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Autore: Scarcy90    11/09/2007    10 recensioni
Questa è la mia prima ff. Ho deciso di scrivere quello che sarebbe potuto accadere tra Miyu e Kanata dopo la partenza di Lou e Baumiao.
I due protagonisti hanno finalmente capito di essere innamorati l'uno dell'altra, ma per loro non sarà facile riuscire ad essere felici. E' una storia piena di colpi di scena. Intorno alla vicenda principale si sviluppano altre storie d'amore davvero originali. Spero che vi piaccia.
-Ti sei innamorata di lui,vero?- le chiese facendo un cenno verso Kanata.
-Guarda che ti stai sbagliando- disse Miyu sulla difensiva.
Come a causa di uno strano riflesso incondizionato si voltò a guardarlo. Si trovava dall’altra parte dell’aula, seduto su un banco, a parlare con Santa.
“E’ incredibile che non mi sia mai accorta di quanto lo amo. Ho sempre dato la sua presenza per scontata e adesso che sto per partire, mi sto rendendo conto che separarmi da lui è l’ultima cosa che vorrei fare.”
Continuò ad osservarlo ancora per qualche istante. Il suo cuore non voleva saperne di rallentare i battiti e le sue guance si stavano colorando di un rosso leggero.

[Capitoli Rivisti e Restaurati:
1- Quando Batte Il Cuore;
2- Sotto Una Splendida Luna;
3- Un Risveglio Movimentato;]
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Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kanata Saiyonji, Miyu Kouzuki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Scherzi del destino- Capitolo 1
 ***Avendo riletto questa storia (iniziata a scrivere più di un anno fa) mi sono accorta che praticamente l'avevo scritta con i piedi (almeno grammaticalmente e sintatticamente parlando). Perciò ho deciso di correggerla come si deve e di sistemare alcuni periodo che mi sono sembrati poco convincenti. Chi l'ha già letta quindi potrebbe trovare alcune modifiche, invece chi sta cominciando adesso sono felice che troverete almeno questo primo capitolo scritto decentemente^^ Gli altri li sistemerò a breve... Ciao Kiss!!! ***


