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Autore: Piska    11/09/2007    8 recensioni
Allora, alla fine non ho proprio resistito.. Questo è il continuo di "Tutto quello che non sono" xD spero vi gusti! ^^
Una ragazza mora guardò fuori dal finestrino del treno gli ultimi raggi di luce del sole che stava tramontando.è vietato introdurre il tag br all'inizio e alla fine dell'introduzione. Ladynotorius assistente amministratrice.
Genere: Romantico, Triste, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I gemelli Kaulitz non mi appartengono, non scrivo questa storia a scopo di lucro ed inoltre è tutto frutto della mia fantasia!


Era primavera ormai. I prati e gli alberi erano ornati da bellissimi fiori multicolore che davano un tono vivace al paesaggio.
Una ragazza mora guardò fuori dal finestrino del treno gli ultimi raggi di luce del sole che stava tramontando.
Stava viaggiando già da sei ore. Ancora qualche minuto e sarebbe arrivata a destinazione.
Erano ormai dieci mesi che non tornava in quella città. Dieci mesi che aveva passato a farsi curare. Dieci mesi di sofferenza, senza poter rivedere le persone a lei care. Dieci mesi senza poter avere notizie di quelle due persone a cui voleva un bene dell’anima. Non le avevano lasciato tenere nemmeno il cellulare. “Devi cercare di farti nuovi amici qui dentro, senza pensare a quelli che rivedrai quando sarai guarita. Ma non ti devi preoccupare, non si dimenticheranno di te” così le avevano detto gli specialisti.
Ma loro non potevano sapere che lei aveva bisogno di quell’aggeggio. Che lei aveva bisogno di uscire da quel posto, andare ad almeno un concerto. Perché gliel’aveva promesso e non poteva non essere fedele alle parole scritte.
Questo l’aveva spinta, quella sera di gennaio, ad uscire di nascosto dal centro. Aveva organizzato tutto nei minimi particolari, ed era riuscita a vederli. In Italia, dopo molto, forse troppo, tempo. Era andata al loro primo concerto nel suo paese, quello a Milano. E si era commossa, rivedendoli. Ed aveva sofferto perché loro non avrebbero potuto vedere lei. Era stata una tortura, non poter andare a salutarli nel backstage, dopo il concerto. Ma aveva resistito, non voleva farli soffrire mai più. Sperava tanto che si fossero dimenticati di lei una volta per tutte. Di sicuro, con tutto quel lavoro, l’avevano rimossa dalle loro menti e dai loro cuori.
La ragazza guardò il cellulare. Aveva ancora il loro numeri di telefono nella rubrica.
“Sono una stupida.. avrei dovuto cancellarli tanto tempo fa..”
Un annuncio richiamò la sua attenzione.
<< Ultima fermata: Freiburg. Fine corsa. Si invitano i signori passeggeri a scendere dal treno >>
La mora si alzò dal sedile e, presa la valigia, scese dal treno.
“Non è cambiato nulla qui, è tutto esattamente come lo ricordo”
Si diresse a passo deciso all’esterno della stazione e chiamò un taxi, per farsi accompagnare all’albergo.
Lo stesso albergo in cui era andata anche l’estate scorsa, con una delle sue migliori amiche.
Le vennero alla mente tanti ricordi di quei giorni, ormai lontani, ma li scacciò con prepotenza. Quest’anno sarebbe stata da sola. Non era tornata in quella città per rivederli, anche perché sapeva che in quei tempi erano impegnati con il tour europeo. Era tornata, perché era troppo affezionata a quel posto. Ormai la considerava la sua seconda casa, ne conosceva ogni minima strada, ogni angolo. Voleva trovarsi un lavoro e comprarsi un appartamento, per rimanere a vivere lì.
Il taxi si fermò davanti all’entrata dell’hotel e la ragazza scese, pagando l’autista e prendendo la valigia.
