Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: altemaree    23/02/2013    4 recensioni
Intro rimossa dall'amministrazione in quanto contraria alle linee guida del sito e al suo regolamento.
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: Lime, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Mi voglio male, lo so. Questa fllash-fic è per tutte quelle che credono di poter redimere i ragazzacci dandogliela dopo mezz'ora. E credetemi, ci sono. Buona lettura !

 

La incontrai una notte al bar.
 

Lei mi guarda. I capelli sfatti le adornano il viso. Con le lenzuola che le coprono il seno si mangiucchia un'unghia mentre mi fumo una sigaretta. L'ho conosciuta circa ... quattro-cinque ore fa ? Se ne stava al bar, da sola, con un solo drink e le sedie accanto a lei occupate. La solita ragazzina, forse vergine, o almeno è quello che vuole fare credere, che aspetta che qualcuno venga a salvarla. Sono facili prede. Hanno sempre letto romanzi d'amore che le hanno preparate a gente come me, ai cattivi che devono trovare la propria umanità. Quasi la vedo ancora, mentre un ragazzino preferiva a lei una un poco più puttanella e la madre che la rassicurava "No ma alla fine vogliono la ragazza seria". Allla fine appunto. Perchè io, di grazia, di mettermi a casa una mummia dai mutandoni da nonna che non mi sa neanche bene succhiare il cazzo, non ne ho voglia. 
Le mutande, diciamo, me le so lavare da solo. E quindi l'ho abbordata. Le ho offerto il drink e le ho detto che era bellissima. Le ho buttato anche un paio di citazioni di Jane Austen ed eccola che si, ci vengo a casa con te, mio caro sconosciuto. 
Ma sono vergine, mio caro sconosciuto. E poi mi propone il 69. Mi fanno tanto ridere queste qui. Che si sentono poi in dovere, quando vanno in bagno, di posizionare il loro spazzolino accanto al mio e chiamare la madre dicendo che forse sono quelllo giusto. La sigaretta finisce. "Ti amo"
Eccola. Quella dannnata frase che si sentono in dovere di dire le donne dopo una scopata e via, per sentirsi meno in colpa. Per provare a se stesse che non sono puttane, che loro si fanno inculare di sopra e di sotto per amore, perchè provano qualcosa per me. Osservo l'orario, la ignoro. E' tardi. "Senti, devi andartene. La metro è a cento metri da qui. E' stato bello conoscerti ... Michelle"
"Mi chiamo Rachele"
"Si, Katherine. E che ho detto io ?" mi alzo dal letto e lei mi guarda. Non capisco, cosa vuole ancora ?
"Ma abbiamo fatto l'amore ... e i romanzi ... e i film ... "
"Senti, Alexia. Ho un'esame tra tre ore, quindi levati di qui a meno che tu non voglia scopare di nuovo, okay ? E' stato bello bla bla bla, ma adesso devi andartene, sul serio"
Sono duro, ma solo in senso figurato. Perchè quando una ragazza si rende conto di non avere il principe azzurro sotto mano - o gamba, muore un poco dentro, lo so. Ma allora che non andassero al letto con il primo che passa. Puttane. Ma a me piacciono tanto


 

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: altemaree