Scherzi del Destino

Capitolo 1

Quando Batte Il Cuore
  


 -Miyu! Sbrigati o faremo tardi!- urlò Kanata dall’ingresso mentre indossava le scarpe. 
 -Arrivo!- rispose Miyu. Si mise a correre mentre cercava di chiudere la sua cartella, per la distrazione quando arrivò anche lei nell'ingresso per poco non andò a sbattere contro Kanata.  
 -Incredibile! Ma che cosa hai fatto fino ad ora?! Non vorrai arrivare tardi il tuo ultimo giorno di scuola qui, spero?-
 -Scusa, hai ragione- sorrise lei. Ma il suo sorriso che non durò a lungo, quasi subito la tristezza si impossessò del suo volto e si vide costretta ad abbassare lo sguardo.  
 -Cosa c’è? Te la sei presa perché ti ho rimproverata?-
 Kanata notò immediatamente che le lacrime stavano cominciando a rigarle il viso.
 -Miyu- mormorò preoccupato.
 -Sto bene- disse asciugandosi in fretta gli occhi. –E’ solo che ormai sono tre giorni che Lou e Baumiao se ne sono andati, ma non mi sono ancora abituata a non averli più in giro per casa.-
 -Anche per me è la stessa cosa- disse Kanata abbassando lo sguardo. –E domani anche tu andrai via con i tuoi genitori... Tornerete nella vostra casa di Tokyo.-
 -Già- annuì Miyu. –Non che non sia contenta di tornare a casa, però mi piaceva tanto stare qui. E poi l’uniforme della scuola mi sta così bene.-
 Kanata la fissò divertito prima di sentire la realtà che richiamava la sua attenzione.  -Comunque credo che questa sia la cosa migliore. Almeno tu hai questa fortuna.-
 -Cosa?!- Miyu non poteva credere alle sue orecchie. Di quale fortuna stava parlando quello stupido?
 -In questo modo ti sarà più facile andare avanti senza pensare al nostro piccolo Lou- cercò di spiegare. -Per me la situazione è diversa. Io avrò tutti i giorni davanti agli occhi i luoghi dove sono stato felice con voi. Sarà dura riuscire a dimenticare.-
 Lo sguardo di Miyu divenne d'un tratto più deciso.  -Ma noi non dobbiamo dimenticare proprio niente- esclamò con fermezza. -Quello che abbiamo vissuto con Lou e Baumiao è stato il periodo più bello della nostra vita e io non intendo certo dimenticarlo.-
 Kanata la fissò per un attimo basito senza sapere esattamente in che modo risponderle, poi si aprì un sorriso sincero.
 -Sì, hai ragione Miyu.-
 Rimasero qualche secondo in silenzio a guardarsi negli occhi. Kanata si perse nel verde di quei due smeraldi e ad un tratto sembrò che il tempo si fosse fermato. Intorno a loro non si muoveva più nulla. Volevano solo continuare a guardarsi. Non importava niente, né il tempo che passava, né il fatto che probabilmente sarebbero arrivati tardi a scuola…scuola?! Tornarono bruscamente alla realtà.
 -Dobbiamo andare o ci lasceranno fuori, presto- disse Kanata prendendo Miyu per mano e trascinandola fuori.
 Fecero tutta la strada correndo senza sosta cercando di mantenere l'andatura più veloce possibile. Quando arrivarono a scuola mancavano due minuti al suono della campanella, con il fiatone e le gambe doloranti fecero il loro ingresso nell'edificio. 
 Una volta in corridoio smisero di correre e iniziarono a camminare l’una accanto all’altro in silenzio. 
 A un certo punto Kanata si fermò.
 -Miyu-
 -Cosa c’è?- disse lei voltandosi a guardarlo.
 -Io…- era arrossito, -io… volevo solo dirti che, ecco… che mi mancherai.-
 Lei rimase per un attimo sorpresa da quelle parole. Non pensava che Kanata fosse il tipo che facesse quel genere di esternazioni. Lentamente la sorpresa, però, fu sostituita dall'angoscia.
 “Oh Kanata, quanto vorrei poter restare” pensò. 
 -Kanata- mormorò e non riuscendo a trattenersi iniziò a piangere, -anche tu mi mancherai.-
 -Non volevo rattristarti- disse Kanata abbracciandola. –Dai smettila di piangere, infondo non è detto che non ci vedremo più. E poi esistono i telefoni e le lettere.-
 - E’ vero- disse Miyu rincuorata. –Potrei tornare a trovarvi durante le vacanze estive e forse anche durante quelle natalizie.-
 -Sarai sempre la benvenuta al tempio- rispose lui stringendola ancora di più, per farla sentire protetta e al sicuro. 
 -Grazie, Kanata- mormorò chiudendo gli occhi, e lasciandosi cullare dal dolce profumo di Kanata.
 Dopo qualche secondo si resero conto di essere rimasti abbracciati per tutto il tempo.
 Arrossirono entrambi violentemente e si divisero rivolgendo lo sguardo a terra.

