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Autore: Hazza_Boo    23/02/2013    3 recensioni
(LARRY!)
Tutti abbiamo dei segreti, e Liam lo sa bene!
Anche lui ne nasconde più di uno e se ne vergogna. E proprio una notte, mentre si gode il suo piccolo segreto di nascosto, scopre che non è l'unico a custodirne uno. Anzi, ciò che scopre è molto più grande ed importante del suo.
Ogni band di grande successo ha il proprio segreto, ovvio. Ma Harry e Louis sono il segreto. Ciò che c'è tra loro non può essere rivelato così facilmente, perchè rischierebbe di far crollare tutto ciò che hanno creato. Però infondo Liam, che dapprima si dimostra contrario e confuso, li capisce e li sostiene. E' ora di rivelare i propri segreti.
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okay, one shot larry verde per inaugurare l'inizio del Take me home tour. Ci sono degli accenni Ziam e ATTENZIONE: è sconsigliata la lettura a dei lettori che non sopportano baci tra ragazzi(quindi slash) e soprattutto a chi non crede nel Larry.
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Piccola os Larry verde ispirata dalla canzone “Secrets” dei One Republic, da ciò che ho sognato questa notte e da una fan fiction che mi ha… lasciata abbastanza basita.
(Mi viene da ridere pensando che sto davvero pubblicando questo obbrobrio. E’ un insulto a tutte quelle belle fan fiction Larry che leggo in giro. Quasi me ne vergogno.)
Chiedo scusa per gli errori, so che ne scappa sempre qualcuno nonostante ricontrollo. E uh, oggi inizia il tour! Yeah, tonight Larry tour sex! 
N.B.Le vicende narrate sono di pura fantasia, ambientate nel periodo di X-Factor. Attenzione, contenuti altamente Larry! Accenno Ziam.

 

 
Secrets 

 

Segreti. Chi non ne ha uno? Grande o piccolo che sia, tutti quanti abbiamo un segreto. A volte lo sussurriamo all’orecchio dell’amico, ci sono volte che lo scriviamo su un pezzo di carta che consideriamo il miglior consulente di sempre, altre volte è così importante che non riusciamo a dirlo a nessuno e allora lo teniamo dentro di noi, nascosto, al sicuro ed al riparo da occhi indiscreti. E pur di non svelare il nostro segreto siamo pronti a mentire. E spesso diventiamo noi stessi il segreto.
Segreti. Ogni persona ne ha uno, il nonno, la mamma, la sorella, il compagno di scuola, l’amico… pensavi che solo perché è tuo amico ciò significa che non ti nasconde qualcosa? E che ne sai, magari anche il tuo cane ha dei segreti. E, ovviamente, ogni band, ogni personaggio famoso, ogni star del cinema o della musica ha un segreto. Tutti ne abbiamo uno. Magari è una sciocchezza però per noi è molto importante. Altre volte è pesante, come un masso sul petto e non ci lascia respirare, non ci lascia vivere e ci condiziona intere giornate.  
Per esempio, Liam Payne. Liam di segreti ne aveva molti e nessuno dei quali aveva mai rivelato ad anima viva, nemmeno a Danielle, fatta eccezione per Zayn. Non era solo il suo migliore amico, bensì era quasi un proseguimento dal suo corpo e della sua mente, non poteva nascondergli niente, non poteva mentirgli. Tutti i suoi segreti erano anche di Zayn, tranne uno. C’era un’unica cosa che non aveva mai detto a nessuno, per la quale si vergognava, per la quale temeva la reazione della gente. Era una sciocchezza, eppure lui ci teneva. Si vergognava di farlo e per proteggere il suo piccolo segreto mentiva, e quando mentiva si sentiva in colpa. E quella situazione era davvero stressante per il suo animo buono e sensibile.
Quella notte, come ogni sera da quando lui e la sua band erano nella casa di X-Factor, Liam se ne andava camminando per i corridoi e le stanze con il suo passo lento, silenzioso e furtivo. Teneva le mani nelle tasche dei pantaloni da ginnastica, ai piedi solo delle ciabatte e a coprirgli il petto una t-shirt grigia, monotona e stropicciata. Il suo volto diceva quanto fosse stanco, ansioso e intimorito dal futuro. Eppure quella notte non riusciva a dormire, come ogni sera d’altronde da quando era lì. Si rigirava nel letto, si toglieva le coperte di dosso e poi si ricopriva con esse, si alzava poi si rimetteva a letto, sbadigliava, fissava il soffitto e pregava tutti gli dei del cielo di prendere un po’ di sonno. Per quanto le sue palpebre fossero pesanti e gli occhi lucidi, Liam Payne quella sera non riusciva a dormire, non c’era nulla da fare.
