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Autore: Iwantasmile    23/02/2013    28 recensioni
Fu in quel momento che l'anima mi vibrò.
Non ero altro che la sua serva, una semplice ed inutile serva.. e lui, era il mio padrone e il padrone di queste terre: il conte Justin Bieber, d'Inghilterra.
Era appena diciottenne, eppure il padre aveva messo nelle sue mani il potere di quel vastissimo territorio.
Ed io?.. Io ero solo uno dei suoi accessori. Eppure quando il suo sguardo si posò su di me, capii che non avrei fatto altro che stargli accanto per il resto della mia vita.
"Caroline.." Si affrettò a chiamarmi, risvegliandomi dai miei pensieri.
Mi voltai verso di lui e lo guardai aspettando che mi desse qualche compito da svolgere.
"Resta quì con me per oggi." Disse.
Farfugliai qualcosa, dopo di che aggiunse: "è un ordine.E tu, devi eseguire i miei ordini."
Cosa stava succedendo? .. Il mio cuore stava per esplodere.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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1789 Providence, Inghilterra


Vidi i suoi passi forti e decisi farmi strada.
“Metti i piedi esattamente dove li metto io.” Disse voltandosi qualche istante.
Ero a piedi nudi, ma ormai mi ero abituata a percepire la durezza e il dolore sotto di essi.
Nonostante ciò feci come mi disse.
Continuammo a correre verso ovest, fin quando di colpo non sentimmo un cavallo nitrire.
Justin si arrestò di colpo, e di conseguenza anch’io.
“Hai sentito?” Mi chiese, come per assicurarsi di non esser divenuto matto.
Annuii gravemente, sentendo la paura assalirmi.
Si poggiò un dito alle labbra e lentamente continuammo ad avanzare, abbassati dietro i cespugli, sempre mano nella mano.
Dopo qualche minuto sentimmo nuovamente un cavallo nitrire, e il rumore degli zoccoli picchiettare contro il terreno debole attorno a noi.
Cercai di mantenere la calma, e dovetti farmi violenza per non abbracciare Justin.. in quel modo lo avrei solo agitato. Dovevo mostrarmi forte, ed anche lui sarebbe stato più tranquillo.
Mi fece cenno di sedermi completamente, dietro un cespuglio, e senza parlare eseguii gli ordini.
“Andrà tutto bene.” Disse ad un tratto, dimenticandosi del pericolo circostante, forse per rassicurarmi.
Annuii e gli sorrisi debolmente.
Se ci avessero trovati, probabilmente io sarei stata rinchiusa o peggio, costretta a vivere con il generale, ammesso che ancora nutriva qualche interesse nei miei confronti.. mentre lui sarebbe certamente stato giustiziato.
Non potei nemmeno immaginare la sua morte, che le lacrime iniziarono a bagnarmi gli occhi.
Eravamo ad un piccolo soffio dalla fine.. eppure riuscivamo a mantenere la calma. Apparentemente.
Sentimmo il rumore degli zoccoli del cavallo ancora attorno a noi, quando ad un tratto Justin si voltò verso di me e mi prese il viso fra le mani.
“Ascoltami.. ora io lo distraggo e tu scappi.” Disse serio.
Cercai nei suoi occhi un barlume di scherzo, o di ripensamento.. ma vidi solo decisione.
Scossi la testa, terrorizzata.
“No .. no” Farfugliai qualcosa di incomprensibile.
“Si invece.. andrà tutto bene.” Disse.
“Non ti lascerò andare Justin..” Risposi avvicinandomi ancora di più al suo viso.
“C’è una possibilità che io riesca a fuggire e ci rivedremo al termine della foresta..” Disse sorridendo, come se tutto ciò fosse divertente.
Non potei evitare di sentirmi impotente di fronte alle sue decisioni.
“No ti prego Justin.. ti prederà.. ha un cavallo non andrai lontano. Resta con me.. staremo nascosti fin quando non andranno via i francesi.” Farfugliai disperatamente.
Scosse al testa e mi baciò dolcemente le labbra.
“No amore mio. Quanto credi che ci vorrà prima che ci scoprano?” Chiese retoricamente.
Scossi la testa, rifiutando con ogni singola parte del mio corpo la sua decisione.
“Ascoltami.. io devo andare. Tu appena io salto fuori inizia a correre più che puoi verso il confine, ad ovest.” Disse.
