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Autore: itsflam    23/02/2013    4 recensioni
Forse non solo le cose peggiori vengono da noi gratuitamente.
Come ogni sera Reed cammina velocemente verso al suo appartamento, le mani che le bruciano e i piedi che le pulsano per colpa degli stivali troppo stretti.
Come ogni sera Louis è seduto al bar dietro casa di Reed indeciso sul da farsi, accanto a lui c’è una birra mezza iniziata che non arriverà mai alla fine, almeno non sarà lui a finirla poi chissà.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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STILL THE ONE

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che è diventata speciale da subito.
Grazie Alessandra 





Come ogni sera Reed cammina velocemente verso al suo appartamento, le mani che le bruciano e i piedi che le pulsano per colpa degli stivaletti troppo stretti. Lei sembra stanca e le occhiaie che le circondano gli occhi stanno lì come conferma di questo fatto, ma lei ha cominciato a vivere la giornata adesso che la notte è scesa perché sa che lo rivedrà. Non adesso fra un po’, che siano minuti o ore non importa, la cosa fondamentale è guardarlo negli occhi e stringerlo tra le braccia come un bambino piccolo che ha paura. Tira fuori dalla borsa le chiavi e apre velocemente il cancello, prende l’ascensore e entra in casa. Viene investita da un tepore dolce, i termosifoni avevano riscaldato la casa come piaceva a lei.

Come ogni sera Louis è seduto al bar dietro casa di Reed indeciso sul da farsi, accanto a lui c’è una birra mezza iniziata che non arriverà mai alla fine, almeno non sarà lui a finirla poi chissà. Sfrega le mani sulle gambe per il nervosismo e fissa il grande orologio attaccato alla parete del locale ogni due per tre. Ha paura, ma di cosa? Questo non riesce a proprio a spiegarselo. Forse è terrorizzato dal fatto di poterla perdere da un momento all’altro o magari lei si poteva essere stancato di lui e avrebbe lasciato la città. Non sa cosa fare. Vuole sbattere la testa al muro così da poter perdere i sensi e lasciare che la mente si svuotasse e avrebbe potuto stoppare quel vortice di parole e frasi senza tempo, spezzate, senza filo logico, incomplete…

Reed ormai è seduta sul divano da trequarti d’ora. Cambia posizione, accavalla la gamba destra sopra quella sinistra e appoggia la testa sul palmo della mano. Fissa l’orologio che sbuca dalla porta che da sulla cucina. Segna le 22.30 fra poco sarebbe arrivato. Si passa una mano trai capelli biondi  che le arrivano appena sotto le spalle. Non vede l’ora di sentire il suo odore, di consolarlo e di sussurrargli parole dolci all’orecchio.  È
 così abituata a farlo che le parole le uscivano dalla bocca da sole. A volte cantava addirittura anche se non aveva una voce perfetta.

Louis si è finalmente deciso. Esce dal locale e il vento gli scompiglia leggermente i suoi capelli castani. Stringe bene la sciarpa intorno al collo, infila le mani nelle tasche del North Face e gira l’angolo. La casa della ragazza è vicina. Suona il campanello con l’indice tremante, un po’ per il freddo un po’ per l’ansia che tutte le sere gli attanaglia lo stomaco. Sale velocemente le scale e quando sente la porta dell’appartamento di Reed aprirsi si fionda su di lei e la tiene stretta per assaporare di più quel momento.

Reed non è sorpresa da quell’abbraccio, anzi. Avvolge Louis con le sue braccia esili e poggia il mento nell’incavo del suo collo inspirando profondamente il suo profumo delicato. Con un calcio chiude la porta di casa e si accomoda sul divano seguita a ruota dal castano. Gli fa appoggiare la testa sul petto e continua ad accarezzarlo tracciando linee immaginarie sulla sua schiena. Per la prima volta anche Louis le accarezza il braccio che è posato accanto a lui e Reed è così contenta che per poco non si lascia fuori uscire un gridolino, ma cerca di reprimerlo.

Louis si sente così bene tra quelle sue due fragili braccia che ha deciso di smetterla di fare il meschino e di presentarsi solo la sera alle undici. Vuole cambiare e ce la metterà tutta anche se vuol dire ricominciare da capo. Smette di accarezzare il braccio di Reed e si alza. La ragazza è sorpresa e non sa che cosa gli sta prendendo, ma in realtà neanche lui lo sapeva bene.

-Io mi sono stufato di tutto questo- comincia cercando di mantenere un contegno anche se le lacrime gli rigano il volto.
Reed non capisce e un’espressione confusa spunta sulla sua faccia.
-Io non ce la faccio più Reed. Tutta questo opprimermi da parte dei miei il lavoro il disastro che mi è accaduto io voglio scoppiare come fanno le bolle di sapone, solo quando sto con te sto bene. tu mi hai trovato due anni fa in un bar a piangere e mi hai consolato sono due fottuti anni che non miglioro sto bene solo qui con te. Ho bisogno di te. Sei come l’ossigeno. Hai presente un’idea giusta? Una giornata positiva? L’attesa delle feste? L’aperitivo?  Cantare? Correre? Prendere l’aereo? Ecco, tu sei di gran lunga superiore. Tu sei l’unica e rimarrai l'unica per sempre-. Le parole gli escono una dopo l’altra avendo addirittura un sedo logico. Louis arrossisce non credendo di essere riuscito veramente a dire tutto ciò.

Per la prima volta Louis dice la verità, si apre completamente alle emozioni che per troppo tempo ha rinchiuso nel cuore. Adesso si sente più libero, meno condizionato.
La sera del dieci novembre 2011 a Louis gli era crollato il mondo addosso. Il cancro al seno aveva ucciso la madre e Charlotte, sua sorella più piccola, non aveva retto a questa perdita e se ne era andata. E lui era rimasto solo a Doncaster. Lui e le birre e le lacrime che solcavano il suo viso dai lineamenti delicati. Poi in quel bar di periferia entrò Reed. In quel periodo aveva la fissa per le fasce. Si avvicinò a lui e lo consolò come solo lei sapeva fare e, da quel giorno, tutte le sere Louis l’andava a trovare per trovare un po’ di conforto che solo lei riusciva a procurargli e donargli.
Reed abbraccia Louis e lo bacia dolcemente su quelle sue labbra rosee e carnose.

Forse non solo le cose peggiori vengono da noi gratuitamente. La verità è che qualche volta anche le migliori sopraggiungono inaspettatamente; tipo il sole splendente dopo un temporale burrascoso o lo zucchero per addolcire il gusto forte del caffè. Forse tutto questo era la cosa più sbagliata che poteva capitare, ma in quel momento sembrava così giusta che nessuno dei due ci dette peso. E fecero bene perché la vita va vissuta senza rimpianti.


ciao ciao peeeeeipi.
Torno all'attacco con i one direction.
Pensavate di esservi liberate delle mie OS, ma non è così.
Se non avete capito niente, lo capisco perchè non credo che questo raccantino ne abbia seriamente uno.
Stavo girovagando nell' lj di @jas_ e pff ho trovato l'ispirazione con questo banner e poi ringrazio anche @drunkstiles che scrive fantastcamente e mi ispira anche se lei non sa niente lol.
 Vi lascio in pace. Se vi va lascatemi un commentino che non mi offendo, anzi mi farebbe mooolto piacere
un bacio
-Flam
  
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