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Autore: ISI    09/09/2007    2 recensioni
"Eh? Non capite? Come posso spiegarvi...avete presente quelle voglie improvvise ed insensate, che vengono ad ognuno di noi una volta almeno nella vita? Ecco, io una settimana fa ho sentito il bisogno impellente di scrivere.
Non chiedetemi perché, non lo so neppure io."
Che cosa potrebbe accadere se un rispettabilissimo serpeverde come Zabini si desse alla stesura di una piccola novella? E' la seconda delle fanfiction scritte per scommessa...vi prego leggetela e commentate...buona lettura!
Genere: Romantico, Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Luna Lovegood
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Lo scrittore e la dea della luna.

 

Dedicato a Greta e Chiara, ovvero a Gre e Chiku.

 

Non sono un ragazzo sdolcinato io.

E sapete perché? Perché io sono un serpeverde. I serpeverde non perdono mai il proprio tempo in cose che non portano un guadagno di un qualsiasi tipo, e che quindi considerano inutili. Fino a poco tempo fa anche io ero così, anche se differenza di molti altri miei amici, non consideravo l’arte in generale un’inutile perdita di tempo, ma adesso la cosa è peggiorata, anzi no, è completamente degenerata, è fuori controllo.

Eh? Non capite? Come posso spiegarvi...avete presente quelle voglie improvvise ed insensate, che vengono ad ognuno di noi una volta almeno nella vita? Ecco, io una settimana fa ho sentito il bisogno impellente di scrivere.

Non chiedetemi perché, non lo so neppure io.

Fatto sta che ho passato due ore buone a capo chino e a bocca cucita riempiendo d’inchiostro due interi fogli di pergamena.

E la sapete una cosa? Alla fine mi sentivo meglio, ero felice, ma in maniera diversa dal solito, vi sembrerà strano, ma è così...

Cosa ho scritto, dite?

Ehm...niente di particolare...una storiellina così, senza capo né coda...e comunque assolutamente niente di sentimentale...ops...ho parlato troppo...

E va bene, mi avete scoperto! Blaise Zabini, il terribile Blaise Zabini, primo della sua classe in tutte le materie, rispettabilissimo serpeverde, scrive storie d’amore.

In realtà ne ho scritta solo una e me ne vergogno alquanto, ma se non scrivessi ciò che mi dice il mio istinto, il mio sesto senso, la mia testa, il mio cuore, o qualunque cosa sia a guidare la mia mano sulla pergamena, non credo che potrei condurre una vita almeno minimamente normale. E ne ho le prove! Per circa due giorni ho provato a stare alla larga da penna e pergamena. E’ stato atroce ed illuminate: non riuscivo a pensare ad altro se non a quello che avrei tanto voluto scrivere, non seguivo le lezioni ed ero sempre teso come una corda di violino. Alla fine ho ceduto e non appena ho ripreso in mano la mia bella penna di pavone ho cominciato a scrivere e senza rendermene conto ho continuato tutta la notte, mentre tutti gli altri russavano. Alla fine ero esausto, ma felice come non ero stato mai. Non c’è alcun doppio senso nella frase di prima quindi smettetela di ridere immediatamente, accidenti!

Uh? Cosa? Chi sono i protagonisti della mia storia d’amore?

Ehm...la dea della luna ed il dio della notte...

No, non avete letto male, la mia storia parla davvero di due dei. So bene che è assurdo, anche se sinceramente non me ne importa proprio un bel niente, dato che neppure io so da quale strana ispirazione sia nata la mia storia.

Devo pure descrivervi i personaggi? Uffa, ma siete veramente noiosi! Tuttavia siccome sono estremamente clemente, vi concederò anche questo...allora la dea della luna ha le fattezze di una bellissima donna dai lunghi capelli biondo platino...no non propriamente come quelli di Draco...un po’ meno platinati e anche un bel po’ meno “arleccati”. Sono lunghissimi e liscissimi, sembrano essi stessi dei delicati raggi lunari e sono così belli che fanno invidia alle dee di tutti i corpi celesti, che si tratti di satelliti, pianeti e o stelle. Possiede due bellissimi occhi di zaffiro, nei quali risalta qualche sfumatura di celeste più scuro, alle volte tendente ad un chiarissimo grigio perla brillante.

