Salve! E' la prima volta che scrivo su Naruto... quest'anime mi ha sempre affascinato e prima o poi dovevo scriverci una ff, no? Non vi dico altro, tranne che... Buona lettura! ^^
Un’esercitazione
alquanto
insolita
«Oh, non essere sempre
così pessimista, Shikamaru!» lo
rimproverò il maestro Iruka, con un mezzo
sorriso sulle labbra.
«Ma mi sa dire che
razza di prova è questa?» domandò
Shikamaru con il suo solito tono annoiato e
le braccia incrociate.
«Io la trovo geniale!»
intervenne Naruto sorridente «A Nascondino sono
infallibile!»
«Già, come no...»
commentò Shikamaru scuotendo il capo.
«Questo gioco è in
realtà molto utile per raffinare le vostre
capacità!» spiegò il maestro Iruka
ai suoi alunni «Un vero ninja deve saper rintracciare le sue
prende in poco
tempo e silenziosamente, in modo da coglierle alle spalle,
sorprendendole. Allo
stesso modo, un ninja che si rispetti deve saper anche nascondersi bene
e
rimanere silenzioso. Deve poi saper cogliere il momento opportuno per
scappare
o attaccare. Perciò ritengo che Nascondino sia un gioco
perfetto per voi.»
sorrise divertito «Potete davvero considerarlo come una vera
esercitazione. Una
vera missione.»
«Sì, certo...» mormorò
ancora Shikamaru, incurante.
Iruka gli rivolse uno
sguardo severo.
«Evviva! Così ci
divertiremo un po’!» si entusiasmò
Sakura «Mi stavo proprio annoiando oggi...»
«Infatti... avevi la
testa fra le nuvole, eh, mentre guardavi il mio
Sasuke?» intervenne freddamente Ino.
Sakura le lanciò
un’occhiata di fuoco.
«Il “tuo” Sasuke?!» le
sibilò fremente di rabbia.
Ino alzò il capo
altezzosamente.
«Già, proprio così!»
«Grrrr!» ringhiò
Sakura.
Sasuke sospirò
esasperato e stufo di quelle due. Annoiato, fece scorrere lo sguardo su
tutti
gli aspiranti Genin, seduti lì con lui nel cortile
dell’Accademia, sotto un
grande albero. Il maestro Iruka stava ripassando velocemente le regole
di
“Nascondino”. Naruto, osservò Sasuke con
il suo solito sguardo distaccato,
pendeva praticamente dalle labbra del maestro, vantandosi ogni tanto di
essere
infallibile a nascondersi. Hinata, invece, pendeva dalle labbra di
Naruto. Lo
fissava quasi in estasi, con quel suo visino dolce e timido. Poi
c’era
Shikamaru che, in disparte, sedeva abbracciandosi le gambe e sospirando
stancamente ad ogni intervento di Naruto. Ino e Sakura, più
indietro,
continuavano la loro lotta verbale, fissandosi sempre con quegli
sguardi
furiosi. Sasuke non terminò il suo esame, perché
attirato dalle parole di
Iruka:
«... Bene! Ora che
avete capito, o almeno spero, si inizia! Ah, un momento!
C’è ancora da decidere
chi conta... cioè chi farà il
“predatore”! Poi naturalmente si cambieranno i
ruoli! Allora? Chi si fa avanti?»
«Oh, no! Il ruolo del
predatore è noioso!» intervenne Naruto incrociando
le gambe e portandosi le
mani dietro la nuca, come suo solito «Io voglio
nascondermi!»
«Anch’io preferirei
nascondermi.» si intromise con la sua solita calma Sasuke
«Nonostante fare il
predatore sarebbe stato eccitante e mi avrebbe fatto provare una bella
emozione, per una volta vorrei provare il brivido di scappare e tentare
non
farmi trovare.»
«Oooooh!
Sììììì!»
sospirarono sognanti Sakura e Ino, incantate dalla voce di Sasuke che
le ignorò
completamente.
«D’accordo.»
acconsentì Iruka «Non c’è
proprio nessuno che si fa avanti? Tu, Hinata?»
«I... Io?» si sorprese
lei e divenne tutta rossa «Io... no... non mi... mi sento
all’altezza.»
«Ho capito, si farà ad
estrazione!» decise Iruka e prese un foglio.
