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Autore: Miele_    24/02/2013    4 recensioni
[ 17 Capitoli ]
[ Pairings varie ] [ AU // Carcere minorile ] [ Arancione ]
[ Lemon | Violenza | Het | OOC | Slash ]

Dal Capitolo 00:
“Cheryll Madlenne Everdeen, secondo la sua fedina penale, lei è incolpata per i seguenti reati: prostituzione, triplice omicidio, furto in un appartamento, incendio doloso, possesso di documenti falsi, spaccio di sostante stupefacenti e uso proprio di esse, falsa testimonianza, impiego di beni di provenienza illecita, corruzione, oltraggio a pubblico ufficiale, violazione di domicilio…” iniziò a leggere, corrugando le sopracciglia man mano che andava avanti a leggere.
“Non è che se faccio un furto in un appartamento busso e chiedo ai proprietari: Scusi, posso entrare a derubarla?” la interruppe ironica la ragazza, trafficando con la mano nella tasca destra del giubbotto.
“Dicevo, violazione di domicilio, stalking, possesso e uso di un’arma da fuoco, persuasione per un suicidio, mancato pagamento di 32 multe mentre guidava un'automobile all'età di 15 anni, tentato omicidio, rissa in una… farmacia?” concluse, mezza divertita la donna.

[ Presenza di 2 miei OC ]
[ Ispirato al film “Mary per sempre” ] 
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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 :: Aironi che perseguitano bambini ::

 { Chapter 00 :: Welcome! }

  
L’orologio scandiva lentamente i secondi, accompagnato dal piede della ragazza, alla quale sembravano andare volontariamente in modo decisamente troppo lento.

Era lì in piedi da quanto? Forse mezz’ora? Fatto sta che la donna che le avrebbe dovuto parlare, o al limite permetterle di andarsene, era china su una pila di fogli disposti disordinatamente sulla sua scrivania, mentre ogni venti secondi si sistemava meglio sul naso adunco gli occhiali dalle spesse lenti.

Detto finemente, le stava davvero scartavetrando i maroni.

Fece un finto colpo di tosse, sperando almeno che potesse degnarla di uno sguardo; cosa che non fece, infatti sembrò concentrarsi sempre di più sui quei maledetti fogli.

“Scusi, vorrei bearla della mia compagnia ancora un po’, ma preferirei che mi rivolgesse almeno la parola, è da trentotto minuti che sono qui in piedi senza fare un cazzo” le disse nel modo più fine che conoscesse, giocando con la catenina con una croce che aveva al collo.

“Cheryll Madlenne Everdeen, secondo la sua fedina penale, lei è incolpata per i seguenti reati: prostituzione, omicidio di tre persone, furto in un appartamento, incendio in un ristorante, possesso di documenti falsi, spaccio di sostante stupefacenti e uso proprio di esse, falsa testimonianza, impiego di beni di provenienza illecita, corruzione, oltraggio a pubblico ufficiale, violazione di domicilio…” iniziò a leggere, corrugando le sopracciglia man mano che andava avanti a leggere.

“Non è che se faccio un furto in un appartamento busso e chiedo ai proprietari: Scusi, posso entrare a derubarla?” la interruppe ironica la ragazza, trafficando con la mano nella tasca destra del giubbotto di pelle.
“Dicevo, violazione di domicilio, stalking, possesso e uso di un’arma da fuoco, appiccamento di un incendio in un locale, persuasione per un suicidio, mancato pagamento di 32 multe mentre guidava un'automobile all'età di 15 anni, tentato omicidio, rissa in una… farmacia?” concluse, mezza divertita la donna sulla cinquantina.

“Tre di queste non sono vere, indovini un po’ quali!” ridacchiò la ragazza, muovendo le braccia come se avesse degli spasmi e con un sorriso poco dignitoso che le increspava le labbra carnose.

“Spero che si tratti dell’omicidio…” soffiò la donna, stringendo le labbra stizzita.

“Dlin dlon! Risposta errata. Riprova, sarai più fortunato!” canticchiò la bionda, aggiungendo poi in un mugugno: “Aspetti, forse erano solo due, perché la rissa nella farmacia non era completamente colpa di quel drogato”, che la donna fece finta di non sentire.

“Ne avremo per un bel po’ di tempo con te, per fortuna fra un paio d’anni verrai trasferita in un vero e proprio carcere” sospirò infine la donna, alzando la cornetta di un telefono stile anni ’60 che aveva sulla scrivania.

“Sì, potete venirla a prendere” disse solo, e nel giro di neanche cinque minuti, due uomini sulla trentina entrarono da una porta laterale, prendendola ognuno per un braccio e trascinandola fuori dalla stanza.

Proprio nell’istante in cui quei due la portavano fuori dalla stanza, i suoi occhi (un miscuglio di colori diversi), incontrarono quelli di un ragazzo rossi come il sangue, che alla sua vista ridacchiò appena senza farsi vedere dagli altri, e sventolando la mano come un ironico saluto verso di lei, ricevendo in risposta l’alzata dei suo dito di mezzo.

Infondo, era pur sempre un carcere.

Percorsero decine di corridoi, scale che salivano e che scendevano, notando sulla strada centinaia di porte tutte uguali, contrassegnate da numeri, la maggior parte dei quali erano staccati o scrostati.

“Ecco, questa è la tua stanza, domani mattina la sveglia è alle 6.00, e dovrai venire direttamente giù alla segreteria, per prendere l’orario e tutto il resto” le disse con voce gutturale uno di quelli, lasciandola lì impalata davanti ad una porta bianca, con in alto in caratteri che un tempo dovevano essere dorati, il numero 666.
 
 
Angolino marshmallowoso (?)
Ok, credo sia ora di fare due chiacchiere.
Prima di tutto mi dispiace di essere stata assente per diverso tempo ed aver lasciato tutto in mano a voi, è stato un gesto molto egoistico, e me ne pento amaramente.
Per fortuna ora sono tornata, e vi voglio promettere due cose: che non vi abbandonerò mai più, e che per quel poco che posso vi aiuterò a rimettere in piedi questo fandom.
Mi siete mancati un sacco, davvero, e non potevo fare a meno di voi.
Parlando della storia, i due apparsi fin’ora sono due miei OC, ma vi assicuro che non saranno i protagonisti indiscussi della storia, darò spazio ad un sacco di personaggi.
Per ora lascio stare tutte le mie altre storie per continuare queste due su questo account, che è l’unico controllato da me tutti i giorni e su cui potete fare affidamento ogni volta che vogliate.
Il titolo della storia non è preso così a caso perché la frase suonava bene (?), ma è una specie di metafora, che capirete andando più avanti con la storia.
Posso capire che Cher Maddie possa starvi inizialmente sul culo –stasulcazzoancheame-, ma vi assicuro che non è un personaggio così scemo e superficiale come possa sembrare.
L’altro invece è Ryan Harrison, e anche per lui vale lo stesso discorso fatto con la mia dolce pluriomicida AHAHHA.
Adesso chiudo, che è meglio… e vado a modificare l’introduzione di :: L’innocente ::.
Ah, e per chi non lo avesse ancora capito… sono Melissa, il vostro dolce marshmallow c:

  
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