T.O.P., Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Le parole di Ji-Yong scorrevano veloci nella mente tediata di Alex mentre osservava il volto assorto del ragazzo che esponeva i fatti per filo e per segno, a suo dire. Cosa potesse fregare a lei della ex di Seung Hyun era un mistero che non osava risolvere, non dopo aver parlato per tre ore al telefono con Sammy senza nemmeno una tazza di caffè a farle compagnia.

Erano le undici del mattino e lei sentiva gente parlare da ben quattro ore, era ai limiti dell'umano, soprattutto contando che, nel migliore dei casi, doveva essersi addormentata alle quattro del mattino.

Era un'ora che si sentiva raccontare l'adorabile storia d'amore di Seung Hyun, con tanto di ragazza che all'inizio gli diceva di seguire il suo sogno e poi quando lui doveva scegliere lo mollava con una scena madre con tanto di collanine volanti, tanto per far passare il mal capitato cantante come il cattivo del momento.

Aveva capito solo una cosa da quel contorto racconto di un'ora da cui aveva appreso l'ossessione della ragazza per le fragole e l'esistenza di un ciondolo porta(s)fortuna che lo hyung si teneva sempre in tasca: quella come minimo prima di fare una scenata come quella descritta da GD doveva essersi fumata qualcosa di veramente buono.

Perché tutto sommato, nei luoghi più nascosti del suo cuore, Alex aveva capito abbastanza chiaramente che Seung Hyun non era poi così stronzo come sperava. Anzi, a giudicare dal tortuoso film mentale in cui Ji-Yong la stava trascinando a forza, quello era proprio un “ragazzo per bene”, di quelli che ti chiedevano di aspettarli mentre si costruivano un futuro per poi servirtelo su un piatto d'argento, corredato da frasi sdolcinate e occhioni da cucciolo.

Invece il genio di Haerin aveva rifiutato il roseo futuro del rapper perché voleva averlo tutto per se ora e per sempre. Oltretutto non aveva nemmeno capito se quello era il nome della ragazza o dell'amica che aveva scritto a Seung Hyun per un finto appuntamento.

Come se non bastasse, oltre a chiedergli di abbandonare il suo sogno per stare appiccicato a lei, quando lui aveva detto, testuali parole di Ji Yong, non posso, lo faccio per te... lei in tutta risposta era scoppiata in strilli degni di un soprano, capaci di attirare l'attenzione di mezza YG, e aveva lanciato contro il famigerato, e sì, era famigerato date le trecento volte in cui Ji l'aveva nominato, ciondolo a forma di fragola contro il petto del cantante che, sempre parole di Ji Yong, l'aveva sentito sbattere sul petto come un colpo di cannone.

Alex dubitava molto che le cose fossero andate così, ci doveva essere per forza un motivo per cui la ragazza aveva fatto una tale scenata, però doveva adattarsi alle poche e assolutamente annodate informazioni che il leader le stava fornendo a spiccioli, quasi si trattasse di un'estimabile tesoro. Un serafico impiccati le sfuggi dalle labbra quando il maledetto ciondolo venne nominato per l'ennesima volta, interrompendo l'accorato racconto di Ji Yong.


-Ehi, mi hai fatto perdere il filo! Adesso dovrò ricominciare da capo!- un brivido di terrore trapassò la ragazza.


-Per l'amor del cielo, no! Ho capito... niente fragole, niente ciondoli a forma di fragole e niente canzone che mi hai fatto sentire, ok... ora però lasciami vivere! Mia nonna mi stava chiamando mezz'ora fa...- -Oh, ma è solo per la tua festa di compleanno di domani- ed ecco che era stata pesantemente scoperta.


-Ti prego, dimmi che l'ha detto solo a te...- il ragazzo sorrise divertito mentre la osservava massaggiarsi le tempie con aria sofferente.


-L'ha detto solo a me ma non ti preoccupare, ho mandato subito un messaggio agli altri per informarli, adesso sappiamo tutti che compi gli anni il 28 giugno, domani... sono tutti fuori a comprarti i regali...- un'imprecazione biascicata uscì dalle labbra della ragazza mentre si alzava dalla sdraio e rientrava in casa, incurante dello sguardo di GD che le scrutava le gambe lasciate nude dalla lunga maglietta che aveva indossato come copricostume.


-Io ti prenderò dell'intimo, così fai felice anche lo hyung!- -IMPICCATI!- il rumore del leader che si buttava in acqua interruppe la conversazione, lasciando Alex libera di buttarsi sotto il getto gelato della doccia nel disperato tentativo di sedare la rivolta che il suo mal di testa aveva organizzato.