E quindi andava in giro per la casa di X-Factor, scendendo le scale con calma, guardandosi intorno e muovendosi piano e silenzioso come se fosse un ladro. Intanto stava nascondendo il suo segreto. Era l’unico momento in cui poteva rivelarlo, poteva goderselo ed esso poteva dargli la calma che stava cercando da tempo. Però nessuno doveva scoprirlo, no, nessuno.
Liam, in un modo o nell’altro, riuscì a superare Paul e altre due guardie del corpo, inventando la scusa che doveva prendere una boccata d’aria perché non si sentiva bene. Poi, finalmente, raggiunse l’ultimo e lungo corridoio. Infondo si trovava la porta antincendio che dava sul retro del grande edificio. Spesso nello spiazzo sul retro lui, Harry, Louis e Niall – i suoi compagni di band - , giocavano a pallone o osservano le fans attaccate ai cancelli per un autografo o una foto. Zayn era parte della band, ma non giocava a calcio con loro perché se no si rovinava l’acconciatura. Al pensiero della vanità dell’amico, Liam sorrise ma poi fu preso dall’irrefrenabile voglia di prendere fuori il suo segreto e goderselo.
Occhiaie e borse sotto gli occhi, il viso stanco, le labbra bianche, screpolate e tremanti, il corpo scosso dai brividi, le ginocchia di gelatina e la brama, la voglia di prendere fuori il suo segreto dalla tasca dei pantaloni. Fremeva dal desiderio di accendere il segreto, di aspirarlo e chiudere gli occhi mentre lasciava che esso entrasse dentro di sé.
Si guardò a destra e a sinistra, mentre continuava a camminare verso la fine del largo corridoio, poi lanciò uno sguardo alle sue spalle e, quando si fu assicurato che non ci fosse nessuno, iniziò a correre verso la porta antincendio. Una volta che la raggiunse rallentò, si appoggiò ad essa e riprese fiato. Poi stanco, ansioso, fremente ed eccitato decise di non perdere più tempo.
Prese fuori dalla tasca il suo segreto. Finalmente poté guardarlo, ammirarlo, goderselo e prepararsi per gustarlo. Era composto da due pezzi: una sigaretta ed un accendino.
Le mani tremavano dall’ansia e dalla frenesia di quel momento, mentre le dita premevano per dare gas e creare la fiamma dell’accendino. Un istante dopo la punta della sigaretta passò tra essa, e l’altro estremo finì tra le labbra di Liam. Il ragazzo chiuse gli occhi, inspirò il fumo e se lo godette, trattenendolo e gustando ogni dettaglio, ogni sfumatura di sapore. Buttò la testa indietro nel momento stesso in cui gettò fuori il fumo. Cacciò nella tasca l’accendino e, tenendo la sigaretta tra l’indice e il medio di una mano, aprì la porta e spinse fuori da una fessura la testa. Voleva essere certo che non ci fosse nessuno, che il suo segreto fosse bene al sicuro. Nel grande spiazzo sul retro dell’edificio, apparentemente, non c’era nessuno. Liam si era ripetuto più volte che fumare non era una cosa di cui bisogna vergognarsi, che è una cosa normale e non è nulla di grave… eppure lui non riusciva a dirlo a nessuno, era solo il suo piccolo segreto perché, per qualche insolita ragione, se ne vergognava, lo sentiva intimo e privato. Però magari un giorno avrebbe potuto rivelarlo a Zayn, così avrebbero potuto fumare insieme qualche volta…
Liam sorrise e alzò gli occhi al cielo, già pregustandosi la scena di lui e Zayn fumare insieme dopo una notte d’amore sfrenato. Liam era fidanzato con una ballerina, Danielle, eppure, - si sa come vanno certe cose nel mondo dello spettacolo-, aveva un amante, o forse più di uno, ma quello più importante era il suo migliore amico, se non uno dei suoi compagni di band, Zayn Malik. Già, anche quello era un segreto.
