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Autore: Pqzqzy    24/02/2013    0 recensioni
Fino a che punto bisogna immergersi nell'oscurità per poter dar la caccia a ciò che vi si cela?
Cosa bisogna conoscere di quel mondo per non farsi sopraffare da esso?
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con
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-Fatemi entrare!- Urlai da lontano alle guardie, senza smettere di correre.

-Vi prego aprite le porte! Aiuto!-

Vidi una delle guardie che si affacciava assonnata da una delle guardiole. Stropicciò gli occhi e osservò nuovamente la scena allibita.

Probabilmente non gli capitava spesso di vedere un ragazzino inseguito da dodici cinghiali correre verso le porte della città.

-Cazzo! Muovetevi, fatelo entrare!- Urlò la guardia. Il pesante portone fu alzato di poco meno di mezzo metro quando vi rotolai sotto, finendo in una pozza di fango dall'altro lato. Lo sentii poi chiudersi alle mie spalle, accompagnato dal rumore degli schianti degli animali contro la superficie di legno.

-Grazie.- Ansimai rivolto agli uomini ancora appoggiati alla ruota dentata che aveva permesso all'ingresso di aprirsi, anche loro rossi in volto per lo sforzo appena compiuto.

-Sei ferito?- Chiese quello che mi aveva avvistato.

-No, sto bene, grazie.- Dissi cercando di ripulirmi dal fango e dalla polvere sui vestiti.

-Adesso mi spieghi cosa diavolo ci facevi là fuori a quest'ora da solo, ragazzino? Non sai che è pericoloso?-

-Me ne sono accorto... Ero uscito ieri pomeriggio per raccogliere un po' di legna e mi sono addormentato in una radura. Poi al ritorno mi sono perso e ho finito per vagare nel bosco per tutta la notte. Poi il resto lo sapete.- Mentii io.

La madre di Emma aveva detto che avrei impiegato cinque giorni a piedi. Io ce ne avevo messi quattro, specialmente grazie al fatto che essere inseguiti da dei cigniali fosse un ottimo incentivo ad accellerare il passo.

Probabilmente puzzavo di lupo mannaro, o qualcosa del genere, perchè durante tutto il tragitto tutti gli animali che avevo incontrato o mi avevano attaccato o erano scappati. Speravo soltanto che non fosse una maledizione lanciatami da quei lupi, altrimenti avrei avuto parecchi problemi a viaggiare da quel momento in poi.

-Mi sembra abbastanza sospetto...- Disse una delle guardie.

-A te sembra tutto sospetto, John. Non vedi com'è conciato questo ragazzo? E poi, non sarebbe riuscito ad arrivare fino a qui da solo. La città più vicina è ad almeno sei giorni di cammino. Credi che possa aver attraversato i boschi da solo? Lascialo andare a casa.-

-Ma se dovesse succedere qualcosa...-

-Cosa vuoi che faccia, è un ragazzino.-

Io assistetti con aria innocente a tutta la conversazione tra le due guardie.

-Posso passare? Mia madre sarà preoccupata a morte...-

-Certo, muoviti ragazzo. Ma non metterti nei guai, mi raccomando.-

-Lo prometto. Grazie signore.- Dissi, accompagnando con un inchino un'altra stupida promessa che non sarei riuscito a mantenere.

Procedetti verso il centro della città prima che potessero cambiare idea. Ogni edificio sembrava costruito addosso a quello precedente, come se dovessero reggersi a vicenda. Più di una volta dovetti tapparmi il naso per resistere all'impulso di vomitare per colpa di uno dei milioni di nuovi odori che mi raggiungevano tra cui l'inconfondibile olezzo dei vasi da notte svuotati ai margini delle strade.

Mi fermai un paio di volte a chiedere indicazioni a dei passanti particolarmente mattinieri in direzione della piazza principale. Non sapevo dove andare e quel posto mi sembrava valido esattamente come tutti gli altri.

Una volta arrivato mi sedetti su una panca, al fianco ad una vecchiettina che lavorava a maglia, per attirare meno l'attenzione, osservando i mercanti che disponevano le loro bancarelle per la giornata. Chissà se era giorno di mercato o fosse una consuetudine da quelle parti allestirle.

Chiusi gli occhi, stanco per il viaggio. Mi stavo quasi per addormentare su quella panchina quando percepii qualcosa che non riuscivo a distinguere... Una fonte di energia magica o qualcosa del genere.