 

 

-Allora, ti ha chiamata?- Alex scosse la testa seccata continuando a sfogliare una rivista che sua nonna le aveva comprato, ignorando alla grande la sua allergia per il gossip. Però, alla fine, sua nonna poteva farlo.

-Se non mi ha chiamata dieci minuti fa non mi ha chiamata nemmeno ora, non credi? E poi tu non eri mica per Seung Hyun?- Aya agitò le mani in aria nel tentativo di frenare subito i dubbi dell'amica.

-Certo che sono per lui! Per questo ti sto facendo notare che Jou non ti ha ancora chiamata nonostante prima della partenza abbia detto che voleva provarci davvero con te!- la più giovane fece spallucce chiedendosi quanto stupida la dovesse ritenere Aya se credeva che con due paroline dolci Jou avesse il suo cuore in mano.

-Lascia perdere, tanto non mi interessa nessuno dei due... comunque cosa si fa sta sera? Sono già le sei del pomeriggio, sono in vacanza e non so cosa fare...- -Se chiedo a Tae di uscire tu esci con TOP?- la più giovane si prese qualche secondo per valutare la sua situazione.


Poteva uscire con Seung Hyun, sfuggendo così alla furia omicida di sua nonna che non era ancora stata informata su che torta voleva, o poteva uscire con Jun, sfuggendo sì alla furia di sua nonna ma rischiando di sorbirsi il racconto dettagliato della serata precedente dal ragazzino che, a giudicare dal continuo saltellare in giro per casa, qualcosa doveva aver combinato.


-Va bene... però voglio vedere come inviti Bae a uscire... e il mio NON sarà un appuntamento, chiaro?- -E chi ha mai parlato di appuntamento! Hai la coda di paglia? Non è che in realtà lo vuoi un appuntamento con il bel principe tur- un cuscino interruppe il discorso della ragazza facendola cadere dal letto.


-Cambia spacciatore, io con quello non lo vorrò mai un appuntamento! Ancora una settimana e poi dovranno tornare a Seoul e io potrò starmene qui tranquilla tranquilla a fare quello che voglio...- anche se, in fondo, non era così brutto avere qualcuno con cui stare a parlottare la sera a bordo piscina invece di avere sempre intorno un gruppo di ragazzi pronti a saltarle addosso non appena si distraeva.

Seung Hyun per esempio era molto bravo a dire cavolate mentre se ne stavano a bordo piscina, lei con i piedi a mollo e lui comodamente svaccato su una sdraio. Parlava di qualsiasi stupidaggine, una volta le aveva parlato per quasi due ore della sua moto e lei, con sua grande sorpresa, si era ritrovata a pensare che tutto sommato sentirlo parlare anche di cose così stupide per ore non era affatto noioso, anzi. Per qualche strano motivo con quell'idiota intorno la noia la avvolgeva con molta più difficoltà ultimamente, tanto che ormai passava buona parte delle sue serate a chiacchierare del più e del meno con lui, limitandosi la maggior parte delle volte ad ascoltarlo e rispondendo solo alle domande dirette.

-Sai che andranno a Seoul a provare le vecchie coreografie per inserirti, vero?- ovvio che lo sapeva, come sapeva che le sarebbero mancati tutti, persino l'idiota che la chiamava maknae. Però non era da lei ammettere una cosa simile quindi si limitò a fare l'intrattabile come sempre.

-E allora? Io mi farò il culo dopo... a ognuno il suo... andiamo a chiedere a Bae di uscire... dov'è Seung Hyun?- -Al cellulare con Bom...- l'espressione seccata di Alex non sfuggì agli occhi dell'amica che l'accolse con un sorrisetto divertito mentre le sfilava dalle mani la rivista.


-Cosa c'è, sei gelosa del tuo oppa? Fossi in te mi preoccuperei di più di Dara, tra loro due c'è decisamente qualcosa... anche se da quando parlate di più lui aver perso interesse...- ed era vero, prima quei due mangiavano sempre insieme e lui stava sempre a messaggiare con la ragazza, poi Alex aveva deciso di passare le sue serate in giardino con lui e Dara era praticamente sparita dalla sua rubrica.

-Come potrei essere gelosa di quel coso? Dara se lo può tenere, le faccio il pacchetto regalo, l'altro Seung Hyun è compreso, così non mi può più chiamare maknae!- come piano non faceva così schifo. In un colpo solo si sarebbe liberata del ragazzo occhiaie e dell'idiota non troppo noioso ma pur sempre idiota.

-No! Non puoi lasciare a Dara il tuo principe turchese! Non puoi, capisci? È assolutamente sbagliato... non... no! Uff... andiamo da Tae, su!- come se lei avesse scelta, non poteva mica rischiare di far capire all'idiota che lo trovava, addirittura, non noioso.

