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Autore: minestrina3    23/02/2013    1 recensioni
[Skrillex]Eva si sollevò di scatto: aveva detto AMICA? Si erano visti due volte e lei era già un’amica? Non aveva mai avuto veri amici da quando faceva la prostituta, temeva di non ricordarsi più le regole dell’amicizia.
Nell’amicizia non c’è sesso; nella sua vita, invece, era la cosa più importante.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Incompiuta
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La ragazza urlo'.
-Eva, Eva.. Calmati! E' stato solo un brutto sogno!- esclamo' allarmato il ragazzo, accovacciato su di lei.
Cerco' di far tornare il respiro regolare, di calmarsi, ma il volto freddo del suo amico la perseguitava.
-Ho sognato che...- la paura le bloccava le parole in gola. Era tutto cosi' realistico, poteva accadere veramente, forse sarebbe successo.
-Calma, va tutto bene...- Sonny la circondo' tra le sue braccia e la coccolo', passandole di tanto in tanto una mano sui capelli.
Eva di rifugio' nel suo petto e si concentro' sui battiti del suo cuore vivo. Il sogno era stato rivelatorio: ora doveva scegliere definitivamente tra Sonny e B.
-Se ti perdessi non so cosa farei...- sospiro' lei.
Il ragazzo le scocco' un dolce bacio sulla fronte.
-Perche' dovresti perdermi?-
-Possono esserci tanti motivi...-
-Non pensiamoci!- la interruppe -Ora sono qui e tu sei con me... Rilassati, tesoro...-
Eva punto' il suo sguardo negli occhi del ragazzo, marroni, profondi.
-Ti a..aspetto a colazione?-
Non se la senti' di rivelargli il suo amore; dopotutto, lui aveva la sua vita con Ellie e lei il suo lavoro. Cosi' dovevano andare le cose e cosi' sarebbero andate. Aveva scelto.
Il ragazzo la guardo' perplesso.
-Mi aspetti a casa mia?-
-Hai capito, dai...-
Eva scrollo' le spalle e si alzo'; prese dalla valigia un vestito bianco e usci' dalla porta.
Segui' il corridoio principale fino alla sala, poi segui' il profumo di frittelle fino alla cucina. Li trovo' una donna sulla cinquantina, con i capelli rossi, indaffarata ai fornelli, la quale non si accorse del suo arrivo. Ma all'improvviso sbuco' da sotto il bancone un bambino biondo di circa nove anni, con la faccia tutta sporca di crema al cioccolato.
-Sei la ragazza di Sonny?- esclamo'. Eva colta alla sprovvista arrossi' ma fu salvata dalla donna, che si accorse di lei.
-Oh.. Oh...- balbetto' pulendosi le mani nel grembiule e porgendole la destra -Io sono Francis, piacere di conoscerti!-
La signora Moore era molto ospitale e cordiale, fece sentire subito a suo agio la ragazza.
-Piacere Eva...- sorrise.
-Ehi, non mi hai risposto!- fece notare il bambino, che per tutta risposta si prese un buffetto dalla madre.
-Adam, non sono domande da fare!- lo rimprovero', mentre tornava ai fornelli -E figurarsi se Sonny porta a casa una ragazza!- aggiunse, abbastanza forte da farsi sentire. Eva scoppio' a ridere e si rivolse al ragazzino.
-No, sono solo un'amica...-
-Ti pareva..- borbotto, ritornando ai suoi giochi sotto il bancone.
-Allora Eva, ti piaccione le frittelle?- domando' Francis.
-Le adoro!-
-Ottimo!- esclamo' passandole un piatto stracolmo di frittelle ricoperte da sciroppo d'acero.
In quel momento li raggiunse Sonny, il quale prese posto al bancone accanto a Eva.
-Hai gia conosciuto mia mamma...-
-Gia' ed e' una donna molto simpatica!- asseri'.
-Non come qualcuno che diventa famoso e non si fa più vivo per anni!- la donna lancio' un'occhiataccia al figlio, tramutandola subito in un abbraccio affettuoso -Mi sei mancato bambino mio- disse, stampandogli un bacio in fronte. Il ragazzo nascose il viso arrossato nel pigiama.
-Dai, mamma...- borbotto'.
-Sonny, ho finito il burro! Ti va di arrivare all'angolo a prenderlo? Cosi fai vedere ad Eva l'isolato.-
-Vengo anch'io!- propose il bambino.
-No, Adam. Tu rimani con me!- asseri' Francis, mentre serviva le frittelle ai due ragazzi.
Quando ebbero finito di mangiare, uscirono di casa. Era una stupenda giornata di sole e fuori non c'era anima viva: il quartiere residenziale di Los Angeles era più tranquillo di quanto Eva si aspettasse. Si stava guardando intorno curiosa, ma ad un tratto la sua attenzione fu catturata da una Porches nera anni '50, targata Francia; conosceva quella macchina e cio' significava solo una cosa: l'avevano trovata. Ci avevano impiegato meno tempo del solito, forse l'avevano sempre tenuta d'occhio.
-Sonny, ho dimenticato in camera il cellulare... Vai avanti, ti raggiungo...- disse Eva, cercando con lo sguardo B. Il ragazzo la guardo' perplesso
-Ma se non sai nemmeno dove si trova il negozio!-
-Lo trovero', non ti preoccupare...-
-D'accordo..- si avvio', mentre Eva fece marcia indietro. Non appena egli si fu allontanato, due uomini sul metro e novanta le comparvero davanti.
-Vi seguo.- anticipo' lei; la condussero alla macchina e le dissero di salire. Al posto di guida c'era, come sospettava B.
-Allora topolina, cosa ti avevo detto?- domando' simulando un tono gentile. Eva cercava di non guardalo negli occhi e di mantenere una certa freddezza, ma tremava dalla paura.
-Di non vederlo mai più.-
-Gia'... Allora com'e' che sei qui?!-
Eva non rispose. Uno schiaffo' colpi' la sua guancia, facendola pulsare dal dolore.
-Allora?!?- ripete' B.
-U-Un cliente...- mugolo' lei. L'uomo rise.
-Certo. Adesso torni a casa, raccogli le tue cose e vieni con me. Non provare a scappare: ti aspetto fuori.-
  
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