Mi alzai subito e corsi nella direzione che avevo percepito. Raggiunsi una delle bancarelle ancora in allestimento e mi fermai sorpreso. L'oggetto che aveva attirato la mia attenzione era una semplice collana con una pietra come pendente.

-Hai visto qualcosa di interessante, ragazzino?-

Odiavo essere chiamato in quel modo.

-Sì, signore, quella collana.- Risposi comunque, educatamente.

-Hai buon occhio allora. Ma non credo che tu te la possa permettere...-

Non sembrava rendersi conto di cosa stesse mostrando sul suo bancone. Chissà come c'era finito quell'amuleto lì. Sicuramente quell'uomo non poteva conoscerne il vero valore, altrimenti non l'avrebbe certo esposto in mezzo a tutta quella paccottiglia.

-Quanto costa?-

-Otto monete d'argente.-

-Cosa?! Sta scherzando vero?-

-No. È un pezzo molto raro.-

Sicuramente l'avrà sottratto a qualche cadavere lasciato a marcire da qualche parte. Lurido infame. Comunque si può essere in due a mentire. E io ero parecchio bravo in quello.

-La prego signore, oggi è il compleanno di mia madre. Se si sveglia e si accorge che mi sono dimenticato di prenderle un regalo mi farà sicuramente lavorare nella fattoria di mio zio a spalare letame per un mese.-

-D'accordo... Facciamo cinque monete. Ma non una di meno.-

Rimaneva comunque un prezzo molto alto per un semplice gioiello. Comunque non potevo lasciare che finisse nelle mani di uno sconosciuto, poteva anche essere pericoloso.

-Grazie... Vado a casa a prendere i soldi e arrivo. Torno subito. La prego, non lo venda fino a che non sono tornato.-

-D'accordo... Ma tu sbrigati.- Sbuffò l'uomo. Con la coda dell'occhio mentre mi allontanavo lo vidi mettere la pietra sotto il bancone.

"E adesso dove le trovo cinque monete d'argento?" Pensai tra me e me.

La soluzione giunse da sola quando avvistai un uomo grassoccio e ben vestito con un sacchetto appeso alla cintura che sembrava abbastanza capiente. Era distratto a guardare una bancarella quindi ne approfittai per avvicinarmi di soppiatto e tagliare con un coltello la corda che teneva il suo borsello legato. Mi allontanai velocemente, prima che qualcuno potesse vedermi.

Esaminai il bottino raccolto, decisamente superiore al necessario.

Corsi di nuovo alla bancarella e ultimai l'acquisto. Il negoziante mi guardò di traverso ma non rifiutò il denaro.

Mi allontanai dalla piazza per sedermi in un vicolo, non particolarmente profumato ma comunque lontano da occhi indescreti.

-E tu a cosa servi?- Dissi, esternando ad alta voce i miei pensieri esaminando la pietra bianca più da vicino. Non avevo dubbi che l'energia provenisse da lì. Non era molta, probabilmente era scarica come il mio bracciale.

Non avevo visto niente di simile prima d'ora. All'abbazia non ci lasciavano usare oggetti magici e i soli che avevo visto adoperavano la magia delle rune.

Percepivo l'energia all'interno del mio corpo e quella dentro la collana. Non sapevo esattamente come ma lasciai che la mia fluisse attraverso le mani verso la pietra. Era come scaldare un oggetto freddo a contatto con il proprio corpo, solo che questo gesto era totalmente cosciente e volevo che accadesse.

Una volta terminato di ricaricarlo mi alzai in piedi ma dovetti appoggiarmi alla parete perchè mi girava la testa e mi sentivo stanchissimo.

Ciondolai fino a raggiungere la via principale: se fossi svenuto in quel vicolo difficilmente mi sarei risvegliato con tutti i miei averi.

Un uomo mi vide in quello stato e mi corse incontro, seguito da un certo numero di persone. Appena fu abbastanza vicino smisi di combattere la forza di gravità e mi lasciai cadere di peso tra le sue braccia.



Probabilmente il prossimo sarà l'ultimo capitolo... Mi sarebbe piaciuto continuare ancora e le idee c'erano anche, solo che è un po' triste scrivere senza ricevere recensioni... Alla prossima.
  
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