Se c'era una cosa che non capiva era che lei era assolutamente allergica a cose stupide come fare i complimenti o ammettere che, in fondo, lo trovava carino. E solo carino, non bellissimo, non fantastico e non perfetto, carino. Carino poteva essere tante cose, carino poteva essere un ragazzo che incontravi al bar e che poi ti rimaneva in testa per una settimana come una tortura, carino poteva essere un ragazzo che si incantava sotto la pioggia a fissarti mentre ballavi al parco con tuo fratello e poi ti offriva un passaggio. Carino, volendo, era un ragazzo che decideva di ballare con te nonostante nello stesso locale altre venti ragazze fossero pronte ad offrirgli un drink e non solo. Carino, soprattutto, era un ragazzo decisamente guardabile e abbastanza gentile da non ucciderti nonostante dopo un'intera mattinata passata ad uccidere qualsiasi insetto ti stesse a meno di sei chilometri di distanza.

-Oi, vieni o no? Dai, non te la prendere, Dara non ha possibilità! Andiamo o Tae si addormenta sul divano e salta tutto...- a passi veloci si ritrovarono in sala dove un Bae mezzo addormentato sullo stomaco dello hyung mentre guardava la ricetta dei ravioli di zucca in televisione.

-Oi, Tae! Possiamo parlare un secondo?- il ragazzo sobbalzò sorpreso rischiando seriamente di finire a terra mentre annuiva nervosamente.

-Aya! Certo... dimmi tutto!- Alex ghignò malefica mentre notava le guance di entrambi colorarsi.

-Ieri io mi sono divertita molto, tu?- -Certo che mi sono divertito! È stata una bella serata...- e poi Aya aveva anche la presunzione di darle consigli sui ragazzi? Dopo una scena così patetica?

-Oh, grandioso! Allora sta sera ti va di...- -Uscire? Noi due?- -Sì... esattamente...- -Certo!- la più giovane si disse più volte di non ridere davanti ad una scena così tanto patetica.

-Alex, tu non avevi qualcosa da dire a qualcuno?- un ghigno divertito si dipinse sul volto di Aya mentre vedeva Alex alzare gli occhi al cielo e dare uno spintone allo hyung per farlo uscire dal suo stato di meditazione.

-Seung Hyun, svegliati!- -Sono sveglio! Come potrei non esserlo dopo la tua grazia?- lei in tutta risposta gli diede un altro spintone prima di prendere a torturarsi un labbro mentre macchinava un modo non compromettente per chiedergli di uscire.

-Sta sera hai da fare?- non era precisamente un buon inizio ma era molto meno compromettente delle frasette smielate di Aya.

-Come vedi avevo in programma di vegetare sul divano... perché?- ma doveva fare tutto lei per forza? Non poteva accendere quel cervello bacato che si ritrovava e fare due più due?

-Allora sta sera usciamo?- -Con loro due?- già si immaginava la scena, occhiate imbarazzate, Aya che squittiva ad ogni singola mossa dell'amico, Tae che tossicchiava imbarazzato appena lei si muoveva e Alex che, in tutta la sua adorabile presenza, si limitava a fissare la scena con sguardo scettico, completando il patetico quadretto.

-Per l'amor del cielo, no! Andiamo a farci un drink e basta, loro facciano quel che vogliono, basta che non mi stiano intorno...- -Grazie, eh!- la maggiore venne zittita con un gesto della mano mentre l'altra attendeva una risposta con l'aria di chi non sa bene se ridere o piangere.

-Va bene... sarà sicuramente più divertente di sentir Tae russare... mi faccio una doccia e arrivo...- Aya ridacchiò divertita mentre si avviava in camera a cambiarsi.

Alex invece dal canto suo prese il posto dello hyung sul divano osservando l'esaltata cuoca che strillava quanto i ravioli fossero buoni.

-Alex, ti stai preparando, vero?- -Certo... come no!- -Muoviti, altrimenti il bel principino potrebbe annoiarsi ad aspettarti, sai?- in tutta risposta Alex si lancio verso la sua stanza, evitando così Aya e decidendosi a mettersi quantomeno dei pantaloni sotto all'enorme maglietta/copricostume.

-Non farlo, non farlo!- -E tu quando saresti entrata qui?- -Mentre eri girata... non uscire così! Ti prego!- cosa diavolo voleva ora?

-Perché? Cos'ho di strano, sono vestita come sempre!- -Appunto!- la più giovane si guardò allo specchio confusa, cercando di capire cosa ci fosse di così sbagliato nei pantaloni che si era messa.

