Una dolce e amara illusione
Due corpi si stringevano. Loro si volevano bene loro erano uniche, loro si sentivano bene. Ma Santana non sapeva di aver di poco sbagliato la sua ragazza perché lei non era la sua ragazza, ma la donna che era a fianco a quel corpo scuro era Quinn Fabray. Santana sobbalzò non prima di avere aperto gli occhi è spalancò la bocca, facendo parlare nel sonno a Quinn dai capelli scompigliati. Si girò nel letto facendo si che il suo corpo uscì da sotto il lenzuolo caldo per il corpo di Quinn. Santana si morse il carnoso labbro ambrato e si alzò. non curante della sua nudità è ando a vestirsi. Quando si fù completamente vestita guardò per l'ultima volta Quinn, decidendo, fra se e se, d non dire niente a nessuno di quella piccola è casuale scappatella
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-Santana!-
esclamò la bionda che la saltò addosso
-Sanny! Ho avuto paura dei tuoni questa notte-
-Amore:-
Sussurrò la latina baciando la sua donna. Quella, era la sua donna, quella, era la sua piccola, fiamma. santana rise e accarezzò i capelli della più alta. Brittany era strana e Santana poteva nettamente sentirlo. Era istinto, intuito, non sapeva come chiamarlo
-Britt tutto ok?-
-Ecco: io.-
-Tu cosa?-
-Ti sento distante: ho paura-
-Tesoro:-
sospirò la latina accarezzandola
-Perchè pensi questo?-
chiese la mora accarezzando la bionda che con gli occhi lucidi la guardava. due pozze nere, ecco gli occhi di Santana. Due pozze nere che si scontrano contro il ghiaccio, Brittany la amava per quello per il suo dolce ma stronzo carattere. “Unica” pensava sempre la bionda
-Perchè sei speciale, è: Non voglio perderti SanSan-
la mora rise per poi baciare con ardore e passione la sua ragazza. La strinse forte, e in quel momento, Brittany capì che, lei era l'unica, donna, che l'avrebbe mai amata.