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Autore: lizfitch    24/02/2013    0 recensioni
«Allora..» Grattandosi la testa, «hai già qualcuno che ti accompagna al ballo di fine anno??»
«Veramente no, non mi ha ancora invitata nessuno..»
«Ah, capisco.............»
Eh, capisci.. Allora capisci beneeee! Invitami tu no?!
*dopo qualche minuto*
«Beh, allora se nessuno ti ha invitata, che ne dici se..»
E in quel momento mi arriva un frullato in testa, alla fragola per amor di precisione. Alzo la testa, e trovo Elizabeth che ride come un gallina strozzata. Oltre a lei, inizia a ridere anche Brandon.. Ah ah ah, che bello! Andate tutti a fare il bagno, oh!
Così, in una frazione di secondo, se ne sono andati a..... fare il bagno il mio ragazzo, il ballo di fine scuola e la camicetta nuova.
Porca-la-paletta.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono passati due anni da quel famoso bacio, che fu peraltro l’unico. Tra me e Brandon, s’intende.
Non lo vidi più, se non per i corridoio a scola. Non lo salutai più, nonostante lui lo faceva spesso. Non gli parlavo più, se non rispondendogli monosillabicamente a domande del tipo “Oggi torni a casa in pullman?” o “Sei pronta per la verifica?”. Non ne avevo la forza. Ero spossata, depressa, distrutta. Ferita. E lui doveva averlo capito.
Entro dieci minuti sarebbe suonata la campanella dell’intervallo. Di solito scendevo in cortile, ma – siccome scendeva anche lui –, non ci andai. Era da due settimane che non mi salutava, da quando mi aveva baciata. Sembrava che stava cercando di evitarmi..
Avevo deciso, quel giorno non sarei scesa.. Rimasi alla finestra ad ascoltare il mio più fedele amico: l’iPod.
Che peccato però, c’era una giornata così bella, con un sole accecante..
Uscii dall’aula, misi le cuffie e schiacciai play. Mi affacciai alla finestra e chissà per quale strano motivo, il mio sguardo andò subito a cercarlo.

Lo trovai. Vidi la sua testa. Sorrisi tra me e me, e poi iniziai a contemplarlo mentre ascoltavo il mio gruppo musicale preferito, i Killers.
Era così bello, in tutta la sua naturalezza. Brandon del cazzo che mi hai fatto innamorare di te! ù,ù

Mi faceva male, vederlo lì ed io, lì sopra, senza poter fare nulla stando a fissarlo perennemente.
Stava ridendo – che bel sorriso.. Aveva lo sguardo verso l’alto. Poi, lentamente, scorse tutte le finestre della parete ovest dell’edificio scolastico. Ecco, era arrivato alla finestra dove ero affacciata (al secondo piano, mi vedeva bene)..
Mi sorrise, mi salutò e poi si allontanò dai suoi amici. Chissà dove doveva andare..

Era da due minuti che se n’era andato via dal cortile..
Così decisi di farmi un giro per i corridoi, magari del primo piano. Quel giorno Nikki non c’era a scuola, aveva la febbre.. Così scesi al primo piano.
Mentre scendevo le scale vidi un ragazzo che assomigliava a Brandon, ma non poteva essere lui.. Almeno, non mano nella mano con Elizabeth.
Decisi di seguirli, senza farmi vedere.. Li trovai, erano appoggiati al muro, si baciavano. Poi riconobbi il profilo di Brandon che era praticamente intento a leccare il collo di quella troia di Elizabeth. Evidentemente aveva sentito la presenza di qualcuno, perché smise di baciarla, si voltò verso di me e quasi gli occhi gli uscivano fuori dalle orbite.
Scappai via. Gli occhi pieni di lacrime. Lui che mi rincorreva. Io che cercavo di non inciampare negli scalini, fino a rifugiarmi in bagno.
Arrivò anche lui. Io piangevo, lui dietro di me respirava a fatica.
«Mi dispiace Ashley.. Sono stato un coglione, lo so! Ma, ti prego, perdonami.. Non volevo, non avrei dovuto farlo!»
Così mi girai per stampargli un potente schiaffo, ma appena vidi i suoi occhi gonfi di lacrime mi fermai e rimasi a fissarlo.
E lì, il suo viso iniziò a rigarsi di lacrime, copiose lacrime..
Rimasi lì a fissarlo per interminabili secondi.
Quegli occhi castani mi stregavano ogni volta che li incrociavo, per di più in quel momento che erano lucidi.
Non riuscii a trattenermi dall’avvicinarmi a lui. L’unica cosa buona era che eravamo soli..
Gli misi una mano sulla guancia destra, lui me la strinse forte e inizio a piangere rumorosamente.
Lì mi fu inevitabile non stringerlo forte a me.
Mi bagnò tutta la maglietta di lacrime.. E io bagnai la sua. Se è per questo gliela sporcai anche di rimmel, ma mi disse che l’avrebbe lavata.
Ancora qualche lacrima scendeva lungo i suoi zigomi affusolati. Intanto mi accarezzava i capelli e mi baciava la fronte..