Iniziò a trascrivere i nomi di
tutti, poi divise i vari nomi in tanti foglietti, che posò,
girati in modo da
non vedere il nome scritto, sul terreno. Poi li mischiò e
disse:
«Bene, il nome che
pescherò per questo turno farà il predatore. Poi
il prossimo turno... beh, si
vedrà! Rifaremo l’estrazione!»
Detto questo allungò
la mano verso un foglietto e lo afferrò. Lesse il nome tra
sé e sé e non poté
non sorridere.
«Allora, maestro? Chi
è il prescelto?» domandò Naruto
curiosissimo.
Iruka voltò il
foglietto in modo da mostrarlo a tutti e annunciò sorridente:
«Shikamaru!»
«Ecco, ti pareva!»
esclamò quest’ultimo stendendo le gambe e
appoggiando le mani sul terreno «Che
noia... le capitano tutte a me!»
«Ah, ah, ah! Sarà
divertente!» rise Naruto «Ehi, Shikamaru, scommetto
che riesco a farti Tana
prima che tu possa capire cosa sia successo!»
Shikamaru pensò bene
di non rispondere a quella idiozia.
«Oh, ma ho modificato
un po’ il gioco!» disse Iruka «La Tana
sarà questo grande albero. Però, se
Shikamaru riuscirà a tanarvi o anche solo prendervi... beh,
avrete perso.
Vincerete solo se riuscirete a toccare l’albero... prima di
Shikamaru,
ovviamente. Allora, ricordatevi: se vi prende... avete perso lo stesso!
Tutto
chiaro?»
«Sìììììì!»
annuirono
tutti.
«Sì...» mormorò
Shikamaru con per niente entusiasmo.
«Tanto non mi
acchiapperai mai!» lo derise Naruto.
«Beh... questo lo
vedremo.» rispose l’altro senza nemmeno guardarlo.
«Ah, sì?» insistette
Naruto «Bene, se riuscirai a prendermi allora potrai mangiare
tutte le ciotole
di Ramen che vuoi e io ti starò a guardare in silenzio! E
alla fine ti pagherò
pure il pranzo! Allora... ci stai?»
«Mah, fa come vuoi...»
rispose Shikamaru sospirando.
«Ora ragazzi...» Iruka
si alzò in piedi e tutti gli altri lo imitarono, tutti
tranne Shikamaru «... Preparatevi! E... Shikamaru? Chiudi gli
occhi!»
Shikamaru sbuffò e
obbedì abbassando le palpebre, ma non muovendosi dalla sua
posizione.
«VIA!» gridò Iruka e
gli alunni partirono velocissimi a nascondersi.
«Ora puoi partire.»
gli annunciò Iruka.
«Sì, sì... ho capito.»
Shikamaru riaprì gli occhi e si alzò con calma in
piedi.
«Io vi osserverò da
quella panca laggiù. Buona fortuna!» e Iruka si
allontanò.
«Uff... e io che
volevo rimanere un po’ in pace.» si
lamentò Shikamaru appoggiando le mani ai
fianchi e guardando il cielo limpido «Se dovevo nascondermi
io, mi sarei
trovato un buon nascondiglio, poi mi sarei addormentato placidamente.
Una volta
giunta la sera mi sarei svegliato e sarei andato a casa... nulla di
più
semplice. Invece guarda ora cosa mi tocca fare...»
sospirò e allungò una mano
fino a toccare la corteccia dell’albero «Tana per
Choji.»
«Come hai fatto a
vedermi?» si stupì Choji apparendo da un albero
lì accanto. Si era infatti
mimetizzato con la corteccia ed era quindi impossibile da vedere.
«Non ti ho visto,
infatti.» rispose Shikamaru alzando le spalle «Ti
ho sentito. Il rumore del tuo
stomaco che brontola non passa certo inosservato.»
GROOWL
«Eh già...» Choji si
portò una mano alla pancia «Mi sa che ho
fame!»
Mentre questi si
allontanava, diretto dal maestro Iruka per chiedergli il permesso per
fare uno
spuntino, Shikamaru scosse il capo senza parole e decise di cercare gli
altri.
“Prima finirò e meglio
sarà... per me.” pensò annoiato.
Dopo qualche passo per
il cortile uno strano odore lo colpì. Facendo finta di
nulla, per non dare
nell’occhio, continuò ad avanzare lentamente,
annusando l’aria. Un leggero
sorriso si dipinse sul suo volto.
“Non ci sono dubbi...”
Si voltò di scatto
alla sua destra e balzò nell’erba.
