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Autore: kae    09/09/2007    0 recensioni
E se Jack si fosse dichiarato a Sam dopo il salvataggio dell'x-301?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jack O'Neill, Samantha 'Sam' Carter
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Ricordi

Ricordi

Stavo percorrendo il corridoio su cui si affacciava la mia camera guardando a terra.

Mio padre era tornato dai Tok’ra e, a detta di Janet Fraiser, il colonnello e Teal’c erano in perfetta forma, nonostante la terribile esperienza. Sospirai. Per fortuna ero riuscita a trattenermi dall’abbracciarlo quando erano apparsi sulla nave di mio padre.

« Finalmente, Carter! »

Alzai lo sguardo. Seduto a terra, affianco alla porta della mia stanza, c’era il colonnello O’Neill.

« Mi si sono addormentate le gambe a star qui ad aspettarti! » disse alzandosi.

« Colonnello » dissi avvicinandomi. « Cosa ci fa qui? Pensavo fosse in infermeria. »

« Sono riuscito a farmi dimettere. Incredibile, vero? »

Aprii la porta ed entrai.

« Dovrei parlarti. »

Mi voltai a guardarlo.

« Prego » dissi facendomi da parte per farlo passare.

Dopo che fu entrato, chiusi la porta. Mi diressi verso il frigorifero.

« Vuole qualcosa da bere? »

« No, grazie. »

Tornai indietro. Gli feci segno di accomodarsi sul divano, mentre io mi sedevo davanti a lui sul basso tavolino di legno.

« Senti, Carter… » cominciò.

Lo guardai interrogativa.

« Sì? » chiesi incoraggiante.

« Beh…grazie. Per non aver perso la speranza di salvarci. Per aver fatto tutto il possibile e anche di più per riportarci a casa. Per averci dato la speranza di sopravvivere… »

« Signore, ma non è solo merito mio. Anche voi avete contribuito. E poi Daniel, mio padre, il generale Hammond…anche i Tok’ra…»

« Fammi finire. »

Annuii.

« Dopo che Teal’c si è messo a meditare, ho ripensato a tutto ciò che poteva darmi la forza di tirare avanti fino all’arrivo dei soccorsi. A sopportare il freddo, la mancanza di ossigeno, il silenzio radio…L’unica cosa che mi è venuta in mente sono le persone che ho incontrato in questi ultimi anni. Il generale Hammond, Daniel, Teal’c. E soprattutto tu. »

Lo guardai a bocca aperta. Lui si alzò e mi si avvicinò. Si inginocchiò davanti a me, prese le mie mani tra le sue e mi guardò negli occhi. Mi sentii avvampare.

« Sei tu che mi hai fatto resistere fino all’ultimo. Quando ho sentito la tua voce credevo di sognare. E poi ti ho vista. Non ci credevo, davvero. Eri arrivata fino a lì per salvarci! Io…pensavo di non avere più alcuna occasione di vederti e invece eccoti lì, a…quanti metri saranno stati? Dieci, venti? Ah, non importa! Quello che voglio dire è che pensavo di non avere più la possibilità di dirti quanto ti sono grato per tutto quello che hai fatto per me. »

Abbassò lo sguardo per fissarlo sulle mie mani. Poi tornò a guardarmi.

« Quando mi sono reso conto di non avere quasi alcuna possibilità di rivederti, mi sono ripromesso che se invece ti avrei rincontrato te l’avrei detto, te l’avrei confessato. »

Si interruppe.

« Detto cosa? Colonnello? » chiesi preoccupata.

« Samantha Carter, io ti amo. Non puoi immaginare nemmeno quanto. E non m’importa se le regole non me lo permettono! Ti amo e niente e nessuno potrà mai impedirmelo. »

Tacque. Non sapevo cosa dire, cosa rispondergli. Lui attendeva. Mi alzai e lui fece altrettanto. Poi mi allontanai un poco. Non mi voltai a guardarlo quando cominciai a parlare.

« Ricorda quando ci hanno modificato la memoria su quel pianeta ghiacciato e ci facevano lavorare in quella fabbrica? »

« Sì. »

« Ricorda che le avevo detto che c’erano delle cose di quel posto che mi piacevano? »

« Sì. »

Inspirai a fondo e mi voltai. Ma non lo guardai negli occhi.

« Lei mi disse che ricordava i sentimenti. Beh, io ricordavo la sensazione di non poterle stare accanto come avrei voluto. In quel posto potevo appoggiare la testa sulla sua spalla senza che nessuno mi dicesse niente. »

Lui continuava a guardarmi, paziente.

« Colonnello… »

Respirai a fondo e alzai lo sguardo fino ad incontrare i suoi occhi.

