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Autore: Miss Yuri    24/02/2013    6 recensioni
Ash, Misty, Drew, Vera, Paul, Lucinda e i loro Pokèmon si ritroveranno catapultati improvvisamente in una avventura più grande di loro, in una lotta per salvare il meraviglioso universo dei Pokèmon da una entità oscura e primordiale. Perchè si sa, a Lavandonia tutto può succedere, anche l'inizio del declino dell'intero mondo. Riusciranno a scongiurare questa nuova minaccia e a riportare la tanto agognata pace?
Se vi ho incuriositi, vi consiglio di leggere e se volete lasciate anche una piccola recensione.
Hope you like it!
Genere: Avventura, Dark, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Drew/Vera
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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 Capitolo 9. ...sotto il nome del Team Rocket!
 
 
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Era sera inoltrata e il buio era calato sulla deserta e solitaria metropoli di Zafferanopoli. L’oscurità si era insidiata tra i grattacieli e in ogni vicolo, nascondendo i Pokèmon della notte che vagavano senza meta, come anime perdute e destinate a girare per sempre in un eterno vuoto.
I palazzi si ergevano ritti come fantasmi, minacciosi e silenziosi come ombre e sembravano stagliarsi sulla città come per proteggerla dagli ignari stranieri che avrebbero solo osato entrarvi. Erano i guardiani di una città fantasma.
Ovunque regnava un opprimente silenzio, rotto solo dalle macerie che, talvolta, si staccavano dagli edifici disabitati da parecchi anni. Ma quelli non erano i soli rumori che si potevano percepire, perché, da qualche parte, si poteva sentire un lieve chiacchiericcio.
Finalmente, i sei ragazzi avevano trovato qualcuno non ostile con cui parlare, forse non completamente, visto che la rabbia della furibonda Jessie non era ancora stata placata, neanche dopo lunghe discussioni e spiegazioni. Però, era abbastanza consolante aver trovato qualcun altro, oltre a loro, con cui condividere lo stesso tragico destino che avevano, sfortunatamente, dovuto accettare.
“ Su! Calmati, Jessie! Ne faremo altri. ” Tentò di rassicurarla James, dopo l’ennesima volta che le aveva ripetuto la stessa identica frase.
“ Non so se ti è chiaro il concetto! Io li rivoglio indietro! ” sbraitò la ragazza, scandendo per bene le sue ultime parole. Era certa che non se ne sarebbe mai fatta una ragione per quello che era accaduto a quei deliziosi biscotti. I suoi compagni, invece, avevano accettato di buon grado la cosa e molto prima di lei.
“ Mi farò perdonare! Vedrete! ” li interruppe il corvino, non troppo sicuro della promessa che aveva appena fatto.
“ Pika pika! ” cercava di dargli man forte il topo elettrico, difendendolo.
“ In che modo? Sentiamo! ” lo interrogò Jessie, senza staccargli gli occhi di dosso.
“ Ehm… ecco… Ah, sì! Ora ricordo! ” esclamò il corvino, prendendo il suo zaino dall’angolino in cui lo aveva appoggiato. Infilò le mani in tutte le tasche possibili e immaginabili, borbottando fra sé e sé qualcosa come Ero sicuro di averli messi qua! e Devono essere qui, da qualche parte!. Pikachu, intanto, cercava di aiutarlo nelle ricerche.
I presenti lo squadravano con aria interrogativa, chiedendosi cosa cercasse di così tanto importante.
Finalmente, si girò verso di loro con gli occhi traboccanti di pura soddisfazione.
“ Li ho trovati, ragazzi! ” disse entusiasta, mostrando agli altri il motivo della sua esasperata ricerca. In mano, stringeva varie barrette di cioccolato, incartate a dovere con della carta dorata e luccicante come il sole.
“ Pikaaaaa! ” squittì Pikachu, mostrando anche lui le barrette di cioccolato che aveva trovato.
“ Ohhh! ” i tre membri del Team Rocket si lustrarono, più e più volte, gli occhi davanti a quella visione, per loro, paradisiaca. Erano anni che non mangiavano dolci e, quindi, anche cioccolato, visto che era diventato una vera rarità da quando il mondo era caduto nella devastazione totale. Poiché la gente fuggiva dalle città più popolose per cercare rifugio in luoghi poco battuti, le fabbriche avevano dovuto chiudere e la produzione del più infimo bene primario era cessata improvvisamente. Ogni cibo preparato e confezionato si meritava la stessa considerazione di un lingotto d’oro.
