Red Rose.

E' un mese, un mese che mi sveglio con i soliti occhi gonfi, i muscoli intorpiditi, la testa dolorante.

Un mese che accanto a me sento solo freddo, che nessun calore è più in grado di scaldarmi, di farmi sentire vivo.

Sono giorni che dalla mia bocca non vi esce parola, che i miei occhi non vedono la luce del sole.

Non sono nemmeno riuscito a venire da te, perdonami, ti prego.

La mia vita oramai è inutile, non ha più un senso, da quando non ci sei più accanto a me.

Mi rigiro stanco tra le lenzuola, un nodo alla gola, un peso troppo grande mi schiaccia il cuore mi fa mancare il respiro.

Il telefono ha smesso di squillare da quando ho tagliato i fili, il cellulare si è arreso ed oramai si è spento senza più un minimo di batteria.

Gli occhi mi si inumidiscono, un'ennesima volta.

Le lacrime scivolano indisturbate lungo le guance, mischiandosi a quelle ormai asciugate lungo la mia pelle.

Allungo un braccio, lento e stanco, accarezzando le lenzuola candide e bianche, fin troppo fredde per i miei gusti.

Lo sguardo segue quel movimento, un singhiozzo e le palpebre si serrano, cercando di resistere agli spasmi.

Alzo lo sguardo, fisso il cuscino, quello che ancora profuma di te.

Il labbro è arrossato, la bocca prende un gusto metallico per via del sangue, dovrei smetterla di torturarlo, dovrei lasciare che il mio corpo si arrenda.

Le dita salgono, arrivano al gambo verdastro della rosa, la nostra rosa.

La ricordi?

Era S. Valentino, faceva freddo, e stretti l'uno all'altro camminavamo lungo la via, senza preoccuparci di essere visti.

Non ci importava più nulla.

Trovammo una signora con un cesto di rose, ci si parò davanti, aprendosi in un sorriso dolciastro, che lasciava trasparire la stanchezza dell'età.

Ci guardò in viso, prendendo poi una di quelle rose rosso acceso, porgendocela.

-Si vede quanto vi amate, buon S. Valentino, ragazzi.-

Rimanemmo per un momento impietriti per poi prendere insieme quella rosa, e le nostre mani si incrociarono.

Sento ancora le tue dita sottili e calde a contatto con le mie.

Come può essere che non è ancora appassita? Nemmeno un petalo ha abbandonato il gambo, ne il colore ha perso la sua intensità.

Forse sei tu, si tu, che sei qui e non la lasci appassire, la lasci qui accanto a me per dirmi che non mi lascerai mai.

I singhiozzi si fanno più forti, le lacrime sono bollenti e rigano una dopo l'altra le mie guance, le mie labbra, il collo.

Sento ancora i tuoi baci, la tua bocca sottile che si posa sulla mia pelle.

Afferro la rosa tra le dita, la faccio più vicina, come se riuscissi a stringere anche te.

Perché mi hai lasciato Lou, eh? Avevamo detto per sempre.

Il silenzio della stanza è ora pieno dei miei singhiozzi quando vorrei che al suo interno risuonasse la tua voce acuta, le tue risa.

Vorrei poter girare lo sguardo e guardarti mentre contempli l'armadio e canticchi scegliendo cosa metterti, per poi arrenderti e prendere una delle mie maglie “Così ho il tuo profumo addosso” dicevi.

Vorrei tornare stanco a casa e ritrovarti ad aspettarmi sul divano con una tazza di tea tra le mani, pronto a coccolarmi.

Sentire le tue dita che si intrecciano tra i miei capelli mentre sussurri di amarmi, i tuoi baci, il respiro che piano piano si fa regolare mentre ti addormenti stringendomi.

Rivoglio la mia vita, rivoglio te, accanto a me.

Adesso non mi rimane più nulla, nulla, se non questa rosa rossa.




#Spazio Autrice. 

Sssalve ♥
Ho scritto questa OS Larry poco fa, mentre guardavo la foto iniziale, 
non saprei spiegarvi il perché mi è venuta in mente.
Solitamente non mi piace scriverne dove uno dei due muore.
Probabilmente non ne sarà uscito nemmeno uno splendore ç_ç
Ringrazio chi ha letto fino alla fine e chi avrà voglia di lasciarmi anche una piccola recensione. C:
Alla prossima, bacii ♥


-Chiara.