Il ragazzo si avventurò e sgattaiolò oltre la porta, richiudendosela alle sue spalle. Rimase lì vicino, a guardarsi intorno come un esploratore all’avanscoperta solo più preoccupato perché aveva paura di essere scoperto. Non c’erano fans oltre ai cancelli che circondavano il posto, non c’erano guardie del corpo, passanti, cantanti, giudici, sonnambuli… non c’era proprio nessuno. Il luogo perfetto per costudire il proprio segreto. Allora rassicurato Liam tornò a fumare la sua sigaretta, riscaldato dal suo tepore e calmato dall’effetto della nicotina. L’aria della sera era pungente ma sopportabile, portava con sé l’odore di pioggia e del traffico della città. In cielo non c’era la luna, solo qualche rara stella. Liam stava proprio osservando un puntino luminoso, mentre il fumo della sigaretta lo avvolgeva, quando udì degli strani rumori poco lontani. Corrugò la fronte e restò in ascolto per assicurarsi di non essersi sbagliato.
«Non posso. Non possiamo farlo»
A Liam gli si raggelò il sangue nelle vene, sbiancò in volto e la nicotina smise di fargli effetto. Subito buttò a terra la sigaretta, spaventano dalla prospettiva di essere scoperto. La pestò per bene, come se volesse disintegrarla per non lasciare più tracce. Un istante dopo si stava guardando intorno per scoprire da dove venissero quelle voci. Erano due… probabilmente due uomini che parlavano. C’erano varie porte che davano sul retro e una di quelle era aperta, e sulla soglia si trovavano due figure. Una era muscolosa, con due spalle larghe ed una felpa più grande di lui. L’altra ombra era più minuta, aveva comportamenti quasi femminili eppure la sua voce era maschile, nonostante fosse acuta  e stridula come quella di una ragazzina. Liam non ci mise molto a riconoscerli. Si appiattì contro il muro, trattenne il respiro e rimase in ascolto cercando di capire.
Sulla soglia di una porta che dava sul retro c’erano davvero loro, i suoi due compagni di band. Harry e Louis stavano parlando sottovoce, vicini, i loro corpi si sfioravano, i loro respiri si mescolavano per la vicinanza… e l’intimità con cui si guardavano negli occhi, con cui si toccavano. Ogni loro gesto era dolce e quasi insicuro, come la mano tremante di un ragazzo innamorato, ma nascondeva l’audacia e la passione di due amanti costretti a nascondersi nella notte.
«Prima o poi, però, dovremo dirlo… almeno agli altri della band»
Era Harry che parlava questa volta. La sua voce era roca, implorante e tremante, come se stesse per piangere o come se avesse già pianto. Liam deglutì rumorosamente, poi se ne pentì per paura di essere stato udito. Chiuse gli occhi e riprese a respirare regolarmente, provò a ragionare mentre il sussurro di Louis giungeva fino alle sue orecchie.
«Amore, lo so, lo so, dovremmo dirlo almeno a loro. Probabilmente Liam, Zayn e Niall sono gli unici che ci capirebbero.»
Liam non poteva crederci. Come aveva chiamato Harry? Amore? Era vero che fin dal primo momento che si erano conosciuti tutti avevano capito che tra quei due c’era una grande relazione, ma così era un po’ troppo, insomma… era surreale, quasi.
«D’accordo, un passo alla volta allora. Prima lo diciamo alla band poi al mondo» ora Harry iniziava ad innervosirsi. Liam cercò di capire di cosa stessero parlando, cosa stessero nascondendo.
Louis sbuffò e incrociò le braccia al petto. «Al mondo? Hazza, come pensi che la prenderebbero le nostre fans se diciamo loro che stiamo insieme… che due ragazzi della stessa band sono gay e stanno insieme…?» Louis non riuscì a finire la frase, che gli mancò la voce ed il fiato. Era ansioso, gli tremavano le mani, non riusciva a parlare e gli palpitava forte il cuore nel petto.
Allora Liam, molto lentamente, con il fiato corto e gli occhi spalancati, si sporse in avanti e lanciò uno sguardo alla porta. Louis si era appoggiato con la schiena allo stipite della porta, Harry gli aveva sciolto le braccia incrociate al petto per poi avvolgerlo tra le sue. Le lacrime di Louis scintillavano alla luce delle poche stelle, mentre Harry lo abbracciava e lo confortava con parole dolci, oppure dei semplici «Sssh».