Erano i soliti, semplicissimi e comodissimi, pantaloni alla turca al ginocchio, niente di più e niente di meno. Come doveva vestirsi secondo quella matta? Magari Aya stava addirittura macchinando di farle indossare un obbrobrio simile al coso con il teschio in pizzo.

-Illuminami... cosa dovrei indossare per andare a bere un drink con Seung Hyun?- -Un vestito! Magari uno bello scollato, così finalmente qualcuno potrà vedere che bel fisico che ti ritrovi!- certo, come no.

-Guarda che io giro sempre con solo la maglietta qui! E poi Seung Hyun mi ha vista anche in costume!- -Oh! E cosa ti ha detto? Che ha fatto? Oddio! Ha visto il tatuaggio?- ma perché doveva fare così tante domande mentre lei continuava a chiedersi cosa diavolo ci fosse di sbagliato nei suoi pantaloni.

-Non credo... mi sono sciolta i capelli apposta... ma cosa c'è di male nei miei pantaloni?- -Usa almeno dei jeans, no? E poi non hai una maglietta della tua taglia?- in tutta risposta una maglietta enorme piombò sul naso arricciato di Aya.

-Questa è la mia taglia, le magliette più piccole mi stanno scomode...- -Aish! Va bene, esci! Faccio io...- la ragazza sbatté un paio di volte le ciglia mentre osservava la porta della sua stanza chiudersi.

-AYA! Fammi entrare, ti prego!- -Tutto bene?- proprio ora doveva apparire? Come se non le bastasse essere stata sbattuta fuori dalla sua stanza ora si trovava ad osservare un Seung Hyun in tuta la sua sgocciolante guardabilità, imbacuccato in un accappatoio abbastanza grande da lasciare scoperte si e no le dita dei piedi.

-Secondo te? Aya mi ha chiusa fuori...- -Esagerata! Entra!- l'ultima cosa che vide lo hyung prima della porta chiusa fu una macchia blu che veniva trascinata a forza dentro la stanza.

-No!- -Ma sono solo degli shorts! Allora questi jeans?- l'espressione speranzosa di Aya era quasi comica.

-Tu sei matta! Sono un regalo di Borislav, non li metterò mai, puoi anche bruciarli... e se mi metto questi?- i pantaloni bianchi della NY vennero brutalmente lanciati via.

-Questo vestito è- -Di una delle mie sorelle... deve essere finito qui per caso... dai fuoco pure a questo...- la maggiore scosse la testa affranta continuando a pescare abiti dall'armadio nella speranza di trovare un compromesso.

-Diventerò vecchia di questo passo! Seung Hyun probabilmente è già pronto e non si sta facendo tutte 'ste seghe mentali...- -Ah, ma lui è un idol! Sa di star bene con tutto! Tu invece sei Alex e stai andando ad un app...uscita con un idol quindi devi essere carina per forza, capisci?- per un secondo Alex vide distintamente i neuroni di Aya suicidarsi all'interno del suo cranio.

-Ho trovato! Facciamo così...- con gesti veloci Alex tirò fuori dall'armadio un paio di jeans e una maglietta che sembrava addirittura della sua taglia.

-Vediamo... jeans larghi... e cosa cambia da questi pantaloni?- -Sei proprio noiosa, sai? Per prima cosa sono jeans e poi sono stretti sul polpaccio... dato che sembri ossessionata dalle cose aderenti troviamo un compromesso...- la maggiore osservò per qualche secondo i jeans per poi immaginarseli addosso all'amica.

-Bene, ti staranno benissimo sul sedere! Cambiati, cambiati! Guarda quanto ci hai messo!- certo, ora era colpa sua, ovvio.

Cinque minuti dopo un'Alex tanto a disagio quanto incazzosa uscì dalla stanza con addosso i famigerati jeans. Jeans che vennero accolti con fischi sorpresi dai ragazzi radunati sul divano, obbligandola a rifilare loro un amabile dito medio mentre si chiedeva quando mai si era conciata in quel modo. Oltretutto non erano vestito poi così particolari, il problema di base erano decisamente le taglie, decisamente troppo piccole, tanto da passare ad un'enorme XL da maschio ad una semplicissima M da donna.

-Nuna, sei proprio carina vestita così!- -Jun, ringrazia il cielo di essere il mio dongsaeng o saresti già morto... Seung Hyun, an....diamo?- le parole le si bloccarono in gola come pochissime volte era successo in vita sua.

Di colpo degli shorts e una canottiera erano decisamente una priorità, soprattutto se pensava che quel ragazzo sarebbe stato il suo accompagnatore per la serata. Jeans neri leggermente aderenti, maglietta bianca che fasciava alla perfezione il fisico snello e giacca jeans borchiata a completare il tutto. Era dannatamente bello, abbastanza da farla avvampare mentre si sistemava una ciocca di capelli dietro l'orecchi nel disperato tentativo di darsi un contegno, abbastanza da obbligarla a prendere un respiro profondo per riprendere il controllo delle sue emozioni. Emozioni che, da quando aveva intorno quel ragazzo, facevano sempre le bizze.

