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Autore: Scarcy90    11/09/2007    3 recensioni
Questa è la mia prima ff. Ho deciso di scrivere quello che sarebbe potuto accadere tra Miyu e Kanata dopo la partenza di Lou e Baumiao.
I due protagonisti hanno finalmente capito di essere innamorati l'uno dell'altra, ma per loro non sarà facile riuscire ad essere felici. E' una storia piena di colpi di scena. Intorno alla vicenda principale si sviluppano altre storie d'amore davvero originali. Spero che vi piaccia.
-Ti sei innamorata di lui,vero?- le chiese facendo un cenno verso Kanata.
-Guarda che ti stai sbagliando- disse Miyu sulla difensiva.
Come a causa di uno strano riflesso incondizionato si voltò a guardarlo. Si trovava dall’altra parte dell’aula, seduto su un banco, a parlare con Santa.
“E’ incredibile che non mi sia mai accorta di quanto lo amo. Ho sempre dato la sua presenza per scontata e adesso che sto per partire, mi sto rendendo conto che separarmi da lui è l’ultima cosa che vorrei fare.”
Continuò ad osservarlo ancora per qualche istante. Il suo cuore non voleva saperne di rallentare i battiti e le sue guance si stavano colorando di un rosso leggero.

[Capitoli Rivisti e Restaurati:
1- Quando Batte Il Cuore;
2- Sotto Una Splendida Luna;
3- Un Risveglio Movimentato;]
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Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kanata Saiyonji, Miyu Kouzuki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Scherzi del destino- Capitolo 2 ***Capitolo sottoposto a correzione e revisione...*** 

 
Capitolo 2

Sotto Una Splendida Luna
 
 

 -Finalmente... sono quasi arrivato- disse il signor Sayoni quando era ormai in vista della scalinata del tempio.
 Si sentiva davvero esausto per il viaggio che aveva appena affrontato. Non vedeva l’ora di tornare a casa e distendersi sul suo letto.
 Il pellegrinaggio in India lo aveva veramente distrutto. Però ne era valsa la pena, adesso si sentiva una persona nuova, un sacerdote nuovo in grado di affrontare qualsiasi problema e di approntare un rapporto più diretto con la natura circostante, con la speranza che suo figlio Kanata non ce l'avesse ancora con lui per essere partito. 

 Era quasi arrivato davanti al primo gradino, quando, alzando lo sguardo, vide due figure  con in mano un numero incalcolabile di pacchetti sopraggiungere nella sua direzione. 
 “E quelli chi sono?” si chiese perplesso.
 Socchiuse gli occhi, per riuscire a focalizzarle meglio. Non ci mise molto a riconoscerli. Erano Miki e Yu Kozuki, i genitori di Miyu, di ritorno dall’America


                                                               ********

 -I tuoi genitori dovrebbero già essere arrivati in aeroporto, vero?- chiese Kanata.
 -Credo di sì- rispose Miyu pensierosa. 
 Si trovavano nella stanza di lei. Miyu era al corrente da più di una settimana che il giorno dopo sarebbe tornata a casa, eppure, come era suo solito, non aveva ancora fatto i bagagli.
 Questa volta comunque poteva ritenersi scusata. Con tutto quello che era successo in quegli ultimi giorni, non aveva avuto proprio tempo di pensare alla sua partenza.

 Kanata la osservava preoccupato senza trovare il coraggio di introdurre un qualsiasi discorso. Da quando erano tornati da scuola, Miyu aveva il morale sottoterra. Ma probabilmente rivedere i suoi genitori l’avrebbe aiutata a sentirsi meglio.
 -Sicura che non dobbiamo andare a prenderli?-
 -Certo. La mamma mi ha detto che ne voleva approfittare per fare una passeggiata, dopo essere stata ferma per tanti mesi. Anche se proprio ferma non direi visto che è andata nello spazio- disse Miyu sorridendo. –E comunque non hanno neanche problemi di bagagli visto che hanno spedito tutto a casa direttamente dall’America.-
 -Ho capito- rispose lui, contento che finalmente Miyu avesse fatto un sorriso.
 -Ehi, Kanata... Sbaglio o anche tuo padre aveva detto che sarebbe tornato oggi?-
 Kanata sembrò cadere dalle nuvole.

