GIORNO DUECENTOSETTANTAQUATTRO
Sono seduto nella sala d'attesa, aspetto che la guardia mi faccia entrare.
Sto sudando, non vedo Harry dall'ultima sentenza in tribunale, mi manca tremendamente.
Mi asciugo la fronte con la maglietta, poi guardo verso la guardia che mi fa segno di entrare.
Mi alzo, sento il cuore che comincia a battere forte.
Apro la porta, lui è li, seduto alla piccola scrivania in legno, mi guarda e sorride, un brivido percorre la mia schiena.
Comincia a sistemarsi i capelli. Dannazione, una fitta al cuore.
Si alza e mi viene incontro.
Ci abbracciamo. Lo sto stringendo forte, non lo voglio lasciare ancora.
Si stacca per lasciarmi un leggero bacio sulle labbra.
Mi mancavano da morire le sue dannate labbra, così morbide, carnose.
Ricambio con un leggero bacio sull'angolo della bocca.
'Dio mi sei mancato Harry'
'Anche tu piccolo mio' dice incrociando le sue mani con le mie
'Mancano altri ventisei giorni, poi torneremo alla vita normale'
'Dannazione Louis, ti amo, non vedo l'ora di tornare assieme a te'
Lo bacio, con passione.
Con la mano lui stringe la mia maglia, poi mi solletica il collo, poi lo bacia leggermente.
'Harry, mi manchi un sacco' dico accarezzando i suoi riccioli
Mi guarda dritto negli occhi, poi si avvicina.
Lo anticipo e gli mordo il labbro inferiore.
Ci stacchiamo e ci sediamo sulle due sedie attorno alla scrivania.
Lo guardo, dio è così perfetto. I suoi meravigliosi riccioli neri, gli occhi verdi smeraldo, quella bocca rosea, i muscoli delle braccia che si intravedono dalla maglia semitrasparente, e tutti quei tatuaggi che ci uniscono.
'Ho fatto un altro tatuaggio' dico alzando la manica della maglia
Gli mostro il suo ritratto.
Lo guarda e sorride. Le sue fossette decorano il suo bel volto.
'Appena uscirò ti prometto che ci sposeremo'
'Ha ancora cinque minuti!' ci giriamo di scatto, è la guardia.
Ci alziamo e ci salutiamo con un abbraccio, poi lo prendo per la vita, e comincio a baciarlo.
Lui tocca i miei capelli. Amo quando lo fa.
'Ti amo' sussurra al mio orecchio
Lo lascio scendere, lui mi lascia un'ultimo bacio sulla fronte.
Esco dal carcere.
Entro in auto e l'accendo.
Sto andando al negozio di Gemma, voglio salutarla.
Sono fermo, aspetto che passi il treno, quando una ragazza alquanto robusta e molto coperta sale sul sedile del passeggero.
Vedo che tira fuori una pistola, comincia ad urlare 'Harry è mio, non è gay, ora muori bastardo'.
RECENSIONI?
NON AVEVO NULLA DA FARE, NIENTE INSULTI GRAZIE
elss