«Mi dispiace, Harry, sarà difficilissimo.» mormorò Louis, nascondendo il viso nel petto del riccio. Le spalle erano scosse dai singhiozzi, la voce era appena un sussurro confuso. Harry prese un profondo respiro e con esso anche una buona parte di coraggio. Poi allontanò appena Louis, gli cinse i fianchi con le braccia, i loro corpi ed i loro bacini si sfiorarono come… beh, non come una coppia di amici o una coppia etero. Harry e Louis si guardarono negli occhi come se non ci fosse nulla di più bello. Sembrava che le loro anime fossero state tessute insieme, unite da dei fili invisibili ed indistruttibili. Altro che fumare una sigaretta! Quello che Liam aveva davanti era davvero un grande segreto e lui… lo stava svelando. Si sentì in colpa e desiderò andarsene ma ciò che seguì lo lasciò di pietra, paralizzato  con la bocca spalancata.
Harry accarezzò delicatamente la guancia di Louis, abbozzò ad un sorriso e disse: «Ce la faremo. Ti amo, Louis»
«Ti amo anch’io, Harry ma ho paura.»
«Non devi. Supereremo tutto insieme» fu tutto ciò che Harry disse prima di prendere tra l’indice ed il pollice il mento di Louis, avvicinare i loro volti e chiudere gli occhi. Una frazione di secondo dopo le loro labbra si scontravano delicatamente, aprendosi in un bacio tenero e dolce, lento e romantico. Anche i loro corpi ed i loro gesti seguivano il movimento calmo e delicato delle labbra: Harry cullava quasi impercettibilmente Louis tra le sue braccia, le quali erano intorno alla vita di quest’ultimo. Louis stringeva in un pugno una ciocca di ricci dell’altro, e più il bacio si faceva passionale, più stringeva e si avvinghiava intorno al corpo di Harry, che lo teneva ben saldo a sé. Harry morse il labbro inferiore di Louis, forse un po’ troppo forte perché gli uscì una gocciolina di sangue, per fare spazio alla lingua che andò a rincorrere quella dell’altro ragazzo. I loro bacini si scontrarono, i gesti divennero quasi più rudi, in preda alla passione e all’eccitazione.
Liam avrebbe voluto urlare, ma in qualche strano modo riuscì a controllarsi. Spaventato, confuso e stordito da ciò che stava vedendo iniziò a pensare ad una soluzione, dato che sentiva le gambe cedergli sotto il peso del suo corpo.
«Tranquillo… andrà tutto bene» ansimò Harry sulle labbra di Louis, quando si presero una breve pausa dal loro bacio intenso. L’altro annuì appena, ancora poco convinto e con le lacrime secche sulle guance.
Harry sospinse Louis contro lo stipite della porta, gli cinse i fianchi con le braccia e l’altro fece scontrare il suo bacino contro quello del riccio. Iniziò a giocherellare con la collanina che pendeva dal collo di Harry.
«Deve rimanere un segreto» mormorò Louis scosso da un singhiozzo. Harry, che non aveva mai distolto lo sguardo dalle mani dell’altro che giocavano con il ciondolo della collana, sorrise amaramente e alzò gli occhi, immergendosi nello sguardo colmo di dolore e tristezza di Louis.
«Purtroppo…»
«Il nostro amore è un segreto. Incredibile. Cosa faremo? Cosa?» andava a tormentarsi di domande il povero Louis, che chiudeva gli occhi, buttava la testa all’indietro e si agitava tra le braccia dell’amante. 
«Aspettiamo. Per ora aspettiamo» disse Harry con voce più ferma, tenendo calmo Louis tra le sue braccia possenti.
Nascosti nella notte, lontano da occhi indiscreti, come se nessuno li stesse guardando, come se fossero solo loro e le stelle, Harry restò lì, ad abbracciare Louis da dietro, posando le mani intrecciate sul suo petto, accarezzandolo e immergendo il volto nei capelli lisci e castani dell’altro, godendosi il suo profumo, il suo odore di paura e tristezza, calmando le sue ansie con teneri baci. Costudivano il loro segreto nella notte, dentro una fortezza fortificata con muri ricoperti di bugie, inganni, silenzi e baci nascosti, di mani intrecciate dietro la schiena per non farsi vedere, di falsi sorrisi davanti alle telecamere, di false dichiarazioni d’amore verso fidanzate prese in giro.
