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Autore: MandyCri    25/02/2013    9 recensioni
Jack Grant è bello ed è il ragazzo più in vista e popolare di tutto il liceo.
Intelligente, ricco e ben dotato.
Il suo hobby preferito è collezionare ragazze e non francobolli.
Jenna Taylor è bella, ma si nasconde sotto felpe sbiadite e jeans abbondanti.
La sua vita ruota intorno a film romantici, pop corn e sogni ad occhi aperti con l'inseparabile amica Tess.
Jenna non sa nemmeno cosa vuol dire stare con un ragazzo... ma forse Jack glielo insegnerà.
Una storia normale, romantica e spero divertente, ma senza pretese.
E' la prima volta che mi cimento nella classica storia del ragazzo affascinante e del brutto anatroccolo...
Vediamo cosa ne verrà fuori!
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'amore non è bello se non è litigarello'
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Grazie di cuore a PinkyCCh per aver creato per me questo bellisimo trailer.
Guardatelo, perchè merita ed è stupendo.
E' un regalo stupendo e non la ringrazierò mai abbastanza per aver perso il suo tempo per me.
Grazie di CUORE.

TRAILER
DI
UN SACCO DI PATATE.
L'AMORE NON E' BELLO SE NON E' LITIGARELLO


by PinkyCCh

http://www.youtube.com/watch?v=ZFqV8Dj9lFY&feature=youtu.be

Ciao,
innanzi tutto volevo ringraziare chi segue la storia.
In particolar modo chi mi ha lasciato traccia del suo passaggio: Krystal Darlend la prima in assoluto, nian07 che segue anche altre mie storie e ilapietro91 che mi ha fatto una sorpresona a commentare questo racconto e che mi fa ogni volta morire dalle risate con le sue recensioni.
Grazie mi avete resa molto felice.
Detto questo se qualcun'altra ha voglia di scrivere sa già che mi renderà particolarmente felice.
Grazie