Scossi la testa e senza rendermene nemmeno conto, iniziai a piangere.
“Ti darei i miei stivali, ma ti sarebbero solo d’intralcio nella corsa, vista la piccola dimensione del tuo piede.” Aggiunse poco dopo.
“Non lasciarmi ti prego.” Dissi, mentre un forte vuoto allo stomaco iniziò a farmi salire la nausea.
Lo guardai qualche istante negli occhi, prima che nuove copiose lacrime iniziassero ad appannarmi la vista, ed anche nei suoi occhi vidi tristezza e sconforto.
“Ora basta.” Disse ad un tratto con tono brusco.
“Te lo ordino. Appena esco, scappa. Sei la mia serva e fai tutto ciò che ti dico.” Concluse bruscamente prima di voltarsi.
Un brivido mi fece sobbalzare.
Le sue parole mi avevano ferita nel profondo, anche se in realtà sapevo il motivo per il quale le aveva dette.
Annuii debolmente, intuendo che sarebbe stato stupido continuare a contraddirlo verbalmente.
Si appostò ancora di più, fin quando non sentimmo il cavallo nitrire, proprio di fronte a noi.
Alzai lo sguardo tremante, e vidi quest’uomo su un cavallo bianco tutto composto nella sua divisa da cui le armi pendevano.
Rabbrividii, ma non ebbi il tempo di ragionare, o commentare, o disperarmi nemmeno.. che Justin balzò fuori dal cespuglio e gli andò in contro con passo spedito.
Mi sentii morire.
L’uomo sul cavallo si sorprese, e voltò l’animale in direzione di Justin, dopo di che con fare sicuro iniziò a girargli intorno.
“E tu sei il conte allora?” Chiese beffardo.
Justin non rispose.
“Bella presenza, non ne dubito ma come può una donna preferire te ad un generale?!” Chiese prima di scoppiare in una secca e aspra risata.
Fremetti dalla voglia di saltare fuori e di aggredirlo ma una strana sensazione mi impose di restare calma.
“Donne.. donne..  comunque sia. Ho l’ordine di portarti immediatamente dal generale , cane.” Ringhiò contro Justin prima di dargli un calcio da cavallo e scaraventarlo per terra.
Restai nascosta, tremando.
Justin non proferì parola, si limitò a ripulirsi silenziosamente.
Poi si rialzò.
“Cane, metti la corda attorno le braccia.” Disse lanciandogli una corda addosso.
Intuii subito che avrebbe voluto portarlo fin da generale a piedi, trascinandolo.
“Sarà felice di vedere questa sorpresa.” Continuò tossendo, in maniera orridamente terribile..
Justin senza parlare si mise la corda attorno ai polsi, dopo di che lanciò un’occhiata veloce e furtiva verso di me.
Furono pochissimi istanti, ma ebbi tutto il tempo di perdermi nei suoi occhi.
Desiderai ardentemente di abbracciarlo, baciarlo e accarezzarlo.. di poter scappare ancora con lui, ovunque il destino ci avrebbe portati. L’importante era averlo al mio fianco.
Il francese rise di nuovo, mentre il cavallo si agitò.
“Mi raccomando, cerca di restare in piedi, non vorrei vederti con la faccia a penzoloni sulla terra.” Disse il francese girando il cavallo e trascinando, di conseguenza, Justin.
Justin mi guardò di nuovo, con uno sguardo truce e severo.. incitandomi a fuggire.
Esitai, dopo di che uscii fuori dal mio nascondiglio e mentre il cavallo iniziò ad allontanarsi mi portai una ciocca di capelli dietro l’orecchio, presi coraggio ed urlai.
“Ehi.” La mia voce riecheggiò fra i rami dei meravigliosi alberi della foresta.
Sentii il cavallo nitrire, dopo di che il francese si voltò verso di me.
Prima che uno dei due potesse solo muoversi, Justin strattonò la corda, legata alla sella e lo fece cadere da cavallo.
Feci per avanzare verso di loro, ma una pistola puntata alla nuca mi fermò.
“Stia ferma.” Sentii dire alle mie spalle.
Justin si arrestò di colpo e trasalì guardando nella mia direzione.
Senza voltarmi, intuii subito che un soldato era alle mie spalle, ovviamente armato.