“ Dove… come…? ” balbettarono i tre, increduli.
“ Ash! Ci devi altre spiegazioni! ” la voce stizzita di Lucinda risuonò per tutto il locale, accompagnata dal sonoro sbattere del suo piede destro.
“ Pi Piplup! ” disse il pinguino, incrociando le pinne e guardandolo in cagnesco.
“ Avete ragione! Ricordate la nostra gita alla Torre Pokèmon? Avevo infilato nel mio zaino delle barrette di cioccolato da mangiare tutti assieme. Purtroppo, con tutto quello che è successo, me ne sono dimenticato! ” spiegò il corvino, terminando la frase con un allegro sorriso.
“ Ma non potevi tirarle fuori prima?! ” lo sgridò Vera, ripensando alla robaccia disgustosa che aveva dovuto mangiare la sera prima quando avrebbe potuto gustarsi del delizioso cioccolato.
“ Wow! Sei più che perdonato! ” dissero, felicissimi, Jessie, James e Meowth, pronti a ricevere il prezioso dono.
“ Alt! Non così in fretta! Ve ne daremo un po’ solo ad una condizione! ” li fermò Drew, parandosi davanti ad Ash con la mano protesa.
“ Accettiamo! Qualunque sia la condizione! ” si affrettò a rispondere il trio, abbastanza impaziente di gustarsi tutti quei dolciumi.
“ Voi dovrete venire con noi. ” Disse il ragazzo dai capelli verdi, serio, con la determinazione di un leader che si poteva chiaramente leggere nei suoi occhi smeraldini.
“ COSA?! ”
Uno stupore generale aveva invaso tutta la camera da letto, lasciando i presenti a bocca aperta. Subito, si levarono le chiassose proteste del Team Rocket e dei cinque allenatori alle sue spalle, senza contare quelle dei loro Pokèmon.
“ Cosa volete che facciamo?! Siete tutti pazzi! ” li insultò Meowth, tirandosi indietro.
“ Noi da qui non ci muoviamo! Viaggiare è diventato più che pericoloso! ” aggiunse James, serrando un pugno davanti a sé.
“ No, grazie! La pellaccia non la rischiamo! ” concluse Jessie, cercando di togliersi dalla testa il pensiero di quelle deliziose barrette di cioccolato.
Ma l’unico problema per Drew non erano le urla di protesta del Team Rocket. C’erano anche i suoi compagni in disaccordo con la sua decisione.
“ Potete scusarci un momento? ” chiese Misty, senza però attendere la risposta dei suoi interlocutori, afferrando il ragazzo per la spalla e avvicinandoselo a sé.
“ Sei impazzito?! Come ti è venuta in mente un’idea del genere? ” bisbigliò la capopalestra, cercando di farsi sentire da tutti gli altri.
“ Io non mi alleerò mai con quei pagliacci! ” esordì Paul, senza preoccuparsi minimamente di abbassare la voce, poiché non ne aveva l’intenzione.
“ Ehi! Ti abbiamo sentito, sai?! ” ribatterono subito i tre, arrabbiati per una simile beffa. Risposta che fu, prontamente, ignorata dal lilla.
“ Per una volta, sono d’accordo con Paul. Non ci possiamo fidare di loro. ” disse Lucinda, diffidente sul loro conto.
“ Piplup pi. ” concordò Piplup, annuendo vigorosamente.
“ Sicuramente, tenteranno anche di rubarci i Pokèmon. ” si aggiunse il corvino, ripensando a tutte le volte che aveva rischiato di farsi portare via il suo fidato amico.
“ Pika! Pika pika! ” esclamò il topo elettrico, preoccupato del fatto che possa accadere una cosa del genere.
“ Sono consapevole di questi rischi, ma non abbiamo altra scelta. Dobbiamo farci più alleati possibili se vogliamo compiere la nostra missione. ” spiegò Drew, determinato nel convincere i suoi amici che quella era la cosa giusta da fare.
Sentì un tocco leggero e delicato sulla spalla e capì immediatamente a chi apparteneva: era la mano di Vera, l’unica che era riuscita a convincere.
“ Drew ha ragione. Rimanendo soli, non abbiamo molte possibilità di vittoria. Se falliremo, nessuno si farà avanti al posto nostro. ” Disse la castana, ottenendo molti cenni di approvazione da parte dei suoi compagni. “ Non fraintendetemi. Anch’io sono parecchio diffidente nei loro confronti, ma sento che è la cosa giusta da fare. ” si affrettò ad aggiungere, terminando così il suo discorso.
