Proprio come
Gray aveva detto
quella stessa mattina, nel pomeriggio il capitano Scarlet e un manipolo
di
soldati si presentarono a casa di Lucy per prenderla in consegna e
accompagnarla al castello.
“L’hai
combinata grossa”, sibilò il
capitano afferrando Lucy per un braccio; tuttavia, la libraia non
potè non
notare che non sembrava molto convinta delle proprie parole.
Non fu gentile e
neanche i soldati
lo furono: per tutto il tempo non fecero che spintonarla
perché camminasse più
velocemente, e a Lucy non sfuggirono i commenti cattivi sussurrati a
mezza voce
alle sue spalle. Sapeva che, vista la mentalità ristretta
degli abitanti di
Magnolia, portare Natsu a casa sua avrebbe significato essere additata
per
sempre come la sua sgualdrina ma non le importava.
Una volta giunti
al palazzo, fu
accompagnata direttamente nella sala del trono, dove
l’aspettava lord
Fullbuster: lo sguardo truce che le rivolse la fece sobbalzare prima
ancora che
cominciasse a parlare.
“Allora
milady… la mia sposa è
scomparsa e, mi riferiscono i miei uomini, anche il Drago che era
affidato alle
vostre cure sembra svanito nel nulla. Volete dirmi cosa sta
succedendo?”.
“Perché
mai dovrei saperlo,
milord?”.
“Non
prendetevi gioco di me, Lucy
Heartfilia!”, esclamò Gray scattando in piedi.
“Non crederete che io sia tanto
sciocco da non aver capito che le due cose sono collegate e soprattutto
che voi
avete aiutato il Drago a fuggire!”.
“Non
ho nessun ruolo nella sua
fuga”, disse Lucy guardandolo dritto negli occhi. Sapeva che
si trattava di una
messinscena ma l’atteggiamento dell’uomo le stava
facendo paura comunque. E
cominciava a temere che le parole di Natsu si sarebbero rivelate
veritiere: non
aveva desiderio di visitare la stanza delle torture del palazzo.
“Se
anche fosse così”, intervenne
Erza facendosi più vicina, “dovresti comunque
risponderne. Ti sei assunta la
responsabilità di lui nel momento in cui hai chiesto di
portarlo a casa tua”.
“C’erano
delle guardie a
sorvegliare casa mia. Natsu è fuggito e loro non si sono
accorte di niente,
perché mai dovrei essere io a risponderne?!”.
“Perché
loro hanno già pagato il
loro errore”, rispose Erza, una calma innaturale nella voce.
Lucy
allargò impercettibilmente gli
occhi, mentre una goccia di sudore le percorse il viso. Sentiva il
terrore
afferrarle le viscere con dita di ghiaccio mentre fissava quella donna
spaventosa:
dai racconti dei pochi che erano sfuggiti alle sue grinfie, essere
interrogati
da lei o dai suoi uomini doveva essere un’esperienza
devastante. ‘Natsu… dammi
tu la forza di proteggerti’.
Gray si
lasciò sfuggire un sospiro
e scosse la testa. “Capitano Scarlet non dovreste alimentare
le falsità che
circolano sul vostro conto, lo sapete? Non davanti a lady Heartfilia,
non è
necessario spaventare così una onesta cittadina di
Magnolia”.
Lucy
guardò stupita Gray e poi Erza
che sbuffò infastidita.
“Falsità?”, riuscì a chiedere.
“Esatto
milady”, rispose l’uomo con
un sorriso. “Qualsiasi cosa possiate pensarne voi, siamo
persone civili, non
facciamo del male a nessuno se è evitabile”.
“Tranne
che a Natsu”, sibilò la
libraia. “Quello non era evitabile, vero?”.
“Abbiamo
avuto disposizioni
dall’alto”, intervenne Erza. “Non abbiamo
la facoltà di contravvenire agli
ordini diretti del Re”.
“Disposizioni
dall’alto?!”, esclamò
Lucy, una risata sprezzante a riempirle la gola. “Non credo
proprio che il Re
volesse quel trattamento per lui, gli serve vivo e vegeto se vuole
mantenere la
sua presa su Draconia! Io credo”, disse rivolgendosi a Gray,
“che qualcuno qui
tentasse di restituirgli la libertà in maniera un poco
contorta”.
“Non
siate ridicola milady”,
replicò con calma l’uomo. “Siamo stati
costretti a rinchiuderlo perché non
fuggisse. I Draghi non sono Uomini; la loro razza ha delle
capacità particolari
che avrebbero potuto aiutarlo a fuggire”.
“Che
tipo di capacità?”.
Gorgo
alzò il braccio di colpo,
fermando il piccolo gruppo di viaggiatori; zittendo con un gesto Natsu,
sollevò
leggermente il capo, fiutando l’aria.
Un’espressione preoccupata le incupì il
viso quando tornò a guardare la strada.
“Ci
stanno seguendo. Sono più
veloci di quello che pensassi”.
“Che
cosa?!”, esclamò Natsu
voltandosi indietro come se si aspettasse di vedere
l’esercito reale spuntare
da oltre il crinale. “E’ troppo presto!”.
“La
donna ci rallenta”, replicò
Gorgo, senza scomporsi. “Dobbiamo mettere più
strada possibile tra noi e loro.
Non abbiamo scelta”, concluse voltandosi verso Sting e Rogue.
