Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
Segui la storia  |       
Autore: arthursheart    25/02/2013    3 recensioni
Si trovavano in una stanza quadrata non molto grande e poco illuminata, le pareti erano blu scure e c'erano due sedie. Justin si sedette su una di queste invece la ragazza, che era molto agitata, iniziò a camminare avanti e indietro. Aveva paura, era terrorizzata e non capiva cosa volesse da lei quell’uomo.
"Justin avevi detto che non stava succedendo niente! Perché mi hai portato qui? Chi erano quei tizi e cosa vogliono da me?" disse la ragazza con la voce tremolante.
"Jennifer non avere paura. Stai calma! Hai detto che ti fidavi di me, no?!"
"Adesso non so più se mi fido di te!” disse la ragazza continuando a fare su e giù nella stanza.
“Jennifer è già abbastanza complicato, non ti ci mettere anche tu!” disse il ragazzo alzando la voce.
La ragazza si fermò e rivolse lo sguardo all’amico, poi disse:
“Bene, allora mi fiderò di te quando mi dirai tutto! Voglio sapere perché sono qui!"
"Certo, adesso se per favore ti siedi ti dirò tutto ciò che so e che mi hanno detto devo dirti!" aspettò che la ragazza si sedeva accanto a lui e poi iniziò a parlare di nuovo.
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 25
I'm sorry


Avevano lasciato la palestra da 5 minuti, che velocemente divennero 10 minuti.
Silenzio.
C’era solo silenzio in quell’auto.

Justin guidava senza sapere dove andare e Jennifer era attenta ad evitare il ragazzo che aveva a meno di un metro di distanza. Era felice che fosse tornato, ma la motivazione del suo ritorno non le era piaciuta: aveva detto che lui voleva trascorrere il suo compleanno con lei per i paparazzi, ma lui non si era degnato di smentirla. Era certa, dunque, che la sua rabbia e delusione fossero giuste.
Justin, invece, non riusciva a capire perché lei non parlasse e perché fosse diventata fredda, anche se aveva un sospetto e, stanco dell’insopportabile silenzio, accostò l’auto al marciapiede, in un posto libero tra altre due auto, e si voltò per fronteggiarla.
“Allora?” chiese e, appena Jennifer si fu voltata nella sua direzione, aggiunse: “Che ti è successo?”
Jennifer finse di non capire e assunse un’espressione interrogativa, e pensò anche di essere diventata una brava bugiarda poiché Justin aveva creduto alla sua espressione. 
“Sei troppo silenziosa” rispose lui, alla tacita domanda della ragazza.
Lei si strinse nelle spalle, non sapendo davvero cosa dire.
“Ho detto o fatto qualcosa di sbagliato?” chiese, ancora, lui, avvicinandosi così da poter cogliere tutti i cambiamenti di espressione della ragazza.
Jennifer ebbe un attimo di esitazione, sorpresa dipinta in viso per qualche attimo, poi si ricompose, assumendo un’espressione neutra.
“No, sono solo sovrappensiero, scusa” mentì lei, anche se consapevole di aver usato un tono per niente credibile.
Justin sorrise, le si avvicinò e l’abbracciò.
“Non puoi mentirmi, Jennifer. Dovresti saperlo” le sussurrò nei capelli, stanco di essere all’oscuro di tutti i particolari della vita di Jennifer, da quando era dovuto partire per Los Angeles.
“Che intendi?” chiese lei, temendo di essere stata scoperta.
“Intendo tutto. Ho visto gli sguardi che vi lanciate tu e Joseph, mi state nascondendo qualcosa” rispose lui, sciogliendo l’abbraccio per prendere il viso della ragazza tra le mai.
“N-noi..
“Ti ha mandata in missione senza di me?” chiese lui, interrompendola, intenzionato a scoprire tutta la verità.
“No, certo che no” rispose Jennifer con decisione.
“E allora cosa? Cosa mi stai nascondendo?” chiese ancora, quasi supplicandola di dirgli la verità.
