Sono in ritardo,come sempre.
“LA COLAZIONE E’ PRONTA!” urlò mia madre dal piano di sotto.
“UN ATTIMO! MI STO VESTENDO!” risposi urlando dalla mia camera.
Mi preparai velocemente,molto velocemente,scesi le scale  -e per poco non mi addobbavo,come al solito- e andai in cucina.
C’era la solita colazione. Bacon e frittata. Mia madre è cosi,non le piace essere ‘la massa’.  Ha sempre qualcosa di nuovo da sperimentare.
Amo quella donna. Mi ha sempre appoggiata ed incoraggiata,in ogni mia scelta anche se sapeva che stavo facendo una cazzata,per lei l’importante era che fossi felice.
“Mà vorrei mangiare,ma sono in ritardo,Stephanie mi sta aspettando. Come minimo quando mi vede mi uccide.”
Annui un po’ triste,voleva sempre farmi mangiare ogni cosa che usciva dalla sua cucina.
“Ma cosa dovete fare di cosi importante?”
“Steph deve aiutarmi a comprare qualcosa per la festa di Matt,quella di stasera. Ah,a proposito pranziamo al centro commerciale e ci prepariamo qui poi.”  Matt era il mio migliore amico dalle elementari,e abbiamo fatto tutti gli anni di scuola insieme,compresi questi. Le superiori. Mi è sempre stato accanto,è un po’ come il fratello che non ho. E’ qualcosa di speciale,lo chiamo il mio “angelo”,per me è stato un vero e proprio dono.
Presi la giacca,le chiavi di casa e andai da lei,dandole un enorme bacio sulla guancia.
Stavo per uscire di casa quando mi ricordai di una cosa molto fondamentale. MONEY.
“Mammiiiiina,ti ho mai detto quanto ti voglio ben..”
Non mi lasciò finire che subito disse: “I soldi sono dentro la mia borsa nera,furbacchiona.”
“graaaaaaaaazie. Ora vado,ciao!”
Uscì di corsa,presi la bici e pedalai il più veloce possibile verso casa di Steph.
Arrivai,mi stava aspettando fuori casa. Sembrava arrabbiata.
“BRIT! Che fine avevi fatto?” Oh,si. Mi chiamo Brittany. Brittany Persons. Ho sedici anni e ho appena fatto incavolare di brutto la mia migliore amica.
“Scusa Steph! Non volevo. Non è suonata la sveglia!”
“Si vabbe’,come minimo avrai buttato la sveglia per terra scordandoti di svegliarti,no?”
Non risposi,le feci uno dei miei sorrisi cucciolosi.
“Sei incorreggibile. Su,muoviamoci.” Mi disse,sorridendo.
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Arrivammo al centro commerciale,e posammo le bici,erano le undici e mezza,e noi non avevamo ancora combinato niente.
S: “quindi dove andiamo?”
B: “non lo so. Camminiamo,magari vediamo qualcosa.”
Poco dopo esserci incamminate per i negozi,vidi un vestito che attrasse subito la mia attenzione.
S: “ehi,vuoi restare tutto il pomeriggio qui a fissarlo o vuoi entrare e provartelo?” disse trascinandomi nel negozio.
Andammo subito dalla commessa,sapevamo di essere due casi persi e che sicuramente avremmo finito per girovagare per il negozio senza prendere il vestito.
B: “Salve,senta mi interessava molto quel vestito blu elettrico,in vetrina.”
“un attimo che glielo prendo.” Mi rispose la commessa,ricambiando il mio sorriso.
Arrivò poco dopo,con quel capolavoro di vestito in mano.
“Ecco a lei,i camerini sono da quella parte se vuole.” Mi disse porgendomi l’indumento.
“La ringrazio.” Dissi prendendo Steph per un braccio e trascinandola ai camerini.
Corsi dentro il primo camerino libero,e mi provai il vestito.
Sfortunatamente,dentro il camerino non c’era uno specchio quindi non sapevo come mi potesse stare.
Usci dal camerino intimidita su ciò che avrebbe detto Steph,era una di quelle ragazze che preferisce dirti la verità piuttosto che farti credere un’altra cosa.
S:“OH MIO DIO BRIT.”
B: “che c’è? Mi sta tanto male?”
S: “no,forse non hai capito. TI STA UNA FAVOLA. Vai allo specchio li.”
Andai allo specchio,strana come reazione,era solo un vestito.
Ci misi un po’ ad aprire bocca.
In tutti i miei sedici anni non mi ero mai sentita cosi carina.
Non avevo un bel corpo,soprattutto le gambe,e mi ero sempre vergognata nello scoprire le mie gambe o stare con un vestito. Era per questo che non amavo la spiaggia.
Mi sentivo..carina,non avevo mai provato quella sensazione. Era strano.
Quel vestito sembrava avermi trasformata.
Mi fasciava i fianchi,ma non era troppo stretto,ciò lasciava che le mie curve prendessero forma nel modo giusto.
Aveva un spacco al lato destro,e la sua lunghezza era sopra il mio ginocchio.
Lo amavo,talmente tanto che sarei arrivata a dormirci.
Nel frattempo arrivò Steph.
S: “Quindi che ne pensi? Ora non iniziare a dire che ti sta male,so come sei fatta,perché ti sta veramente bene.”
B: “mi..mi piace come mi sta.”
S: “oh avanti! Non fare la solita stor..Aspetta. Che hai detto? Ti piace come ti sta? ODDIO! Devo segnarmi questo giorno!”
Le diedi una leggera spinta,che non sembrò cosi leggera,visto che la feci cadere a terra.
Scoppiamo a ridere,catturando l’attenzione di molte persone.
Corsi in camerino prima che Steph potesse vendicarsi.

Dopo essermi cambiata,pagammo e uscimmo orgogliose dell'acquisto.