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Autore: ra89    24/02/2013    1 recensioni
Dopo sei anni torno a riproporre le mie vecchie storie rivisitate e corrette, con tanti capitoli in più e finalmente con un finale. Questa è una one-shot che fa da premessa a una storia ben più complessa, "I serpenti oro e argento". Parla di Draco e delle scelte che ha fatto per proteggere la sua amata, fino a estorcere una promessa al suo migliore amico...
Genere: Azione, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Ciao a tutti

Ciao a tutti!!!

A distanza di 6 anni ho deciso di rivedere e ripubblicare le mie storie. In alcune ho solo corretto degli errori, in altre ho aggiunto delle scene o interi capitoli.

Immagino che le mie vecchie lettrici non seguano più questo sito, quindi ne approfittò per dire a tutte che qualsiasi tipo di critica costruttiva è sempre bene accetta.

Passiamo alla storia. Questa è una one-shot, alla quale ha poi fatto seguito la  storia “I Serpenti Oro E Argento”. Ho deciso di pubblicarla come storia separata in quanto i toni sono completamente diversi e il capitolo regge da solo, senza bisogno di altro. Nel pomeriggio pubblicherò anche i primi capitoli de “I Serpenti Oro E Argento”, perché come detto, sono già tutti scritti, devo solo rivisitarla.  

 

Ps i personaggi di questa storia non sono di mia proprietà ma della Rowling, si tratta inoltre di personaggi non realmente esistenti (peccato!!!)

 

 

La Promessa

 

 

 

Erano ormai tre anni che Zabini e Malfoy facevano il doppio gioco.

Apparentemente erano schierati tra le file dei Mangiamorte, ma in realtà passavano informazioni al Ministero.

Da quando era iniziata la storia tra Draco ed Hermione, la Serpe aveva capito qual era la parte giusta in cui stare, e nella sua conversione aveva trascinato con se il suo migliore amico.

Convinti della loro scelta, erano entrati nella squadra degli Auror, ma solo sulla carta, perché nella realtà non partecipavano a nessuna spedizione.

A quello ci pensava Hermione, Harry, Ron e sua sorella Ginny.

Tutti divenuti Auror, combattevano i vari movimenti dei Mangiamorte, ormai non più compatti dalla distruzione di Lord Voldemort.

Ogni gruppo aveva trovato un possibile erede del Signore Oscuro che combatteva per prevalere sugli altri.

Una volta usciti dalla scuola, Draco ed Hermione avevano scoperto di avere molto in comune e tra loro era scoccata la scintilla.

Vivevano assieme e con loro anche Zabini.

E non c’era pericolo che povero Blasie si sentisse solo, visto che ogni sera tornava a casa con una ragazza nuova e sempre più bella.

 

Stavano bene.

 

Null’ultimo periodo avevano fatto catturare parecchi Mangiamorte, così, per compensare le parti ed evitare di essere scoperti, avevano simulato l’uccisione di alcuni Auror, coprendosi le spalle e attirando l’ammirazione dei Mangiamorte più esperti.

 

Era tutto tranquillo, quando un giorno ci fu un attacco in piena Londra.

 

I telegiornali dissero che si trattava di un attentato terroristico, durante il quale molte vittime avevano perso la vita, ma nel mondo magico tutti sapevano la verità.

 

Due gruppi di Mangiamorte si erano scontrati e a farne le spese erano stati i babbani.

Troppo presi dalle loro liti interne, non si erano accorti che alcuni maghi in incognito avevano osservato tutto e avevano chiamato rinforzi.

Gli Auror avevano seguito i Mangiamorte nei loro nascondigli e avevano dato vita ad una guerra.

Presi alla sprovvista, la linea oscura aveva perso molti uomini, ma senza perdersi d’animo riuscì a chiamare i rinforzi, tra i quali anche Blasie e Draco.

Sfortuna volle che contro lo stesso gruppo, a combattere c’era anche Hermione.

 

Il luogo dello scontro era un vecchio castello medievale, in particolare nelle segrete.

Quando i nuovi Mangiamorte arrivarono, gli Auror si trovarono circondati.

Nessuno aveva pensato di portarsi appresso una passaporta e la dimora era stata stregata affinché nessuno potesse smaterializzarsi.

Erano in trappola.

Hermione sapeva che quella era la fine e pregava di poter sopravvivere per poter salutare almeno un’ultima volta Draco.

Quella mattina si erano lasciati pensando rivedersi dopo poche ore, ma il destino aveva avuto altri progetti.

Draco e Blasie sapevano che per gli Auror non c’era scampo.

Non sapevano come fare.

Erano in una posizione di stallo.

Qualsiasi cosa li avrebbe smascherati.

Attese.

Attese che il loro capo decidesse cosa fare.

Suo padre era il predestinato a diventare il nuovo Signore Oscuro.

L’uomo che aveva tanto ammirato e poi odiato con tutto se stesso.

Perso nei suoi pensieri non si accorse di un lampo verde che colpiva un’Auror in prima fila.

Bastò questo semplice gesto per far scatenare il finimondo.

Con un’azione eroica, gli Auror si gettarono allo sbaraglio contro i nemici lanciando schiantesimi e, se messi alle strette, anche Maledizioni Senza Perdono.

Blasie si avventò contro un suo compagno.

Durante le riunioni avevano previsto una situazione del genere.

Sarebbe stata tutta una finta e con uno schiantesimo, uno o l’altro avrebbe conquistato la vittoria.

Draco fece lo stesso, ma non riusciva a concentrarsi sulla battaglia.

I suoi occhi fissavano solo una figura minuta che da sola aveva già abbattuto tre Mangiamorte.

La sua Mezzosangue era in gamba.

Ma fu un attimo.

Un solo istante di distrazione ed Hermione si trovò a terra.

Sopra di lei Nott.

La bacchetta puntata alla gola e un’espressione di pieno godimento.

Apri la bocca e iniziò a pronunciare la più temibile delle maledizioni senza perdono.

Draco non seppe più rispondere dei suoi gesti.

Abbandonato il suo avversario, si spostò leggermente e si mise di fronte al suo ex compagno di casa.

La bacchetta puntata.

Un grido ed un lampo uscirono dalla sua bacchetta e il caro compagno giaceva a terra privo di vita.

Quel semplice gesto fece bloccare tutti i presenti.

I Mangiamorte realizzarono il tradimento e abbandonando i rispettivi avversari si abbatterono su Draco.

Lo presero.

Lo immobilizzarono.

Tutto nel più totale dei silenzi.

Zabini si era unito a loro e stava bloccando Draco da dietro.

Un flebile sussurro lo raggiunse -Promettimi di prenderti cura di lei mentre io non ci sarò-

Nessuno lo sentì, se non il diretto interessato che con il capo suggellò quel patto.

E nel silenzio le figure oscure si dileguarono.

 

Il processo fu lungo e doloroso, ma Draco non confessò.

Ridotto a poco più di un vegetale, era stato risparmiato perché figlio del capo, ma gettato nelle prigioni dei Mangiamorte e dimenticato.

 

Zabini dovette assistere inerte alla distruzione del suo amico.

 

Dopo pochi giorni comunicò il suo ritiro dalle squadre dei Mangiamorte.

Disse che si sentiva tradito e che aveva bisogno di tempo.

Nessuno ebbe nulla da obbiettare e lui ne fu fuori.

 

Avrebbe dedicato il resto della sua vita a mantenere quella promessa, nell’attesa del suo ritorno.  

 

   
 
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