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Autore: Akane92    23/02/2013    8 recensioni
Una ragazza è di ritorno in città e sconvolgerà la vita del nostro caro Alpha.
Dal prologo:
" Due occhi grandi e verdi incrociarono il suo sguardo per qualche secondo. Un occhiata veloce che per il lupo fu fatale.
Qualcosa dentro di lui si mosse, all’improvviso. Non ebbe neanche il tempo di capire. I suoi battiti aumentarono, le sue mani tremavano, e i suoi occhi non potevano fare a meno di continuare a seguire quegli occhi magnetici. Strinse ancora più forte il volante della sua auto con i muscoli del corpo tutti tesi. Era una ragazza. Una ragazza dagli occhi verdi e i capelli rossi come il sangue. Sorrideva, mostrando i denti che per Derek in quel momento erano perfetti, insieme a tutto il resto. Era una strega, forse? "
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Derek Hale, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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What happens?



POV Hope

Quegli occhi verdi continuava a fissarmi mentre io ancora non capivo dove mi trovavo e il motivo per il quale mi trovavo in quel luogo sconosciuto con lui. Mi stropicciai gli occhi e mi misi seduta, poggiandomi sulla testiera del letto che cigolò. Perché non mi ricordavo nulla? Perché ero lì e non a casa mia? Cominciai ad avvertire di nuovo il mal di testa martellante che ricordavo di aver avuto la sera prima .. Ecco! L’ultima cosa che ricordavo era di avere avuto un gran mal di testa insieme ad un rivoltamento di stomaco, e poi il buio totale.
<< Derek? >> chiesi mentre lui continuava a guardarmi seduto su una sedia accanto al letto dove mi trovavo, con le braccia conserte e vestito esattamente come la sera prima. Ricordai che lui fu l’ultima persona che vidi. << Ma che ..? >>
Lui alzò un braccio, come per bloccarmi. << Prima che tu cominci a farmi milioni di domande, dimmi prima come ti senti >>
Mi misi una mano sulla fronte, sperando che il mal di testa diminuisse. << Ho un gran mal di testa >>
Lui annuì. << E lo stomaco? >>
Mi guardai, notando che non avevo più indosso il vestito della sera precedente ma una maglietta e dei jeans, chi diavolo mi aveva cambiato? << Ho solo fame >>
Lui cambiò espressione, ora sembrava come rilassato.
<< Ora posso cominciare con le domande? >>
Lui annuì di nuovo, facendo uno dei suoi mini, bellissimi ed enigmatici sorrisi. Cercai di controllare il mio cuore. << Dove sono? Perché ci sei anche tu? Che è successo ieri? >>
<< Forse è meglio se ti racconto tutto io >>
Annuii, aspettando le sue spiegazioni. << Sei a casa mia, hai dormito qui perché … >>
<< E’ mattina?! >>
<< Se mi interrompi prima ancora di farmi iniziare non credo capirai >>
<< No, no! Che ore sono? Dimmelo, ti prego! >>
Lui corrugò le sopracciglia, confuso. Prese dalla tasca dei suoi jeans il cellulare vedendo l’ora. << Sono le dieci passate >>
<< Ti prego, prestami il tuo cellulare! Non so dove sia il mio >> dissi mentre cercavo nelle mie tasche che però erano vuote.
Lui, ancora confuso, mi passò il suo cellulare e io composi il numero.
<< Derek? >> sentii la voce assonnata di mio fratello dall’altra parte del telefono.
<< Stiles! >>
<< Hope? >>
<< Kopa! Dov’è Kopa? Sta bene? >>
<< Sì, sta bene ma … >>
<< Ha mangiato? Lo hai portato a fare una passeggiata? Lo hai spazzolato? >> chiesi tutto d’un fiato pensando che il mio cagnolino aveva dormito senza di me.
<< L’ho portato a passeggio e l’ho fatto mangiare, ma non l’ho spazzolato. Comunque sì, grazie, anche io sto bene >>
Tirai un sospiro di sollievo. << Scusami, ma non ha mai dormito senza di me >>
<< In effetti all’inizio non sembrava molto contento ma sono riuscito a tranquillizzarlo >>
<< Grazie >>
<< Tu come stai? >>
<< Sto bene, ma perché me lo chiedete tutti? >> chiesi, guardando anche Derek che ascoltava la mia telefonata.
