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Autore: thenefia    24/02/2013    9 recensioni
Elise Styles: classica ragazza semplice, senza troppe pretese. Frana in matematica, indipendente, con un gruppi di amici un po' pazzi, ma unici. Odiava i ragazzi presuntuosi e puttanieri.
Zayn Malik: il ragazzo più popolare della scuola, puttaniere. Non pretendeva molto dalle ragazze, bastava che avessero culo, tette, e soprattutto che fossero brave a letto.
Elise odiava Zayn con tutto il suo cuore; Zayn era attratto da Elise.
E' vero che gli opposti si attraggono?.....
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 13.

Mi svegliai e subito mi sentii disorientata.
Quella non era la mia stanza.
Era una stanza dall’aria asettica, con le pareti, mobili e lenzuola bianche.
Ero in una stanza d’ospedale.
Mi alzai di scatto, o almeno ci provai, perché una forte fitta alla testa mi costrinse a sdraiarmi.
Mi guardai intorno, e la prima cosa che notai furono i numerosi lividi presenti nelle mie braccia.
Per un secondo non capii, poi i ricordi mi riaffiorarono la mente.
Io per terra indifesa.
Cody ubriaco che mi picchiava.
«Elise, come ti senti?»
Solo in quel momento mi accorsi che nella stanza c’eravamo solo io e Zayn alla mia destra seduto su una sedia.
Spostai lo sguardo dal suo viso alle nostre mani.
Lui stringeva la mia, e non sembrava intenzionato a lasciarla.
«Come vuoi che mi senta? Sono appena stata picchiata.» risposi fredda.
Lui abbassò lo sguardo mormorando uno ‘scusa’.
In quel momento mi accorsi di essere stata troppo dura con lui. Infondo non se lo meritava, considerando che, se in questo momento non avevo niente di rotto o se stavo relativamente bene, era tutto merito suo.
«No, scusami tu.» dissi.
Alzò lo sguardo, fissandomi.
«No, hai ragione tu a trattarmi così. Io ti avevo promesso che non ti avrebbe più toccata. Se tu sei qui adesso è solo colpa mia.»
Quindi lui voleva proteggermi?
«Adesso lui dov’è?» mormorai abbassando lo sguardo.
«E’ in prigione, l’hanno arrestato. Non preoccuparti, non ti sfiorerà più.»
Sentii gli occhi pizzicarmi ed un nodo in gola.
No, non di nuovo.
Mi morsi il labbro per cercare di ricacciare indietro le lacrime, ma così non fu.
Zayn se ne accorse.
Mi alzò in viso con l’indice.
«Sfogati Elise, ne hai il diritto e il bisogno. Nessuno è così forte da sopportare una cosa del genere.»
Feci come mi disse, lasciai che le lacrime mi solcarono il viso. Sembravano non finire mai, una sostituiva l’altra.
Sembravano infinite.
Le lacrime, un lusso che solo i deboli possono permettersi.
E io in quel momento ero debole, non ero forte come sempre.
Ero debole come una barchetta di carta su un mare in tempesta.
Come una foglia in mezzo a un tornado.
Zayn istintivamente mi abbracciò, e io mi lasciai trasportare dalle sue braccia muscolose, che infondevano sicurezza.
Lui mi stringeva a se come se avesse paura di farmi male.
Come se fossi un pezzo di vetro sul punto di spezzarsi.
In quel momento lui era l’unica persona che volevo al mio fianco, e lui c’era.
Lui non se n’era andato, come poteva benissimo fare, lui era rimasto.
Più i singhiozzi aumentavano, più lui mi stringeva.
E proprio tra quelle braccia mi calmai  e mi addormentai.
La mattina dopo mi dimisero, e tornai a casa un po’ dolorante e mi misi subito a studiare, dato che il giorno dopo ci sarebbe stata scuola.
La mattina seguente mi svegliai e andai a scuola in macchina con mio fratello, dato che farmi tutto il pezzo di strada a piedi o il pullman con quei sedili scomodi sarebbe stato troppo per il mio corpo dolorante e pieno di lividi.
Per fortuna, grazie a una pomata che mi avevano prescritto in ospedale, da spalmare sui lividi, essi erano decisamente meno evidenti e meno dolorosi rispetto al giorno precedente.
