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Autore: kogarashi    11/09/2007    13 recensioni
Ash diventa Campione...ma qualcuno trama alle sue spalle cercando di minare la felicità e la gloria che per tanto tempo ha cercato...qualcuno che vuole vendicarsi di torti passati subiti...(attenzione: possibili alzamenti di rating)
Genere: Drammatico, Avventura, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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§*°UNA VENDETTA BEN CONGENIATA°*§

§*°UNA VENDETTA BEN CONGENIATA°*§

Per raggiungere la vera felicità si deve sempre soffrire

 

Cap. 7

 

 

 

Il telefono del centro medico squillò insistentemente per diversi minuti prima che la giovane infermiera Joy andasse a rispondere.

 

“Si? Centro medico per Pokèmon di Cerulean City, chi parla?”

 

La voce nel ricevitore era acuta e strillante, spaventata pensò l’infermiera mentre scriveva velocemente su un foglietto di carta un numero di telefono e correva nella hall.

 

Ash e Misty stavano scendendo le scale proprio in quel momento, vedendo sfrecciare l’infermiera Joy davanti ai loro occhi.

 

“Qualcosa non va?” chiese più curiosa che preoccupata Misty.

 

“Ah siete voi, una ragazzina di nome Vera mi ha appena telefonato dicendo di chiamarla a questo numero il più presto possibile” disse la ragazza fermandosi e porgendo il fogliettino spiegazzato ad Ash che lo prese sorpreso.

 

Misty si avvicinò ad Ash cercando di capire di che numero di telefono potesse trattarsi, ad una prima occhiata rapida si notava subito che sicuramente non doveva trattarsi ne di un numero di cellulare, ne di un numero di rete fissa.

 

“Potete usare il mio telefono se volete” disse l’infermiera.

 

I due ragazzi annuirono seguendo l’infermiera fino al telefono principale del centro medico, digitando con velocità i tasti che erano stati riportati con cura sul foglietto.

 

Passarono alcuni minuti prima che la voce tremante e probabilmente sull’orlo di una crisi di nervi di Vera rispondesse al telefono.

 

“P…pronto?”

 

“Vera? Cos’è successo? L’infermiera Joy ci ha detto che…”

 

“Drew è scomparso!” disse quasi strillando la ragazza, interrompendo le parole dell’amico che rimase di sasso.

 

“Come sarebbe a dire scomparso Vera? E da dove stai chiamando?” chiese Ash preoccupato.

 

“Da una cabina telefonica che ho trovato qui in strada, Drew è scomparso, stavamo attraversando la strada e quando mi sono voltata lui non c’era più! L’ho cercato e chiamato ma non ho trovato altro che dei petali di rosa sparsi sul terreno…”

 

Ash e Misty si guardarono preoccupati capendo all’istante. Era il turno di Drew.

 

“Ti prego Ash, vieni qui! Fa qualcosa!” disse Vera e Ash seppe con chiarezza dalla voce dell’amica che ormai non era più in grado di trattenere le lacrime.

 

Si voltò verso Misty che annuì sicura .

 

“Sto arrivando Vera”

 

 

*

 

Drew era spaventato come non mai, oramai l’ossigeno  imprigionato assieme a lui in quella prigione di vetro stava svanendo, insieme alle sue ultime speranze di sopravvivenza.

 

“ Maledizione…io…” la frase gli morì in gola, sostituito da un potente attacco di tosse che simboleggiava sempre di più la fine dell’ossigeno…e la sua morte…

 

“…Vera…”

 

Nel frattempo una ragazza vestita di bianco, con degli splendidi quanto buffi codini rosa stava camminando tranquillamente li vicino, guardando con amore la sua bellissima Meganium intenta a giocare con l’altrettanto coraggioso e tenace Tropius, entrambi pokèmon d’erba.

 

La giovane ragazza, niente di meno che una delle decine di infermiere Joy sparse per ogni dove si mise seduta alle pendici dell’albero, appoggiando la schiena contro il robusto tronco di quest’ultimo.

 

Improvvisamente, mentre Tropius e Meganium stavano giocando, quest’ultima si bloccò quasi di botto, guardandosi attorno preoccupata e iniziando a cercare freneticamente qualcosa li attorno.

 

Tropius e la stessa infermiera Joy la guardarono stupiti e al tempo stesso preoccupati mentre entrambi si avvicinavano a lei con calma, quasi per paura di spaventarla e vederla scappare via.