-Bella maglietta... andiamo al bar sulla spiaggia?- mentre annuiva cercando di non sembrare troppo tesa notò le guance del ragazzo imporporarsi e le sue labbra incresparsi in un sorriso imbarazzato.

Lei si limitò ad uscire di casa nella speranza di distrarsi. Ragionamenti fin troppo spaventosi stavano prendendo forma nella sua mente, obbligandola a non prenderli sul serio.

-Anche la tua maglietta è carina...- o forse sarebbe stato più corretto dire che era carino il modo in cui fasciava il suo fisico, visto e considerato che quella era una semplicissima maglietta bianca.

-Grazie... come mai volevi uscire con me?- -Perché non mi dispiaci...- un sorriso gli increspò le labbra mentre con un gesto fluido le cingeva le spalle con un braccio.

-Nemmeno tu mi dispiaci...- e avrebbe volentieri aggiunto una battuta idiota ma per qualche motivo non gli sembrò il caso, semplicemente continuò a camminare verso il bar che aveva scelto, osservandola di sottecchi.

Lei dal canto suo si limitò a cercare di sembrare indifferente nonostante quel contatto così ravvicinato le stesse infondendo un senso di imbarazzo pressante, assurdamente mescolato alla sensazione di essere al posto giusto.

-Allora? Nessuna frase da rubacuori consumato con cui hai fatto piangere di gioia centinaia di ragazzine?- la risata roca del ragazzo si liberò nell'aria mentre la spingeva verso l'enorme tendone sotto il quale era stato allestito il bar per l'estate.

-Accomodati, mia diletta!- la ragazza scoppiò a ridere mentre si sedeva sulla sedia che Seung Hyun, in tutta la sua galanteria, le aveva spostato.

-Oh, che galante! Senti gentiluomo, li conosci i nomi dei drink in italiano o ordino io per te? Magari questa volta evitiamo di bere troppo- -Guarda che sei tu quella che beve come una spugna!- -Ma non dire cavolate! Sei tu quello che mi ha chiamata tipo trecento volte perché era ubriaco fradicio! Ehi, mi fai due Long Island?- -Arrivano!- Seung Hyun la osservò confuso dalle poche parole italiane, incapace di riprendere il filo del discorso.

 

-Sei brilla...- -Bugiardo! Sto benissimo! Non è che se tu dopo due drink non sai nemmeno qualè il tuo nome allora la stessa regola vale per me, eh! Che dicevamo?- -Stavi parlando da mezz'ora di tua sorella che ti fa sparire le cuffie... ora dimmi di nuovo che non sei brilla...- la ragazza sbuffò passandosi una mano tra i capelli mentre sorseggiava il quarto Long Island della serata.

-Guarda che è un argomento di vitale importanza! Se scopro che è stata lei a farmi sparire le cuffie blu elettrico la strangolo con queste mani, lo giuro!- in tutta risposta ridacchiò divertito, osservando le labbra della ragazza arricciarsi a seconda del contenuto del racconto.

-Con quelle manine che ti ritrovi? Ti manca la forza!- -Guarda che io sono forte!- il ragazzo annuì osservandola mentre trangugiava l'ultima goccia di drink e ne ordinava un altro.

-Ti sei truccata? Hai le labbra rossissime!- -Sì guarda... mi sono fatta bella solo per te! Ma fammi il piacere!- forse aveva ragione, in fondo nell'ultima ora si era morsa le labbra in continuazione.

-Ehi, sono così rosse? Continui a fissarle!- sporse un labbro mentre un'espressione confusa si impossessava del suo viso.

-No... tranquilla... mi ero incantato...- e il termine giusto era proprio incantato.

Non voleva sapere se erano i tre drink che avevano deciso di prendere a calci il suo autocontrollo o era stato il suo autocontrollo stesso a decidere di andare in vacanza ma quella sera quelle labbra erano maledettamente invitanti. Senza contare poi che lei, dall'alto del suo emanare sesso da tutti i pori, continuava a leccarsi le labbra e mordicchiarle in una danza alla quale lui avrebbe preso parte più che volentieri ma che sembrava decisamente troppo pericolosa. Una cosa era fantasticare, un'altra era agire. Agire richiedeva una certa dose di coraggio e, soprattutto, una certa dose di fortuna. Lui poteva benissimo decidere di prendere possesso di quelle labbra arrossate, su cui ora lei stava passando la lingua per rimuovere le ultime gocce di uno shot, ma questo non gli avrebbe di certo garantito la sua approvazione. Poteva benissimo beccarsi uno schiaffo e poi tanto, ma veramente tanto, imbarazzo oppure poteva ritrovarsi di nuovo in uno squallido bagno, o nel caso specifico in una minuscola cabina, con lei che ci capiva ancora meno di lui. Perché l'alcol di coraggio ne poteva anche portare ma il buon senso, quello andava decisamente a farsi benedire.