Arrivammo a scuola e i ragazzi mi vennero in contro facendomi centocinquantamila domande.
«Coma stai?» Louis.
«Ti senti bene?» Liam.
«Ce la fai a camminare?» Emily, la solita esagerata.
«Elise, hai bisogno di qualcosa?» Niall.
«Ragazzi la lasciate in pace? Non sta per morire.» Disse Zayn notando la mia faccia sconvolta.
Zayn ti bacio i piedi.
«Grazie.» sorrisi a Zayn, e lui ricambiò.
Dio mio che bello.
STOP ELISE.
«Ragazzi sto bene, sono solo ancora un po’ traumatizzata, tutto qua.» risposi, riferendomi ai ragazzi.
In meno di un secondo, senza neanche rendermi conto della situazione, mi ritrovai tutti addosso in un abbraccio di gruppo. (?)
Zayn guardava la scena da lontano intenerito, così come mio fratello.
Quando la campanella suonò entrammo tutti dentro l’istituto, pronti (si fa per dire) a sopportare una nuova giornata scolastica.
Mi sedetti nel mio banco, dopo aver risposto ad alcuni miei compagni, che erano presenti alla festa di Meredith e che perciò avevano visto la scena, che mi avevano chiesto se stavo bene.
Ormai la punizione con Zayn era agli sgoccioli, mancavano due giorni, e poi finalmente non avrei dovuto passare più due ora dopo scuola con lui.
Da un lato ero contenta, niente più punizione, ma dall’altro no.
Pensai a quanto era cambiato il nostro rapporto da quando avevamo iniziato quella punizione.
Prima eravamo come degli sconosciuti. Anzi, eravamo proprio degli sconosciuti.
Non ci conoscevamo affatto.
Io lo avevo sempre visto come il solito puttaniere senza cuore, a cui non gliene  frega di niente e di nessuno, mentre adesso avevo capito che Zayn non era affatto così, che forse quella era solo una maschera, e che quando ci si metteva, sapeva essere anche simpatico.
Il nostro rapporto era nettamente migliorato, e per questo dovevo solo ringraziare il preside…e anche un po’ il troll che ci aveva spediti dal preside.
E adesso?
Adesso sarebbe tornato tutto come prima?
Io e Zayn, ci saremmo trattai nuovamente come due sconosciuti?
Probabilmente si.
E sinceramente non volevo che tutti i ‘progressi’ che avevamo fatto andassero così a puttane.
A risvegliarmi dai miei pensieri fu la campanella che segnava la fine delle lezioni.
Misi tutto nella borsa e, dopo essere andata in giardino a fumarmi una sigaretta, mi avviai verso la mensa, pronta per pulire lo schifo che tutti gli alunni facevano.
Dopo quella esperienza una cosa era sicura: non avrei mai fatto la bidella da grande.
Entrai in mensa e trovai già Zayn seduto su una panca, intento ad armeggiare con il suo iPhone.
«Ehi.» attirai la sua attenzione.
Lui sollevò la testa e mi sorrise.
«Ehi.» rispose.
Poggiai la borsa su un angolo e iniziai a prendere uno straccio.
«Sei sicura di sentirtela? Se vuoi faccio io..» continuò poco dopo, alludendo ai lavori di pulizia. (?)
«Zayn, l’hai detto anche tu prima, non sto per morire, fisicamente sto bene.»
«Si, scusa.» rispose imbarazzato, grattandosi la testa. «E mentalmente come stai?»
Quella domanda mi lasciò un po’ spiazzata.
Come stavo mentalmente? Boh..
«Non lo so. Penso che mi ci vorrà un po’ per superare questa storia.» ammisi.
Lui mi regalò un sorriso che lasciava trapelare un po’ di pena.
«Sono contento che tu stia bene.» mi disse.
Uuh, avevo sentito bene? Zayn Malik era contento per me? Uau.
«Beh, se sto bene è solo merito tuo.» ammisi nuovamente.
In effetti era così. Se stavo bene era solo merito suo.
Lui aveva fermato Cody, lui mi era stato accanto tutto il tempo in ospedale.
«Zayn?» lo richiamai.
«Si?»
«Mi abbracci?»
Quelle parole mi uscirono di bocca, senza neanche darmi il tempo di rielaborarle e bloccarle.