 “Il cuore mi batte forte, non riesco a calmarmi. Possibile! Possibile, che Kanata mi faccia questo effetto? Credo proprio che i miei sentimenti nei suoi confronti siano andati aldilà della semplice amicizia” lo guardò. “Chissà se anche lui…”
 DRIIN!!! DRIIIIIN!!!!
 I suoi pensieri furono interrotti dal suono insistente della campanella.
 -Dobbiamo correre in classe, svelta!-
 -Sì- rispose lei presa in contropiede. 
 Arrivarono davanti alla porta dell’aula senza fiato e la aprirono trovandosi davanti, loro malgrado, a uno spettacolo davvero insolito. I banchi erano stati messi tutti contro le pareti, la cattedra era piena di regali e di deliziosi manicaretti. Sulla lavagna troneggiava la scritta: “Buon viaggio Miyu. Torna presto da noi!”. Si guardarono intorno circospetti e notarono che tutti i loro compagni di classe li stavano fissando un sorriso a trentadue denti stampato in volto.
 -Salve ragazzi!-
 -Signorina Mizzuno- dissero insieme Miyu e Kanata.
 L’insegnante e il preside si avvicinarono ai due ragazzi.
 -Ma cosa sta succedendo?- chiese Kanata.
 -Il preside ci ha dato il permesso di fare una piccola festicciola in onore di Miyu. Quindi oggi non faremo lezione- disse la signorina sorridendo. –Adesso fareste meglio a raggiungere gli altri sono venuti tutti a scuola molto presto per preparare questa festa.-
 Miyu e Kanata si lanciarono un piccolo sguardo sopreso, poi annuendo felici raggiunsero i loro amici che li accolsero con gioia. Miyu non poteva credere a quello che i suoi compagni stavano facendo per lei. Nella sua scuola di Tokyo, quella che frequentava prima di trasferirsi al Tempio Sayoni, non si sarebbero mai scomodati a fare una cosa del genere. Se pensava che stava per lasciare persone che le volevano così bene le veniva di nuovo da piangere. Ma riuscì a trattenersi. Non voleva rovinare quella bellissima festa con le sue lacrime.
 -Oh Miyu- disse Aya prendendole le mani. –Non immagini neanche quanto mi mancherai. Adesso chi chiamerò nel cuore della notte per trovare l’ispirazione? Come farò a finire la mia nuova sceneggiatura senza sapere come continuerà la storia tra te e Kanata?-
 -Ma di cosa stai parlando?- chiese Miyu spaventata. Stava cercando Christine con lo sguardo sperando che non avesse sentito, ma era troppo tardi.
 -Ma certo!- disse Christine tra sé. –Ora che Miyu sta partendo Kanata si renderà conto di quanto la ama. Così correrà alla stazione il giorno della partenza e le dirà “Oh Miyu, finalmente ho capito quello che provo per te: io ti amo” “Kanata, anch’io ti amo”. E allora si prometteranno amore eterno, si sposeranno e vivranno per sempre felici e contentiiiii!!!!-
 Presa dalla rabbia scaraventò un banco fuori dalla finestra. Tutti la guardarono sbalorditi. Quando Christine si arrabbiava era capace di demolire un intero edificio.
 Stava già andando a prendere un altro banco con dei passi che lasciavano enormi solchi nel pavimento quando Miyu disse: -Calmati, Christine! Aya stava solo scherzando.- Ma questo non riuscì a fermarla, anzi sembrava che non avesse neanche sentito la voce della sua amica. 

 -Christine, fermati!- disse Nanami. –Quei banchi sono proprietà della scuola e tu li stai distruggendo!-
 -Oh!- a quelle parole Christine si fermò immediatamente come se fosse stata colpita da un fulmine. Vide che tutti la stavano fissando, e si accorse anche che aveva un banco tra le mani come se lo volesse lanciare fuori dalla finestra. Dopo aver poggiato il banco a terra, guardò si affacciò e vide che nell’aiuola sotto la sua classe c’era un banco distrutto.
 Con grande imbarazzo disse: -Sono stata io a fare questo? Quanto mi dispiace, metto subito tutto a posto.- E così dicendo corse fuori a riparare ai danni che aveva creato.

 -Per fortuna quando Christine distrugge qualcosa riesce sempre ad aggiustarla- disse Aya ridendo.
 -Nanami sei stata fantastica!- esclamò Miyu al settimo cielo.
 -Grazie. Ho solo fatto leva sull’educazione di Christine.-
 Miyu e Nanami rimasero vicino alla finestra per osservare Christine mentre riparava il banco. Miyu si lasciò avvolgere dai ricordi di tutte le volte in cui lei e Kanata avevano davvero rischiato grosso a causa della gelosia di Christine. Ma, nonostante questo, Miyu non riusciva a non volerle bene.
 -Sai- disse poi rivolta a Nanami, -credo proprio che mi mancheranno le sfuriate di Christine.-
 Nanami rimase un attimo in silenzio guardando il profile pensieroso della sua amica per poi dire:

 -Ho la sensazione che quello che ti mancherà davvero sarà l'oggetto delle sue sfuriate.-
 - Co-come?- chiese Miyu imbarazzata.
 -Andiamo Miyu, quanto pensavi di riuscire a nascondermelo?- Nanami sembrava vagamente seccata.
 -Di cosa stai parlando, Nanami?-
 -Ti sei innamorata di lui,vero?- le chiese facendo un cenno verso Kanata.
 -Guarda che ti stai sbagliando- disse Miyu sulla difensiva.
 Come a causa di uno strano riflesso incondizionato si voltò a guardarlo. Si trovava dall’altra parte dell’aula, seduto su un banco, a parlare con Santa.