Il coordinatore si girò verso di lei, guardandola dritta nei suoi occhi color del mare. Era sollevato di essere riuscito a convincere almeno lei sulle sua decisione e, quindi, si sentiva parecchio gratificato. Avrebbe voluto dirle qualcosa, ma le parole gli rimasero incastrate in gola.
“ Va bene. Per quanto mi riguarda, rimarrò sempre in allerta. ” Annuì Misty, poco convinta ma consapevole che l’unione, in quel momento, poteva fare la forza. Seguirono anche i consensi un po’ titubanti di Ash, Lucinda e Paul.
Ora che si erano messi d’accordo, la questione era conclusa.
“ Voi, invece? Cosa avete deciso? ” domandò Drew, vedendo i tre accovacciati in cerchio.
“ Un attimo! Stiamo ancora prendendo una decisione! ” gli rispose Meowth con la sua voce gracchiante.
“ Potrei anche decidere di non darveli se non vi muovete! ” si aggiunse Ash, ridendo in modo malizioso.
La golosità ebbe la meglio su di loro, facendoli balzare in piedi, spaventati da un possibile rifiuto.
“ Ok! Ok! Accettiamo! Però, ora, dateci i dolci, per favoreee! ” si affrettò a rispondere James, mettendosi in ginocchio davanti a loro in lacrime, seguito dai suoi due compagni.
Finalmente, il Team Rocket venne accontentato e i sei allenatori avevano guadagnato dei nuovi alleati.
 
 
Aveva aperto gli occhi fulmineamente, scrutandosi attorno per tentare di individuarla. Lo aveva percepito chiaramente che lei si stava avvicinando sempre di più, quindi, balzò in piedi e si mise ad osservare la sua stanza.
Nulla. Non vide nulla, a parte il buio più totale in cui il suo corpo si poteva facilmente confondere. Forse si era solamente sbagliato, ma lui era convinto del contrario. Era da parecchio tempo che non percepiva più la sua presenza, doveva essere per forza lei. La sua eterna rivale con cui aveva sempre conteso il dominio dei sogni degli umani. Fremeva, mentre cercava di individuarla nel buio.
Si decise a mostrarsi qualche secondo dopo, chiamandolo con quella sua voce suadente e melodiosa. Il suo arrivo era stato preannunciato da un breve bagliore che aveva circondato il suo corpo lungo e affusolato, dandole la stessa bellezza celestiale di un angelo.
“ Darkrai… sono io… ” mormorò lei, per tranquillizzarlo del fatto che non era lì per cercare lo scontro.
“ Cresselia… quando è stata l’ultima volta che ci siamo fronteggiati? Anni fa, se non sbaglio. ” rispose, al suo richiamo Darkrai, fissandola impassibile.
“ Non sbagli. Ma non sono qui per questo… ” disse il Pokèmon Falcato, lasciando la frase in sospeso per pochi secondi “ Ti porto un messaggio da Arceus. ”
“ Arceus? Colui che ha abbandonato tutti gli altri leggendari, lasciandoli alla loro sorte? Non voglio sentire niente. ” la interruppe, acido, il Pokèmon Neropece.
“ Non importa, io te lo riferirò lo stesso. Lui è perfettamente al corrente di quello che sta accadendo qua sulla Terra. Sta cercando di porvi rimedio in ogni modo ma, come ben sai, neanche lui può fare molto. Se solo tentasse di fronteggiare Zuriga, verrebbe sconfitto ancor prima di cominciare. ” gli spiegò, brevemente, Cresselia “ Come ben ricordi, per questo decise di affidare l’incarico di sigillarlo in quella sfera all’unico Pokèmon che poteva compiere tale compito. Ma, purtroppo, non possiamo più contare sull'aiuto di quel Pokèmon. ”
“ Ah! Beh, sai, il mio unico problema in questo momento è il fatto di essere costretto a sottomettermi ad uno stupido ed arrogante bambino viziato che mi minaccia ogni giorno di togliermi anche la libertà di pensiero! Sono riuscito a mantenere intatta solo quella. Ho le mani legate, come vedi. ” le rispose, irritato, Darkrai.
“ Il Grande Arceus sa anche questo. Sa che non puoi tentare di fuggire, ma ti ha abbandonato, anzi, ci ha abbandonato. Devi solo resistere perché, presto, Zuriga ritornerà prigioniero in quella sfera. Ci sono dei ragazzini che si stanno occupando di questo. Ed Arceus ha già cominciato ad accumulare tutte le energie possibili per richiamare indietro l’unico Pokèmon che può sconfiggerlo. Ma… “ Cresselia si interruppe, chiudendo gli occhi, amareggiata.