<< Non ti ha detto nulla? >>
<< Mi sono appena svegliata. Dirmi cosa? >>
<< Ti spiegherà Derek. Sappi solo che papà non è qui quindi vi pregherei di venirmi a fare compagnia, grazie >>
Non ci stavo capendo nulla. << Perché papà non è lì? >>
<< Niente di preoccupante, credo …  Ora lasciami dormire, non ho chiuso quasi per nulla gli occhi per tutta la notte aspettando la tua telefonata >>
Mi sentii quasi in colpa. << Va bene. A dopo, allora >>
<< Buonanotte >> mi disse, sbadigliando.
Chiusi la telefonata, ridando il cellulare a Derek. << Grazie >>
<< Eri preoccupata per il cane? >> mi chiese, quasi sorpreso.
<< Kopa >> lo corressi, facendogli alzare gli occhi al cielo << E sì, lo ero.  Non era mai stato tutta la notte senza di me. Ora puoi raccontarmi cos’è successo >>
<< Cosa ti ricordi di ieri sera? >>
<< Mi ricordo che stavamo parlando e che avevo mal di testa e mal di stomaco, tutto qui >>
<< Già, e poi stavi cadendo a terra. Io ti ho preso e visto che le tue ultime parole sensate sono state “Devo vomitare” ti ho portata in bagno >>
Spalancai gli occhi << Ho vomitato? >>
<< Sì >>
<< Tanto? >>
<< Abbastanza >>
<< Davanti a te? >>
<< Veramente io ti tenevo la testa e i capelli >>
Volevo sprofondare nel sottosuolo per quanto mi stavo vergognando. << E poi non ti ricordavi chi fossi >> disse lui, sorridendo divertito.
<< Come? >>
<< Eri ubriaca >> mi spiegò, continuando a sorridere.
Mi misi una mano sulla fronte, cercando di nascondermi e di conservare quel poco di dignità che mi era rimasta. << Che altro ho fatto? >>
<< Hai detto un paio di cose, ma niente di che >> si stava davvero divertendo. Non l’avevo mai visto così.
<< Se sei così divertito un motivo ci sarà. Dimmelo >>
<< Hai detto che ero un bel ragazzo e che ero forte, visto che ti ho dovuta prendere in braccio per portarti via dal bagno >>
Avrei tanto desiderato avere il potere del teletrasporto o dell’invisibilità per nascondere il mio viso pieno di vergogna. Avevo detto a Derek che era un bel ragazzo. Lui mi aveva presa in braccio! E io non mi ricordavo nulla. Chissà com’era stato … << Scusami >>
<< Non fa niente >>
<< Vorrei tanto che tu mi ammazzassi così smetterei di vergognarmi a morte >>
Lo feci sorridere ancora. << Eri ubriaca, è normale dire o fare cose strane >>
<< Ti prego, va’ avanti. Mi vergogno già abbastanza >>
Lui sospirò, tornando serio. << Abbiamo incontrato Ethan, e non ti ricordavi neanche di lui, poi ti sei definitivamente addormentata  >>
Ethan! Mi ero dimenticata di lui. Chissà cosa aveva pensato vedendomi così, ubriaca fra le braccia di uno amico di mio fratello .. Davvero un gran primo appuntamento, Hope.
<< Voleva portarti lui a casa, ma gliel’ho impedito >>
Corrugai le sopracciglia, domandandomi il motivo del suo comportamento. << In fondo era stata colpa sua >> si giustificò, spostando lo sguardo dai miei occhi alle sue mani << Comunque, ha cercato di farmi girare verso di lui con la forza e gli ho dato un calcio .. >>
<< Derek! >>
Tornò a guardarmi, arrabbiato. << Era lui, Hope! Quando mi ha guardato di nuovo, i suoi occhi erano rossi e aveva intenzione di combattere con me >>
Rimasi spiazzata. << E’ lui? L’Alpha? >>
Derek annuì. << Uno del branco. Comunque, un ululato proveniente dalla radura lo ha distratto ed è scappato. Poi ti ho lasciata a tuo fratello e sono andato con Scott e il branco verso la direzione dell’ululato. Dopo un paio d’ore, io e Scott abbiamo trovato una ragazza, una lupa del branco, uccisa dai cacciatori. Non abbiamo potuto fare niente >>
Ancora una volta rimasi spiazzata. Prima Ethan, e adesso questo. Come poteva quel ragazzo essere un lupo mannaro? Come dovevo comportarmi ora con lui? Il suo sentimento era sincero? E perché i cacciatori avevano ucciso quella ragazza? Cosa avevano fatto i lupi? Cercavano anche Derek e Scott? Mille domande e neanche una risposta. Il mal di testa aumentò.