-Allora? Non lo bevi il tuo shot? Guarda che ce l'hanno offerto, non lo devi neanche pagare!- -Come? Ah... scusa, ero distratto...- lo buttò giù tutto d'un sorso, pentendosene poi amaramente.

-Ma che schifo è?!- -Unicum! Mai provato?- certo che no, lui non beveva certe schifezze.

-Per mia fortuna no! Fa proprio schifo!- Alex alzò gli occhi al cielo seccata mentre lo osservava digrignare i denti.

-Sei proprio un bambino... vuoi una tequila? Con il limone il sapore ti passa di sicuro...- certo, altro alcol da aggiungere a quello che già aveva in corpo, così il suo autocontrollo poteva andare in vacanza del tutto.

-Sì, ho ancora sete...- ma perché diavolo ragionava se poi dalla sua bocca usciva il perfetto contrario di quello che pensava?

Il ragazzo si incantò di nuovo a fissare le labbra che si muovevano veloci mentre ordinava gli shot. Sarebbe bastato sporgersi un po' in avanti e poi sarebbe cominciato quel gioco al massacro che portava o a un bacio o a una fuga imbarazzante ma il poco di buon senso che gli rimaneva stava lottando per ricordargli che non poteva saltarle addosso per sport, doveva quantomeno trovare un motivo valido e no, le labbra rosse non lo erano, non del tutto almeno.

-Ma ci sei? Bevi che voglio andare a ballare!- lui annuì buttando giù tutto d'un sorso e la seguì sulla sabbia, fregandosene del fatto che il giorno dopo quelle scarpe sarebbero state da buttare.

Con un gesto veloce le braccia di Alex cinsero il collo del ragazzo mentre cominciavano ad ondeggiare a tempo.

Seung Hyun la attirò a se delicatamente, lasciando che fosse lei a stringere di più la presa sul suo collo ed incatenare lo sguardo glaciale al suo. Un brivido percorse la schiena di entrambi mentre accorciavano le distanza.

Quelle labbra erano talmente vicine che poteva sentirne il calore, volendo poteva persino immaginarsi il sapore. Una scossa gli percorse la schiena mentre il briciolo di buonsenso che gli era rimasto andava a farsi benedire, in fondo poteva benissimo dire che era ubriaco fradicio, cosa non poi così falsa.

Alex sospirò chiedendosi quanto un solo ragazzo potesse essere lento. Non le era mai capitato di dover aspettare così tanto, in nessun caso. Al massimo aveva atteso per due minuti, poi aveva ottenuto quel che voleva e se n'era andata. Seung Hyun invece ci stava mettendo una vita e lei non ce la faceva più, quello sguardo affilato, quelle labbra talmente pressate da diventare pallide, tutto di quel ragazzo la stava mandando ai pazzi, persino quei suoi capelli platinati in quel momento sembravano tremendamente seducenti. Le labbra le tremarono leggermente quando accorciò ancora le distanze, tanto che le loro labbra si stavano decisamente sfiorando. A quel punto fu troppo, era davvero troppo. Dopo tantissimo tempo si ritrovò a fare la prima mossa, sporgendosi in avanti per prendere possesso delle labbra del ragazzo, interrompendo così quella tortura. Lo aveva baciato altre volte e non solo ma quella volta ci fu qualcosa di diverso, sentì distintamente le sue guance avvampare e il suo cuore prendere a battere veloce mentre stringeva tra le dita i capelli del ragazzo che intanto aveva preso ad accarezzarle la schiena. In quel momento avrebbe giurato che i polpastrelli del ragazzo fossero di fuoco ma forse era solo lei.

Un ghigno le si dipinse sul volto mentre sentiva la mano del ragazzo scendere fino al sedere, mettendo così a tacere tutti i suoi spaventosi ragionamenti. Perché quello era un segnale universale, una volta che ti toccavano il sedere era ovvio dove volessero andare a parare e questo era confortante. Forse Seung Hyun non era poi così diverso, forse era solo lei che si stava lasciando prendere troppo.

-OMO! Tae, guarda! Sono Alex e Seung Hyun!- una smorfia annoiata si dipinse sul volto della ragazza mentre si staccava dalle sue labbra e lanciava un'occhiata gelida all'amica saltellante.