 

“Meganium, cosa c’è?” chiese l’infermiera posando una mano sul dorso del pokèmon.

 

“Mega! Meganium!” disse il pokèmon guardandosi in giro spaventata.

 

Poi il suo sguardo si posò su un cumulo di terra appena smosso e corse in quella direzione con foga, lasciando sbigottiti l’infermiera e Tropius che la seguirono senza tanti complimenti.

 

“Meganium, cos’hai visto?” chiese l’infermiera guardando Meganium che scavava con tenacia e velocità la terra, spostandola con ardore dal suo posto originario.

 

Ci vollero alcuni minuti prima che le zampe di Meganium si scontrassero contro il freddo vetro di ciò che aveva percepito.

 

L’infermiera Joy si avvicinò allungandosi per vedere meglio, e istintivamente cacciò un urlo alla vista di ciò che aveva sotto ai suoi occhi blu: un ragazzo imprigionato sotto quella spessa lastra di vetro che era in procinto di svenire, se non peggio.

 

Con tutte le sue forze grattò via la terra circostante, facendo attenzione a non fare sprofondare ulteriormente la bara, che a causa del peso e del terreno cedevole causato dai forti acquazzoni dei giorni antecedenti aveva perso consistenza.

 

Facendosi aiutare dai due pokèmon riuscì ad estrarre la bara di vetro dal terreno, facendola poggiare sul terreno stabile vicino all’albero. Ma non era ancora finita, dovevano tirare fuori Drew, o il ragazzo sarebbe morto entro pochi minuti.

 

Spaventata e terrorizzata all’idea di vedere morire un ragazzino davanti ai suoi occhi l’infermiera Joy ordinò ai due pokèmon di usare le foglie lama per tagliare il vetro.

 

Ma l’azione non fece nient’altro che graffiare la superficie del vetro.

 

“Dobbiamo fare qualcosa! Se non facciamo presto questo ragazzo morirà asfissiato!”

 

Fu Tropius ad avere l’idea, si mise davanti a Meganium intimandole di spostarsi e di allontanarsi insieme all’infermiera e poi con tutta la forza che aveva in corpo produsse un attacco Semitraglia così forte che il vetro dopo alcuni minuti di pressione s’infranse in tanti piccoli frammenti taglienti.

 

Appena fu libero l’infermiera Joy corse dal ragazzo prendendolo tra le braccia e cercando di capire se fosse ancora vivo.

 

Gli ascoltò il respiro, e per quanto risultasse debole e affannato sospirò sollevata. Era ancora vivo.

 

In quel momento il ragazzo aprì con fatica gli occhi, rivelando delle splendide iridi verde smeraldo che lasciarono stupita la stessa infermiera.

 

“Ehi…come stai?” chiese con dolcezza.

 

Drew si guardò in giro ancora confuso e debole, prima di tossire ancora.

 

“Dov…dove sono?” chiese flebilmente, quasi senza voce.

 

Al sicuro…ora sei al sicuro…”

 

Drew chiuse gli occhi stanco e ci mise alcuni secondi prima di riaprirli.

 

“Lei…dov’è? Come sta?”

 

“Di chi parli?”

 

“Vera…io…devo dirgli una cosa…”

 

“Mi dispiace ma non so di chi tu stia parlando” disse dispiaciuta l’infermiera Joy.

 

“Dica…a Vera…che io…io…gli ho sempre…voluto…” un altro attacco di tosse lo sorprese, questa volta molto più potente dei precedenti, talmente forte da togliergli il respiro per una manciata di secondi. Prima di svenire Drew riuscì quasi sussurrando a dire una piccola parola, che la stessa infermiera fece fatica a comprendere se non avvicinandosi al ragazzo.

 

“…bene…”

 

L’infermiera Joy sbiancò sentendo quelle parole e vedendo il ragazzo svenirgli tra le braccia. Era come se Drew con quelle parole avesse voluto dire addio per l’ultima volta a quel mondo…

 

“Non possiamo permettere che muoia! Meganium Rintoccasana presto!”

 

Il pokèmon si avvicinò e il grande fiore che le circondava il collo iniziò a produrre una luce stupenda che riluceva di una miriade di colori diversi.

