Ciao
a tutti!!!
A
distanza di 6 anni ho deciso di rivedere e
ripubblicare le mie storie. In alcune ho solo corretto degli errori, in altre
ho aggiunto delle scene o interi capitoli.
Immagino
che le mie vecchie lettrici non seguano più questo sito, quindi ne approfittò
per dire a tutte che qualsiasi tipo di critica costruttiva è sempre bene
accetta.
Passiamo
alla storia. Questa è una one-shot,
alla quale ha poi fatto seguito la storia “I Serpenti Oro E Argento”. Ho deciso
di pubblicarla come storia separata in quanto i toni
sono completamente diversi e il capitolo regge da solo, senza bisogno di altro.
Nel pomeriggio pubblicherò anche i primi capitoli de “I Serpenti Oro E Argento”,
perché come detto, sono già tutti scritti, devo solo rivisitarla.
Ps i personaggi di questa storia non sono di mia proprietà ma della Rowling, si tratta inoltre di
personaggi non realmente esistenti (peccato!!!)
La Promessa
Erano
ormai tre anni che Zabini e Malfoy
facevano il doppio gioco.
Apparentemente erano schierati tra le file dei Mangiamorte, ma in realtà passavano informazioni al Ministero.
Da
quando era iniziata la storia tra Draco ed Hermione,
Convinti
della loro scelta, erano entrati nella squadra degli Auror,
ma solo sulla carta, perché nella realtà non partecipavano a nessuna
spedizione.
A
quello ci pensava Hermione, Harry, Ron e sua sorella Ginny.
Tutti divenuti Auror, combattevano i vari movimenti dei Mangiamorte, ormai non più compatti dalla distruzione di Lord Voldemort.
Ogni
gruppo aveva trovato un possibile erede del Signore
Oscuro che combatteva per prevalere sugli altri.
Una
volta usciti dalla scuola, Draco ed
Hermione avevano scoperto di avere molto in comune e
tra loro era scoccata la scintilla.
Vivevano
assieme e con loro anche Zabini.
E
non c’era pericolo che povero Blasie si sentisse
solo, visto che ogni sera tornava a casa con una ragazza nuova e sempre più
bella.
Stavano
bene.
Null’ultimo
periodo avevano fatto catturare parecchi Mangiamorte, così, per compensare le parti ed evitare di
essere scoperti, avevano simulato l’uccisione di alcuni Auror,
coprendosi le spalle e attirando l’ammirazione dei Mangiamorte
più esperti.
Era
tutto tranquillo, quando un giorno ci fu un attacco in piena Londra.
I
telegiornali dissero che si trattava di un attentato terroristico, durante il
quale molte vittime avevano perso la vita, ma nel mondo magico tutti sapevano
la verità.
Due
gruppi di Mangiamorte si erano scontrati e a farne le
spese erano stati i babbani.
Troppo
presi dalle loro liti interne, non si erano accorti che alcuni maghi in
incognito avevano osservato tutto e avevano chiamato rinforzi.
Gli
Auror avevano seguito i Mangiamorte
nei loro nascondigli e avevano dato vita ad una
guerra.
Presi
alla sprovvista, la linea oscura aveva perso molti uomini, ma senza perdersi d’animo riuscì a chiamare i rinforzi, tra i quali
anche Blasie e Draco.
Sfortuna
volle che contro lo stesso gruppo, a combattere c’era anche Hermione.
Il
luogo dello scontro era un vecchio castello medievale, in particolare nelle
segrete.
Quando
i nuovi Mangiamorte arrivarono, gli Auror si trovarono circondati.
Nessuno
aveva pensato di portarsi appresso una passaporta e
la dimora era stata stregata affinché nessuno potesse smaterializzarsi.
Erano
in trappola.
Hermione sapeva che quella era la fine e pregava di poter
sopravvivere per poter salutare almeno un’ultima volta
Draco.
Quella
mattina si erano lasciati pensando rivedersi dopo poche ore, ma il destino
aveva avuto altri progetti.
Draco e Blasie sapevano che per
gli Auror non c’era scampo.
Non
sapevano come fare.
Erano
in una posizione di stallo.
Qualsiasi
cosa li avrebbe smascherati.
Attese.
Attese
che il loro capo decidesse cosa fare.
Suo
padre era il predestinato a diventare il nuovo Signore
Oscuro.
L’uomo
che aveva tanto ammirato e poi odiato con tutto se stesso.
Perso
nei suoi pensieri non si accorse di un lampo verde che
colpiva un’Auror in prima fila.
Bastò
questo semplice gesto per far scatenare il finimondo.
Con
un’azione eroica, gli Auror si gettarono allo
sbaraglio contro i nemici lanciando schiantesimi e,
se messi alle strette, anche Maledizioni Senza Perdono.
Blasie si avventò contro un suo compagno.
Durante
le riunioni avevano previsto una situazione del genere.
Sarebbe
stata tutta una finta e con uno schiantesimo, uno o
l’altro avrebbe conquistato la vittoria.
Draco fece lo stesso, ma non riusciva a concentrarsi
sulla battaglia.
I
suoi occhi fissavano solo una figura minuta che da sola aveva già abbattuto tre
Mangiamorte.
La
sua Mezzosangue era in gamba.
Ma fu un attimo.
Un
solo istante di distrazione ed Hermione
si trovò a terra.
Sopra
di lei Nott.
La
bacchetta puntata alla gola e un’espressione di pieno godimento.
Apri
la bocca e iniziò a pronunciare la più temibile delle maledizioni senza
perdono.
Draco non seppe più rispondere dei suoi gesti.
Abbandonato
il suo avversario, si spostò leggermente e si mise di fronte al suo ex compagno
di casa.
La
bacchetta puntata.
Un
grido ed un lampo uscirono dalla sua bacchetta e il caro
compagno giaceva a terra privo di vita.
Quel
semplice gesto fece bloccare tutti i presenti.
I
Mangiamorte realizzarono il tradimento e abbandonando
i rispettivi avversari si abbatterono su Draco.
Lo
presero.
Lo
immobilizzarono.
Tutto
nel più totale dei silenzi.
Zabini si era unito a loro e stava bloccando Draco da dietro.
Un
flebile sussurro lo raggiunse -Promettimi di prenderti cura di lei mentre io
non ci sarò-
Nessuno
lo sentì, se non il diretto interessato che con il capo suggellò quel patto.
E
nel silenzio le figure oscure si dileguarono.
Il
processo fu lungo e doloroso, ma Draco
non confessò.
Ridotto
a poco più di un vegetale, era stato risparmiato perché figlio del capo, ma
gettato nelle prigioni dei Mangiamorte e dimenticato.
Zabini dovette assistere inerte alla distruzione del suo
amico.
Dopo
pochi giorni comunicò il suo ritiro dalle squadre dei Mangiamorte.
Disse
che si sentiva tradito e che aveva bisogno di tempo.
Nessuno
ebbe nulla da obbiettare e lui ne fu fuori.
Avrebbe
dedicato il resto della sua vita a mantenere quella promessa, nell’attesa del
suo ritorno.