Ragione e sentimento
Nelle due settimane successive
alla dichiarazione di Jack, io e lui passammo insieme
molto più tempo del solito. Ridevamo e scherzavamo di
più. Eravamo felici. E se n’erano accorti anche gli
altri.
Il generale Hammond mi fece
chiamare e si congratulò con me per la nuova invenzione che stavo preparando
con l’aiuto di O’Neill. I problemi erano due. Primo,
il colonnello non capiva niente di scienza, come poteva aiutarmi a inventare qualcosa? Secondo, non stavo inventando niente. Jack non l’avrebbe passata liscia. Ed infatti mi chiusi a
chiave nel mio laboratorio per tre giorni e creai la
sua “invenzione”.
Un giorno, a pranzo, Teal’c si alzò dal tavolo a cui era seduto appena mi vide
entrare in mensa. Mi si avvicinò e dopo aver detto una frase incomprensibile se
ne andò a meditare. Venni a sapere da Daniel che si
trattava di un vecchio detto di Chulak, l’equivalente
del nostro “auguri e figli maschi”. Possibile che Teal’c avesse capito tutto?
Nella stessa occasione, Daniel
mi disse che il Jaffa aveva detto la stessa cosa a
Jack il giorno prima. Mi rivolse sguardi sospettosi per tutto il resto della
giornata. Ci mancava solo che si mettesse a fare congetture!
Io e il mio colonnello decidemmo quindi di mettere un limite al tempo passato
insieme. Anche perché ormai non avevamo più la scusa dell’invenzione.