 

Il corpo di Drew fu avvolto da quella strana energia, rilucendo anch’esso.

 

“Bene, Tropius presto, prendi in groppa questo ragazzo, dobbiamo portarlo al più vicino ospedale, il Rintoccasana non può curarlo, può solo rallentare per un po’ la sua morte. Ha bisogno di un medico”

 

 

*

 

 

Ash preparò in fretta la borsa, mettendo come sempre solo l’indispensabile.

 

“Fa attenzione” gli disse Misty preoccupata.

 

“Non preoccuparti, entro pochi giorni sarò di ritorno...insieme a Drew e a Vera”

 

“Li porterai qui?” chiese.

 

Ash annuì risoluto. Sapeva che era la cosa migliore da fare, doveva aiutare i suoi amici, e sapeva fin troppo bene che finchè sarebbero restati a chilometri di distanza da lui non avrebbe potuto fare niente, se non aspettare il compiersi degli eventi.

 

Uscì dal centro medico e dopo aver salutato tutti corse via, verso la stazione, dove lo aspettava un treno, che lo avrebbe condotto da Vera e da Drew.

 

 

*

 

 

Aveva ricominciato a piovere e Vera aveva ripreso le ricerche di Drew, era bagnata come un pulcino, a causa del fatto che le risultava praticamente impossibile correre con un braccio ingessato e con l’altra mano che sorreggeva l’ombrello, così lo aveva lasciato a terra correndo nelle vie della città tenendosi ben fermo il braccio ferito, in modo da non sentire dolore.

 

“Drew! Drew dove sei? Rispondi?”

 

Improvvisamente sentì un battito d’ali e alzando lo sguardo vide nel cielo un Tropius, ma il suo sguardo si soffermò in particolare su ciò che il pokèmon portava con se sul dorso. Un ragazzo dai capelli verdi. Non v’erano dubbi, quello era Drew.

 

Vera accompagnò con lo sguardo il pokèmon decidendo solo dopo pochi secondi di seguirlo sperando con tutta se stessa che l’amico stesse bene, solo allora si rese conto che una macchina della polizia la stava superando, e da quello che potè sentire, nonostante il rumore della pioggia e del motore fu una sola frase: “Dobbiamo portarlo in ospedale o morirà”

 

Il cuore di Vera sussultò, non ne era certa, ne era sicurissima, l’infermiera Joy e l’agente Jenny stavano parlando di Drew.

 

Arrivò davanti alle porte dell’ospedale di Fiordoropoli praticamente esausta, e sarebbe caduta a terra sfinita se un medico non l’avesse presa proprio nel momento stesso in cui le gambe della ragazza cedettero.

 

“Tutto bene ragazzina?” chiese il medico guardandola preoccupata.

 

“Voglio…voglio vedere Drew”

 

Il medico accompagnò la ragazza nella hall dell’ospedale facendola accomodare sul divano e le diede una tazza di cioccolata per riscaldarla.

 

“Non voglio della cioccolata! Voglio andare da Drew!”

 

Il medico la guardò.

 

“Parli del ragazzo che è stato portato qui da quel Tropius?”

 

Vera annuì e il medico sospirò.

 

“Mi dispiace ma abbiamo dovuto intubarlo, purtroppo da quello che l’infermiera Joy ci ha detto quando l’ha tirato fuori…”

 

“Tirato fuori? E da dove?” chiese Vera spaventata.

 

Il medico la guardò, indeciso se raccontarle o no ciò che gli era stato riferito dall’infermiera Joy. Si arrese.

 

“Il tuo amico è stato sepolto vivo, dentro ad una bara di vetro rinforzato, ci sono voluti ben due pokèmon per tirarlo fuori e salvarlo, ma comunque gli è mancato per molti minuti l’ossigeno, non sappiamo se si riprenderà o…”

 

“Sai…lui…ha detto di volerti bene…sono state queste le sue ultime parole…” disse l’infermiera Joy arrivando cautamente vicino a lei.

 

La vista di Vera si annebbiò, la stanchezza, la paura e il dolore la stavano attanagliando, e cadde svenuta tra le braccia del medico che prontamente la prese.

 

Il corpo di Drew giaceva immobile tra le braccia di Vera, l’infermiera Joy che era riuscita a tirarlo fuori la guardo dolcemente.