La sua carnagione è rosea, un bellissimo compromesso tra il diafano e l’olivastro, la forma del viso è molto dolce, come d'altronde la sua espressione che è però anche un tantino stralunata...è la dea della luna in fondo ed è naturale che abbia la testa tra le nuvole...ok, questa battuta faceva pena, ma l’umorismo zabiniano è troppo alto e colto perché voi, miseri babbani, possiate comprenderlo.

Comunque, ero arrivati a descrivervi la dolcezza del suo viso perfetto...cos’altro posso dirvi di lei?

Ah, si ecco...nonostante sia una dea non ha dea non ha un portamento molto regale: quando non cavalca il suo destriero alato, un corvo di nera pece, la si può vedere saltellare soavemente tra i gigli bianchi adornano l’intera superficie del suo regno.

E non guardatemi in quel modo! Siete stati proprio voi a volere che vi raccontassi questa mia storia, no? Ecco allora ascoltate e zitti!

Poi ovviamente c’è il dio della notte, l’amato della dea della luna.

Egli ha l’aspetto di un uomo dai corti capelli neri, ha occhi di un blu piuttosto scuro, zigomi alti e una carnagione un tantino abbronzata, ma poco poco, giusto per non sembrare un morto...il tutto completato ovviamente da un fisico asciutto, muscoloso al punto giusto e piuttosto alto. A differenza della dea della sua amata possiede un portamento magnifico, solenne ed il suo destriero è un serpente alato dalle velenose fauci.

Ovviamente entrambi possiedono una grande intelligenza e una finezza mentale che non a tutti è comune.

? Vi piacciono i miei personaggi? Come no?! Ah...era uno scherzo...volevo ben dire...anche perché mi sono accorto di aver creato il dio della notte a mia immagine e somiglianza, quindi è normale che voi fangirls lo amiate e che voi fanboys ne siate invidiosi...

In realtà ci sarebbe anche un altro personaggio, ma dato che è l’antagonista del dio della notte diremo solo che non è un adone come il suo nemico e che  un paio di chili potrebbe anche perderli...per la creazione di questo personaggio mi sono mi sono rifatto ad una persona realmente esistente...un certo grifondoro impacciato e goffo che riesce, anche fin troppo bene in una materia idiota come erbologia...su, possibile che non ci siate ancora arrivati? Si! Bravissimi! E’ proprio Neville Paciock! Ma come avrete fatto ad indovinare?!

Comunque a grandi linee, la mia storia parla di questi due dei che si contendono la mano della bellissima dea della luna. Dopo un strenuamente combattimento il dio della notte riesce a sconfiggere quella del giorno (In fondo era Paciock, cosa vi aspettavate? Che io perdessi contro di lui? Suvvia siate realistici...) e presa tra le braccia la sua dea lunare vola con lei verso l’ignoto e, mentre vola, la bella dea della luna intona un canto d’amore per il suo dio della notte che fedele la segue rendendo la sua luce ancor più bella di quella del sole.

Vi piace la mia storia? Ne sono felice...l’avrei quasi finita, ma non riesco proprio ad immaginarmi le parole che la dea della luna canta al suo amato...ma forse voi potete darmi una mano...aspettate che prendo la pergamena...

 

Blaise zaini frugò per una mezz’ora buona nella propria cartella, controllò tra le pagine dei libri, andò addirittura a disturbare il principe delle serpi, intento a rollarsi una bella e ben poco salutare canna, chiedendogli se avesse visto in giro dei fogli di pergamena, ma il biondino non gli fu di grande aiuto, dato che quella che aveva in mano era o la terza o la quarta fumata del tardo pomeriggio. Non avendo ottenuto alcun miglioramento nella ricerca del suo imbarazzantissimo manoscritto, si fiondò fuori della sua sala comune come un pazzo, non considerò le urla indemoniate di Gazza, ignorò alla grande il professor Piton e la professoressa Mcgranitt che, intenti a parlottare tra di loro, per poco non furono travolti dalla disperata corsa del serpeverde scrittore.