 -Ora che mi ci fai pensare, è vero. Strano che non sia già arrivato- disse perplesso.
 Ma un attimo dopo come sempre il destino ci mise del suo.
 -Kanata, ci sei? Sono papà. Sono tornato!- esclamò una voce gioviale dall'ingresso.
 -Hai sentito?- chiese Miyu sorridendo.
 Kanata sembrava stranamente seccato. -Sì, ho sentito-
 I due ragazzi corsero verso l’ingresso, dove, proprio come avevano immaginato, c’era il padre di Kanata intento a togliersi le scarpe. Quando li vide un enorme sorriso gli si stampò in viso.
 -Salve ragazzi- disse. –Come va? Ah, Miyu, sono arrivati un paio di regalini per te- e così dicendo indicò la scalinata da dove stavano arrivando, o per meglio dire arrancando, i genitori di Miyu.
 -Mi ero dimenticata di come fosse faticoso salire queste scale- disse la madre di Miyu esausta.
 -Già, ormai non siamo più giovani come un tempo- confermò il marito poggiando a terra i pacchi con i regali che avevano portato dall'America.
 -Ehi, parla per te. Io sono ancora una ragazzina- disse Miki spostandosi i capelli dal viso con un gesto vanitoso.
 -Mamma! Papà!- disse Miyu correndo incontro ai suoi genitori e abbracciandoli.
 -Miyu!- dissero i due insieme.
 -Mi siete mancati tanto!-
 -Anche tu piccolina!- disse la madre.
 Intanto Kanata e il signor Sayoni guardavano la scena dalla porta d’ingresso.
 -Come mai tu non mi abbracci Kanata?- chiese suo padre con un'aria melodrammatica.
 -Abbracciarti!? Guarda che ancora non ti ho perdonato per essere andato via e aver lasciato me e Miyu da soli qui- disse lui incrociando le braccia.
 Miyu e i suoi genitori li avevano raggiunti nell'ingresso.
 -Dai Kanata, non essere così duro con lui. E’ vero che non è stato molto educato da parte sua partire la sera in cui sono arrivata qui. Ma se dobbiamo essere sinceri non siamo mai stati veramente soli.-
 Kanata era diventato pallido come un lenzuolo. Che intendeva dire Miyu? Voleva rivelare ai loro genitori che per due anni i loro figli avevano vissuto in compagnia di un neonato alieno e del suo alien-sitter? La guardò negli occhi, e in qualche modo il suo sguardo lo tranquillizzò. Miyu non avrebbe mai tradito il loro segreto.
 -Quasi ogni giorno la signorina Mikan è venuta a controllare se tutto andasse bene. Anche il signor Sayoni è tornato dall’India un paio di volte. E i nostri amici in un modo o nell’altro stavano sempre qui nei paraggi. Quindi, a conti fatti, io e Kanata non siamo mai stati troppo tempo soli- disse Miyu con tono convincente.
 -Perciò tra voi due non è successo niente- disse la madre di Miyu con uno sguardo sospettoso.
 I due ragazzi arrossirono violentemente, imbarazzati come non mai. 
 -Mamma, ma come ti viene in mente una cosa del genere? In tutto questo tempo non abbiamo fatto altro che litigare. Non potrà mai esserci niente tra noi- disse Miyu cercando di difendersi.
 -Sì, Miyu ha ragione- confermò Kanata.
 -Oh, ma che peccato!!!- esclamò Miki.
 -Cosa?!- per la sorpresa le voci di Miyu e Kanata risultarono più stridule del solito.
 -Mi sarebbe piaciuto tanto tornare dall’America e scoprire che voi due vi eravate innamorati l’uno dell’altra. Infondo il sogno mio e della madre di Kanata era che un giorno voi due vi sposaste.-
 -Oh mamma- disse Miyu arrossendo ancora di più.
 -Ma non fa niente. Dopo tutto siete così giovani, ci saranno altre occasioni perché vi possiate innamorare. Aspetterò-
 -Mamma! La vuoi smettere? Questa storia comincia a diventare davvero molto imbarazzante!- Miyu avrebbe quasi potuto incenerire la madre con lo sguardo per quanto si sentiva infuriata.
 -Va bene, come vuoi- disse Miki sorridendo. –Allora potresti gentilmente ricordare a me e a tuo padre dov’è il bagno. Non vedo l’ora di immergermi in una vasca piena di acqua calda.-
 -Sì, seguitemi- rispose Miyu ancora non del tutto tranquilla.
 Così i tre si allontanarono lasciando Kanata da solo son suo padre.
 -Kanata?-
 -Che c’è?- rispose il figlio.
 -Ma davvero tra te e Miyu non è successo niente?-
 -Niente di niente.-
 -Capisco- disse Onshio con aria delusa. –Miki ha proprio ragione. E’ un vero peccato. Tu e Miyu sareste proprio una bella coppia.-
 -Ti ci metti anche tu adesso- esclamò Kanata irritato.
 -Scusa, non volevo- mormorò il padre con tono di scusa.
 Mentre i loro genitori riposavano, Miyu e Kanata prepararono la cena. I due cercarono di non litigare, dato che era la loro ultima sera insieme. Ma non ebbero molto successo. Si misero a discutere per ogni sciocchezza, però il bello dei loro litigi era che quasi sempre finivano con tante risate.
 La loro amicizia era davvero speciale. Sapevano che potevano dirsi sempre tutto e che si sarebbero sempre capiti. E forse era proprio per quello che avevano paura di confessare i loro veri sentimenti. Non volevano rovinare un rapporto già così perfetto. Eppure prima o poi avrebbero dovuto fare i conti con quello che provavano veramente.