 

“Sai, prima di morire mi aveva scambiata per te...e sai cosa mi ha detto? Ti ho sempre voluto bene Vera”

 

Vera a quelle parole non si trattenne...scoppiò in un pianto disperato mentre con tutte le sue forze stringeva il corpo ormai freddo del ragazzo.

 

Vera si svegliò di soprassalto, ritrovandosi in una stanza d’ospedale, si toccò gli occhi scoprendo di averli ancora bagnati. Aveva sognato, in realtà aveva avuto un incubo, lei che estraeva Drew morto dal terreno. L’immagine era ancora talmente nitida in lei che per poco non si rimise a piangere come in sogno.

 

Si alzò con fatica e lo vide. Vicino a lei c’era un altro letto, e su quel letto era disteso Drew, con una flebo attaccata e il viso pallido.

 

Istintivamente si alzò e corse da lui, e le lacrime caddero nuovamente quando il suo sguardo si posò sulla macchina che calcolava i suoi battiti cardiaci. Drew era ancora vivo, e fuori pericolo dal momento che non aveva più attaccato l’ossigeno.

 

In quel momento entrò il medico con il quale aveva parlato poco prima e l’infermiera Joy che aveva salvato Drew e li ringraziò, nonostante fosse ancora visibilmente scossa.

 

Il medico andò a controllare le funzioni vitali del ragazzo e poco prima di uscire sorrise a Vera, in modo da tranquillizzarla.

 

Aspettò che sia lui che l’infermiera uscissero prima di sedersi sul suo letto a fissare dolcemente Drew. Si ritrovò a pensare che probabilmente ora Ash era in viaggio, preoccupato per lei e per Drew, ma non le importava, non aveva la minima intenzione di muoversi da li per chiamarlo. Drew era vivo, solo questo contava.

 

 

*

 

 

Nel frattempo Misty era corsa ad avvisare gli altri della telefonata di Vera, e tutti, soprattutto Max si spaventarono all’idea di ciò che potesse essere accaduto all’amico.

 

“Mia sorella come sta?” chiese Max.

 

“E’ preoccupata per Drew…ma sono sicura che andrà tutto bene, fidati” gli rispose dolcemente Misty tentando di tranquillizzare il ragazzino.

 

Max annuì poco convinto abbassando lo sguardo, mentre Brock dopo alcuni minuti di silenzio disse:

 

“Vado a continuare le ricerche”

 

“Le ricerche per cosa?” chiese Misty.

 

“Brock sta cercando di scoprire chi è la persona che sta cercando d’incastrare Ash facendoci del male per poi fare ricadere la colpa su di lui” disse Dawn.

 

“Ah, Brock, sei sicuro che sia la cosa giusta? Ash mi ha detto di essersi comportato così con me per paura di ritorsioni…crede di essere osservato, e anche io ad essere sincera l’ho pensato”

 

Brock guardò la ragazza dai capelli rossi e ci mise alcuni istanti prima di formulare qualsiasi pensiero.

 

“Purtroppo Misty, non possiamo fare altrimenti, anche se è pericoloso dobbiamo aiutare Ash, lui non può fare tutto da solo”

 

Misty sussultò a quelle parole. L’amico aveva perfettamente ragione, fino a quel momento, dal giorno in cui lei era stata attaccata, segnando così l’inizio degli episodi di violenza nei loro confronti, nessuno si era preoccupato di aiutare Ash, avevano solo deciso istintivamente di colpevolizzarlo.

 

Ma in fondo era questa la natura dell’uomo, quando non si ha un vero colpevole, si cerca di darla al maggior sospettato, è sempre così, e anche questa volta questa regola non sfuggiva alla situazione venutasi a creare.

 

“A proposito, Gary come sta?” chiese Dawn.

 

Misty tornò padrona dei propri pensieri, si era lasciata trasportare finendo con non l’ascoltare più i suoi amici.

 

“Bene, ha cominciato la riabilitazione per le gambe…”

 

“Quindi…pensi che potrebbe iniziare ad uscire? Cioè…insomma…andare in giro con le stampelle…o con la sedia a rotelle…sai…mi fa pena vederlo sempre rinchiuso in quelle quattro mura” disse Dawn.

 

Misty la guardò per un attimo. Da quando lo sguardo di quella ragazzina era diventato così tenero mentre parlava di Gary? Aveva sempre pensato che lei e Max se la intendessero a meraviglia, eppure in quel preciso momento le sue convinzioni stavano crollando una ad una…possibile che la piccola Dawn si stesse infatuando di Gary?

