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Autore: giughy    24/02/2013    2 recensioni
Elisa e Beatrice frequentano la stessa classe.
La prima un po' per le sue, la seconda una bulletta perfetta.
Dopo un incidente le loro strade si divideranno per poi intrecciarsi di nuovo.
Uno strano percorso di falsi sorrisi, tradimenti, amicizie infrante e alleanze inaspettate.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Ad Elena che mi ha consigliata fino alla nausea.
A Viola che in soli due mesi mi ha resa una persona migliore.
A Giulia, Alessia, Ilaria, Roberta e Tullia che sono state sorelle, migliori amiche e tutto ciò che una persona potesse desiderare.

"E sono pallida come l'erba così che a me stessa sembro essere sul punto di morire; ma tutto è sopportabile perché . . ."

Parole: 628

~•~•~•~•~•~•~

Salì le scale dell'edificio seguendo le istruzioni che le avevano dato in segreteria: prima rampa di scale, svoltare a destra, salire ancora ed infine la prima porta a sinistra.
I capelli le ondeggiavano sulle sue spalle. Orecchini tintinnanti, occhiali, una gonna a fiori coordinata con un fiocco.
La borsa a tracolla rimbalzava sul suo fianco.

Vide la porta e da lontano cominciò ad udire il chiacchiericcio sommesso di una ventina di persone che si erano appena rincontrate dopo la pausa estiva. 
Elisa invece, nuova nella città immortale, si sentiva come un pesce portato da un acquario dentro un grande lago.

Guardò la finestra alla fine del corridoio da cui filtrava un caldo sole settembrino.
Entrò in quella che sarebbe stata la sua classe per i successivi quattro anni e, con una rapida occhiata, cercò di guardarli tutti ma nel giro di un secondo ci fu un pigro scatto di sedie ed un "Buongiorno" sommesso si alzò dalle gole dei presenti.
La ragazza li osservò prima di mettersi a ridere imbarazzata dalla situazione.

<< No, aspettate, non sono una professoressa! >>

Chiarì gesticolando, rossa nel viso, mentre alle sue spalle compariva la vera professoressa di greco che la fece accomodare in primo banco.

La donna, dai modi abbastanza affabili, richiamò l'attenzione dei giovani e specialmente quella di un terzetto in fondo alla classe.

<< Ragazzi, Elisa si è trasferita da una cittadina del nord e quindi mi aspetto che tutti voi la aiutate ad ambientarsi non solo nella scuola ma anche ai ritmi che una città grande comporta. >>

Ci fu una pausa poi si sentì un risolino provenire dalle ultime file.
La donna riprese parola con aria seccata:

<< Maffei è il primo giorno, per cortesia >>

La rimbeccò.
Elisa si voltò per guardarla meglio: lunghi capelli biondo castano con qualche meches più chiara, maglietta scollata, jeans a sigaretta e sneakers. La borsa griffata penzolava dallo schienale della sedia.
Non la vide bene in volto perché era troppo lontana ma poté giurare che quello che le stava rivolgendo era un ghigno. E di amichevole aveva ben poco.

<< Niente professoressa, mi stavo solo chiedendo se in questo paese da dove viene lei . . .>>

E ci tenne a caricare di disprezzo quel pronome, dando alla propria voce un tono canzonatorio.

<< . . . la moda fosse morta oppure ci fosse un circo dove evidentemente lavorava- o dove era ospitata. >>

Fece scorrere l'indice attraverso l'aria, indicandola, con una profonda aria di scherno.
Si alzò una risata fragorosa mentre la nuova arrivata non desiderava altro che sparire tra le pieghe della sua gonna a fiori.

<< Maffei, fuori. >>

Sibilò gelida l'insegnante nei confronti della ragazza che gia l'anno prima le aveva dato del filo da torcere.
La compagna di banco le diede una gomitata leggera in segno di assenso.

<< Grande, Bea, mostrale chi comanda qui. >>

Le disse piano con fare divertito.
La bionda le sorrise sorniona mettendo in mostra i suoi denti perfetti.

<< Ci vediamo~ >>

Disse facendo l'occhiolino ad Elisa prima di uscire dalla porta.

L'aria in classe rimase tesa fino alla fine dell'ora con svariati mormorii e risate al ritorno di Beatrice in classe.
Il vero scontro verbale, però, avvenne solamente durante la ricreazione.

Elisa mise via i quaderni quando un paio di ragazze sorridenti le si avvicinarono rivolgendole la parola.

<< Se vuoi un un consiglio- >>

Cominciò la prima

<< -eviterei di mettermi contro quelle tre. >>

Concluse la seconda.
Poi se ne andarono.
Non trascorsero nemmeno una decina di secondi che sentì una mano posarsi sulla sua spalla.

<< La vita è come la jungla, bambolina, o cacci o sei cacciato. E indovina qual è il tuo posto. >>

Le arruffò i capelli con le unghie perfette andandosene, seguita a ruota da Claudia e Virgilia.

Non le ci volle molto per capire che quello che le aspettava sarebbe stato tutto fuorché un anno tranquillo, anche se non avrebbe potuto nemmeno immaginare quello che, da li a qualche mese, sarebbe poi successo.

~•~•~•~•~•~•~
L'angolo dell'autrice

Salve a te che sei arrivato fino a qui.
Intanto grazie mille per aver voluto leggere la mia storia, spero che questo primo capitolo ti abbia interessato e che ti interessi vedere quali saranno gli sviluppi della storia che prometto e spero non diventi banale (:

Uhm che altro dire.
Il titolo è una citazione alla canzone di Max Pezzali, "Lo strano percorso" che mi ha ispirata per la storia e che in un certo senso è anche la colonna sonora della mia vita.

Vorrei riuscire a pubblicare almeno due capitoli alla settimana anche se probabilmente il secondo arriverà tra poche ore o al più tardi domani (ho deciso di scindere il primo in due capitoli più leggeri)

Il Rating è arancione perché è generico e copre i prossimi capitoli. Forse lo cambierò in rosso ma devo vedere come far evolvere una certa parte.
Per qualunque consiglio o critica potete lasciare una recensione.

Spero di rivederti, lettore!
Un abbraccio
-Star

  
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