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Autore: katyjolinar    10/09/2007    5 recensioni
Vacanze dell'Independence Day.
La curiosità può fare brutti scherzi, per questo Ziva si troverà a seguire di nascosto Tony a Baltimora, scoprendo il suo più grande segreto.
Non ci sono spoiler sulla s4, anche se la stagione ora in onda è soprannominata "stagione dei segreti" e, dal titolo di questa fanfic potrebbe sembrare collegata. L'ambientazione è precedente all'episodio "l'attentato" nella S3.
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Anthony DiNozzo, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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6

IL PIU' GRANDE SEGRETO DI TONY

Quinto giorno

Come le altre mattine, Ziva si svegliò presto e andò in cucina, dove sapeva esserci Sarah.

Sarah: "Buongiorno, cara." disse, appena entrò.

Ziva: "Buongiorno, Sarah." rispose, ma invece di sedersi a tavola, come aveva fatto i giorni precedenti, si avvicinò alla cucina e cercò di aiutare la donna.

Sarah: "Dai, siediti, posso fare da sola." disse, intuite le sue intenzioni.

Ziva: "Mi fa piacere aiutarti, e poi non mi piace stare con le mani in mano..."

Sarah: "Ma se cucino non penso ad altro..." disse, distogliendo lo sguardo dalla giovane.

Non c'era bisogno di parole per capire: era preoccupata per il marito.

Ziva: "Sei preoccupata per Abrahm?" chiese; Sarah le lanciò un'occhiata interrogativa "Tony mi ha detto dell'esame." spiegò.

Sarah: "Hanno detto che è in fase terminale e che è inoperabile..." si confidò "Mi chiedo come mai non sono riusciti a trovarlo prima..."

Ziva: "Misteri della medicina..." disse, mentre rompeva le uova per farle strapazzate "Abrahm cosa dice?"

Sarah: "Lui non dice niente, se non che è la volontà del Signore, e si comporta come al solito. Ma io lo so che è solo una maschera, che sta male ma non lo vuole ammettere. Credo che non voglia che Stephany lo veda soffrire."

Ziva: "Anche Tony è preoccupato per Stephany. Dice che non sa come le darà la notizia; io gli ho detto che è una bambina intelligente, in grado di capire..."

Sarah: "Sì, ma è comunque difficile dire a una bambina di cinque anni che suo nonno, forse, il prossimo anno, non festeggerà più il suo compleanno con lei, e forse non potrà festeggiare neanche il Giorno del Ringraziamento."

Ziva: "Quanto hanno detto che gli resta?" si informò.

Sarah: "Da uno a sei mesi." fece una pausa, poi Ziva vide scendere una lacrima sulla guancia dell'anziana "Siamo sposati da 35 anni, io avevo 20 anni e lui 25, ma ci conosciamo da quando io avevo 15 anni... come farò, senza di lui?"

Ziva: "E' praticamente una vita intera... ma sono sicura che ce la farai, anche con l'aiuto di tua nipote e tuo genero, e puoi star certa che anche io farò il possibile per aiutarti."

Sarah: "Anthony ha ragione: anche se non fisicamente, tu sei identica a mia figlia: anche lei avrebbe detto la stessa cosa." disse, sorridendole e facendole una carezza sulla guancia.

Poco dopo scese anche Tony, che si stupì di vedere entrambe le donne indaffarate ai fornelli.

Tony: "Ziva che cucina?" esclamò "Devo preoccuparmi di quello che verrà messo nel mio piatto, per caso?" scherzò.

Ziva: "Scemo! Tanto lo so che ti piace la mia cucina!"

Tony: "E da cosa l'hai capito?"

Ziva: "Ho i miei informatori..." disse, guardando Sarah.

Tony sorrise, poi si avvicinò ancora a Ziva e disse:

Tony: "Comunque, buongiorno." e le diede un bacio sul collo poi, quando lei si girò verso di lui, sorpresa, la baciò sulle labbra, dolcemente.

Sarah sorrise, guardandoli, ma non fece commenti.

Quel pomeriggio Tony, Stephany e Ziva restarono in casa.

Si misero a guardare delle vecchie foto, seduti sul divano, poi, mentre osservavano una foto di Stephany all'età di tre mesi in braccio a Tony, la bambina chiese:

Stephany: "Papà, mi spieghi come nascono i bambini?"

Tony, che non si aspettava proprio quella domanda, rimase un po' lì, guardando stupito Ziva, e non sapeva cosa rispondere. Stephany continuò:

Stephany: "L'avevo chiesto alla nonna, ma ha detto che è meglio se me lo spieghi tu."