 “E’ incredibile che non mi sia mai accorta di quanto lo amo. Ho sempre dato la sua presenza per scontata e adesso che sto per partire, mi sto rendendo conto che separarmi da lui è l’ultima cosa che vorrei fare”
 Continuò ad osservarlo ancora per qualche istante. Il suo cuore non voleva saperne di rallentare i battiti e le sue guance si stavano colorando di un rosso leggero. Nanami lo notò.
 -AH-AH. Avevo ragione! Sei arrossita!- disse, cercando di farsi sentire solo dall’amica.
 Miyu, presa di sorpresa, distolse lo sguardo da Kanata, e con tutta la calma che riuscì a trovare cercò di controbattere: -Ti ripeto che stai prendendo un granchio.- Ma il suo tono non risultò deciso quanto avrebbe voluto. 
 -Va bene. Continua a negare se preferisci. Comunque se vuoi il mio parere, credo che anche lui provi qualcosa per te. Però se non ti interessa tanto meglio per Christine, no?-
 -Ehm… Sì, certo- rispose Miyu pensierosa. Le dispiaceva non poter dire a Nanami che era innamorata di Kanata, ma per il momento preferiva non confidarlo a nessuno. Almeno fino a quando non fosse stata sicura che anche lui potesse essere innamor….
 -Miyuccia!!!- l’arrivo di Nozomu interruppe bruscamente i suoi pensieri facendola sussultare.
 -Ah, Nozomu sei tu. Mi hai fatto spaventare.-
 -Sì anche a me- intervenne Nanami irritata per quell'interruzione. 
 -Scusatemi mie dolci fanciulle, ma ho qui il mio regalo di arrivederci per Miyu. Ecco, mia adorata Miyuccia, questo splendido mazzo di rose rosse è per te.-
 -Gr-grazie Nozomu. Non ti dovevi disturbare. Devo dire che sono davvero molto belle- disse Miyu ancora un po’ stordita dallo spavento.
 -Ma questi fiori insignificanti non potranno mai eguagliare la tua bellezza, dolce Miyu. Anzi credo che qualsiasi cosa a tuo confronto sia solo un pallido e opaco riflesso della tua immensa bellezza.-
 Le ragazze lo guardarono un po’ imbarazzate, un po’ seccate. A volte Nozomu sapeva essere davvero pesante e altrettanto incomprensibile.
 Intanto Kanata stava osservando la scena insieme a Santa. Non sapeva perché ma Nozomu proprio non riusciva a piacergli.
 -Ma possibile che quello cerchi sempre di mettersi in mostra- disse a denti stretti per l'irritazione.
 -Sicuro che sia questo a darti fastidio?- gli chiese Santa.
 -Cosa vuoi dire?-, non fu difficile notare la sorpresa nella sua domanda.
 -Niente, solo che forse se non fosse stata Miyu, ma un’altra ragazza a ricevere le rose, non ci avresti neanche fatto caso- rispose Santa con voce seria. 
 -Vuoi farmi credere che sono…-
 -…geloso di Miyu?- completò Santa. -Credo proprio di sì.-
 Kanata la guardò con attenzione. Non poteva fare a meno di notare che era davvero bella. I suoi lucenti capelli biondi le illuminavano il viso e i suoi occhi verdi gli facevano girare la testa. E poi insieme avevano passato di tutto e non riusciva proprio ad immaginare la sua vita senza di lei.
 “Perciò se sono geloso significa che… che… mi piace. Oppure ancora peggio che…” i loro sguardi si incontrarono e lei gli sorrise. Lui distolse lo sguardo. Il cuore gli batteva forte e aveva un gran caldo. Non si era mai accorto di provare un sentimento così forte. Tornò a guardarla. Arrossì violentemente. “…sono innamorato di Miyu.”    
 -Allora ho indovinato!- disse Santa allegro notando il comportamento dell’amico.
 Così l’ultimo giorno in quella scuola per Miyu passò serenamente. Si divertì moltissimo a scartare i regali che aveva ricevuto e a parlare con i suoi amici. Ma alla fine arrivò il momento di tornare a casa.  -Nanami? Tu, Aya e Christine verrete a salutarmi domani in stazione?-
 -Certo- rispose Nanami sorridendo.
 -Ci sarò anch’io- disse Santa.
 -Oh Miyuccia- intervenne Nozomu, -come puoi pensare anche solo per un momento che io non venga a salutarti. Come potrei privarti della mia presenza?!-
 -Ehm, già. Come potresti!?- disse Miyu incerta.
 Poi Kanata le si avvicinò e le disse: -Sei pronta? E’ ora di andare.-
 -Sì, solo un attimo. Devo prendere i miei regali.-
 Miyu si diresse verso la cattedra dove c’era un sacco enorme strapieno di regali. Se lo mise in spalla e si avviò verso la porta. Vista così assomigliava proprio a Babbo Natale.
 “Fortuna che Santa aveva questo sacco altrimenti non ce l’avrei mai fatta a portarli tutti a casa. Ora che ci penso, come mai Santa se ne va in giro con un sacco? Ma è inutile che glielo chieda altrimenti mi tirerà fuori una storia assurda su alieni e cose del genere” pensò ridendo.
 -Ci vediamo domani ragazzi!-
 -A domani- risposero gli altri.
 Ma mentre Miyu cercò di far passare il sacco attraverso la porta questo rimase incastrato. Così passarono i successivi dieci minuti a cercare di liberarlo. Kanata e Miyu, che si trovavano fuori dalla classe, lo tiravano, mentre gli altri che si trovavano dentro, lo spingevano. Alla fine ci riuscirono e tutto si risolse con un sonora risata.
 Miyu andò per prendere il sacco, ma Kanata la fermò.