 

Brock osservò la situazione grattandosi la testa, dopodichè salutò tutti dicendo che doveva assolutamente andare a cercare altri indizi.

 

 

*

 

 

Drew aprì gli occhi lentamente, si sentiva stanco e debilitato, la prima cosa che vide fu il soffitto bianco della stanza d’ospedale e il suo cuore iniziò a battere all’impazzata, si alzò di scatto con il respiro ansante, guardandosi intorno stordito e spaventato e incontrò i suoi occhi, quei meravigliosi occhi blu che tanto aveva pregato di rivedere un’ultima volta mentre sentiva che la sua vita era giunta al termine all’interno della bara.

 

Ve…ra?” disse sorpreso non credendo ai suoi occhi.

 

Gli occhi della ragazzina si riempirono di lacrime, e prima che Drew potesse dire o fare qualcosa lei gli saltò praticamente addosso abbracciandolo e scoppiando in un fragoroso pianto.

 

Sei vivo…sei vivo…” disse tra un singhiozzo e l’altro.

 

Drew imbarazzato riuscì solo ad abbracciarla teneramente, cercando di tranquillizzarla il più possibile, ma non fece altro che peggiorare la situazione, Vera lo strinse ancora più forte, voleva solo sentire con tutta se stessa che Drew era vivo, era li, tra le sue braccia vivo, e non freddo e morto come nel suo sogno.

 

Si allontanò prendendogli il viso tra le mani e sussurrò la tra lacrime qualcosa che provocò allo stesso Drew un principio di magone.

 

Sei caldo…sei…qui…con me…vivo…”

 

“Grazie…” rispose semplicemente Drew sorridendole per quanto possibile dopo ciò che aveva passato.

 

Vedendo il sorriso genuino, e forse un po’ spaventato, nonostante cercasse di nasconderlo di Drew, Vera prese l’iniziativa, e incapace di pensare e ragionare lo baciò, mettendoci tutta se stessa in quel bacio, cercando d’imprimere non solo il sapore delle labbra di Drew nella sua testa, ma anche tutte quelle strane, ma meravigliose emozioni e sensazioni che stava provando per la prima volta nella sua giovane vita.

 

E Drew non si scansò, ricevette quel bacio incapace di fare qualsiasi ragionamento sensato, colei che stava posando delicatamente le labbra sulle sue era la ragazzina dolce e a tratti ingenua della quale si era innamorato…

 

Solo allora Vera si rese conto di ciò che stava facendo e si staccò imbarazzata da lui, coprendosi con un braccio la bocca e guardando Drew visibilmente rossa.

 

“Scu…scusa…io…non so perché…cioè…”

 

Drew la guardò, e il suo sguardo corse veloce sui suoi occhi blu, visibilmente sconvolti da ciò che lei aveva fatto, un semplice bacio si, ma che aveva risvegliato, rendendolo ancora più forte quel sentimento che Drew provava gia da tempo per la ragazzina.

 

“Ti amo Vera”

 

“Eh?”

 

Vera rimase interdetta da quelle parole e tolse il braccio, guardando stupefatta con i suoi occhioni da cerbiatta Drew, che preso alla sprovvista da quello sguardo così ingenuo la trascinò dolcemente verso di lei baciandola e lasciando che entrambi si lasciassero trasportare da quel nuovo, immenso sentimento. L’amore.

 

E solo allora capì, capì il perché aveva provato così tanta paura quando lui era scomparso, capì il perché aveva avuto quella voglia improvvisa di baciarlo, capì perché aveva deciso di seguirlo fino a Johto, pur di restare con lui.

 

Vera, era innamorata…

 

 

*

 

 

Brock stava camminando per le vie cittadine, con in mano un piccolo taccuino dove aveva trascritto tutto ciò che era accaduto in quei giorni, dall’inizio degli attentati a Misty fino alla sparizione di Drew.

