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Autore: SofiaStyles    24/02/2013    2 recensioni
«Boo, perchè stai facendo le valigie?» chiese angustiato Harry, entrando nella camera 716, vedendo Louis affrettarsi nel metter tutti i suoi vestiti nelle due enormi borse. Lui si bloccò, sentendo l'amico e, sconfitto, si sedette sul letto morbido. Il riccio lo seguì. Passò qualche minuto, prima che Louis parlò, minuti che a Harry parvero secoli. «Perchè..è un fardello troppo pesante, per uno come me, Hazza.» LARRY. Buona lettura.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Crack Pairing | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Won't stop 'till we surrender
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Non si fermerà finchè non ci arrendiamo


Dopo che il rappresentante della Modest finì il discorso, Louis scappò via, tutt'altro che tranquillo.
Un brutto presentimento lo stava invedendo. Era la fine, di questo Harry ne era sicuro.

«Boo, perchè stai facendo le valigie?» chiese angustiato Harry, entrando nella camera 716, vedendo Louis affrettarsi nel metter tutti i suoi vestiti nelle due enormi borse. Lui si bloccò, sentendo l'amico e, sconfitto, si sedette sul letto morbido. Il riccio lo seguì. Passò qualche minuto, prima che Louis parlò, minuti che a Harry parvero secoli. «Perchè..è un fardello troppo pesante, per uno come me, Hazza.» si decise finalmente a dire, sospirando. «E come saresti te, precisamente?» replicò il riccio. Louis, sotto pressiome, agitato, si alzò, spingendo le mani sui ginocchi, per darsi la spinta. Si avvicinò lentamente all'enorme finestra, che puntava sull'oceano. Osservò le onde infrangersi contro il vento, era in tempesta, come proprio il rapporto fra Harry e lui, pensò. Harold era ancora in attesa della risposta. Battè convulsamente un piede per terran provocando un rumore ripetuto, di quelli che dopo cinque secondi ti danno già fastidio. Quel rimbombo era l'unica cosa che si poteva udire nella camera 716 dell' hotel 'The end', in un paesino abbastanza conosciuto delle Hawaii. «Smettila» mormorò Louis, al quale i rumori ripetuti davano presto sui nervi. «No, se tu non mi rispondi.» lo ricattò l'altro, aumentando la velocità e la potenza del movimento del suo piede destro. «E va bene - cedette Louis, volgendo lo sguardo verso il ragazzo, che cercò di sorridere, nonostante il momento abbastanza triste- non so, Hazza. Io mi sento in gabbia, come i leoni allo zoo, hai presente? Ecco, quelli - disse indicando la porta, probabilmente intendeva la modest - non ci vogliono neanche più vicini. Ti rendi conto? Per una semplice riunione, dove tutti sanno di noi, ci hanno fatti sedere lontani. Che cazzo siamo, burattini? Io posso sopportare, certamente. Ma adesso sono troppo esigenti, dobbiamo essere "conoscenti" dicono. Noi due? Che in più video ci mangiavamo con lo sguardo? Basta, Harry, non ce la faccio più» continuò, gesticolando nervosamente e alzando parecchio la voce. Non ce l'aveva con Harry, ma la sua ira era troppo grande, per riuscire a tenere la calma. Il riccio lo sapeva, lo ha sempre saputo. Dal giorno in cui la Modest aveva detto: 'Non potete stare insieme' immaginava che Louis non avrebbe resistito tanto. E come dargli torto? Diamine, tante volte avrebbe voluto anche lui mandare a 'fanculo tutto e tutti, correre da Louis, abbracciarlo e baciarlo, sul palco, durante un intervista. Cristo, se sarebbe stato un 'coming out' strabiliante. Ma poi, Liam finiva sempre col farlo ragionare. 'Harry, pensa alla band. Non è che non mi fido delle fans, ma se la prenderanno male e non ci seguiranno più, che ne sarà di noi? Perderemo tutto e tutti gli sforzi che avete fatto tu e Louis, saranno buttati nel cesso, come tutta la nostra fama' gli ripeteva sempre, tenendolo fermo per le scapole, placando la sua ira. Forse quella frase, o il suo carattere tenace, lo facevano andare avanti per ancora qualche mese, perlomeno. Per le fans, forse. Faceva quello per loro, seppure stesse mentendo loro profondamente. Tutto ciò che la Modest non impediva loro di fare, erano i tatuaggi. Per questo, Harry ne contava una quarantina o poco più. Avevano significati nascosti, ma tutti riguardavano lui e Louis. SMCL, i due uccelli sul petto, l' "Hi", le virgolette... Non poteva fare altro, ma cercava con tutte le sue forze di far capire tutto.
Harry scosse la testa velocemente, poi, alzatosi, raggiunse Louis. «E vuoi mollare tutto così, dopo aver lottato per due anni o poco più?» chiese il riccio, carezzandogli la spalla. Louis tirò su con il naso, era sul punto di piangere. Si staccò ancora una volta da Harry e si allontanò, arrivando al centro della stanza. «Pensi che io voglia lasciare la band e quei coglioni della Modest per gusto di farlo? Forse quelli  stronzi sì, ma voi, ragazzi? No, Harry. Pensi che io voglia lasciare te perchè mi va e non ho altro da fare?» gridò Louis, sempre più arrabbiato, con le lacrime agli occhi. «Non sto dicendo questo, Boo. Calmati adesso, ti prego.» lo implorò Harry, vedendolo camminare con la borsa in mano, verso la grande porta. «No, Hazza. E' finita, stammi bene, amore.» disse poi, abbassando lo sguardo, era ogni secondo più triste.

