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Autore: Julia of Elaja    24/02/2013    3 recensioni
AVVISO AI LETTORI:
Per chi ha già letto questa storia, tranquilli: non ho ripreso a scriverla, ho semplicemente aggiunto un capitolo perchè la storia parteciperà ad un contest e quindi ho dovuto "modificarla"... per chi invece non l'avesse mai letta... be', accomodatevi! :D
Il nuovo capitolo è il decimo e si intitola "Mostro" ;)
Una terrestre, durante l'arrivo di Cell sulla terra, ha un incontro ravvicinato con lui.
Perchè lui la risparmia?
La storia si svolge durante i dieci giorni di pausa che precedono il Cell Games (Torneo di Cell).
Cell ha già assorbito, quindi, i Cyborg 17 e 18 e raggiunto la forma perfetta.
L'incontro con la terrestre segnerà l'androide? E come?
E' il primo racconto partorito dalla mia mente sulla serie di Dragon Ball...
Ho cercato di rispettare in tutto e per tutto la saga televisiva di Dragon Ball Z nel racconto, combinando "ad incastro" gli eventi..
RECENSITE!!! ;)
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cell, Gohan, Goku, Nuovo personaggio, Vegeta
Note: Lime, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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"E così lei è partita. Andata"
Cell sospirò: Brianne era davvero andata via.
Non avrebbe più avuto quella dolce presenza al suo fianco.
Non avrebbe più avvertito il suo tocco delicato, o la sua aura...
Nulla.
"Non la rivedrò più"
La consapevolezza di quell'addio si fece avanti dentro di lui.
Le aveva detto addio per sempre. Forse, non si sarebbero mai più rivisti.
Una strana sensazione si impadronì del suo corpo.
"Lei ha preferito la sua famiglia a te. Non ti ha scelto" sussurrò una vocina insidiosa nella sua testa "Ha deciso di abbandonarti! Come ha osato?"
"No!" lui scosse la testa "Lei soffriva! Voleva tornare dalla sua famiglia ma voleva stare anche con me!"
"Menzogne" sibilò la voce "Sono tutte bugie! Lei non ti amava come tu amavi lei! E ti ha abbandonato!"
"TACI!" urlò "Non è vero!"
"E' colpa tua se lei è andata via! Tu ti sei fidato ciecamente di un'umana... ma loro sono esseri subdoli, meschini... vendetta, Cell! Esigi la vendetta! Distruggili tutti!"
"Non posso!" rispose lui "Non posso ucciderli tutti! Morirebbe anche lei!"
"E allora? Che muoia! Ha deciso di abbandonarti e la pagherà! La Terra dev'essere distrutta, non dimenticare che il Dottor Gelo ti ha creato con questo unico scopo! L'amore?! Puah! Non era previsto! Sei tu che ti sei innamorato, ma lei non era prevista! Lei dev'essere eliminata, assieme a tutti gli altri!"
Cell scosse la testa, quasi a voler scacciare quella voce odiosa: "No! Non posso..."
"Sì che puoi! La verità è che non vuoi! Cos'è, qualche giorno in compagnia di un'umana e diventi un vigliacco?! Che vergogna!"
"NON CHIAMARMI VIGLIACCO!"
"E invece lo sei, Cell! Dov'è finito l'essere perfetto? Dov'è quel mostro, quella macchina di guerra perfetta?"
"IO NON SONO UN MOSTRO! Chi è il mostro? Io non sono un mostro, no... mostro forse ero prima di incontrare lei, ma ora... ora chi è il mostro? Io non lo conosco più!"
"Sì che lo sei! Tu sei un mostro! Non diniegare la tua natura reale!" sbottò la vocina "Prima che lei arrivasse, cosa hai fatto? Hai ucciso, mutilato, distrutto! E ti piaceva... ricordi, Cell, come ti piaceva?"
E i ricordi si fecero vividi: quando era ancora nella sua prima forma, lui camminava per le strade e le persone fuggivano. E a lui piaceva quel clima di terrore al suo passaggio.
Godeva nel succhiare via la carne e la linfa vitale di quella gente: era un piacere immenso sentire le loro urla strazianti mentre le uccideva.
"Ricordi come godevi? Quello sì che era piacere, non un orgasmo con una ragazzina!" sussurrò malignamente la voce.
"Il piacere dell'uccidere..." mormorò Cell
"Esatto. E ora, dimentica tutte quelle sciocchezze riguardo l'amore. Non la rivedrai più, e allora? Meglio così! Era il tuo punto debole e ora lei diventerà il tuo punto di forza! Perchè tu VUOI vendicarti, Cell. Lei la deve pagare. Lei e tutti quegli sporchi umani. TUTTI LA DOVRANNO PAGARE!"
"Come ha osato farmi diventare così?" mormorò Cell con una nuova convinzione che nasceva dentro di sè "Brianne... me la pagherai per tutto il male che mi hai fatto!"
"Sì..." riprese la vocina "Lei la deve pagare. Nessuno può farci soffrire in questa maniera! Lei non ti merita... lei deve morire!"
"DEVE MORIRE"
"ESATTO!"
Cell si alzò in piedi: "L'amore? Cos'è l'amore? E' solo sofferenza... invece la vendetta, la rabbia... il combattimento! La morte, la distruzione! Quelli sono i veri piaceri della vita!"
Rise: una risata amara, cattiva.
Era tornato ad essere ciò che era prima.
Un mostro.
Senza di lei, lui non era altri se non un mostro.
"Io sono l'essere perfetto! E nessuno dice di no a me! E allora, muori ragazzina! Muori!"
E quella risata folle viaggiò per la valle e nella sua testa.
"E adesso... torniamo a combattere! Domani mi aspetta un torneo... e io lo vincerò!" si disse Cell, alzandosi in volo e dirigendosi verso una radura non troppo distante.
Un unico pensiero nella sua mente: la vendetta.
La distruzione.
"Chi è il mostro?" chiese la vocina, insidiosa.
"Io sono il mostro" ghignò Cell, l'espressione malvagia e gli occhi che brillavano di un'oscura luce.
   
 
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