 

“Che strano, chissà perché…eppure Ash, è vero, spariva sempre in quei momenti…eppure…è troppo strano…quando è stata attaccata Misty…lui era con noi a festeggiare, e anche quando è stata colpita Vera, lui era qui…era materialmente impossibile che in così poco tempo riuscisse da Sinnoh ad arrivare a Kanto e a Johto, colpire Misty e Vera e poi tornare indietro, solo un pokèmon psico con l’attacco Teletrasporto potrebbe, ma Ash non ha pokèmon con poteri simili, da quel che ricordo…e allora come…”

 

Si bloccò improvvisamente, un’idea era balenata nella sua testa, e ora come ora anche se gli risultava impossibile da concepire, era l’unica cosa che gli veniva in mente, gli strani attacchi, le ombre o comunque qualcuno che poteva averlo copiato nel modo di vestirsi, qualcuno che lo aveva seguito fin dagli esordi, imitandolo…si…imitandolo…

 

Brock capì all’istante, capì in quei pochi secondi ciò che forse la sua teoria l’aveva portato. Forse aveva trovato il tassello mancante.

 

Corse indietro verso il centro medico per pokèmon, dove si trovavano tutti gli altri, ma a pochi metri di distanza un attacco Incornata lo colpì alla schiena, all’altezza dei polmoni, mozzandogli di netto in respiro.

 

Cadde a terra e toccandosi la schiena scoprì che quell’attacco l’aveva colpito talmente forte che ora il sangue stava uscendo a fiotti dalla ferita, cercò di rialzarsi a fatica, ma più tentava di rialzarsi e più il sangue fuoriusciva, iniziando ad annebbiargli la vista.

 

“Maledizione…che diavolo?”

 

Si voltò e sbiancò trovandosi di fronte un Tauros, ma ciò che lo sconvolse fu che di fronte a lui, si trovava colui a cui aveva deciso di credere. Di fronte a lui c’era Ash, con un ghigno maligno e uno sguardo crudele.

 

“Ash…?” disse stordito più per la perdita di sangue che per l’incontro.

 

“Stupido, davvero credevi che io potessi essere il bamboccio buono e ingenuo di sempre?” disse pestando con il piede la mano imbrattata di sangue di Brock.

 

“Ma tu…eri…eri partito…”

 

“Idiota…ecco quello che sei, un perfetto idiota!”

 

Le parole di Ash si dispersero in una lunga e quasi isterica risata.

 

Brock non riuscì a capacitarsi di ciò che stava vedendo, voleva, doveva convincersi che tutto ciò era solo frutto della sua immaginazione. Una persone leale e con un così profondo senso della giustizia come Ash non poteva averlo colpito…eppure quel Tauros, quel Tauros aveva qualcosa che non andava.

 

Cercò nuovamente di alzarsi e un colpo di tosse lo colse d’improvviso, facendolo tremare di paura. Per terra c’era del sangue, Brock stava tossendo sangue…

 

“No…non posso…io non…”

 

“Anche gli altri faranno la stessa identica fine, sono stanco di tutti voi, siete solo una palla al piede” disse Ash freddo e distaccato.

 

In quel momento Misty uscì dal centro medico bloccandosi terrorizzata alla vista di ciò che aveva di fronte: Brock in un lago di sangue, sovrastato da Ash. Non era possibile.

 

“Brock!” gridò correndo verso l’amico, ma fu fermata da altri due Tauros che le bloccarono la strada guardandola minacciosi.

 

“Brock!” gridò disperata vedendo l’amico tossire e vomitare sangue.

 

Ad un cenno di Ash il terzo Tauros si accanì nuovamente contro Brock, facendolo volare vicino alla ragazza dai capelli rossi che lo cercò di tenerlo con le proprie forze.

 

“Ash…cosa…” le lacrime stavano iniziando ad invadere il suo stupendo volto, vedere Brock ormai al limite, e sapere che era stato proprio Ash, il suo Ash a fare ciò la faceva impazzire.

 

Ash rise selvaggiamente prima di andarsene insieme ai tre Tauros.

 

“E ora, andiamo a sistemare le cose una volta per tutte”

 

Misty rimase immobile, guardando nella direzione dove Ash era scomparso e pianse, ricordandosi solo pochi istanti dopo che Brock era tra le sue braccia, sanguinante e terrorizzato.

 

“Vedrai, andrà tutto bene, vado a chiamare un medico e vedrai, ti riprenderai” disse Misty cercando di adagiarlo per poter correre a chiamare un’ambulanza.

 

“No! Misty ascoltami…quello…quello non era Ash…quelli…erano…erano…Ditto, i loro occhi, erano diversi…te lo posso assicurare…credimi ti prego”

 

Misty lo guardò non capendo le parole dell’amico.