_______


CAPITOLO 3
 
Erano quattro giorni che mangiava con Tess, Alex e Tom.
La cosa era abbastanza strana, ma Alex non aveva voluto sentire ragioni, voleva stare con quella palla di lardo, perché lo faceva ridere!
Ma era una cosa normale?
Jack imprecò mentalmente. Il suo amico aveva avuto tanto da ridire quel lunedì, quando si era seduto al tavolo delle due sfigate e adesso lo osservava che faceva il cascamorto con la ragazza! L’amico non voleva sentire ragioni e guai se non andavano a mangiare con Tess.
Il potere delle tette, pensò sconsolato.
Non si spiegava proprio l’amicizia nata tra i due, eppure contrariamente ad ogni suo pensiero, sembravano andare d’amore e d’accordo.
Sapeva benissimo che non era successo ancora niente di “amoroso” tra i due ragazzi, ma era solo questione di tempo, ad Alex quella ragazza tondetta piaceva in modo particolare, tanto che andava a prenderla in macchina (*) ogni giorno e poi la riportava a casa finita scuola.
Da quello che gli aveva raccontato, stavano ore e ore a parlare sotto il portone di casa di Tess.
Alex era un ragazzo molto bello e popolare. Tutte le ragazze del liceo si sarebbero fatte in quattro solo per avere un suo saluto e lui si perdeva con quella cicciona sfigata?
Jack non riusciva proprio a capacitarsi di questo, anche se in fin dei conti, anche lui si sentiva attratto da una sfigata.
Ma va! Che razza di pensieri gli stavano passando per la testa? Lui voleva solo vendetta per quel dito medio alzato e anche perché quella non era caduta ai suoi piedi, tramortita dal suo fascino.
Proprio non riusciva a spiegarsi, perché non le piacesse. Tutte le ragazze del liceo avrebbero fatto carte false per lui… e invece lei lo snobbava. Proprio non gli andava giù!
L’avrebbe conquistata e poi le avrebbe dato il ben servito! Come del resto faceva sempre con tutte le altre.
Invece Jenna era sparita dalla circolazione, dopo quel lunedì.
Aveva provato ad indagare con Alex e Tess, ma il primo non sapeva niente e la seconda non gli aveva dato alcuna informazione utile, anzi nemmeno lei si spiegava il motivo per cui l’amica non si faceva viva in mensa, almeno così diceva. Tess non era preoccupata più di tanto, gli aveva detto che ogni tanto Jenna aveva questi periodi no e si isolava completamente dal mondo. Ormai la conosceva bene e quindi lasciava che sfogasse quei suoi momenti con la solitudine, perché tanto sapeva che sarebbe ritornata nel giro di qualche giorno la stessa di sempre.
Jack era stranito da questa situazione strana. Aveva come il presentimento che Jenna non si recasse in mensa solo per evitare lui. Il che lo lasciava basito e innervosiva ancora di più. Non le aveva fatto niente, al contrario, era stato gentile in modo particolare con lei e adesso era un po’ irritato dall’atteggiamento di quella sfigata.
In fin dei conti Jenna doveva essere solo felice se riceveva delle attenzioni da Jack Grant! E quando mai le sarebbe più capitata un’altra occasione simile?
Doveva preparare un piano per farla cadere tra le sue braccia. Assolutamente! Non sarebbe mai accaduto che una sfigata lo rifiutasse!
L’aveva vista di sfuggita solo il giovedì.
Stava correndo a tutta velocità lungo il corridoio della scuola e Jack si era chiesto anche il perché, visto che non era nemmeno in ritardo. Da quel momento, aveva cominciato a sospettare che stesse cercando di evitare proprio lui. L’aveva chiamata, lei si era girata a malapena e poi se l’era filata senza degnarlo nemmeno di un saluto.
Si era guardato in giro, sentendosi gli occhi divertiti degli altri alunni puntati contro e ovviamente l’imbarazzo aveva preso il sopravvento. Si era alzato il colletto della camicia e poi aveva grugnito qualcosa all’indirizzo di quei curiosi che prontamente avevano abbassato lo sguardo intimoriti.
Quando aveva scoperto della nascita della nuova amicizia tra Alex e Tess e che il ragazzo andava a prenderla ogni mattina e poi la riaccompagnava e che anche Jenna andava con loro, aveva obbligato Alex ad andarlo a prendere a casa il giovedì, inventando la scusa che la sua macchina era dal meccanico. L’amico l’aveva guardato storto, perché sapeva benissimo che la sua macchina era nuova di zecca, regalo anticipato di mamma e papà per il suo diciottesimo anno, insieme alla festa
Ma ovviamente quel giorno Jenna non c’era! Neanche farlo a posta.
Aveva imprecato tra sé e sé come uno scaricatore di porto e non appena erano arrivati a scuola, era sceso dalla macchina e si era avviato verso l’entrata con un diavolo per capello, senza nemmeno salutare e ringraziare per il passaggio.
Era stato in quel momento che l’aveva vista correre come una disperata.
Adesso se ne stava lì, a spiluccare contro voglia il suo pranzo e a far finta di ascoltare i discorsi stupidi degli altri tre. Si stava annoiando a morte.
- Andiamo al cinema sabato sera? Fanno un film horror che mi piacerebbe vedere – lanciò la domanda così, senza specificare a chi si stava rivolegendo, perché in verità, voleva che si sentisse invitata anche Tess e magari la ragazza avrebbe chiesto anche a Jenna di unirsi a loro.
Alex tossicchiò imbarazzato – Ecco… veramente io e Tess pensavamo di andare a vedere un altro film… eravamo già d’accordo - si girò verso la ragazza e le sorrise – Un film romantico… non credo vi possa interessare… - disse d’un fiato, arrossendo e facendo palesemente capire che non voleva compagnia indesiderata.
Jack alzò le spalle – Ah va bene, per me è lo stesso, vada per il film da femminucce allora! – se ne fregò altamente dello sguardo di disapprovazione dell’amico e dell’espressione sconsolata della ragazza – Chiedilo anche a Jenna, ci mettiamo d’accordo finita scuola – aggiunse tutto allegro, alzandosi per dirigersi fuori dalla mensa.
Sentì chiaramente la risata divertita di Tom e il rimprovero di Alex – Che cazzo ridi?
 