Justin alzò le mani e mi guardò con occhi gravi, dicendomi senza parole, che sarei dovuta scappare.
Lo ignorai e mi voltai verso il soldato.
Ebbi un tonfo al cuore, quando mi accorsi che non era un soldato ma erano un esercito intero.. e che non era un semplice tenente.. ma il generale Parker.
“Tu..” Dissi tremante.
Sorrise beffardo e puntò la pistola verso Justin.
“Potrei ucciderti ora e risparmiarmi mille inconvenienti. Ma farlo davanti una signora sarebbe poco galante.” Disse scuotendo il suo cavallo.
“Anzi no, ci ho ripensato. Di le tue ultime preghiere.” Disse facendo fare uno strano rumore all’arma tenuta con destrezza da una sola mano.
Vidi Justin guardarmi sorridendo debolmente, ma con decisione, coraggio e onore.
Il generale chiuse un occhio per prendere la mira.
“Fermo.” Strillai al generale.
Aprii entrambi gli occhi e si voltò a guardarmi.
“Ho una proposta da farle.” Dissi raccogliendo tutto il coraggio di cui ero fornita.
“Sentiamo mia bella Caroline..” Disse affabilmente, abbassando finalmente l’arma.
Sospirai, mentre Justin si dimenò di disapprovazione.
“No Caroline..” Lo sentii gridare, come se mi avesse letto nel pensiero.
“Zitto cane.” Disse il soldato alle sue spalle tenendolo fermo.
Dovetti reprimere le lacrime.. il mio signore, il mio padrone, il mio amore.. trattato in quel modo.
“.. Lei, generale, è ancora interessato a me?” Chiesi con tono calmo, ma irritato.
Sorrise sotto i baffi.
“Mi sembra più che ovvio. Sei la causa di ogni mio turbamento.. tuttavia, sei tutto ciò che desidero.” Disse.
Ebbi la nausea.
“Caroline ti scongiuro non farlo.” Sentii dire alle mie spalle da Justin.
Ignorai il suo tono, che fu presto rotto dal pianto.
Dovetti reprimere la voglia di correre ad abbracciarlo.
“Lei.. lascia andare il conte. In cambio io, verrò a vivere con lei..” Dissi, sul punto di rimettere.
La testa iniziò a girarmi.. ma cercai di non farci caso.
Il suo sguardo si illuminò come il suo sorriso.
“Vivere?.. Non mi basta, per questo potrei risparmiagli la vita. Ma per la sua libertà, devi sposarmi.” Disse sogghignando, sapendo che avrei accettato.
Ebbi un attimo di esitazione, in cui avrei voluto scappare nella foresta il più lontano possibile.. poi però ripensai a Justin.
Avrei dato la mia vita se fosse stato necessario per la sua.
“E sia.” Risposi, mentre Justin continuò a piangere e a dimenarsi.
Non mi voltai e guardarlo nemmeno. Sapevo che non avrei retto.. sarei corsa sicuramente ad abbracciarlo e a baciarlo.. e questo ora mi era impossibile poiché ero la donna di un altro uomo.
Il generale mi guardò con un barlume di possesso negli occhi e sorrise.
“Sei una dea anche in queste condizioni.” Disse porgendomi una mano.
Prima di afferrarla per salire a cavallo, mi voltai a guardare Justin.
Accovacciato su se stesso con un fucile puntato alla nuca, mentre un pianto forte e aggressivo cresceva sul suo volto.
“Voglio vederlo libero.” Dissi prima di salire a cavallo.
“Tenente lo lasci andare.” Disse frettolosamente, e senza riguardo il generale.
Mi asciugai velocemente una lacrima e salii a cavallo, mentre Justin restò accovacciato su se stesso.
Il cavallo del generale, dove ora ero pure io, si incamminò verso il paese, seguito dall’intero esercito.
Mi voltai una volta sola,e vidi il mio grande amore accasciarsi nuovamente al suolo sempre più lontano e distante.


Ehi tesoooori
Come state? Spero bene!!
SCUSATE SE RECENSISCO COSì TARDI MA SONO DAVVERO IMPEGNATA.. HO SOLO IL FINE SETTIMANA LIBERO.
.. Spero che il capitolo vi piaccia.
Vi voglio bene..
Erika

@I_amawolf
  
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