«Non è giusto!»
strillò Kiba uscendo dal fogliame, con alle spalle Shikamaru
che lo teneva per
il braccio.
«Ti ho preso, Kiba.»
annunciò Shikamaru mollando la presa sul braccio
dell’altro.
«Ma... ero stato così
silenzioso! Silenzioso come solo un animale può
essere!» si lamentò Kiba,
mentre la testolina di Akamaru, spuntando da dentro la felpa del
padrone,
annuiva convinta.
Shikamaru sorrise
soddisfatto.
«In effetti sei molto
silenzioso.» approvò «Però tu
e il tuo cane puzzate così tanto che era
impossibile non trovarvi.»
Kiba si annusò subito
sotto le ascelle e Akamaru anche prese ad annusarsi tutto. Poi Kiba
rialzò
lentamente il capo, con una smorfia un po’ schifata in volto.
«Ehm... e mi sa che
hai ragione...» commentò allontanandosi.
Shikamaru, invece,
proseguì la sua ricerca.
«E ti dico che è mio!»
«No! E’ mio!»
«Taci, Sakura! Sasuke
non si tocca, chiaro?!»
«Infatti! Tu non lo
devi toccare! Solo io ho questo privilegio!»
«Ma mi dici perché ti
sei venuta a nascondere qui?!»
«Trovati tu un altro
posto! Qui c’ero prima io!»
Shikamaru si fermò,
attirato da questi bisbigli che provenivano da un cespuglio
lì vicino. Si
avvicinò con calma al cespuglio, mentre i sussurri
continuavano, e allungò le
braccia, immergendole tra le foglie.
«Prese. Sakura e Ino.»
affermò tirando su le due per la maglia.
Le ragazze gli
rivolsero un sorriso imbarazzato.
«Ci... ci hai sentito,
vero?» domandò Ino, tutta rossa di vergogna.
«Già, credo proprio di
sì.» confermò Shikamaru lasciandole.
«Ci vediamo.» salutò
poi allontanandosi alla ricerca degli altri.
Ino e Sakura si
lanciarono a vicenda degli sguardi furiosi.
«E’ colpa tua, Ino!»
ringhiò Sakura.
«No! La colpa è tua,
Sakura!» ribatté Ino, poi entrambe presero di
nuovo a litigare come prima.
Shikamaru, più avanti,
udì dei rumori. Rapido balzò silenzioso dietro un
albero e osservò attentamente
in lontananza “l’albero della Tana”,
proprio davanti a lui. C’era qualcuno lì,
tra il fogliame, pronto a scattare e tanare. Però no,
Shikamaru doveva
fermarlo. Silenzioso si spostò in un altro albero e
osservò la situazione.
Sembrava non esserci nessuno vicino la Tana, ma il suo sesto senso lo
avvertiva
del contrario. Rifletté attentamente.
“Allora... come farlo
uscire allo scoperto?” ragionò seriamente. Poi,
l’idea.
Afferrò velocemente un
ramo e lo lanciò in lontananza. Il ramo colpì
diverse foglie e tronchi
d’alberi, così da sembrare che Shikamaru fosse
scattato in quella direzione.
Perciò la sua preda uscì allo scoperto.
Rapidissimo, Sasuke
balzò giù da un ramo di un albero poco distante
da Shikamaru, poi prese a
correre verso la Tana. Shikamaru balzò fuori dal fogliame e
saltò addosso a
Sasuke, sbattendolo a terra.
«Preso. Non sei
riuscito a fregarmi sta volta, Sasuke.» si
complimentò con sé stesso Shikamaru,
tenendo ancora Sasuke fermo a terra... ma il sorriso soddisfatto che
gli
rivolse quest’ultimo, lo fece ricredere. Shikamaru
capì subito il suo errore.
«Ne sei pienamente
sicuro?» domandò Sasuke beffardamente, poi
sparì in una nube di fumo con uno schiocco secco.
«Accidenti!» ringhiò
Shikamaru voltandosi subito verso “l’albero della
Tana” a pochi passi da lui.
Lì, da un ramo,
pendeva Sasuke. Era aggrappato per le gambe al ramo ed era rivolto in
testa in
giù. Teneva le braccia incrociate e sorrideva soddisfatto.
Allungò poi una mano
e toccò la corteccia.
«Tana per me.» annunciò
con calma.
Shikamaru si rialzò in
piedi e sospirò.