***

 
Era riuscita a non vedere Jack Grant anche quel giorno!
Era diventata una persecuzione quel ragazzo nell’ultima settimana! Per cinque anni non l’aveva degnata di uno sguardo e adesso era onnipresente nelle sua vita, senza considerare il fatto che Alex, uno dei suoi migliori amici, faceva proprio il filo a Tess.
Robe dell’altro mondo!
Jenna era veramente soddisfatta di se stessa, adesso avrebbe avuto due giorni di tregua da quello stronzo, visto che era venerdì e avrebbe avuto tutto il tempo necessario per formulare un piano per riuscire ad evitarlo anche la settimana successiva.
Due giorni di relax da quell’elemento! Che meraviglia!
Peccato che il giorno dopo, avrebbe passato l’intera mattinata con sua madre a soffocare in un centro commerciale e conoscendo bene la genitrice pazza che si ritrovava, sicuramente avrebbero mangiato qualcosa al volo e dedicato altre ore del pomeriggio in giro per i negozi.
Già le veniva male!
L’immagine di sé che si provava jeans attillati, magliette aderenti e corte e maglioncini da ragazza, la inorridì.
Però glielo doveva alla sua cara mammina.
Sua madre lavorava come una matta per non farle mancare niente e dopo che il marito l’aveva lasciata si era rimboccata le maniche e aveva avviato da sola una società, che si occupava di pubblicità e che andava a gonfie vele.
Quel sabato sera stesso, dopo lo shopping, sarebbe andata ad una cena di lavoro con un importante cliente e siccome era a parecchie miglia di distanza, avrebbe dormito fuori.
Ovviamente credeva che Jenna sarebbe stata, come ogni week end, dall’amica.
Jenna non se l’era sentita di dirle che invece sarebbe rimasta da sola, perché Tess usciva con un ragazzo… e che ragazzo!
L’aveva incoraggiata e le aveva detto di stare tranquilla, che non era da sola.
Tutta colpa di Jack Grant! Se solo lui non le fosse andato addosso, Tess non avrebbe mai conosciuto Alex e lei avrebbe avuto il suo solito sabato a pop corn e film romantico strappalacrime!
Ritornò inevitabilmente con il pensiero al ragazzo.
Aveva rischiato grosso quel giovedì, non avrebbe sopportato di stare nella stessa macchina con quello, non che Jack non le piacesse, anzi… le piaceva eccome, ma non voleva dargli nessuna soddisfazione e poi lei sognava di lui solo insieme a Tess il sabato sera, quando si raccontavano i loro desideri. Sapeva che Jack Grant faceva parte solo del suo mondo onirico e non di quello reale. Tra l’altro non lo conosceva neppure. Jack lo stronzo era quello reale, nei suoi sogni l’aveva trasformato in un ragazzo gentile ed educato, con un forte senso dell’umorismo che aveva occhi solo per lei, cosa che invece non era affatto vera nella realtà. Sapevano tutti che volava di fiore in fiori ogni fine settimana.
Questo era uno motivi fondamentali che la frenava nel dargli confidenza. Non voleva rovinare l’immagine che si era costruita di lui.
Quel giovedì aveva guardato per caso fuori dalla finestra e quando aveva visto che in macchina di Alex, c’era anche lui si era affrettata a mandare un messaggio a Tess scrivendole che l’avrebbe accompagnata a scuola sua madre. L’amica non aveva fatto nessun commento si era limitata a risponderle un ok laconico.
Non appena aveva sentito la porta dei vicini aprirsi e poi richiudersi, aveva spiato nuovamente fuori dalla finestra e non appena la macchina era ripartita era sgattaiolata via di casa correndo come una pazza per non perdere l’autobus.
Jack non le aveva fatto niente di particolare, però tutto quel suo interesse improvviso, le sembrava strano e per questo aveva deciso di stargli alla larga. Non si fidava.
Chissà quale scherzo o dispetto le voleva fare…
Meglio non rischiare!
Il bussare concitato alla porta la distrasse dai suoi pensieri. Trotterellò ad aprire sapendo già che si trattava di Tess. Solo lei aveva quel tocco da rinoceronte in carica.
- Tess! Guada che così me la sfondi la porta! – disse aprendole e spostandosi di fianco per farla accomodare.
L’amica entrò a passo sostenuto e si diresse in salotto, accomodandosi sulla sua poltrona preferita come se fosse casa sua.