<< E io perché sono qui? >> chiesi, visto che forse quella era l’unica domanda a cui potevo avere una risposta.
<< Tuo fratello ha detto che se ti avesse riportata a casa nelle condizioni in cui eri, tuo padre ti avrebbe rimandato a New York, ma in un convento >>
Sorrisi, era proprio un pensiero degno di mio fratello. << Così ha detto a tuo padre che rimanevi da Lydia per aiutarla. Io gli ho detto di cambiarti e di portarti qui, almeno saresti stata al sicuro >>
<< Sia dai lupi che da mio padre >>
<< Esatto >> mi fece di nuovo un minuscolo sorriso mentre pensavo che sotto quel muso duro e arrabbiato si celava un animo buono e gentile.
<< Ho dormito tutto il tempo? >>
Lui annuì. << E tu non hai dormito? >>
<< No >> disse, abbassando lo sguardo. Era rimasto tutta la notte a vegliare su di me? Il mio cuore ebbe uno sbalzo che non riuscii a controllare, sentii anche che le mie guancie stavano diventando rosse. Era stato davvero carino.
<< Grazie >> sorrisi, mentre lui tornava a guardarmi alzando le spalle. << Quindi, questa è casa tua? >> dissi guardandomi intorno, cadeva tutto a pezzi. Lui annuì di nuovo, senza rispondermi. << Davvero riesci a vivere qui? >>
<< Non riesco a lasciarla >> mi confessò.
<< Ma c’è almeno l’elettricità? >> fece di no con la testa << Niente luce? >>
<< No >>
<< Niente acqua calda o gas? >>
<< No >>
Spalancai gli occhi, chiedendomi come diavolo facesse a vivere così. Mi alzai dal letto che ovviamente cigolò, ritrovandomi di fronte a lui.
<< Derek, ora tu vieni a casa con me e ti faccio vedere cosa significa avere l’elettricità! >>
<< Ricordo cosa significa avere l’elettricità >>
<< Bene. Ma tu e io abbiamo bisogno di una bella doccia calda e la faremo a casa mia! >>
Alzò le sopracciglia, facendomi rendere conto dell’ambiguità della mia frase. << No, che hai capito! Non insieme! Oh, basta, vado a sotterrarmi! >> dissi, cercando di allontanarmi da lui, che però non me lo permise. Mi afferrò una mano, guardandomi con sguardo divertito << Non c’è bisogno. Avevo capito >>
Non lasciai la sua mano, non avevo alcuna intenzione di farlo. E non lo fece neanche lui. << Poi magari ti fai una bella dormita nel mio letto che al contrario di questo è caldo e non cigola, mentre io cucino a te e Stiles qualcosa di sano >>
Il suo sguardo cambiò facendosi di nuovo serio. << In realtà, dovrei indagare su cosa è successo ieri >>
<< E devi farlo proprio oggi? >> lo stavo implorando con lo sguardo.
Lui alzò l’altra mano. << Solo per oggi >>
Sorrisi, vittoriosa. << Sì! Oh, immagino tu non abbia neanche una lavatrice >> dissi, notando che la sua maglietta non era affatto pulita.
<< Sono andato  in giro per la radura ieri sera >> cercò di giustificarsi.
