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Autore: punksnotdead    23/02/2013    2 recensioni
-E se dovessimo morire adesso? E se ci sparassimo il buco finale e morissimo tutti?
[...]
-Tanto è questa la fine che faremo.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E stava lì, stesa sul quel tappeto sudicio, con una siringa nel braccio e una fantastica sensazione di poter dominare il mondo.

Non riusciva a muoversi, ma se avesse voluto sarebbe riuscita a fare qualsiasi cosa, lo sentiva.

Chiuse gli occhi e si abbandonò alle carezze dell'eroina, fino a quando non si sentì strappare dal braccio la siringa.

Aprì gli occhi: la sua migliore amica, Angel, la fissava dall'alto, mentre usciva dal reggiseno un pacchetto con dentro la roba.

-Quel pezzo di merda. E' tagliata da schifo.

Ariadne ci mise una decina di secondi per capire, poi, con il solito sorriso da idiota che le nasceva ogni volta che si bucava, le rispose: -E perchè l'hai comprata, allora?

-Perchè era l'unico disposto a darmi l'ero, gli altri volevano darmi i soldi. Sto a rota, che cazzo potevo fare?

Angel era così: quando stava a rota diventava aggressiva e suscettibile, ma Ariadne ormai aveva imparato a conviverci.

Si erano conosciute due anni prima, a scuola.

Da quel momento avevano fatto ogni cosa insieme: fumato la prima canna, provato la prima punta di LSD, la prima pasticca, la prima sniffata di coca, e il primo buco.

Avevano anche deciso di lasciare la scuola insieme e di andarsene di casa.

Il giorno del sedicesimo compleanno di Ariadne, avevano messo in una valigia tutte le loro cose, ed erano andate a vivere da un loro amico.

Da due mesi a quella parte, ogni sera, uscivano da quello squallido buco in cui vivevano in cinque, e andavano a battere alla stazione.

In appena trenta metri quadrati erano costretti a stare, oltre Ariadne ed Angel, tre ragazzi: Gabriel, il più grande del gruppo, che avrebbe compiuto a breve vent'anni, John, un coetaneo delle due ragazze, e David, un diciottenne con il padre alcolizzato e la madre puttana.

I soldi che guadagnavano Ariadne ed Angel spesso non bastavano per tutti e cinque: i tre ragazzi erano costretti, almeno una volta a settimana, a fare piccoli furti e rapine nei negozi della periferia di Londra.

Gabriel, John e David non erano ancora rientrati: erano usciti qualche ora prima per comprare l'ero dal loro spacciatore abituale, e non erano ancora tornati.

Ariadne era troppo fatta per preoccuparsene, ed Angel troppo impegnata ad imprecare contro lo spacciatore che le aveva venduto l'ero.

Solo dopo mezzanotte i tre rientrarono, trovando le ragazze stese su un materasso con le siringhe nelle vene.

-C'è stata una retata. C'avevano quasi beccati. - disse alla fine Gabriel, togliendosi la felpa e legandosi il solito pezzo di stoffa intorno al braccio.

John lanciò il pacco in cui c'era l'ero ad Ariadne.

-Vi lasciamo solo una sniffata. E' roba buona, vi sballate lo stesso.

-Che figlio di puttana. - rispose Angel, più a sé stessa che a lui, mentre Gabriel le scivolava addosso e cominciava a baciarla.

Ormai quella era la routine: si facevano un buco, mangiavano quello che trovavano per la stanza, Angel e Gabriel limonavano davanti a tutti e spesso scopavano anche, ma solo quando erano strafatti, poi un altro buco e alla fine dividevano la roba che rimaneva.

Ariadne non aveva mai capito se Angel e Gabriel stessero realmente insieme, ma ormai c'aveva fatto l'abitudine.

Si sedette affianco a David, e aspettò che finisse di bucarsi per la sniffata serale.

-Avete mai pensato alla morte? - chiese lei, rompendo il silenzio.

Angel e Gabriel si fermarono e si voltarono a fissarla.

-E' normale che ci abbiamo pensato. Io aspetto solo questo. - rispose a bassa voce John, come se avesse paura di ammetterlo a se stesso.

-E se dovessimo morire tutti oggi? Stasera. Adesso. Ci spariamo il buco finale e moriamo tutti.

Mentre finiva di pronunciare questa frase, era sicura di aver visto le mani di Angel e Gabriel intrecciarsi e stringersi forte, come se avessero paura della morte solo perché avrebbe potuto separarli.

-Tanto é questa la fine che faremo. - rispose invece, semplicemente, Gabriel.

-Magari riusciamo ad uscirne. Avete mai immaginato una vita senza droga? - David era fatto così, sognava troppo.

Fantasticava su ogni cosa.

Ariadne l'aveva sempre ammirato per questo, perché nonostante i loro corpi fossero pieni di quella merda, lui riusciva sempre a farla sorridere con i suoi progetti di un futuro che, lo sapevano anche loro, non avrebbero mai avuto.



Spazio dell'autrice:

Sssssalve. Ci tengo a precisare che questa è la mia prima storia originale, di solito scrivo solo FF.
Comuuuunque, sono molto insicura e ci ho messo secoli per decidermi a pubblicare il primo capitolo.
Spero vi piaccia lo stesso. T.T
  
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