Jenna la seguì e si sedette a gambe incrociate sul divano.
- Come stai? – Tess la guardò di traverso, stava per rimproverarla, la conosceva bene – Ti ho data per dispersa in questi giorni!
- Uff… che pallosa, lo sai il motivo per cui non voglio venire in mensa – rispose contrariata.
Tess sapeva benissimo cosa pensava di Jack, non era certo un mistero per l’amica – E poi… sinceramente volevo lasciarti da sola con Alex – aggiunse per far indorare la pillola alla ragazza che si sistemò gli occhiali sul naso facendo un gesto stizzito – Sola? Questa si che è bella! Andiamo Jenna! Sai benissimo che non siamo mai rimasti da soli e abbiamo mangiato tutta la settimana anche con Tom e Jack! Non si sono scollati un attimo… - rispose infastidita.
La guardò di traverso – Lo sai che con quello non voglio avere nulla a che fare…
Non fece in tempo a finire la frase che Tess la interruppe, cambiando completamente argomento – Allora vai a fare shopping domani? – chiese interessata.
- Si… mia mamma non sopporta più come mi vesto e ha deciso di intervenire. Non occorre che ti dica che quando si mette in testa una cosa, nessuno riesce a farle cambiare idea… quindi ho deciso che la renderò felice, le farò spendere un sacco di soldi e poi infilerò le buste con in nuovi acquisti in fondo all’armadio, come sempre…
Tess scoppiò a ridere – Sei proprio terribile veramente! – quando si calmò le si avvinò con il busto - Ho una proposta da farti… - bisbigliò come per non farsi sentire da nessuno il che sorprese un po’ Jenna, visto che erano da sole in casa.
Non fece caso, comunque allo strano comportamento dell’amica. Era abituata ormai ai suoi modi strani. Adesso sembrava quasi che stesse per confidarle un segreto di stato o un complotto contro la nazione.
Sospirò a fondo, alzò gli occhi al cielo. Santo cielo, quanto era plateale – Dimmi Tess… con parole tue…
L’amica si alzò dalla sua poltrona preferita e si sedette di fronte a lei sul divano assumendo la sua stesa posizione a gambe incrociate, le diede una sberletta e si protese verso di lei.
Jenna indietreggiò con il busto.
Perché le doveva sbattere sempre in faccia quelle tette da attrice porno?
Oggi poi erano più fuori che dentro, stritolate in quel maglioncino leggero rosa confetto con disegnate delle grosse margherite azzurre. Non aveva proprio gusto! C’era poco da fare. Senza contare che indossava pure una minigonna inguinale che le era arrivata sulla pancia quando aveva incrociato le gambe. Alzò subito gli occhi dall’oscenità, rendendosi conto che era meglio se le guardava le tette.
- Sabato sera andiamo io e te al cinema. Ci vestiamo bene e tu indossi qualcosa di nuovo. È uscito quel film che volevamo tanto vedere…
Jenna aggrottò le sopracciglia – Ma non dovevi andarci con Alex? È tutta la settimana che rompi con questa storia.
Per la prima volta vide Tess abbassare lo sguardo e non reggere il confronto testa a testa. Cosa non da lei! Era uno dei suoi punti forti. L’amica quando parlava guardava sempre negli occhi la persona con cui stava conversando – Si dovevamo andare insieme, ma poi ho pensato che per lui è un film palloso… e poi avevamo deciso di andare io e te… e insomma ci tenevo…
Jenna la guardò sorpresa e non tanto per quello che aveva appena detto, ma per il modo.
Oltre a non averla mai guardata in faccia, aveva usato un tono sommesso, strano.
- Sarebbe una bella idea… piuttosto di stare a casa da sola. Sì! Mi piacerebbe – disse e il largo sorriso con cui le rispose Tess, la rese felice – Senti però… è proprio necessario farsi belle per andare al cinema io e te?
Tess rialzò finalmente lo sguardo e la fissò cupa – Eh dai Jenna! Per una volta cosa ti costa vestirti bene? Mi farebbe piacere vederti una volta in versione femminile…
- E va bene – borbottò – Però ti avviso non mi metto in gonna!
L’amica scoppiò a ridere – Ok, è già qualcosa se ti metti un paio di jeans della tua misura – disse non riuscendo a contenere la sua ilarità.
 