I due annuirono,
scattando
velocissimi verso il bosco circostante, sotto gli occhi increduli del
principe
che immediatamente si voltò a guardare sua cugina.
“Dove li hai mandati?! Ho promesso
a Gray che Juvia sarebbe stata curata a Draconia!”
“Zitto”,
replicò Gorgo, una calma
imperturbabile sul volto bellissimo. “Ascolta”.
Natsu
obbedì concentrandosi sui
rumori che ora sentiva provenire dalla foresta: era il frastuono degli
alberi
schiantati e lacerati da qualcosa di enorme e più forte e
terribile di questo,
un cupo e basso ringhio che sembrava provenire dalle
profondità del sottosuolo.
Il suo istinto non tardò a identificarlo come il ruggito di
un drago e davanti
al suo sguardo ancora attonito, due imponenti bestie si allontanarono
in volo,
fendendo l’aria con le possenti ali.
“Quello
bianco è Sting e quello
nero è Rogue”, disse Gorgo facendoglisi
più vicina. “Non chiamano la nostra
gente ‘Draghi’ per nulla, Natsu. Dovresti
ricordarlo anche se eri solo un
bambino”.
“Sì…
qualcosa ricordo ma… posso
trasformarmi anch’io?”.
“Potrai.
E’ necessario molto
allenamento prima di padroneggiare la metamorfosi; quando saremo a casa
avrai
il tempo di imparare ma per adesso dovrai accontentarti di viaggiare
sulla mia
groppa”.
Natsu
annuì, lievemente deluso da
quella risposta. “Torneremo fino a Draconia
così?”.
“No.
Sarebbe troppo rischioso
sorvolare i centri abitati, è meglio non farci notare; non
vogliamo uccidere
nessuno a meno che non sia assolutamente necessario. Allontanati
adesso”.
Il giovane Drago
annuì, arretrando
di qualche passo mentre il sembiante di sua cugina lasciava il posto a
quello
di un grosso drago, smeraldino come i suoi occhi. La bestia si
accosciò,
invitandolo con un cenno della testa a salirle sul dorso e Natsu si
avvicinò,
passando la mano sulle dure scaglie. Uno sbuffo d’impazienza
lo riscosse,
spingendolo a raggiungere la sua posizione con un unico balzo
nell’istante in
cui le forti zampe del drago si piegavano, dandole la spinta necessaria
a
spiccare il volo.
Il poderoso
animale raggiunse in
breve tempo i suoi compagni, riprendendo il suo posto alla guida del
gruppo,
divertita dagli schiamazzi d’esultanza di Natsu.
“E’ meraviglioso quassù
Gorgo!”,
esclamò il giovane principe guardandosi intorno.
“Vorrei che Lucy potesse
vederlo”.
“Lo
vedrà. Quando sarai in grado di
tornare in volo a riprenderla”.
“Possono
trasformarsi in veri draghi?!”.
Lucy era sconvolta da quello che aveva appena saputo da Gray.
“Credevo fossero
solo leggende quelle contenute nei libri”.
“Non
sono leggende milady. Dovreste
dare maggior credito ai libri che tanto amate”.
La giovane
libraia scoccò un’occhiata
poco amichevole al signore di Magnolia. “Voi avreste pensato
che una cosa del
genere fosse possibile, milord? Non ho mai visto utilizzare la magia di cui tanto si favoleggia, e sono
abituata a credere a ciò che posso toccare con
mano”.
“Ne
sei certa?”, intervenne Erza,
senza guardarla. “Non ti sei chiesta come abbia potuto il tuo
amico Drago
guarire tanto in fretta? La gente di Draconia ha sensi più
sviluppati dei
nostri, capacità di guarigione accelerata, può
trasformarsi in draghi e domina
gli elementi, tutto grazie alla magia che controllano”.
Lucy
esitò, incerta su cosa dire;
ovviamente aveva notato quanto velocemente si fosse ripreso Natsu ma la
sua
parte razionale continuava ad opporsi all’esistenza di
qualcosa che non aveva
mai potuto sperimentare di persona.
“Comunque
la pensi”, continuò Erza.
“Lui tenterà di venire a prenderti, forse da
drago, forse da ‘umano’; ed è in
quel momento che noi riprenderemo lui”.
“Cosa?!”.
“Sei
in arresto Lucy Heartfilia. Spero
che gli alloggi che ti abbiamo riservato saranno di tuo
gradimento”.
Mentre Erza
l’afferrava per un
braccio, Lucy rivolse uno sguardo preoccupato a Gray che
però le sorrise
rassicurante: il famigerato piano era appena entrato in azione.
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Ehm…
buonasera ^^”
Sono viva, anche
se la mia assenza
avrebbe potuto far pensare il contrario; non voglio giustificarmi ma a
quanto
pare la cattiva sorte ha preso di mira la mia famiglia e mi ha portato
via un’altra
persona cara.
Mi spiace ma non
sono proprio
riuscita a scrivere prima, complice un colossale blocco dello scrittore
forse
dovuto al mio stato d’animo non proprio felice.
Tornando alla
storia… non ho nulla
da dire, mi direte voi cosa pensate di questo capitolo :)
Grazie se mi
avete aspettata
nonostante tutto, se mi leggete per la prima volta, se recensite,
insomma…
grazie.
Alla prossima
<3