“ Ma…? ” La invitò a proseguire lui, desideroso di sapere di più.
“ C’è un ma. Arceus ci metterebbe troppo tempo per accumulare l’energia necessaria al suo ritorno. Forse, non raggiungerà mai il giusto quantitativo. Solo le anime pure, che possiedono un ristretto numero di persone e Pokèmon, ne sono in grado. Ma sono parecchio difficili da individuare ed io sto facendo il possibile, te lo assicuro. Purtroppo, siamo rimasti in tre a collaborare con Arceus…  ” confessò, con tono grave, socchiudendo i luccicanti occhi fucsia.
“ Tu e chi altro? ” chiese, curioso, il leggendario nero.
“ Io! Ciao, Darkrai! ” squittì un piccolo Pokèmon, apparso al fianco di Cresselia. Era rosa  e assomigliava vagamente ad un gatto. Gli occhi, grandi e verdi, erano vivaci e molto vispi. Fluttuava nell’aria e la lunga coda si muoveva sinuosa dietro di lui.
“ Ed io! Ci sono anche io! ” si aggiunse un altro piccolo Pokèmon, apparso subito dopo il primo. Era verdognolo e possedeva delle piccole antenne sulla testa del medesimo colore. Gli occhi, invece, erano azzurri e incantevoli. Le corte ali poste dietro la sua schiena, gli garantivano dei movimenti rapidi ma, allo stesso tempo, aggraziati
“ Mew e Celebi. Mi aspettavo qualcun altro. ” li identificò Darkrai, un po’ deluso dal fatto di dover dipender da due esserini così piccoli.
“ Ehi! Dovresti saperlo che non siamo delle mezze calzette! ” si indispettì il tipo psico, disturbato dal fatto che lo considerasse debole.
“ Dovresti avere rispetto! Gli altri leggendari hanno preferito non rischiare, mentre noi abbiamo deciso di combattere! ” lo informò il tipo erba, vantandosi di ciò che aveva appena detto.
“ In ogni caso, Cresselia dimmi, i ragazzini di cui parlavi prima, sono quelli che Zuriga mi aveva ordinato di attaccare? ” le chiese il tipo buio, con una lieve nota interrogativa nella voce.
“ Sì. Sono proprio loro. Ti prego di scusarci, ma dobbiamo proseguire le nostre ricerche. ” concluse lei, dandogli le spalle.
“ Capisco… ” annuì il leggendario nero, consapevole che stavano correndo un rischio enorme per portargli il messaggio che il Grande Arceus gli aveva affidato.
“ Faremo il possibile! Non preoccuparti! ” tentò di risollevargli il morale Mew.
“ Abbi fiducia. Presto, tornerà la pace nel nostro mondo. ” lo rassicurò Celebi.
Detto questo, i tre scomparvero, preceduti dallo stesso bagliore che aveva annunciato l’arrivo di Cresselia poco prima, lasciando il Pokèmon Neropece nuovamente solo nella sua stanza. L’unica consolazione che gli era rimasta, era il fatto che non si sentiva completamente solo. Arceus si era già messo all’opera per tentare di salvare il mondo dall’oscurità in cui era precipitato. Doveva solo attendere e rimanere ad osservare lo svolgersi degli eventi. Qualcosa sarebbe cambiato all’orizzonte, ne era sicuro. Ma, per grarantire che tutto ciò accadesse, doveva dare anche lui il suo contributo. Il tempo della ribellione era vicino.
 
 
In breve tempo, i sei allenatori si erano resi conto che avere il Team Rocket dalla loro parte poteva essere un buon pretesto per scambiare qualche parola per ingannare il tempo.
Dalla camera da letto, si erano trasferiti tutti nel seminterrato, dove il trio aveva stabilito il loro nuovo quartier generale. La sede del Team Rocket non era più un posto tanto sicuro e, quindi, avevano dovuto trasferirsi in un altro posto meno in vista e più riparato.
Avevano preparato la cena tutti assieme, sfruttando le provviste che Jessie, James e Meowth avevano raccolto con tanta fatica. Finiti i preparativi, si erano sistemati attorno al vecchio tavolino posto al centro del locale, leggermente traballante ma ancora buono per l’uso.
Avevano cercato di fare conversazione per animare un po’ la serata. E, ovviamente, la prima domanda che venne posta fu Cosa avete fatto negli ultimi dieci anni?. E così, il Team Rocket prese parola per primo.