«Una copia.» mormorò
scuotendo il capo «Che stupido, avrei dovuto
pensarci.»
Poi Shikamaru notò i
brillanti occhi rossi di Sasuke.
«E lo Sharingan...»
aggiunse incrociando le braccia «Tu avevi già
previsto tutto, no?»
«Sì, infatti.» Sasuke
balzò agilmente a terra e lo salutò «A
dopo. Buona fortuna.»
«Uh... che noia...»
sospirò Shikamaru appoggiando la schiena
all’albero della Tana, per riposarsi
un attimo. Poi ripartì alla ricerca ti tutti gli altri.
Rintracciare gli altri
aspiranti ninja si rivelò un’impresa semplice.
Tanarli o anche solo scovarli,
non fu affatto difficile. Addirittura Hinata, prima ancora che
Shikamaru la
scoprisse, si ritirò perché non reggeva
più la tensione. Alla fine di tutto,
solo un aspirante ninja mancava all’appello...
«Allora, Shikamaru?
Hai trovato tutti i tuoi compagni?» gli domandò il
maestro Iruka, raggiungendo
il gruppo.
Shikamaru sospirò e
scosse il capo.
«No... mi manca ancora
quell’imbranato di Naruto.» disse mettendosi le
mani in tasca.
«Allora? Cosa
aspetti?» lo incitò Iruka e Shikamaru, con
un’espressione scocciata, si
incamminò lentamente tra il fogliame, alla ricerca
dell’ultimo allievo.
«Hi, hi! Non mi
troverà mai!» sussurrò Naruto
affacciandosi tra delle foglie del cespuglio
dietro quale era nascosto «Sono troppo bravo! Oh, eccolo che
arriva!»
Shikamaru stava
passando davanti a lui proprio in quel momento. Naruto tacque di colpo
e rimase
immobile, con il sorriso tra le labbra.
Shikamaru si fermò e
si guardò annoiato un attimo intorno, poi sospirò
e continuò a camminare
tenendo sempre le mani in tasca. Dopo qualche passo, sparì
con calma tra alberi
e cespugli. Naruto sorrise ancor di più. Non lo aveva visto.
«Bene! Ora scatterò
fulmineo verso l’albero della Tana e mi tanerò!
Eh, eh! Oltre a Sasuke nessun
altro è riuscito a tanare... ma io ci
riuscirò!» bisbigliò tra sé
e sé.
Si alzò lentamente in
piedi, tenendosi sempre nascosto dietro un albero, e sbirciò
in direzione della
Tana. Via libera.
«Evviva!» sussurrò compiaciuto
e fece per uscire dai cespugli, quando si accorse di non riuscire a
muoversi.
«Ma cosa...?» si
chiese provando a muovere un braccio, poi una gamba... ma niente, il
suo corpo
non rispondeva ai suoi comandi. Pian piano capì...
«Preso.» dichiarò Shikamaru
alle sue spalle.
Naruto riuscì a
voltare un po’ la testa e lo vide così,
soddisfatto, con le braccia incrociate,
a pochi passi da lui. Poi Naruto abbassò lo sguardo,
riuscendo così a notare
che la sua ombra era fusa con quella di Shikamaru.
«La tecnica del
Controllo dell’Ombra!» si stupì Naruto
«Non vale! Non mi hai preso!»
«Oh sì, che vale,
invece. Il maestro Iruka non ha certo proibito di usare una qualche
tecnica in
questa esercitazione.» lo contraddisse l’altro con
la sua solita calma.
«Ma... ma... non ti ho
visto nemmeno arrivare!» piagnucolò Naruto, mentre
Shikamaru ritirava l’ombra
«Ero così attento...»
«Regola ninja
fondamentale: Guardati sempre le spalle, se non hai nessuno che te le
guardi.»
gli ricordò Shikamaru sorridente.
Gli occhi di Naruto si
imperlarono di lacrime. Mise il broncio e si lamentò:
«E no! Ho perso!»
«Taci.»
«E solo guardarlo...
uhm... mi fa venire l’acquolina in bocca!»
«Ho detto: taci.»
«E poi... ripensare a
quel sapore così buono... oh, mi sento svenire!»
«Piantala, Naruto! Mi
dici come faccio a mangiare con te che rompi?!»
protestò Shikamaru.
«Ma quel Ramen sembra
così buono!» piagnucolò Naruto.