***

 
Tess tirò un sospiro di sollievo quando ritornò a casa.
Aveva mentito a Jenna, ma l’aveva fatto per due ragioni fondamentali. Si giustificò subito.
La prima era che voleva uscire con Alex quel sabato sera e visto che ormai, si erano uniti gli altri due amici, non era più la serata romantica in cui aveva sperato e sinceramente non voleva essere l’unica ragazza, tra l’altro sperava che magari dopo sarebbero riusciti a svignarsela e ad andare a mangiare qualcosa insieme, senza gli altri. Jenna quindi poteva essere anche un bel diversivo per Tom e Jack e così avrebbero lasciato in pace lei e Alex.
La seconda era per il bene della stessa Jenna.
Jack Grant, il ragazzo dei suoi sogni, sembrava essere interessato a lei e la sua amica cosa faceva? Lo evitava come la peste!
Non riusciva proprio a capirla quella ragazza!
Qualsiasi donna con un po’ di cervello avrebbe accettato la corte del ragazzo più bello di tutto il liceo, ma del resto sapeva benissimo che l’amica ne aveva poco di buonsenso in certe situazioni.
Come nel vestire. Se solo fosse stata lei bella e con un fisico perfetto come Jenna! Altro che felpone e jeans larghi, li avrebbe stesi tutti quegli stupidi uomini a suon di minigonne e magliette all’ombelico. Non che il suo fisico grassottello la fermasse in quel senso… però…
Tra l’altro Alex le aveva confidato che Jack chiedeva ogni giorno informazioni su Jenna, cercando di far finta di niente e di non dimostrare il suo interesse nei confronti della ragazza.
Tess e Alex l’avevano preso in giro alle spalle per questa cosa, soprattutto quando il ragazzo faceva l’imitazione dell’amico, ridevano a crepapelle.
Con questi pensieri si assolse da sola dai suoi peccati.
In fin dei conti era una bugia detta a fin di bene.
Jenna non avrebbe mai accettato di uscire se sapeva che c’erano anche gli altri e soprattutto, se alla fine l’avrebbe convinta, si sarebbe vestita con quei suoi vestiti ridicoli.
Era arrivato il momento di far capitolare quello stupido di Jack!
Se per caso l’amica avesse avuto ragione riguardo ai motivi per cui Grant era interessato a lei, avrebbe sicuramente cambiato idea, vedendola per ciò che era: una bellissima ragazza, nonché intelligente e simpatica.
Non vedeva l’ora di chiamare Alex e raccontargli il suo piano astuto!


 
(*) La storia è ambientata in una città americana non ben definita e in uno stato dove la patente si può prendere a sedici anni. Concedetemi questa licenza “poetica”.
 

   
 
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