Lasciai la sua mano, andando verso il cassettone che si trovava vicino al letto. << Quindi se dovessi aprire questo troverei tutti i tuoi vestiti puliti e stirati? >>
Lui sbuffò. << No >>
Ebbi la conferma della sua risposta quando aprii i cassetti che erano pieni di vestiti buttati qua e là, stropicciati e mal puliti. << Bene. Prendi un borsone e metti dentro tutta questa roba .. credo che dovrò fare due lavatrici >>
<< Non c’è bisogno >>
<< Oh, fidati, ce n’è proprio bisogno. Non vorrai ritrovarti con le pulci? >>
 
Derek fece come gli avevo detto, riempì ben due borsoni con i suoi vestiti. Dopo, andammo a casa mia con la sua auto che parcheggiò nel vialetto. Quando entrai fui letteralmente assalita da Kopa che era felicissimo di vedermi tornare a casa e anche io lo abbracciai riempiendolo di carezze. Poi fu il turno di Derek, che però gli dette solo un paio di carezze.
<< Io vado a farmi una doccia, tu se vuoi vai in camera mia a riposare >> gli dissi << E lascia a me i borsoni >> glieli presi dalle mani, poggiandoli a terra visto che erano abbastanza pesanti. Lui annuì, andando verso camera mia. Prima di andare in bagno, andai in camera di Stiles e lo trovai sul letto disteso a pancia di giù. Mi sedetti accanto a lui per poi abbracciarlo.
<< Sei tornata >> mi sorrise, ancora con gli occhi chiusi.
<< Sì. Anche Derek è qui, io ora vado a farmi una doccia e poi vi cucino qualcosa, va bene? >>
<< Va bene. Buonanotte >> gli baciai la guancia, andando verso il bagno.
 
Quella doccia calda e rigenerante mi era davvero servita, non solo per togliermi di dosso tutta la vergogna che ancora provavo per la sera prima, ma soprattutto per pensare a tutto quello che era successo, anche con Derek. Quando tornai in camera lo ritrovai disteso sul mio letto a pancia in su e con gli occhi chiusi, stava dormendo.
Mi avvicinai per guardarlo meglio, notando che anche nel sonno non abbandonava la sua faccia da duro. Era davvero, davvero bello. I suoi lineamenti del viso, la sua bocca, i suoi capelli, era tutto perfetto. Mi venne l’impulso di accarezzargli il viso, per scoprire com’era. Quando però le mie dita toccarono la sua guancia, i suoi occhi si aprirono all’istante facendomi sussultare. << Hope? >> era confuso.
<< Scusa! Avevi una ciglia sulla guancia! >> mentii.
<< Ma davvero? >> sorrise, sicuramente sentendo il mio cuore che confessava per me.
<< E poi non stavi dormendo? Mi hai spaventata! >>
<< Stavo solo riposando gli occhi >> mi spiegò, cercando ancora una volta di studiarmi con i suoi occhi.
<< Ah. Senti ti ho preso una maglietta di Stiles, è in bagno. Puoi andarti a fare la doccia, se vuoi. I pantaloni di mio fratello non credo ti vadano quindi dovrai aspettare che la lavatrice finisca e che la roba si asciughi! Vado a cucinare >> dissi tutto d’un fiato, sparendo dalla sua vista.
 
Dopo aver riempito la lavatrice col primo carico di vestiti, andai in cucina e cercai qualcosa nel frigo da cucinare. Trovai delle verdure e della carne, così decisi di fare della pasta e anche la carne, sperando che a Derek piacessero. Fui raggiunta prima da mio fratello che mi dette una mano ad apparecchiare la tavola e a sistemare le ultime cose.
<< Come mai hai invitato Derek? >>
<< Mi dispiaceva lasciarlo solo in quella casa senza acqua calda e cibo >> dissi, mentre scolavo la pasta.
<< E’ stato buono con te? >> mi chiese, mentre io corrugavo le sopracciglia << No perché a me minaccia quasi sempre di morte! >>
<< Perché tu te le tiri le minacce >> disse il bell’Alpha, entrando in cucina.
<< Ciao, Derek >>
<< Stiles >> disse lui, sorridendogli con un non so che di malignità.
<< Sedetevi >> ordinai, mentre mettevo i piatti a tavola.
<< Tuo padre ti ha detto niente della ragazza? >> chiese Derek a mio fratello.
<< No, ovviamente. Me ne parlerà quando tornerà, forse >>
<< Possiamo evitare di parlare di omicidi a tavola? Grazie. Buon appetito >> dissi, cominciando a mangiare. Notai che Derek era come a disagio.
<< Che c’è? Non ti piace la pasta? >> gli chiesi, preoccupata.