“I-io..” si bloccò perché il cellulare iniziò a vibrare, segno dell’arrivo di un messaggio.
Guardò prima Justin, poi allontanò il viso dalle sue mani, prese il cellulare e aprì il messaggio che scoprì essere di Oliver.
- Devi decidere tu se parlargli e dirgli la verità. –
Sospirò rumorosamente leggendo quelle parole e sussurrò un ‘ Vi odio ’ in modo che Oliver e Joseph, che li stavano ascoltando, lo sentissero.
Decise, quindi, di raccontare a Justin tutto ciò che quei due le avevano vietato di dirgli.
“È ancora intero il tuo cellulare?” chiese Justin, ridacchiando e alleggerendo l’atmosfera che si era creata tra loro.
“In realtà si è spaccato il display, ma funziona ancora” rispose lei, accennando un sorriso.
Il momento in cui rialzò lo sguardo sul volto di Justin, il sorriso le scomparse dal volto.
A una quindicina di metri da loro, su quello che sembrava un prato, c’erano alcune persone, tra cui riconobbe un uomo, che era semi-girato nella loro direzione: era uno dei due scagnozzi di Ashley, che erano con lei quel giorno nella sua scuola.
Tirò subito il braccio di Justin verso il basso, così da farlo abbassare. Un’espressione confusa si disegnò sul volto del ragazzo, ma si abbassò subito, proprio come aveva fatto lei.
“Che succede?” sussurrò lui, guardandola negli occhi.
“Ci sono delle persone, vestite di nero. Penso di sapere chi sono” rispose lei, cercando di calmarlo.
“Resta abbassato” gli sussurrò lei, prima di alzarsi lentamente per controllare se quelle persone si fossero spostate.
Riconobbe Ashley, che dava ordini ai quattro uomini, i quali si diressero, correndo, due a sinistra e due a destra. Jennifer si riabbassò subito, prima che Ashley si girasse nella loro direzione. Quando si rialzò a guardare sul prato, la vide correre nella direzione opposta alla loro.
Sospirò di sollievo, tornando all’altezza di Justin.
“Dobbiamo andarcene” sussurrò convinta lei.
Il ragazzo annuì anche se non capiva cosa l’aveva spaventata così tanto.
Jennifer si rialzò lentamente, guardando prima a destra e poi a sinistra per accertarsi che gli uomini di Ashley non ci fossero, e poi controllò se la ragazza fosse tornata indietro.
“Non hanno notato la presenza della nostra auto poiché ce ne sono altre due” sussurrò lei.
Justin continuava a stare abbassato, aspettando che Jennifer gli dicesse cosa avrebbe dovuto fare.
“Dobbiamo andarcene” sussurrò di nuovo lei.“Dobbiamo approfittare che non c’è nessuno per mettere in moto l’auto e fare lentamente le manovre per uscire da questa trappola di parcheggio”
Jennifer abbassò lo sguardo per incrociare quello di Justin.
“Alzati così come sto io, non troppo in alto né troppo in basso e metti in moto l’auto mentre io controllo che nessuno torni”
Justin annuì ancora, iniziando ad alzarsi lentamente. Accese l’auto e iniziò a fare lentamente le manovre necessarie per uscire dal parcheggio, mentre Jennifer continuava a spostare lo sguardo verso destra e sinistra.
Aveva una paura tremenda. Aveva paura che qualcuno degli uomini tornasse indietro e li vedesse. Aveva paura di essere trovata da Ashley, perché lei avrebbe pensato che la stessero seguendo e spiando.
Guardò per un istante Justin che continuava a guidare lentamente l’auto.
In quel momento capì.
Capì che non le interessava se Ashley l’avesse trovata.
Voleva solo che lei non trovasse Justin.
Non voleva mettere lui in pericolo.
Era la stessa ragione per cui gli stava mentendo.
“Jenny” sussurrò lui, distraendola dai suoi pensieri “Adesso possiamo andarcene”
Jennifer annuì, così Justin si posizionò meglio sul sedile, e iniziò ad allontanarsi aumentando man mano la velocità.