-Cosa diavolo vuoi?- -Omo, scusa, non volevo disturbare! Scusa, scusa... voi continuate pure! Noi ce ne stiamo buoni!- per un secondo Alex si chiese seriamente se era bipolare, cinque secondi prima era completamente presa da pensieri poco consoni e cinque secondi dopo aveva serissimi istinti omicida.

-Certo... come no... Seung Hyun, andiamo a fare un giro nel vialone?- -Come vuoi... ciao!- aya ghignò facendo l'occhiolino all'amica mentre la osservava andarsene con un braccio del ragazzo intorno alle spalle.

-Alex...- -Mmm?- -Tu hai il contratto, no?- la ragazza annuì stringendo appena le spalle mentre vedeva l'ennesimo ragionamento complicato avvicinarsi a passi da gigante.

-Quindi noi due non ci dobbiamo mettere insieme- -Ovviamente no... non mi dirai che- -No, ma ti pare?- per un momento entrabi si chiesero come potessero intrattenere un discorso simile dopo aver trangugiato abbastanza alcol da mandare a farsi benedire le loro menti.

-E allora perché lo chiedi?- -Così...- poteva sentire distintamente il rumore delle rotelline che lavoravano sotto quella chioma platinata.

-Senti... e se noi... come dire...- -Amici?- il ragazzo annuì sentendo già l'amaro della sconfitta in bocca ma un sorrisetto furbo si dipinse sul volto della ragazza mentre gli faceva l'occhiolino.

-Amici con benefici?- Seung Hyun avrebbe giurato di aver sentito le campane a festa con tanto di fuochi d'artificio in quel momento.

-Certo!- Alex sorrise divertita e fece per ricordargli che questo implicava la sua completa libertà ma poi si disse che forse non era una buona idea informarlo della sua “amicizia” con quell'ingellato di Jou.

 

*** *** *** *** ***

 

-Come devo tornare a Seoul con loro?- la voce di Alex rimbombò fino nella stanza dove gli altri si stavano allenando, facendo zittire tutti e obbligando lo hyung ad uscire per controllare che quella ragazzina non facesse casino.

-Hai sentito benissimo, non darmi problemi da subito, sì? Devi tornare per allenarti, se vuoi restare puoi tranquillamente trovarti un altro lavoro...- simpatico il CEO.

-No, scusi... arriverò con loro... da quando devo farmi trovare alla YG?- -Arrivate di martedì sera... giovedì mattina alle sette meno un quarto devi essere in sala prove, chiaro? Ti lascio un giorno per riprendere il fuso orario... chiaro?- -Cristallino...- la chiamata si concluse senza insulti solo grazie all'intervento dello hyung che le tappò la bocca con una mano giusto in tempo per soffocare le varie invettive che stava per sparare.

-Stavo parlando al telefono, sai?- -Stavi per insultare il CEO, sai? Datti una mossa, anche noi dobbiamo tornare a lavorare e se torniamo impreparati ci uccide...- mostrando tutta la sua maturità si mise a fargli il verso mentre lo seguiva

-AAAAW! Che carini che siete insieme, fate proprio una bella coppia!- -Perché vuoi morire giovane Aya, perché? Chiudi quella bocca o te la faccio chiudere io!- le due ragazze si scambiarono sguardi di fuoco per qualche istante per poi scoppiare a ridere divertite mentre Jun faceva partire la musica e si divertiva a fare il cretino allo specchio, ignorando gli altri che cercavano di essere seri.

-Allora, cosa si fa sta sera per il tuo compleanno?- -Boh, discoteca... quando passo il compleanno qui vado sempre alla stessa discoteca, mi aspettano tutti lì...- Bae sorrise scompigliandole i capelli mentre faceva una giravolta.

-Perfetto... allora ti portiamo i regali lì?- -Non li voglio i regali... se voi mi fate un regalo poi io devo farlo a voi e io non sono brava a scegliere i regali- la risata rauca di Seung Hyun risuonò sotto la musica.

-Io lo so benissimo! Un semplice cd per il compleanno di un idol... queste fan con poche idee!- -Non sono una tua fan, ficcatelo in quella testa platinata, chiaro?- -Tu sei l'ultima che può criticare, testa blu con la ricrescita!- uno sguardo gelido perforò la schiena del ragazzo mentre con un movimento fluido Alex gli faceva lo sgambetto facendolo cadere a terra di sedere.

-Molto matura, davvero...- -Zitto, non puoi insultarmi il giorno del mio compleanno, meno quello del ventesimo, chiaro?- aveva maledettamente ragione ma come piccola vendetta lo hyung si diede il permesso di tirarla a terra, facendola crollare sul pavimento di ginocchia.

