Poggiò la mano sul tronco di un albero, mentre in lontananza scrutava due ragazzini.
Sentii di nuovo quella strana sensazione che lo eccitava.
Si avvicinò ai due, sentendo quel brivido passargli per la spina dorsale..
Non ricordava più niente del suo passato, non aveva più memoria di se stesso, nella sua anima, alloggiava solo un grande vuoto.
Si ricordò solo del suo risveglio.
Delle urla. Delle grida che emanavano gli umani.
"MOSTRO!" Lo chiamavano.
Colpi di pistola, provavano a colpirlo, volevano mandarlo via.
Aveva paura, più di quella che avevano i cittadini.
Qualcosa però.. Cambiò all'improvviso.
Dei tentacoli, uscirono dalla sua schiena, infilzando chi gli era vicino.
Dentro di lui, un sentimento si faceva vivo. Prendeva possesso del suo corpo, facendolo muovere da solo.
Più uccideva, più quel sentimento diventava intenso.
Il sangue..
Il sangue scorreva tra le sue bianche dita, scendeva lento sui suoi tentacoli neri, macchiava i suoi abiti..
Ansimante, con ancora la voglia di spargere sangue. Di più, di più. Ne voleva vedere ancora.
Le urla poi.. Le urla che invadevano i suoi timpani.. Quelle urla aumentavano il suo desiderio.
Ben presto uccise tutti. Chiunque. Bambini, adulti, anziani, animali..
Non aveva più pietà, era diventato davvero ciò che loro chiamavano "Mostro".
Una volta che ebbe finita la strage, guardò ciò che aveva fatto.
Ne era sconvolto, ma allo stesso tempo ne era deliziato.
Quel desiderio, lentamente scomparve, facendolo così realizzare di ciò che aveva fatto.
Era un mostro adesso.
Scappò via, in un bosco lì vicino.
Tentava di calmarsi, di eliminare quella sensazione.. Quella piacevole sensazione che mandava scariche di brividi in tutto il suo corpo.
Una bambina però, dietro di lui tremava.
Si voltò lento e cauto.
Ed eccola lì, di nuovo quella sensazione che lo attraversava.
La bambina urlò, con le lacrime che le solcavano il viso.
Non voleva farle del male, esitava, ma più si allontanava da lei, più quell'emozione saliva.
Saliva saliva.
Non ne potè far almeno.
Non poteva più, farne almeno.
Uno dei due ragazzi deglutì, prima di voltarsi e poi sgranò gli occhi, facendo cadere la torcia sul terreno.
Anche l'altro si girò, ma la sua rezione fu diversa e si diede alla fuga.
Un grosso sorriso si espanse sul suo volto, facendo urlare di paura quel ragazzino.
Il suo urlo, era come un invito per quella creatura. Un invito che gli dava il permesso di ucciderlo.
Così lo uccise.
Leccando goloso il sangue che fuoriusciva dal corpo della sua vittima, alzò lo sguardo di poco, osservando come quell'altro marmocchio stava correndo via.
Fece cadere il cadavere ai suoi piedi, per poi prendere uno slancio e darsi all'inseguimento dell'altro.
Lo raggiunse subito. Lo afferrò per le spalle, facendolo sbattere violentamente contro un albero e bloccandolo.
Si abbassò, in modo da raggiungere la sua altezza, avvicinò il suo viso a quella della vittima, sorridendogli sadico..
Odiava quella sensazione.
Odiava quella stessa sensazione che gli provocava piacere..
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Angolino dell'autrice:
Ok, partendo col fatto che mi sono ritenuta una psicopatica
scrivendo ciò, allo stesso tempo sono fiera di me stessa.
Mi sa però, che Slender mi prende troppo.
Anche nel descrivere le sue emozioni mi spavento.
Bah, spero che questa "Follia" -non oso nemmeno chiamarla
storia- vi sia piaciuta!
Fatemi sapere cosa ne pensate attraverso una recensione! :)
Aloha!