 

Forse per le grida, o per altro, il resto della band aveva raggiunto la stanza di Louis e stava indugiando davanti alla porta. Liam, Niall e Zayn si guardavano negli occhi, mentre seguivano  la litigata fra i due innamorati che si comprendeva perfettamente. Con uno scatto, ad un certo punto,  Louis girò la maniglia della porta e l'aprì velocemente. Nell'altra mano, aveva ancora il borsone pieno, che i tre ragazzi guardarono preoccupati. «Che cazzo stai facendo Louis?» ruppe il silenzio che si era creato, Zayn. «Se ne va, vero Louis?» rispose Harry, retorico.La sua voce era acuta e ferita. Lui annuì, uscendo poi dalla stanza e chiudendosi la porta alle spalle. «Vuoi davvero mollare tutto?» gli si avvicinò per l'ultima volta il riccio, verso la metà del lungo e lussuoso corridoio. «Vuoi davvero che finisca così?» urlò veemente Harry. «Sì» rispose secco e freddo Louis, lasciando un bacio delicato sulle labbra del ragazzo, che sembravano ricoperte da seta pura, tanto erano perfette. «Non ne posso più, amore. E' troppo ed è meglio così. Addio, Harry» sussurrò poi, salutando con un gesto della mano gli altri ragazzi. Prese saldamente il borsone, e sparì poco dopo. Erano rimasti tutti sconvolti. Nessuno di loro in tutta la loro vita, aveva mai visto Louis William Tomlinson comportarsi così. Il sorriso che aveva sempre, ve lo ricordate? Quel sorriso che avrebbe illuminato gli occhi anche a Satana, ve lo ricordate? Bene, potevate sapere che qualcuno l'avrebbe potuto spegnere? Ebbene sì, quel sorriso magnifico, che esisteva per Harry, Niall, Zayn, Liam, le fans, e anche le persone che odiava, è stato spento dalla Modest. Perciò grazie, Modest, per aver rovinato un grandissimo amore, delle bellissime amicizie e forse, la vita di alcune persone. Grazie.




 


MA CIAAO.

Allora. Questa, è un o.s. Larry, come avete visto. E'..come dire..triste? Un po' sì.
Adoro fare o.s. Larry.
Per scriverla, ho dovuto ascoltare musica triste e deprimente tutto il pomeriggio, e sono con il morale sotto terra. Poi, ho visto una gif che mi ha fatto venire il 'magone'. Vi giuro, ho piano ore e ore. E' quella di Harry in Ghana, l'avrete vista, forse. Coomunque, vi lascio, perchè..è tardi, excuse me.
Bye...lasciate una recensioncina se vi è piaciuta, thanks. <3

Tw- @stoppingtape
Fb- SofiaStyles Efp

   
 
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