-Io ti strozzo! Jun, difendimi o sarà l'ultima cosa che non farai...- il ragazzino ridacchiò aiutandola a rialzarsi.

-Non mi uccidere, nuna! Sono ancora troppo giovane e bello!- -Jun, sei ancora un cucciolo, non obbligarmi a smontarti in maniera così brutale, ok?- il ragazzino le fece la linguaccia mentre la osservava ballare.

 

-Giù! Giù! Giù! Giù! Giù!- con un tonfo la bottiglia di Vodka venne messa sul tavolo dove Alex, circondata da tutti i suoi “amici” di lunga data, si era accomodata a inizio serata.

-Dai, dai, non sei ancora del tutto ubriaca! Ancora qualche sorso e poi ci si diverte!- la ragazza ridacchiò per non sibilare un'insulto dietro l'altro.

-Alex, vieni a ballare un po' con me, dai...- Seung Hyung di colpo le sembrò un'ancora di salvezza davvero irrinunciabile mentre i cinque ragazzi, che stavano cercando di farla ubriacare per fare a gara a chi la portava prima in bagno, continuavano a cercare di ficcarle la bottiglia in bocca.

-Quelli l'unica cosa che vogliono è darmi una botta! Non è che sia una cosa così assurda però ora sono in troppi... io al massimo li gestisco uno per volta!- -Emozionante...- una risata roca si liberò a due millimetri dall'orecchio di Alex, ormai stretta al corpo del ragazzo mentre ondeggiavano a tempo.

-Vero? Credo che non riuscirò a dormire 'sta sera dopo essermi ricordata una cosa così emozionante! Questa festa però mi annoia...- -E perché? Non sei felice di avere vent'anni?- la ragazza fece spallucce mentre giocherellava con un'orecchino dello hyung.

-Sì però di solito a quest'ora o sono su un tavolo a ballare con Aya, che ora sta cercando di stamparsi su Bae, o sono in bagno in compagnia...- Seung Hyun improvvisò un'espressione da latin lover dei poveri.

-Se vuoi ci vengo io in bagno...- -Ecco, dovremo lavorare sulle tue doti seduttive... e dire che mia sorella dice che sei capace di mettere incinta una con un'alzata di sopracciglia... sei veramente sopravvalutato!- un grugnito seccato anticipò la risata di Alex che cominciava a sentire i due terzi di bottiglia di vodka circolare nel suo corpo.

-Oh! Ma che canzone figa! Seung Hyun, ti devo dire un segreto... io cerco sempre di non ubriacarmi perché inizio a parlare a raffica e mi tolgo i vestiti alla minima cosa... controlli tu che mi tenga i vestiti addosso?- e, per quanto il rum gli stesse gridando di istigarla a togliersi quell'inguardabile canottiera nera con su scritto a stampe cubitali e gialline “invaders must die”, si ritrovò ad annuire e prestarle la sua cintura, legandogliela stretta in vita.

-Voglio vedere se da ubriaca riesci a slacciarti la cintura per toglierti la maglietta!- -Ma così non ti cadono i pantaloni?- il ragazzo si fece violenza per non morderle quelle labbra arricciate in un sorrisetto strafottente.

-Mi stanno giusti...- fece per aggiungere qualcosa ma fu interrotto dalla vista alquanto esilarante di Alex che si staccava da lui e cominciava a saltellare in giro come una molla, esaltata dalla musica potente che rimbombava in quelle quattro mura.

-Sembri un'esaltata!- -Solo un pochino! Questa musica è stra bella!- e giustamente lui si ritrovò a fare da babysitter ad Alex.

 

 

* appare da dietro un muro in armatura *

Chiedo scusa mille e mille volte per non aver postato in così tanto tempo... oltretutto non ho nemmeno una scusa plausibile, semplicemente avevo un po' il blocco dello scrittore e un po' la noia da scuola però una vita e passa di ritardo è un po' troppo... scusateeeee! * si butta a terra in ginocchio *

comunque questo è ciò che la mia mente malata ha partorito in un mesi di ripensamenti, spero non faccia troppa pena... davvero, scusate ç_ç

E dopo questa supplica per ottenere la vostra pietà volevo ringraziare SorryImBadBoyBB per aver inserito questa storia tra le preferite e le seguite, Haru_ per averla inserita tra le preferite, quelle da ricordare e le seguite, vanessa__, BeautifulNight96, kumikoinoue, LeLe_Sun, MinRo12 e chiara__05 per averla inserita tra le seguite, ringrazio tantissimo chi continua a leggere in silenzio e SorryImBadBoyBB e Alvis Raven per aver recensito questa storia, grazie mille :D

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Big Bang / Vai alla pagina dell'autore: lallinachan