Liam si sentì devastato da quella scoperta. Era deluso perché i suoi due più cari amici non gli avevano detto nulla; era triste perché riusciva a provare lo stesso dolore che sentivano anche Harry e Louis; era furioso perché tutto quello era sbagliato, perché se il mondo avesse scoperto che stavano insieme tutto sarebbe andato male; era sommerso dai sensi di colpa perché era lì, aveva scoperto il loro segreto, li aveva privati della loro intimità; era preoccupato per quello che sarebbe successo; era confuso perché non sapeva come fronteggiare la situazione.
Restò un altro istante immobile, contro il muro, con il fiato corto ed il cuore che palpitava come un pazzo sotto lo sterno. Lanciò uno sguardo alla porta e notò che Harry e Louis si stavano di nuovo baciando, questa volta era un bacio lungo e passionale, carico di promesse, amore, dolore e attese. Poi Louis si alzò in punta di piedi per raggiungere l’amico, cioè amante, gli sussurrò qualcosa all’orecchio che Liam non faticò a capire: «Andiamo su in camera.» e la voce sensuale, bassa ed eccitata con cui lo disse fece capire a Liam cosa sarebbe successo nella loro camera. Per fortuna Harry e Louis erano in stanza insieme, solo loro due, nella camera più isolata all’ultimo piano della casa di X-Factor. Come ogni notte avrebbero fatto gli amanti segreti, lontano dal mondo, lontano dalla loro vita in continuo movimento ed evoluzione.
I due ragazzi si presero per mano, così vicini che le loro spalle si scontravano dolcemente. Era bello vederli insieme così, la loro relazione era completa, loro stessi si completavano a vicenda. Erano perfetti. Per quanto Liam fosse sconcertato ed in preda ad una tempesta di emozioni, dovette ammettere che erano assolutamente perfetti, di una bellezza invidiabile e rara.
Si staccò dal muro, fece qualche passo in avanti per poi rimanere immobile, inerme davanti alla porta ancora aperta. Harry e Louis parlavano sottovoce  mentre camminavano lungo il corridoio, rimpicciolendosi alla vista di Liam. Poi svoltarono l’angolo e sparirono nella notte, tenendosi per mano e guardandosi negli occhi come se dentro ci vedessero il paradiso.
I passi insicuri, lenti e tremanti di Liam rimbombavano sul pavimento del corridoio dell’ultimo piano, mentre si avvicinava alla sua stanza con una estrema lentezza, spalle curve, mani nelle tasche e sguardo basso. E pensava. E ripensava. E pensava ancora senza darsi tregua a quello che aveva appena visto. Incredibile, insensato, stupefacente, indescrivibile, bellissimo, assurdo, strano, sconvolgente, unico, perfetto. Insomma, Liam era diviso in due. Una parte diceva “oh, che cosa bella. Sono amanti segreti ed è triste. Farò di tutto per aiutarli. Sono dolcissimi insieme.” ma un’altra parte stava gridando a pieni polmoni: “No, è sbagliato! Andrà tutto male. Liam, devi parlare con quei due e chiarire tutto. Non possono stare insieme. Finirà male, è sbagliato, non è giusto… non è giusto proprio niente!”.
E sconfitto, combattuto, triste ma, sotto sotto, avvolto da una sensazione di tenerezza e compassione per i due amanti segreti, il ragazzo se ne tornava alla propria stanza, cercando di buttarsi sotto le coperte ed addormentarsi. Ah, ma chi voleva prendere in giro? Dopo ciò a cui aveva assistito non si sarebbe addormentato mai più per quella notte!
Qualcuno ridacchiò.
Liam si bloccò all’istante proprio mentre raggiungeva l’ultimo gradino.
Dei passi, dei rumori, dei sussurri. C’era qualcuno che si aggirava per il corridoio. E se fosse di nuovo Cher Lloyd – una concorrente di X-Factor – che, come al solito, sonnambula com’è se ne va in giro per la casa? Pensò ansioso Liam.
