Rating: giallo
Genere: sentimentale/slice of life
Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà della Fox; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro
Sebastian Smythe Week 2013
A bit of Sebastian Smythe
Day 7 - His Future
23 febbraio, 2023
Sono le nove e mezzo di sera e Sebastian sta guidando verso casa.
È stata una giornata un po’ impegnativa: ha avuto a che fare con nuovi casi un po’ problematici e l’unica cosa che vuole fare ora è buttarsi sul letto e dormire.
Già programma il resto della serata: una doccia veloce, un piccolo spuntino e poi di tutto il resto se ne parla domani mattina.
Parcheggia l’auto, arriva sotto casa e, con uno sbadiglio, inserisce le chiavi nella serratura.
Apre la porta e subito viene travolto da un’ondata di allegria.
«Papi, auguri!», una bambina gli corre incontro.
Auguri? Per cosa?
Solo in questo momento Sebastian si ricorda che è il suo compleanno e che ha compiuto ventotto anni.
«Grazie», Sebastian la prende in braccio e la bambina, con un piccolo broncio, dice: «Papi, è il tuo compleanno e sei tornato più tardi».
«Lo so», risponde semplicemente il giovane uomo.
«Ma non fa niente. Papà ed io ti abbiamo aspettato», asserisce la bambina con un enorme sorriso luminoso sul volto.
Sebastian le sorride dolcemente e le accarezza teneramente i capelli: «Non dovevate, davvero».
«Invece sì!», risponde una voce proveniente dalla cucina.
Sebastian, con la figlia tra le braccia, si ferma sulla soglia della porta della cucina e ridacchia divertito: suo marito sembra così indaffarato a cuocere qualcosa nel forno.
«Non incendierai la cucina, vero, tesoro?», gli chiede il francese con un sorriso.
«Nah, mica sono come te», scherza l’altro, poi gli si avvicina e lo saluta con un bacio a fior di labbra: «Auguri, amore».
«Grazie», risponde Sebastian in un sussurro.
«Che fame! Quando è pronta la pizza?», domanda la bimba.
«Tra circa dieci minuti».
«Ah, allora vado a farmi una doccia veloce», si congeda Sebastian.
Dopo un quarto d’ora circa, Sebastian, suo marito e la bimba sono riuniti a tavola.
«Com’è andata a lavoro?», gli chiede suo marito interessato.
«Nonostante tutto, direi bene», risponde il francese: «E a te? Com’è andata?».
«Bene, bene. Oggi Chanel e i suoi compagni di classe hanno imparato a fare le moltiplicazioni», risponde l’uomo con un sorriso.
Sebastian sorride anche lui: «Fammi sentire, Chanel: due per due?».
«Quattro», risponde pronta la bambina.
«Due per tre?».
«Sei».
«Otto per nove?».
«Ma papi, la tabellina dell’otto non la so ancora», dice Chanel.
«Ah. E allora quanto fa due per sette?», la sfida Sebastian con un sorriso.
«Quindici».
«No, quattordici», la corregge il padre.
«Ma papi, anche a cena dobbiamo parlare di scuola!», sbuffa leggermente la bimba, poi dice: «Comunque dopo cena le ripeto meglio: le moltiplicazioni sono un po’ difficili».
«Ma no, sono facilissime!», dice invece il francese.
«Sebastian, è comunque una bambina di sei anni», gli fa notare suo marito, poi dice comprensivo alla figlia: «Te le posso rispiegare, se vuoi».
«Papi, devo soltanto impararle meglio», lo rassicura Chanel, poi cambia argomento: «Questa pizza è buonissima!».
«Già, è molto buona», commenta Sebastian: «Mi complimento con lo chef».
Suo marito sorride.
La cena prosegue tranquilla, tra una chiacchiera e l’altra e qualche risata.
Dopo cena, Chanel ripete le tabelline ai papà, poi arriva il momento della torta che sua figlia e suo marito hanno preparato con tanta cura.
Dopo aver parlato per un altro po’, la piccola va a lavarsi i denti e i papà le rimboccano le coperte, augurandole la buonanotte e schioccandole un bacio sulla fronte.
Suo marito sta lavando i piatti e lui lo aiuta, anche se gli è stato detto almeno trenta volte di lasciar stare.
Si preparano per la notte e si infilano tra le coperte del loro letto, stretti l’un l’altro per il freddo.
«Ti è piaciuta la torta? Ho aiutato Chanel a preparare la panna», gli chiede suo marito.
«Era buonissima», risponde Sebastian sincero, poi ridacchia: «… però potevate evitare ventotto candeline!».
«Sai che sono un perfezionista», risponde semplicemente l’altro con un lieve sorriso.
Sebastian ricambia per poi baciarlo sulle labbra con passione.
«Che desiderio hai espresso? Sono curioso».
«Ma non si dovrebbe dire», gli ricorda il francese.
«Ma io te lo dico sempre», risponde l’altro mettendo un broncio che Sebastian trova buffo e adorabile allo stesso tempo.
«Che ogni giorno sia uguale a questo», dice infine il francese stringendolo più forte a sé.
«Cosa? Ogni giorno vorresti tornare tardi da lavoro e ogni giorno vorresti fosse il tuo compleanno?», chiede l’altro incredulo.
«No, idiota», ride Sebastian, poi lo bacia affettuosamente: «Vorrei che ogni giorno fosse semplice e speciale allo stesso tempo come oggi, come ieri, come l’altro ieri… e vorrei che questo andasse avanti per sempre. Io, te e la nostra piccola».
Sebastian ha programmato la sua serata, ma è contento che oggi, come tutti gli altri giorni, è andata diversamente dai suoi piani.
Sebastian Smythe non avrebbe mai pensato di poter essere così soddisfatto del suo futuro.
Ha avuto un passato burrascoso e dei genitori praticamente assenti, ma ora è qui, raggiante e sicuro di sé, con un lavoro stabile, una bella casa e addirittura una famiglia: è sposato con lui, l’unico uomo che ha davvero conquistato il suo cuore, e ha anche una figlia che ama con tutto se stesso.
Sebastian Smythe è finalmente felice.