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Autore: tneb97    24/02/2013    1 recensioni
"C'era una volta nella cittadina di Storybrooke una ragazza molto speciale il suo nome è Charlotte ma nel suo vero mondo è Ariel..."
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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SCOPERTE                             
<< Allora tesoro non aprire a nessuno, non uscire di casa e se viene qualche ospite indesiderato la mazza da baseball è vicino alla porta. Tutto chiaro? >> disse Liz a Charlotte. Quella sera Bill aveva il turno di notte e Liz aveva dell lavoro per quanto riguardava la scomparsa di Kathryn Nolan e sarebbe tornata a casa il giorno successivo. In quei giorni Peter non si era fatto sentire facendo preoccupare Charlie. << Ok tesoro devo proprio andare ci vediamo domani >> disse Liz dando un bacio sulla fronte di Charlotte e se ne andò. Charlotte cominciò a girovagare per la casa mangiando qual cosa, finché si ritrovò davanti alla sua stanza. Entrò e indossò il suo “pigiama” formato da degli shorts e una maglia lunga metà coscia. Prese il suo diario e si sedette sul davanzale e cominciò a scrivere. All'improvviso sentì il campanello suonare, velocemente e cautamente corse verso la mazza da baseball. Aprì la porta portando la mazza davanti e sentì qualcuno parlare << Ehi! Stai calma se volevi uccidermi potevi farlo prima! >> “Peter?!?” << Si sono io, mi fai entrare? >> Charlotte annuì facendolo entrare. Come sempre era vestito con un jeans, giacca di pelle e I capelli neri spettinati. “Che ci fai qui a quest’ora?” << Si lo so scusami per l’orario ma ti vorrei chiedere un favore? >> disse Peter guardandola con I suoi occhi neri dentro I suoi azzurri. << Posso dormire qui stanotte? >> Charlotte rimase di stucco << Solo stanotte ho avuto dei problemi per questo non ci siamo potuti vedere. Poi stai da sola e potrei farti compagnia >> disse Peter sorridendole malizioso e Charlotte sorrise annuendo. Non sapeva dirgli di no. “per fortuna ho il letto a due piazze” << Dobbiamo dormire insieme? Ti consiglio di metterti qualcosa di coperto >> disse Peter in modo malizioso e Charlotte gli rispose con un scappellotto. Arrivarono davanti alla stanza, Charlotte mentre si accingeva ad indossare un pantalone più lungo Peter rideva sotto i baffi. Si misero a letto uno di fronte al altro. Charlotte voleva che lui si sfogasse: aveva sempre pensato che lui vivesse con I suoi genitori, ma a quanto pare no. “Ti va di parlare?” l’unica cosa che lui fece fu di non risponderle così Charlotte si voltò dal altra parte. << Ok ho avuto problemi con il mio conquilino e dopo una litigata mi ha cacciato dal appartamento >> Charlotte si voltò  e lo guardò “non stavi dai tuoi?” << E’ complicato >> “se vuoi sfogarti io sono qui” e Charlie gli strinse la mano << I miei genitori vogliono tenere sotto controllo i figlio soprattutto a me. Con Claire non ci sono problemi lei per loro è una figlia modello. Infatti lo è. Sembra strano ma le voglio così bene che non so nemmeno io come spiegarlo. Al college ho conosciuto i miei amici che mi fecero conoscere tante cose come le corse, le moto, le ragazze e soprattutto il divertimento. Mio padre dopo alcuni mesi scoprì le mie amicizie e tutto quello che facevo. Per mantenere la sua reputazione mi pagava sempre la cauzione >> disse Peter con un tono amaro stringendo sempre la mano di Charlie, si fermò un attimo e proseguì << Avevo 18 anni e mio padre era stanco di me e mi propose un patto: o avrei lasciato alle spalle quella vita oppure se non l’avrei fatto mi avrebbe cacciato di casa. Come ben sai scelsi la seconda, Claire aveva 16 anni mi ricordo che piangeva e voleva che non me ne andassi ma ormai era tardi. Così andai a vivere da un mio amico e con il ricavato delle corse pagavo metà dell’affitto. Poi ho incontrato te >> disse Peter sorridendo a quel pensiero “Ma perché hai rovinato la festa di Claire?” << Non era per fare un dispetto a lei ma ai miei genitori >> “come fai a sapere quello che penso?” << Non lo so nemmeno io e dal primo giorno che ti ho vista che ci riesco. E una cosa bella così abbiamo un modo di comunicare >> Charlotte annuì << Scusa se te lo domando ma per il tuo problema c’è una soluzione? >> “La mamma è andata da tutti gli specialisti ma non hanno potuto fare granché, vado da Hopper per sfogarmi un pò” << è la cosa migliore >> Charlotte annuì e le venne un idea: si alzò prese il suo diario e glielo porse << Che cosa è? >> “il mio diario. Tu ti sei “scoperto” a me e ora è il mio turno” << Questa serata si sta rivelando peggio di una seduta da uno psicologo! Ne se proprio sicura? Io non vorrei metterti a disagio >> Charlotte scosse la testa. Peter cominciò a leggerlo e insieme  cominciarono a parlare del più e del meno finché non fu mezzanotte e il sonno prese il sopravvento. Si addormentarono abbracciati con le mani intrecciate. Al mattino Charlotte si svegliò sola trovando un biglietto lo prese e lo lesse “Buongiorno Charlotte. Prima di tutto volevo ringraziarti per l’ospitalità e per avermi fatto sfogare con qualcuno, ne avevo proprio bisogno. Non ho voluto svegliarti eri così bella! Ci vediamo al solito orario davanti al portone a presto Peter” Charlotte arrossendo strinse il biglietto vicino al cuore dove sarebbe stato racchiuso lì per sempre.



NDA: Scusate tanto se ho aspettato un mese per scrivere questo capitolo ma la scuola in questo mese mi ha tenuta impegnata allora vi piace il capitolo? ringrazio a chi recinsisce a chi ha messo le storie tra le preferite/ricordate/seguite e ai lettori silenziosi alla prossima!!
  
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