 

“Ditto?”

 

“Ci sono arrivato, è tutto scritto qui, in questi appunti, penso che chiunque abbia preso le sembianze di Ash volesse farmi fuori senza nessuno in giro, ma ha fatto male i suoi calcoli…ora Misty…sei in pericolo…avverti il vero Ash…fallo per la nostra amicizia, salvatevi almeno voi”

 

“Che stai dicendo Brock? Stai delirando!”

 

Brock sorrise stancamente mentre il suo respiro si faceva via via più flebile.

 

“Di sicuro, anche quell’Ash era un Ditto, magari un Ditto con la stessa capacità di Meowth…”

 

Brock disse nulla per alcuni secondi, che per Misty sembrarono interminabili.

 

“Brock?”

 

“Mi dispiace,  ho tradito la fiducia del mio migliore amico, l’ho accusato ingiustamente, e questa è stata la mia punizione, me lo merito…Misty…chiedi scusa ad Ash da parte mia ti prego, lui…lui non era solo il mio migliore amico…era il mio fratello più prezioso…”

 

“Brock!” Misty iniziò a piangere, Brock se ne stava andando, ma ciò che la fece disperare di più, fu che lo stesso Brock stava piangendo…

 

“Io…non potrò più…non lo vedrò crescere, non lo vedrò stare con te…dovrò dire addio a voi due…e a tutte le agenti Jenny e infermiere Joy sparse per il mondo…”

 

“Brock! Tu ti salverai…ti salverai!”

 

“Avrei tanto voluto poter uscire almeno una volta con una di loro, e invece…” guardò Misty e con molta fatica le sfiorò la guancia asciugandole le lacrime.

 

“Prenditi cura di lui…anche per me…vi voglio bene…”

 

In quel momento la mano e il braccio di Brock cadde pesantemente sul terreno e una sottile pioggerella iniziò a cadere.

 

Misty rimase per alcuni istanti a guardare l’amico, che sembrava dormire fra le sue braccia.

 

“Brock…Brock? Brock! Rispondi razza di stupido!” iniziò a scuoterlo, ma senza risultato. Brock non era più li, Brock, stava diventando un ricordo…il ricordo di una splendida amicizia.

 

“NON ABBANDONARCI!!!”

 

Misty urlò tutto il suo dolore abbracciando l’amico e facendosi sentire dalle persone del centro medico che uscirono di corsa e tra le grida terrorizzate e di dolore che si mischiarono tra di loro, l’ombra scura della morte iniziò la sua lenta ma imperturbabile avanzata verso il cuore di coloro che avevano amato quel ragazzo così speciale…

 

 

*

 

 

Ash stava arrivando a Fiordoropoli, il treno extrarapido che attraversava Kanto e Johto era davvero un portento, anche se per arrivarci aveva dovuto prenderlo a Saffron City.

 

“Spero che Drew stia bene, anche se non possiamo considerarci ottimi amici sono comunque in pensiero per lui, e soprattutto per Vera”

 

Non poteva ancora sapere che il peggio doveva ancora arrivare, e che quel peggio aveva il nome di morte…e in quel momento lui si stava allontanando da ciò che gli aveva appena portato via qualcuno tra i suoi migliori amici.

 

E non avrebbe potuto impedirlo…ancora non lo sapeva, ma al suo ritorno, tra i suoi amici, ne sarebbe mancato uno…qualcuno non sarebbe più andatogli incontro a salutarlo…non più…

 

 

 

CONTINUA…

…e fu così che erika fu odiata da tutti…bhe…mi dispiace x Brock…ma…che dire…ormai era inevitabile…ù.ù pace all’anima sua (VA A QUEL PAESE MALEDETTA! è.é nd: Tutti) (ù.ù preferivate Ash o Drew??? Sono ancora in tempo sapete? Nd: Io) (O.O ok…nd: Tutti) ok…nel prossimo verranno svelate nuove cose…qui ci sono state molte, molte notizie importanti x capire chi è il colpevole ù.ù iniziate a crogiolarvi xDD purtroppo non posso fare i ringraziamenti mirati…ma ringrazio comunque tutti quelli che hanno recensito e letto fino a qui! ^-^ ciao alla prox! xDD

 

 

  
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