 -Lascia stare. Te lo porto io.-
 -Come mai sei così gentile?- chiese Miyu sospettosa.
 -Non lo so. Ma ti conviene approfittarne- rispose voltandosi, per non farle vedere che era arrossito.
 -Okay- disse Miyu sorridendo. Salutò ancora una volta i suoi amici e poi lei e Kanata si incamminarono verso l’uscita della scuola.
 In classe Aya e Nanami continuavano a parlare della festa, ma anche e soprattutto di Miyu e Kanata.  -Hai visto come era ansioso di tornare a casa insieme a lei?- disse Aya.
 -E poi quando ha preso il sacco al posto di Miyu, è stato così dolce- rincarò Nanami con aria sognante. –Credo che Kanata voglio passare più tempo possibile con Miyu prima che lei parta.-
 -Ma è naturale- disse una strana voce metallica alle loro spalle.
 Si voltarono e davanti ai loro occhi apparve Christine. Aveva una strana luce negli occhi che le conferiva un'aria tetra e savrannaturale. Faceva davvero venire i brividi.
 Aya e Nanami si misero a tremare dalla paura. Non si erano accorte che la loro amica era tornata in classe dopo aver riparato il banco.

 -Ai due innamorati rimane poco tempo da passare insieme. Poi stasera mentre Kanata aiuterà Miyu a fare i bagagli, le loro mani si toccheranno e i loro sguardi si incontreranno. Alla fine si confesseranno il loro reciproco amore e… NON LO SOPPORTOOOO!!!!!!-
 -Christine, calmati…- iniziò a dire Nanami.
 Ma questa volta non riuscì a fermarla e, come un uragano, Christine iniziò a mettere sottosopra tutta la stanza sotto gli occhi inermi dei presenti che presto furono coinvolti volenti o nelenti in quel pandemonio. 

      

 

 

Ringrazio tutti quelli che hanno letto questo mio primo capitolo e soprattutto quelli che lo recensiranno. 
Vi aspetto al prossimo capitolo. Ciao Kiss!!!
 

Scarcy90/ Francesca       
   
 
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