«Mi sento tradita. Lo so che tra noi c’è stato solo un bacio, ma quel bacio me l’hai dato tu, senza che io ti forzassi in alcun modo, quindi.. Non capisco..» Dissi con lo sguardo che fissava il vuoto.
«Perdonami, Ashley.. Potrei giustificarmi dicendoti che la carne è debole, ma sarebbe solo una stupida scusa.. La verità è che Elizabeth mi ha preso alla sprovvista e continuava a baciarmi e a toccarmi, che era l’istinto a rispondere al posto della ragione, e poi..»
«No. Non voglio sapere nulla..»
«Ma, fammi spiegare almeno.. Non è successo niente, oltre al ba..»
Mi accasciai, sedendomi in un angolino, con la testa tra le mani e le lacrime che mi bagnavano le ginocchia.
«Perdonami Ashley, davvero.. Perdonami..», si chinò su di me, prendendo le mie mani tra le sue, la sua voce era roca e interrotta da lievi singhiozzi. Stava davvero per piangere di nuovo per ME?
«Brandon.. Non piangere, ti prego!» dissi, piangendo io a mia volta. Era quasi una preghiera la mia, mi si spezzava il cuore a sentire la sua voce spezzata dai singhiozzi. Però mi sentivo davvero tradita. Ma perché? C’era stata solo un bacio tra di noi ed era stato lui a darmelo. Ma era solo un bacio, no? Eppure io l’avevo già sentito mio, forse era per quello che mi stavo male.
Aveva ancora lo sguardo basso..
Feci un profondo respiro e cercai di articolare un discorso per lo meno sensato.
«Guardami..» Gli dissi, accarezzandolo.
Alzò lo sguardo: aveva tutti gli occhi rossi e lucidi, mi faceva venire da piangere ancora di più..
Girai la testa dall’altra parte e presi fiato, ancora..
«Io mi fido di te..» Dissi, “Non so perché né come è successo, ma è così.. E se per te è lo stesso e mi vuoi almeno un po’ bene..»
«Te ne voglio tanto, io ti a..» Disse..
«No, non dire cose di cui potresti pentirti, Brandon Smith.. Io stavo dicendo che, se tieni a me almeno un po’, non lo rifarai mai, mai più..» e mentre parlavo, il mio viso si rigava di lacrime, che lui prontamente asciugò con il bordo della manica della sua felpa.
«Sarà così, te lo prometto..» Disse, appoggiando la sua fronte sulla mia..
«Non so perché, ma qualcosa mi dice di essere un po’ diffidente..» E abbassai lo sguardo.
«Ashley.. Io..»
Ed ecco che inizia io ad aprire il rubinetto..
«Ashley, stai piangendo?»

Eh, no, cazzo.. Ti sembra che stia ridendo?!?! Certo che sto piangendo, pirla!

«Oh, cazzo.. E tutto questo per colpa mia! Sono un cazzone, ecco cosa sono!»
«No.. Anzi si.. Ma, io..»
«Tu..?» Mi domandò. Poi, mi alzò con l’indice della mano sinistra il viso e mi asciugò le lacrime, quelle che stavano di nuovo scendendo sulle mie guance.
«Io..» E si avvicinò lentamente a me.
«Si...?» Eravamo sempre più vicini..
«Io.. Io..» Oramai eravamo vicinissimi, sarebbe stato impossibile non.. baciarci. Se non fosse stato per la campanella, che suonò la fine dell’intervallo, riportandoci alla realtà.
E lui scappò. Per davvero. Si alzò di scatto e se andò, lasciandomi da sola in bagno. A piangere. Ancora.
 
L’ultimo anno del liceo fu un inferno. Vedere Brandon ed Elizabeth mano nella mano per i corridoi era una tortura terribile, che mi spossava ogni giorno di più e mi rendeva fragile e debole, tanto che a volte nemmeno riuscivo a pranzare, tornando a casa da scuola. Le uniche cose che mi erano ‘semplici’ da fare erano dormire e andare in bagno. Non riuscivo nemmeno più a guardarmi allo specchio, tanto mi facevo schifo. Sicuramente Brandon mi aveva abbandonata in quel bagno, l’anno prima, perché ero – e sono – brutta. Ecco perché non riuscivo a guardarmi allo specchio.
Quando lo incrociavo per i corridoio e, per sbaglio, i nostri sguardi si incrociavano, i suoi occhi e la smorfia della sua bocca erano tra la compassione e la tristezza, non riuscivo bene a capirlo. O forse non volevo. Certo, se era triste, non lo era certo per avermi lasciata in quel modo. Poco, ma sicuro.
Per fortuna il diploma era sempre più vicino e finalmente sarei potuta andare in un college dove non conoscevo nessuno e iniziare così una nuova vita.
Ma ci sarei davvero riuscita?
Nel frattempo avevo frequentato qualche ragazzo, ma cose da nulla. E vedere la faccia di Brandon quando mi vedeva con qualche ragazzo che mi cingeva i fianchi era una sensazione appagante. Per tutto il male che mi aveva fatto.
Non volevo vendicarmi, ma un po’ gli stava bene. Volevo che anche lui provasse almeno un po’ del dolore che avevo provato io.
Così, tra uno sguardo assassino di Brandon e un mio sorriso compiaciuto, arrivò il diploma, poi l’estate, poi l’iscrizione al college. Finalmente avrei cambiato aria e sarei andata in posto nuovo, dove non mi conosceva nessuno. Ero felice, nonostante tutto.
  
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