Jennifer, a sua volta, sprofondò con la schiena nel sedile, sospirando e aspettando l’interrogatorio che non tardò ad arrivare, quando ormai erano molto lontani da Ashley.
“Chi erano?” chiese, infatti, Justin, non staccando lo sguardo dalla strada.
Jennifer si girò a scrutare la sua espressione, notò la mascella tesa e lo sguardo duro.
“Ashley e alcuni uomini che ho già visto” sussurrò Jennifer, dicendo finalmente la verità.
L’auto si fermò bruscamente.
Jennifer saltò a causa dello spavento, e iniziò a respirare affannosamente mentre osservava la strada deserta.
“Dove li hai visti?”
Justin continuava a guardare la strada, anche se erano fermi, e iniziò a stringere il volante con le mani.
“Q-qualche settimana fa… E-ero con Oliver..
“Quindi ti ha mandato in missione?” urlò interrompendola, facendo scattare la testa nella sua direzione.
“No, no” esclamò lei, disperata. “Eravamo a scuola, prima dell’inizio delle lezioni e ho visto due uomini camminare nel corridoio” iniziò a spiegare, continuando a sussurrare.
Justin continuò a guardarla, aspettando che lei continuasse a parlare.
“Li seguimmo e ci nascondemmo a spiarli” prese un respiro profondo e abbassò lo sguardo sulle sue mani prima di continuare.
Nel frattempo Justin aveva rimesso in moto l’auto, iniziando a dirigersi di nuovo verso il centro, ascoltando attentamente il racconto della ragazza.
“Ashley ci scoprì perché era dietro di noi. Aveva una pistola e ci ordinò di entrare nel corridoio in cui erano i suoi uomini”
Justin trasalì, un espressione di terrore si disegno sul suo volto, stava per chiederle di continuare, quando lei, dopo un altro respiro, lo anticipò.
“Riuscii a disarmarla mentre era distratta, e mi impossessai dell’arma”
Justin aprì la bocca per la sorpresa, girandosi a guardarla solo per un attimo, ma non potè incrociare il suo sguardo poiché Jennifer continuava ad avere lo sguardo basso.
“Quello che Ashley  ha detto a Matt, che io l’ho minacciata è vero. Le ho ordinato di non farsi vedere più e di lasciare Matt, solo per proteggerlo” rispose lei, abbassando man mano la voce.
Al ricordo della sua minaccia nei confronti della bionda spia, le tornarono in mente le parole di Matt. Si strinse nelle spalle e sprofondò ancora di più nel sedile.
Erano arrivati, da qualche minuto, nel centro della città.
Justin parcheggiò l’auto nel primo posto libero che trovò, si voltò a guardarla e capì subito che c’era qualcos’altro che la turbava. Non voleva essere arrabbiato con lei perché gli aveva mentito, poiché non conosceva il motivo. Gli sfuggì un sorriso per la sua stupidità, poiché sapeva molto bene di non riuscire ad essere arrabbiato con lei.
“È stato Joseph a dirti di non raccontarmi questa storia, vero?”
Jennifer annuì, non voleva guardarlo e vedere la rabbia nel suo sguardo, quindi continuò a guardare le sue mani.
“Se c’è qualcos’altro che ti turba, puoi parlare con me” disse lui, avvicinandosi e prendendole il mento per poter guardarla negli occhi.
“A causa di Ashley ho perso il mio migliore amico. La ucciderò”
Jennifer diede sfogo al pensiero che la stava divorando dalla sera precedente, che detto a voce non le sembrò più così grandioso.
Justin si lasciò sfuggire un risata, finendo per contagiare anche la ragazza.
Le si avvicinò e le diede un leggero bacio sulle labbra.
“Ti va di fare una passeggiata?” le chiese poi, allontanandosi e uscendo dall’auto.