Esitò un momento, prima di avanzare.
“Spero solo che almeno quest’anno vada tutto bene..”
Aspettò ancora qualche minuto e finalmente si decise.
Nella hall, venne accolta dalla solita ragazza dall’aria cordiale e da un facchino che si affrettò subito a liberarla dall’ingombro del bagaglio.
- Buongiorno signorina… Annalisa? - le sorrise la ragazza, dando un’occhiata al registro degli ospiti.
- Si, Annalisa, ho prenotato una stanza per due settimane -
- Ah, si! Eccole la chiave stanza 456 -
- Grazie mille! -
- Si figuri! -
La mora prese l’ascensore e salì in camera, col facchino che la aspettava davanti alla porta, insieme alla valigia.
- Ecco, signorina -
- Grazie - sorrise lei.
Il ragazzo rimase imbambolato a fissarla per qualche secondo, poi si congedò per tornare al lavoro.
Annalisa ridacchiò, prima di prendere la valigia ed entrare nella stanza.
Era tutto uguale all’estate prima, pure essendo una stanza diversa. C’erano i due letti con i rispettivi comò a fianco, davanti ai letti la tv, poggiata su un armadietto per le scarpe. In fondo alla stanza, attaccato al muro, c’era l’enorme armadio con accanto la scrivania e il pc. Infine, rimaneva il bagno, con la doccia e una grande vasca da bagno, tutto piastrellato e con colori che toccavano ogni sfumatura del blu.
La mora si accorse di essere ancora imbambolata all’entrata, così si chiuse la porta alle spalle e sistemò il bagaglio vicino al proprio letto.
Quando aveva prenotato, non era riuscita a resistere alla tentazione di prendere una camera doppia, anziché una singola. Non sapeva il perché. Forse, per non dimenticare tutto quello che aveva vissuto l’anno precedente, anche se si era ripromessa il contrario. Eppure era più forte di lei.
Decise di andare a fare una doccia, dopo avrebbe guardato un po’ di tv, prima di andare a letto.
Prese della valigia un cambio di biancheria pulita ed il pigiama, ed entrò in bagno.
Si sentì lo scrosciare dell’acqua sulle pareti della doccia e, poco dopo, il profumo del bagno schiuma alla ciliegia della ragazza.
Dopo mezz’oretta, Annalisa rientrò in camera, già vestita e con i capelli asciugati.
Poggiò i panni sulla sedia della scrivania e si sdraiò sul letto. Preso il telecomando, accese la tv, ma non trovando nulla di interessante, iniziò a fare zapping.
All’improvviso, un’immagine catturò la sua attenzione. Era una trasmissione musicale. C’erano quattro ragazzi, le cui facce le erano fin troppo note per non riconoscerle e passare avanti.
Uno dei quattro, con una capigliatura piuttosto insolita, tipo stile manga giapponese, prese il microfono.
- Si, ecco.. Ci sarebbe una persona che a me e mio fratello manca da morire.. Era una grandissima amica, ma soprattutto una persona molto importante. Ormai sono dieci mesi che non abbiamo più notizie di lei e siamo molto dispiaciuti.. E poi, ovviamente, ci manca nostra madre! E la sua cucina - e scoppiò a ridere, seguito da un altro ragazzo, con i rasta.
La mora spense immediatamente la tv, aveva già sentito abbastanza.
“ Non.. non si sono dimenticati di me.. e ora, come faccio?”
Una lacrima le rigò la guancia, per andare a morirle sull’angolo della bocca.
La ragazza sprofondò sotto le coperte ed affondò il viso nel cuscino, sperando di soffocare il pianto e tutti i ricordi, che la stavano lentamente uccidendo.

Ed eccomi tornata con il continuo.. Spero vi sia piaciuto, come primo capitolo ^^

premetto già, che con tutta probabilità, non aggiornerò mai costantemente. xD anzi, solo quando ho un po' di tempo libero da scuola ç__ç

  
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