Dopo due ore di ricerca Blaise non era ancora riuscito a trovare la creazione. Aveva corso da una parte all’altra del castello ed ora se ne stava appoggiato alla parete di un corridoio, in debito d’ossigeno, nel tentativo appunto di recuperarne un po’, quando sentì dei passi cadenzati riecheggiare nel corridoio dietro di lui. Si girò e la vide.

Luna Lovegood, con un portamento ben poco regale, stava saltellando verso di lui con la leggerezza di una farfalla su di un campo di gigli bianchi. Sgranò gli occhi: alla figura della corvonero si era sovrapposta, per un attimo, quella della sua dea della luna.

Corvonero...la dea della luna possiede un destriero alato che altro non è che un grande corvo di nera pece...

il giovane serpeverde sembrava essere entrato in coma, ma bastarono le parole della della ragazza a risvegliarlo:

-Blaise?- chiese lei con la sua voce calma, senza farsi troppi problemi nel chiamarlo per nome o nel dargli del tu.

-S...si?- rispose quello balbettando e cercando di calmarsi, senza però riuscirci.

-Anche i tuoi compagni di stanza si divertono a nasconderti le cose come fanno le mie compagne di dormitorio?- Blaise scosse il capo incredulo, ma che gli stava dicendo la dea della lun...cioè Luna Lovegood?

-No, perché...ho trovato questo...- gli spiegò tirando fuori dalla tasca un insieme di pergamene, sulle quali il serpeverde potè riconoscere la sua calligrafia piccola e perfetta. Il suo manoscritto! Il suo manoscritto era stato ritrovato dalla Lovegood.

-Grazie!- esclamò lui strappandoglielo di mano, senza troppa gentilezza -ma dove l’hai trovato?- gli chiese poi curioso.

-In biblioteca...per terra...- rispose lei calma.

-Ma io ho setacciato la biblioteca da capo a piedi e non l’ho visto!- esclamò alterato.

-Molto probabilmente sei arrivato troppo tardi...quasi sicuramente l’avevo già preso io...scusa se ho tardato a riportartelo, ma la curiosità è stata troppo forte...- ammise lei sempre calma.

-Oddio no...non dirmi che...non dirmi che l’hai letto...- balbettò imbarazzato lui e lei annuì sorridente.

-Hai talento Blaise, non sprecarlo...-  e detto questo saltellò via proprio come avrebbe fatto la dea della luna, mentre lui rimase fermo immobile dove si trovava.

D’un tratto si mise a sfogliare le pagine che egli stesso con tanta foga aveva vergato e quando arrivò all’ultima pagina si fermò:

 

E tra le braccia del suo amato la dea della luna intona per lui un dolce canto:

 

Chiaro di luna,

l’ansito del vento agiterà

la luce pallida

dei pensieri tuoi;

perirà il giorno

vincerà la notte su di me

ed io felice vivrò

 tra le tue braccia

io non soffrirò più

ed ora voliamo via da qui;

rincorri la mia luce

mutala in splendore di stelle;

Non abbandonarmi mai.

Seguimi.

 

 

Quelle parole gli tolsero il respiro. La Lovegood aveva messo per iscritto il suo prezioso canto per lui, perché la sua oprera potesse finalmente dirsi compiuta, perché capisse...

Seguimi

La mano di Blaise lasciò scivolare a terra le pergamene.

Seguimi

Si mosse di un passo, due, tre ed inevitabilmente si ritrovò a correre.

Il dio della notte segue fedele la dea della luna.

Blaise Zabini segue fedele Luna Lovegood.

Il dio della notte ama la dea della luna.

Blaise zaini ama luna Lovegood.

 

Ecco la seconda della cinque storie che devo scrivere per scommessa...una Blaise Luna...wow...non avrei mai creduto di essere in grado di fare una cosa del genere...comunque vorrei sapere che ne pensate e anche ringraziare tutti coloro che hanno letto “Se solo sapessero...” un grazie in particolare va a: Shy_shu e ovviamente a Gre...un forte ringraziamento va anche alle tre persone che hanno messo la mia storia tra i propri preferiti, ovvero: animablu, eilinor e yukino86...con la speranza che leggiate anche questa storia vi saluto e vi ringrazio ancora una volta...Ciao! Isa!

P.s. Commentate numerosi, mi raccomando!!!

  
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