Jennifer fece lo stesso raggiungendolo sul marciapiede e appena furono vicini, Justin le prese la mano e iniziarono a camminare uno accanto all’altro.
“Non sei arrabbiato?” chiese Jennifer, alzando lo sguardo per guardarlo dritto negli occhi.
“No, non potrei essere arrabbiato con te, ma cerca di non mentirmi più” disse l’ultima frase quasi supplicando, ricambiando lo sguardo e regalandole un sorriso.
Camminarono per un bel po’ di tempo, guardarono le vetrine dei negozi, parlarono, risero, Justin ogni tanto faceva qualche autografo o qualche foto e Jennifer lo osservava sorridendo.
Verso l’ora di pranzo Justin si fermò bruscamente facendo quasi cadere all’indietro Jennifer.
“Cosa ca..ca…cavolo fai?” disse lei, correggendosi all’ultimo momento.
Justin la guardò aggrottando la fronte. “Da quando usi quei termini?”
“Non uso nessun termine” rispose lei, guardandosi intorno.
“Jennifer” la richiamò lui, affinché lei tornasse a guardarlo.
Lei lo guardò con un’espressione angelica stampata sul volto, suscitandogli una risata.
“Andiamo a mangiare” disse infine lui, continuando a ridacchiare.
Andarono a mangiare in un ristorante, poi lui la portò al parco lì vicino.
Camminarono un po’, mano nella mano, osservando tutte le altre persone che come loro stavano passeggiando.
“Scusa” sussurrò all’improvviso Justin.
Jennifer lo guardò con un espressione confusa, non riuscendo a capire il motivo di quelle scuse.
Justin si fermò, bloccando anche la ragazza. Guardava dritto davanti a sé e dal suo viso non traspariva nessuna emozione, anche se al suo interno era in atto una battaglia.
Sentendo lo sguardo di Jennifer sul viso, Justin iniziò a camminare verso una panchina per prendere un po’ di tempo in più da dedicare alla sua decisione. Una volta seduti sulla panchina, Justin continuò a guardare dritto davanti a sé, con un’espressione indecifrabile sul viso.
L’aveva giurato a Scooter. Gli aveva giurato che lei non avrebbe saputo niente. L’aveva giurato perché tenerla all’oscuro di quel piccolo ma importante particolare avrebbe facilitato il loro compito di spie.
Non poteva mettere entrambi in pericolo.
Non poteva mettere 
lei in pericolo.
Si girò all’improvviso verso la ragazza seduta accanto a lui e accennò un sorriso quando vide che lei gli stava stringendo le mani.
Prima che lei potesse dire o fare qualsiasi cosa, le prese il viso tra le mani e la baciò.
Un groviglio di labbra e di lingue in cui lui cercò di trasmetterle tutto ciò che a parole non poteva dirle.
In cui lei cercò di sentire più vicino possibile il ragazzo che aveva accanto.
Perché Justin sapeva già quali fossero i sentimenti che provava.
Perché Jennifer invece non aveva ancora dato un nome alle emozioni che quel ragazzo le provocava.


Spazio autrice:
beh, che dire. per scusarmi dell'enorme ritardo ho scritto un capitolo incentrato più sui sentimenti che 'sti due provano. vi manderà fuori di testa, lo so lol
penso che si capisca tutto, anzi lo spero. non ho voluto spiegare bene ciò che Justin e Scooter nascondono, ma penso che alla fine si capisca. se non capite io sono qui, chiedete qualsiasi cosa c:
ringrazio tutte voi che nonostante i miei ritardi state ancora seguendo la mia storia, vi sono grata.
beh. che dire. spero di leggere anche in questo capitolo le vostre stupende recensi0ni.
Una cosa che volevo dirvi è che sto rivedendo i primi capitoli, infatti tra un po' penso di fare qualche piccola modifica al primo e al secondo capitolo. la trama dei capitoli che modificherò non cambia, cambia solo la forma c:
alla prissima!
baci, simo.

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber / Vai alla pagina dell'autore: arthursheart