« Jack…anch’io ti amo. »

« Non aspettavo altro » disse lui facendo due passi verso di me e raggiungendomi.

Mi prese tra le braccia e mi baciò. Quando ci separammo mi guardò, serio.

« Che c’è? » chiesi.

Lui mi prese per mano, mi guidò fino al divano e mi fece sedere dove prima sedeva lui. Infine si accomodò sul tavolino.

« C’è…c’è un’altra cosa che ti devo dire. »

« Sentiamo » dissi.

« Sai…ecco…»

Alzò lo sguardo, ma quando incrociò il mio lo distolse di nuovo.

« Ricordi quando siamo stati su quel pianeta e dopo io e Teal’c abbiamo rivissuto sempre la stessa giornata? »

« Sì, il pianeta era P4X-639. »

« Sì, sì, come diavolo si chiama. »

« Ma che centra, sign…ehm…Jack? »

Lui sorrise al mio errore.

« Beh, ricordi che mi avete chiesto se avevo mai fatto qualcosa di assolutamente pazzo? »

« Sì, ma tu non hai mai voluto risponderci, mi pare. »

Non riuscivo a capire perché volesse affrontare quel discorso, quando aveva sempre cercato di evitarlo.

« Beh, ho fatto delle cose pazze. Ma quella che deve interessarti è una. Forse dopo che mi avrai ascoltato vorrai prendermi a schiaffi. Libera di farlo, ma prima ascoltami. »

Annuii. Cosa aveva fatto di così terribile?

« Beh…insomma…ho dato le dimissioni. »

« Cosa?! » esclamai, sconvolta. « Hai lasciato l’SGC?! Perché?! »

« Volevo fare una cosa. »

« Cioè? » chiesi.

« Beh, ho portato le dimissioni al generale Hammond e tu eri lì vicino. Quando mi avete chiesto il motivo…ti ho baciata. »

Rimasi pietrificata, senza parole. Mi aveva baciata?!

« Sam, tutto bene? » mi chiese preoccupato sedendosi accanto a me.

Mi voltai a guardarlo. Stavo riprendendo il controllo di me stessa.

« Hai dato le dimissioni per baciarmi? »

« Sì. »

Non sapevo che dire.

« Sei arrabbiata? »

« No » gli risposi. « Non lo sono affatto. Anche se dovrei, visto che l’hai fatto solo perché nessuno se lo sarebbe ricordato a parte te… »

Lui sorrise imbarazzato.

« Ti amo, Jack » dissi.

Mi guardò sorpreso. Mi sporsi verso di lui e posai le labbra sulle sue.

« Ti amo » ripetei mentre continuavo a baciarlo.

Le sue braccia si strinsero attorno ai miei fianchi, le mie si intrecciarono dietro il suo collo.

Continuammo a baciarci per un po’. Poi poggiò le labbra sulla mia fronte e tornò a guardarmi. Con una mano mi sforò il collo.

« Anch’io ti amo, Sam » sussurrò.

Sorrisi. Poi con calma mi alzai dal divano e mi diressi verso il bagno. Arrivata alla porta mi voltai.

« Vado a farmi un bagno » dissi. « Aspettami qui.»

Entrai e socchiusi la porta. Riempii la vasca. Poi mi spogliai e mi immersi nell’acqua calda. Le bolle di sapone formavano una sorta di coperta sulla superficie. Chiusi gli occhi e abbandonai la testa contro il bordo della vasca. Dentro di me sentivo crescere una felicità senza limiti. Sospirai.

« Che c’è, ti sei pentita di avermi invitato ad entrare? »

Spalancai gli occhi sorpresa e mi volsi verso la porta. Pensavo non arrivasse più.

Jack mi si avvicinò.

« Da quanto sei qui? » chiesi.

« Uhm…un po’. Ma non preoccuparti, non ho visto niente. Purtroppo. »

Mi aveva raggiunto e si era seduto sul bordo della vasca. Ne approfittai per sporcarlo di schiuma.

« Maggiore » mi ammonì.

Poi si chinò su di me e mi baciò.

« Vuoi unirti a me? » gli chiesi.

« Lo farei volentieri, ma il generale Hammond mi aspetta per il rapporto. »

Sbuffai contrariata. Lui sorrise e si chinò nuovamente per baciarmi.

« Devo andare » bisbigliò, mentre si staccava da me.

Si alzò e si avviò alla porta dove di voltò. Tornò indietro.

« Un ultimo bacio. »

Posò nuovamente le labbra sulle mie.

« Ti amo » disse.

Sorrisi. Lo seguii con lo sguardo mentre usciva dalla mia camera.

   
 
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