<< No, no, mi piace. Stavo solo pensando che non la mangiavo da un po’ .. >>
<< E da quanto non mangiavi seduto davanti ad una tavola apparecchiata? >> chiese Stiles, con la bocca piena.
<< Da un po’ >>
<< Cosa mangi di solito? >> chiesi, mentre anche lui cominciava a mangiare.
<< Roba di fast food, cibo da asporto … >>
<< Oh, quindi volevi diventare un licantropo obeso e diabetico? >> chiese mio fratello, mentre Derek cominciava a guardarlo come se volesse mangiare lui.
<< Stiles, mangia e sta’ zitto >> dissi, evitando che ricevesse un’ennesima minaccia.
Quando finimmo di mangiare notai che sia mio fratello che Derek avevano gli occhi ancora assonnati, così dissi loro di andare a riposarsi. Mentre mio fratello rispose subito di sì e dopo avermi abbracciata corse verso la sua stanza, Derek mi chiese se volessi una mano per i piatti.
<< No, tranquillo. Va’ a riposare, non hai dormito neanche un po’ >>
Mi sorrise, andando verso la mia stanza.
Quando finii di mettere tutto a posto andai verso la mia stanza seguita da Kopa. Derek era di nuovo disteso sul mio letto con gli occhi chiusi ma stavolta decisi di non avvicinarmi, sebbene la voglia ci fosse. Mi sedetti sulla sedia della scrivania e cominciai a cercare di fare qualche compito al pc, ma più leggevo e scrivevo, più sbadigliavo.
<< Hai sonno? >> la voce di Derek mi fece girare verso di lui, che aveva riaperto gli occhi.
<< Un po’, ma io ho dormito stanotte, al contrario di qualcun altro che dovrebbe farlo ora >>
Lui mi sorrise, poi notai che il suo sguardo cambiò, il suo viso si fece dubbioso e i suoi occhi sembravano avere timore di chissà cosa. << Vuoi venire qui? >> mi chiese, sembrava che la sua voce tremasse.
Confesso che anche io cominciai quasi a tremare. << E’ un letto singolo >> gli feci notare.
Lui si spostò verso il lato del letto, alzando un braccio. << Ehm .. magari così va bene >>
<< Sei sicuro? >> il mio cuore ormai stava galoppando e sicuramente lui lo aveva notato, ma io non riuscivo a farci niente. Mi stava chiedendo di dormire con lui?
<< E’ casa tua >> mi disse, sorridendo imbarazzato.
Mi alzai e andai verso il mio letto, sedendomi accanto a lui. << Non ti darò fastidio? >>
<< Stanotte ho notato che non russi né ti muovi molto, quindi non penso >>
Abbassai lo sguardo, cercando in tutti i modi di calmarmi. << Va bene >>
Feci un lungo e profondo respiro, sdraiandomi accanto a lui, cercando di  non toccarlo neanche un po’.
<< Così cadrai >> mi fece notare lui. In effetti a breve sarei potuta finire a terra. Alzò di nuovo il braccio. << Vieni >> ora sentii chiaramente la sua voce tremare e vidi anche i suoi muscoli tesi e il suo sguardo impaurito.
Feci comunque come mi aveva detto, appoggiando la testa sul suo petto mentre lui mi cingeva col suo braccio. Ero forse in paradiso? Forse stavo sognando. Sentivo il suo cuore batteva velocemente quasi quanto il mio e il suo respiro farsi sempre più agitato.
<< Stai bene? >> gli chiesi.
<< Sono solo … niente. Dormi >>
Non chiesi altro, avevo capito che non aveva voglia di spiegarmi né di parlare. Chiusi gli occhi, continuando a sentire il suo cuore che con calma riusciva a rilassarmi insieme ai muscoli del suo corpo. Dopo un po’, riuscii ad addormentarmi al caldo e al sicuro fra le sue braccia. Dormimmo attaccati l’una all’altro, come una cosa sola che divisa smette di esistere.



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Ciao **
Ecco a voi il nuovo capitolo! :)
Grazie mille per le vostre recensioni, davvero *__*
Fatemi sapere se questo capitolo dove finalmente l'Alpha riesce a sciogliersi un pò vi sia piaciuto ^^
A presto! <3
  
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