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Autore: emptyness    23/02/2013    2 recensioni
Ciao, magari non v'importa, ma ho deciso di raccontarvi la mia storia.
Ho sempre cercato di scriverla, ma tutte quelle parole non erano mai abbastanza, proprio come me.
Ma questa volta, credo di aver trovato le parole giuste.
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os non mia (i crediti sono all'interno!)
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao, magari non v'importa, ma ho deciso di raccontarvi la mia storia.

Ho sempre cercato di scriverla, ma tutte quelle parole non erano mai abbastanza, proprio come me.

Ma questa volta, credo di aver trovato le parole giuste.

Tutto iniziò tredici anni fa, sembrano così pochi, ma sono tantissimi, perché beh in tredici anni possono cambiare tantissime cose.

Era un caldo giorno di fine estate, si udì il pianto di una bambina, una bambina dagli occhi color nocciola, ci si poteva rispecchiare, un corpo così piccolo e qualcuno che le sorrideva.

Quella bambina ero io, ed quello è lo sbaglio più grande che i miei genitori avessero potuto fare: Me.

Già da piccola i miei genitori mi facevano del male, creavano del rossore sulla mia pelle con le loro mani, ed ogni volta che lo ripetono ancora oggi, il mio cuore viene spezzato in una miriade di pezzettini, mi si crea un vuoto nello stomaco come se mi mancasse qualcosa.

Mi è sempre piaciuto essere libera come una libellula, ma sono sempre stata costretta ad essere carina e gentile con tutti, io odio rispettare le regole.

A sei anni come tutti i bambini della mia età iniziai ad andare a scuola elementare dove fino a otto anni non ebbi problemi, ma il problema ben presto si fece spazio nella mia vita, smisi di andare a scuola di ballo e iniziai ad ingrassare, non ero più la bambina magrissima di una volta, così iniziarono a prendermi in giro e ad escludermi da tutto e fu così che persi anche le mie amiche.

Non avevo mai dato retta a ciò che dicevano sul mio conto, mi sentivo bene con me stessa, non m'importavo se ero qualche kg in più, ma a dieci anni tutto questo iniziò a pesare: le loro parole, i loro pregiudizi, iniziarono ad avere il proprio peso, iniziai a star male.

Così male da trovarmi un giorno con un temperamatite rotto e due lamette tra le mani, le unii e iniziai a farmi ciò che meritavo: iniziai a farmi del male.

E sì io da allora gettai via tutti i miei giocattoli, le barbie, e quelle lamette si fecero spazio nella mia vita.

Non lo dissi a nessuno, nessuno ne sapeva niente, solo io e me stessa lo sapevamo.

E da quel giorno in poi smisi di cercare i mostri sotto al letto perché realizzai che avevano preso dominio su di me.

Gli occhi in cui ci si poteva rispecchiare non esistevano più ormai, erano morti, spenti.

Ho sempre riso ad alta voce o sorriso, per nascondere il dolore che avevo dentro e che mi stava facendo a pezzi dentro.

Se cammino per la strada c'è sempre qualcuno che mi ride dietro, facendomi star male.

Se guardo allo specchio vedo un orrido mostro, lo stesso che si è entrato senza bussare.

Se piango, non c'è nessuno che me lo impedisce.

Se cerco di parlare con qualcuno, tutti non mi danno retta.

Ho tredici anni e non credo che il mio nome interessi molto, sono vittima di bullismo verbale, bipolare e atelofobica.

Ora, sono un corpo senza anima, un corpo senza una ragione di essere qui.

Quest'estate avevo un'amica, che a settembre decise di sostituirmi con qualcun'altra, ora invece non ho nessuno, ma ho bisogno di qualcuno.

Qualcuno che ci sia fisicamente che mi abbraccia e dice che tutto andrà bene, ma nulla sono sola,troppo sola in questo grande mondo.

Beh, che dirvi più, sono una semplice ragazza che più volte ha cercato di mettere fine a questo dolore, mettendo fine alla sua vita.

Pillole, lamette, non sono servite per diventare migliore, sono servite e servono ancora per farmi provare quel dolore che da la prova che sono ancora 'viva', per darmi la prova che tutte quelle ferite, quel bruciore non sarà mai paragonabile al dolore che la gente riesce a farti provare con una semplice parola.

Cosa sono? Sono nulla.

Chi sono? Ho perso me stessa.

Quanti anni ho? Sono morta all'età di dieci anni.

Tutto ciò che voglio dirvi è che per voi ci sono, SEMPRE, in qualsiasi momento, e che fermate la depressione prima che si appropri della vostra vita, come è successo a me.

Vi chiedo piangendo che se state cercando di farvi del male, posate quella lametta, quel taglierino, quelle forbici o qualunque cosa abbiate in mano e baciate i vostri tagli per me.

Siete forti, nonostante credete di non esserlo.

Continuate a combattere, arriverà il momento di essere felici anche per noi.

Spero che con queste banali parole io v'abbia trasmesso qualcosa.

Il cuore detta, io scrivo.

Grazie di aver letto.

 

 

 

 

My space!

Salve!

Mi sono appena iscritta ed ecco qui la mia 1° os!!

Yees!

Allora, inizio col dirvi che non l'ho scritta io, quindi crediti a: http://www.facebook.com/pages/Ed-%C3%A8-unautolesionista-a-scrivere/258375054281118

E con questo concludo!

Hope.

  
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