Tony continuava a guardare confuso la figlia e Ziva, la quale disse:

Ziva: "Ha ragione: tocca a te spiegarglielo."

Tony: "Dunque... come posso cominciare?" chiese.

Ziva: "Non sono affari miei, Tony: è figlia tua."

Tony: "Dunque, tesoro..." disse, voltandosi verso la piccola "quando un uomo e una donna si amano e vogliono avere un bambino..." cominciò, ma Ziva lo interruppe:

Ziva: "Vai direttamente a come si fanno i bambini, non credo che le interessi l'introduzione!"

Tony: "L'hai detto tu: è mia figlia, quindi glielo spiego a modo mio!" rispose, spazientito. Continuò la spiegazione "L'uomo e la donna, dentro di loro hanno delle specie di piccoli esserini, chiamati ovuli nelle femmine e spermatozoi nei maschi." fece una pausa, per riordinare le idee "E l'uomo fa andare gli spermatozoi alla ricerca di un ovulo, dentro la donna."

Stephany: "E come fa l'uomo a mettere gli spermatozoi dentro la donna?"

Domanda da un milione di dollari! Come avrebbe fatto, Tony a spiegare tutto? Con lo sguardocercò l'aiuto di Ziva, ma poi gli vennero le parole:

Tony: "Si forma come un ponte, tra l'uomo e la donna, così gli spermatozoi possono andare subito alla ricerca dell'ovulo..."

Ziva: "Che si trova all'incirca in questa zona." continuò, toccandosi la pancia al di sotto dell'ombelico. Tony le sorrise, grato per l'aiuto.

Tony: "Quando lo trovano, il più veloce degli spermatozoi si fonde con l'ovulo, formando un nuovo essere, che va a cercare un posto sicuro dove poter stare in pace al caldo, sempre qui dentro..." toccò la pancia di Ziva, sempre sotto l'ombelico.

Ziva: "Quando lo avrà trovato, ci rimarrà per un po', prendendo poco per volta la forma di un vero bambino e crescendo, perchè all'inizio è talmente piccolo da non potersi vedere..."

Tony: "Ma poi, poco per volta, diventerà tanto grande che la mamma non potrà più tenerlo al sicuro dentro di sè, ma dovrà uscire, per poter vedere da solo il mondo."

La bambina era incantata, nell'ascoltare il racconto del padre e di Ziva; quando ebbero terminato chiese:

Stephany: "Ma come fa ad uscire? E' vero che fa tanto male alla mamma, quando nasce un bambino?"

Ziva: "E' vero, ma il dolore è ricompensato dal fatto che può finalmente vedere il suo bambino, dopo tanto tempo che lo ha tenuto dentro di sè."

Stephany: "Allora la mia mamma è morta perchè io le ho fatto tanto male?" chiese, tornando seria e un po' triste.

Tony: "No, tesoro, la tua mamma è morta perchè un uomo molto cattivo le ha fatto del male, prima che tu nascessi." la rassicurò, carezzandole i capelli.

Stephany: "Ma tu lo hai preso e lo hai mandato in prigione, vero, papà?" chiese, guardando speranzosa Tony.

Tony: "Sì, tesoro, e puoi stare certa che non uscirà per un bel pezzo dalla prigione." rispose, mentre la bambina gli si siedeva in braccio, chiedendo tacitamente qualche coccola.

Tony la strinse, e Ziva notò che lui aveva gli occhi leggermente lucidi. Si avvicinò un po', abbracciandolo e dandogli un bacio sulla tempia.

Alla sera, Tony e Ziva si sedettero sotto il portico a prendere il fresco.

Tony: "La mia bambina sta crescendo..." commentò "Se va avanti così, mancherà pochissimo al suo Baal-Mitzvà."

Ziva: "Mancano sette anni, e non sono pochi. Ma tu sei cattolico, cosa centra il Baal-Mitzvà?"

Tony: "Io sono cattolico, ma mia moglie era ebrea, e mio suocero è un rabbino, quindi ho deciso di educarla come un'ebrea."

Ziva: "Se vuoi, posso insegnare a tua figlia un po' di ebraico, così, quando verrà il momento, sarà avvantaggiata nella lettura dei Testi Sacri."

Tony: "Sarebbe davvero un bel gesto, Ziva."

Poi, senza dire altro, la baciò.

Tony: "Come facevo, prima, senza di te?" scherzò, guardandola.

Ziva: "Non lo so." poi ripresero a baciarsi.

CONTINUA...

   
 
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