 «Ssh, scusa» mormorò una voce maschile. Allora a Liam gli si drizzarono i peli sulle braccia. Subito alzò il volto dagli occhi spalancati. Raggiunse la cima delle scale e si guardò intorno. Infondo al corridoio, davanti ad una porta isolata dalle altre, Louis e Harry stavano vicini, abbracciati, ridacchiavano e cercavano di aprire la serratura.
Liam fece qualche passo avanti nel corridoio, e a quel punto, avvertendo la sua presenza, Harry drizzò le spalle ed il capo, si allontanò bruscamente da Louis e puntò lo sguardo preoccupato verso il corridoio. I due amanti fissarono spaventati Liam, il quale lentamente si avvicinava senza parole, con il fiato sospeso e gli occhi spalancati.
Non sapeva cosa fare. Doveva parlargli? Dire loro che li aveva visti? Oppure stare in silenzio. E nemmeno gli amanti sapevano che dire. Louis provò a rilassarsi, abbozzò ad un sorriso forzato e fece qualche passo indietro, lontano dal riccio. 
«Ehi, Liam» sussurrò poi, tenendo la voce bassa poiché nelle stanze accanto vi dormivano i loro amici. Nel corridoio buio, illuminato solo dalla luce dei lampioni in strada e dalla luce delle stelle che entrava dalle finestre, Liam si bloccò e chiuse gli occhi. Prese un profondo respiro e li riaprì.
«Che fai qua?» domandò Harry, fingendo indifferenza.
«Non riuscivo a dormire. Voi?» fece Liam.
Harry e Louis si scambiarono delle occhiate che l’altro non riuscì a comprendere. «Nemmeno noi. Ci siamo alzati per parlare.»
Pur di nascondere il proprio segreto la gente farebbe di tutto, anche mentire agli amici. Liam lo sapeva, Liam infondo li capiva quei due. Perché anche lui aveva un segreto che non riusciva a dire nemmeno al suo migliore amico, con cui aveva avuto anche una relazione. Quindi perché essere sconvolti di quello che c’era tra Louis e Harry? Anzi, doveva solo esserne felice: loro avevano deciso che prima o poi l’avrebbero rivelato, mentre Liam se ne vergognava troppo.
Ed ecco che mentre sorrideva sinceramente ai due ragazzi, nasceva dentro di lui un senso di ammirazione e fiducia, di speranza e voglia di aiutarli. Harry e Louis abbassarono la guardia, tolsero le maschere e si avvicinarono l’uno all’altro. Avevano ormai capito che Liam era a conoscenza del loro segreto.
«Che rimanga tra di noi, okay?» fece Louis abbassando lo sguardo, come un ladro che viene scoperto e preso proprio mentre sta saccheggiando. Liam  avanzò verso di loro, annuì e posò una mano sulla spalla di Harry, che cingeva i fianchi di Louis con un braccio.
«Certo.»
«Domani lo diremo anche a Niall e Zayn» disse Louis.
«Domani ognuno rivelerà il proprio segreto.» lo corresse Liam. I tre ragazzi restarono in silenzio nel corridoio, sospirando ansiosi per il futuro e tutta quella situazione. Poi il sonno si fece sentire. Harry e Louis augurarono una buona notte a Liam e si chiusero nella lo stanza. Il ragazzo, rimasto solo nel corridoio, decise di tornare nella sua camera.
Una volta entrato si chiuse la porta alle spalle, camminò in punta di piedi per non fare rumore e si avvicinò al letto di Zayn. Gli rimboccò le coperte, lo osservò dormire per un po’ e, prima di distendersi nel suo letto, lasciò una leggera carezza sulla guancia dell’amico che dormiva beatamente.
Incredibile, ma Liam riuscì a prendere sonno. Si sentiva esausto anche se il sentimento che provava dentro di sé lo faceva sentire leggero.
Avrebbero rivelato tutti i loro segreti, sarebbero stati onesti con gli altri e, soprattutto, con se stessi. E mentre osservava Zayn dormire nel letto accanto al suo, Liam iniziò a sentire le pesanti palpebre chiudersi. L’ultima immagine che vide prima di sprofondare nel mondo dei sogni, fu quella di Harry e Louis che si scambiavano un bacio colmo di passione nella notte, che blindava al suo interno un amore segreto ed immortale. 


FINE 

  
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