Zayn’s point of view.

 
«E mentalmente come stai?» le domandai.
«Non lo so. Penso che mi ci vorrà un po’ per superare questa storia.» rispose.
Sentii la rabbia ribollirmi dentro.
Rabbia verso quel coglione che aveva osato toccarla.
Mi chiedevo come facesse? Come si poteva toccare una simile meraviglia?
Toccarla anche solo con un dito. Non si poteva.
La guardai, se non fosse per il fatto che me l’aveva appena ammesso, non avrei mai pensato che si sentisse così, che fosse anche, in qualche modo spaventata o traumatizzata.
Nascondeva tutto dietro a un sorriso…un sorriso falso.
Fisicamente però stava bene, e si poteva notare da come si muoveva.
«Sono contento che tu stia bene.»
Si, ero davvero contento.
«Beh, se sto bene è solo merito tuo.»
No, non era merito mio. O meglio, era merito mio solo da un certo punto di vista.
Ma ero stato io a non averla seguita subito, se l’avessi seguita tutto quello si sarebbe evitato. Se non l’avessi baciata, tutto quello si sarebbe evitato.
«Zayn?» mi chiamò lei.
«Si?»
«Mi abbracci?»
Rimasi un po’ spiazzato da quella pretesa. Lei, Elise Styles, la ragazza che più mi odiava in tutta la scuola, o meglio in tutta Londra, mi aveva appena chiesto di abbracciarla?
Non me lo feci ripetere due volte.
In un certo senso, avevo bisogno di quel contatto che mi faceva stare bene.
Perché si, anche solo un contatto con lei o un suo sorriso che fosse rivolto a me, riusciva a rallegrarmi la giornata.
La presi tra le mie braccia e la strinsi a me più forte che potevo, stando attento, però, a non farle male.
Era così piccola tra le mie braccia.
In confronto a lei io ero una montagna, sia per l’altezza, dato che io ero alto e lei era una nana, sia per la stazza, infatti io ero muscoloso mentre lei era magra ed esile.
Quando ci staccammo da quell’abbraccio ma non ci allontanammo. Rimanemmo per un tempo indeterminato a fissarci negli occhi.
Finché io non spostai lo sguardo alle sue labbra.
Brutta mossa.
Erano carnose e rosee, e sembravano morbide.
Non resistetti e la baciai nuovamente.
Lei, come alla festa, inizialmente rimase spiazzata, ma poi a differenza dalla festa, invece, non mi allontanò, non mi rifiutò. Anzi, ricambiò il bacio.
Le cinsi i fianchi e lei portò le sue mani dietro al mio collo, accarezzandomi leggermente i capelli con le dita.
All’inizio fu un banalissimo bacio a stampo, ma che approfondimmo non appena io sfiorai le sue labbra con la lingua. Lei, di tutta risposta, come capendo le mie intenzioni, schiuse le labbra per permettere l’accesso della mia lingua nella sua bocca.
Iniziò così una danza tra le nostre lingue, che si cercavano.
Esattamente come alla festa, una lunga scia di brividi mi pervase la schiena, per poi espandersi in tutto il corpo, e avvertii una strana sensazione allo stomaco.
Ci staccammo per prendere fiato e ci guardammo nuovamente negli occhi.
Lentamente ci allontanammo l’uno dall’altra, e tra di noi c’era una tensione tale che si poteva tagliare con coltello.
Riprendemmo a pulire la mensa, quasi ignorando ciò che era successo prima.
Cosa mi stava succedendo?
Mi stavo innamorando,  per caso? Impossibile.
Cosa mi stava facendo provare quella ragazza?
Per me erano cose del tutto nuove, i brividi e quella strana sensazione allo stomaco.
E qualsiasi cosa fossero, era meglio fermarle sin dall’inizio, iniziando a stroncare i rapporti con Elise.


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                                                                                                            Morite con me.

 

HOLAAAAAA.
Ma salve fanciulle. c:
Scusatemi per il ritardo, avevo promesso di aggiornare appena il capitolo avrebbe raggiunto le otto recensioni, ma il fatto è che vi siete messe d’impegno e il capitolo è arrivato a otto in meno di un giorno, e siccome aggiornare il giorno dopo era troppo (nel senso che il tempo passato era troppo poco) avevo in mente di aggiornare due giorni fa, quindi venerdì.
Maaaaa dato che a tiscali gli è venuta la geniale idea di mandare a puttane la mia connessione internet proprio nei giorni in cui dovevo aggiornare, non l’ho potuto fare.
Quindi, eccomi qua. (?)
Tra l’altro ero nel panico perché stasera devono venire due mie amiche perché dobbiamo vedere gli oscar in streaming e stasera c’è il derby Inter-Milan, e non potevo perdermi nessuno dei due, quindi potete in che condizioni mi trovassi lol
IN SOSTANZA, MI HANNO RIDATO LA CONNESSIONE E HO POTUTO AGGIRONARE, POSSO GUARDARMI GLI OSCAR E IL DERBY, YEAH.
Boh, la verità è che non so più cosa scrivervi, a parte che in questo capitolo c’è un pov Zayn, e che è abbastanza dolcioso questo capitolo lol
Ma, avete visto il video di One Way Or Another? Asdfghjkl.
Quei ragazzi più crescono più si rincoglioniscono ahahahahah.
Basta, ora seriamente non ho più idee e me ne vado.
Sono giù tutta gasata per il derby, non vedo l’ora di vedere giocare SuperMario e Il Faraone (El Shaarawy) contro l’Inter. **
E ovviamente non vedo l’ora di veder vincere il Milan e perdere l’Inter. MUAHAHAH. (Mi scuso con gli interisti, ma non resisto ahahah)
AGGIORNERO' A DIECI RECENSIONI (so che potete farcela lol)
Okay, ciao c:
-hugmejawi
PACE, AMORE E FORZA MILAN.

Twitter: @hugmejawi (chiedete per il follow back)
Ask: http://ask.fm/zaynsblazer (se avete domande potete faremele anche qui c:)
Livejournal: http://xxzaynsblazer.livejournal.com/ (solo per chi ha twitter, se prendete qualcosa ricordatevi di darmi i crediti)

  
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