 La serata trascorse tranquillamente tra risate e chiacchiere. Miki e Yu raccontarono tutto sulla NASA e Onshio descrisse dettagliatamente il suo pellegrinaggio.
 Così andarono tutti a dormire a notte inoltrata.
 Nonostante questo e la stanchezza per la giornata appena finita, Kanata non riusciva ad addormentarsi. Per più di un’ora si rigirò senza sosta nel letto. Non faceva altro che pensare a Miyu e alla sua imminente partenza. Alla fine decise di alzarsi e di fare una passeggiata in giardino.
 Quando uscì si accorse che sulla scalinata c’era seduto qualcuno. Avvicinandosi capì si chi si trattava: era Miyu.

 -Che cosa ci fai qui fuori?- le chiese sedendosi accanto a lei.
 -Oh Kanata, sei tu. Non riuscivo a dormire e allora sono venuta in giardino per guardare meglio la luna. Anche tu non riuscivi a dormire?-
 Kanata annuì.
 Rimasero per un po’ in silenzio e poi lui disse:

 -Questa luna mi ricorda quella di quando siamo rimasti intrappolati sulla montagna durante la nostra gita alle terme.-
 -E' vero, hai ragione. Sembra proprio la stessa- rispose Miyu sorridendo. –Quella è stata una delle tante avventure che abbiamo vissuto nel periodo in cui Lou e Baumiao erano con noi. Quanto ci siamo divertiti!-
 -Sarà difficile tornare alle nostre vite. Neanche mi ricordo come trascorrevo il tempo prima di incontrarvi.-
 -Io la mia vita la ricordo perfettamente. Stavo sempre sola, i miei genitori non erano mai in casa. Avevo degli amici a scuola ma non erano speciali come quelli che ho qui- e guardando Kanata arrossì.
 Kanata non sapeva cosa dirle per rassicurarla. Forse era meglio non dire niente. Stare lì sotto quella splendida luna piena era già sufficiente per entrambi. Non avrebbero potuto sperare di meglio, per gli ultimi momenti che avrebbero passato insieme prima della separazione che ormai era dietro l'angolo.
 -Kanata, secondo te un giorno Lou e Baumiao ritorneranno da noi?-
 -Devono tornare. Tra dieci anni dovremmo aprire il vaso del tempo che abbiamo sepolto. Non possiamo di certo farlo senza di loro.-
 - E’ vero! Mi ero completamente scordata di quel vaso.-
 -Però è meglio se adesso andiamo a dormire. Domani dobbiamo svegliarci presto.-
 Kanata fece per alzarsi ma Miyu gli prese la mano per trattenerlo. I loro cuori battevano all’impazzata.
 -Ti prego rimaniamo ancora un po’ qui. Dalla mia casa non si può vedere un cielo così bello- disse Miyu supplicandolo con quei suoi grandi occhi verdi.
 - D’accordo- rispose Kanata. –Comunque ricordati che anche questa è casa tua ormai.-
 -Oh Kanata- disse Miyu con sorriso. Le stava venendo di nuovo da piangere, ma riuscì a trattenersi. Le lacrime avrebbero solo rovinato quell'atmosfera così speciale, e lei voleva che quel momento durasse il più a lungo possibile. 
Alla fine andarono a dormire poco prima dell’alba. Erano rimasti tutta la notte ad osservare il cielo e a pensare a Lou, che ormai doveva essere lontano e sereno tra le braccia dei suoi genitori.





 
 Sono stata veloce ad aggiornare, vero? Oggi mi sentivo ispirata e ho dovuto finire per forza questo capitolo. Spero che vi sia piaciuto.
 Vorrei ringraziare chi lo ha letto e chi lo ha messo tra i preferiti.
 Mi raccomando recensite in tanti altrimenti non continuo! (Sto scherzando, continuerò comunque, anche se nessuno recensirà. Mi sto divertendo troppo a scrivere questa Fanfiction ^^)
 Un grazie speciale a:
 Lady_Suel1789 e Follettina, per i loro commenti sul mio primo capitolo.


 Ciao Kiss!!!
 Scarcy90/ Francesca  
 
 

   
 
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