“ Beh, non abbiamo molto da raccontare, francamente. Il nostro capo è fuggito esattamente nove anni fa, lasciando il quartier generale senza nessuna direttiva. ” Iniziò il violaceo, ancora deluso dal fatto di essere stati abbandonati in quel modo dal loro leader.
“ La banda si è sciolta e ogni agente ha scelto la fuga verso altre regioni. ” Proseguì Jessie.
“ Ma noi siamo rimasti qui a Kanto perché non abbiamo trovato nessun mezzo per scappare! Fine. ” Terminò, grave, Meowth.
“ Tutto qui? Vi siete limitati a nascondervi? ” domandò Ash, sorpreso che non avessero fatto un granché durante la loro assenza.
“ Sentiamo, allora! Voi cosa avete fatto? Vi si è accesa ora la lampadina di salvare il mondo? ” si infiammò la rossa.
“ Credo più o meno la stessa cosa, Jessie. ” Le rispose il Pokèmon gatto.
“ Veramente, è andata un po’ diversamente! ” controbatté, subito, Misty.
“ Noi, dieci anni fa, eravamo entrati nella Torre Pokèmon di Lavandonia su invito di Ash. Per caso, abbiamo scoperto una stanza segreta all’interno del muro. ” Cominciò a raccontare Lucinda.
“ Piplup pi piplup. ” Aggiunse il pinguino.
“ E dentro quella stanza abbiamo trovato una strana sfera violacea che si è illuminata in nostra presenza… ” Proseguì Vera.
“ Eravamo incerti se portarcela via o meno. Ma Ash l’ha toccata prima che potessimo prendere una decisione razionale.” Continuò Drew.
“ Non sapevamo come, ma si era aperto un grosso varco nero nel pavimento che ci ha risucchiato al suo interno. ” Disse la capopalestra.
“ E per colpa dell’imbecille, ci siamo ritrovati dieci anni avanti nel futuro! ” terminò Paul, non lasciandosi sfuggire l’occasione di insultare il corvino.
“ Ti ho già detto che non lo avevo fatto apposta! ” ribatté l’allenatore di Biancavilla, stanco di ripetere sempre le stesse cose.
“ Pika pika pika! ” lo difese il topo elettrico, accanendosi contro il lilla.
“ Però questo non spiega il fatto che siate rimasti così giovani. ” Constatò James, fissandoli uno per uno. Apparentemente, sembravano avere ancora dieci anni.
“ Non lo sappiamo. ” Gli risposero, in coro, i sei ragazzi.
Improvvisamente, Jessie impallidì di colpo e divenne bianca come un lenzuolo. Ora, Misty poteva chiamarla vecchietta in ogni momento. Perché la differenza di età si era notevolmente alzata. Ed aveva ragione a chiamarla in quel modo. Senza i prodotti di bellezza che usava da ragazza, la sua pelle non era più vellutata e morbida come un tempo.
Per fortuna, la capopalestra di Celestopoli non aveva ancora colto l’occasione per farlo.
La cena proseguì pacificamente per il resto della serata, senza particolari battibecchi. Andarono a letto presto, poiché, l’indomani, si sarebbero dovuti alzare per raggiungere al più presto la cittadina di Aranciopoli.
 
 


Eccomi qui, carissimi!
Questa volta non vi ho fatto attendere molto. Siete contenti, eh? Beh, meglio per voi, no?
Ecco qui! Ora il titolo è completo! Avrete sicuramente capito che si tratta della parte finale del motto che il Team Rocket recita ad Unima. Grande idea, vero? ( No. Nd tutti -.-‘ )
La nostra allegra combriccola si è allargata con l’entrata di Jessie, James e Meowth. Vedremo poi se la nostra squadra di eroi riuscirà davvero a salvare il mondo!
Come avete potuto constatare, Arceus, colui che ha creato il mondo dei Pokèmon, non è rimasto con le mani in mano, cosa che, purtroppo, non tutti i leggendari hanno fatto.
Come sempre, se ci sono eventuali errori vi chiedo di elencarmeli.
Ringrazio tutti coloro che mi seguono e le gentilissime persone che hanno recensito lo scorso capitolo quali:
- Alesaphi24
- Soul Shining
- Kuroitsuki_
- dolcemiky
- Pokelyoko_Pearlshipper
- CrystalHika
Ci vediamo, spero presto, per il decimo capitolo!
Bacioni!!!!
 
Silver Star
 

  
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