Si trovavano al
balcone, seduti sugli sgabelli. Shikamaru aveva davanti a sé
una bella ciotola
di Ramen e Naruto, seduto al suo fianco, sbavava ad ogni boccone del
compagno.
«Guarda, mi hai fatto
passare l’appetito!» Shikamaru gli passò
la ciotola e gli occhi dell’altro si
illuminarono.
«Oh, davvero mi cedi
il tuo piatto?» si stupì Naruto.
Shikamaru alzò le
spalle.
«Tanto il Ramen
nemmeno mi piace molto.»
«Non ti piace?!»
strillò Naruto come se quella fosse stata
l’idiozia più grande del Mondo.
Shikamaru sospirò
esasperato e Naruto prese a mangiare voracemente. Dopo il primo piatto
ne chiese
un altro e un altro e un altro ancora.
A pranzo finito,
Shikamaru osservò sorpreso tutte le ciotole vuote del
compagno.
«Ma quanto mangi? Ce
li hai almeno, spero, i soldi per pagare tutto, vero?»
«Ehm...» fece Naruto
in imbarazzo.
«Ecco il conto!» annunciò
la signorina dietro il balcone. Erano davvero un mucchio di soldi.
Shikamaru lanciò
un’occhiataccia a Naruto.
«Tira subito fuori i
soldi, idiota!» gli sibilò.
«Io non ce li ho!»
ribatté Naruto a mezza voce «Perché non
paghi tu?»
«Perché non ho uno
spicciolo con me!» ringhiò Shikamaru.
«Qualche problema?»
domandò la signorina, sospettosa.
«Certo che no!»
esclamarono contemporaneamente i due aspiranti ninja.
«Naruto, Shikamaru,
che ci fate qui?»
I due si voltarono e
videro così il maestro Iruka a pochi passi. Naruto
lanciò uno sguardo a
Shikamaru, che lo guardò a sua volta e annuì.
Così, insieme, si avvicinarono al
maestro.
«Ehm... maestro?»
esordì Naruto.
«Sì?» domandò Iruka
confuso.
«Ecco... la signorina
del chiosco vorrebbe parlare con lei!» disse tutto di un
fiato Shikamaru.
Iruka, sorpreso, si
avvicinò al balcone, mentre i due ragazzi gridavano:
«Ecco chi paga il
conto! Arrivederci!»
«Cosa...?» Iruka si
voltò, riuscendo così a scorgere un ultimo
istante Naruto e Shikamaru che
scappavano via veloci.
«Ecco il conto,
signore!» ripeté la signorina e gli porse il
foglio.
«Hiiii! Ma quanto
hanno mangiato?!» strillò Iruka, poi si
voltò verso Naruto e Shikamaru, ormai
in fondo la via:
«Con voi faccio i
conti più tardi!»
«Ehi, parla con più
rispetto al futuro Hokage!» si offese Naruto.
«Ah! Futuro Hokage tu?
Questa è bella...»
«Ah, ah...
spiritoso...»
Dopo qualche istante
di silenzio, Naruto riprese:
«In ogni modo non
manca molto all’esame. Spero davvero di riuscire a diventare
Genin
quest’anno...»
Shikamaru non rispose.
«E tu? Non dici
niente?» lo stuzzicò Naruto «Ti
promuoveranno quest’anno?»
«Non lo so. So solo
che se diventerò Genin poi vorrò passare una vita
in totale tranquillità.»
sospirò Shikamaru guardando il cielo.
«E come farai?
Quest’anno dovremo anche disputare l’esame per
diventare Chunin, dopo essere
diventati Genin. Ho sentito dire che non è per nulla
semplice...»
«Beh, per quanto ne so
io tu non ci arriverai all’esame Chunin. Ne tanto meno a
quello di Genin. Sei
troppo imbranato, Naruto.» commentò Shikamaru
sarcasticamente.
Naruto intrecciò le
mani dietro la nuca, continuando a camminare.
«Grazie tante per la
fiducia.»
«Non c’è di che.»
rispose tranquillamente Shikamaru.
Fine
Spero almeno che qualcosa vi abbia fatto sorridere... Non mi sembra che siano state scritte fanfiction simili a questa, ma poi non sono così sicura... Su Naruto ho letto comunque molte storie e devo dire che ce ne sono parecchie simpatiche! ^^ Già, perché in genere mi dedico a storie comiche, meglio se one-shot... in effetti scrivo più che altro quelle... su Dragonball, però! ^^' Beh, ringrazio tutti i lettori! Ciao, ciao!