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Autore: Salice_    25/02/2013    4 recensioni
La storia parte dall'episodio 43 dell'anime, quando Mew Zakuro rivela alle sue compagne il motivo della presenza di Kisshu nella cattedrale. Lei dice a Mew Ichigo: "Ti ricordi quando hai detto che gli alieni possono provare dei sentimenti? Visto che era lì ho pensato di chiederglielo di persona."
Ma la vita, si sa, è imprevedibile e ha l'abitudine di giocare con i destini delle persone, allontanando, incrociando, spezzando i fili che legano i rapporti. In un mondo alle porte della guerra, cosa succederebbe se l'alieno dagli occhi dorati iniziasse a provare dei sentimenti per la Mew Lupo?
DAL CAPITOLO QUARTO:
“E tu perché sei favorevole a questa tregua?” si chiese mentalmente Zakuro. “Forse perché in fondo allo sguardo arrogante e strafottente di Kisshu mi è parso di leggere una muta supplica. So come ci si sente ad essere abbandonati da tutti, potendo contare soltanto sulle proprie forze. Non vorrei essere troppo caritatevole, ma qualcosa negli occhi di quel ragazzo mi dice di fidarmi. Anche il mio istinto di animale selvatico lo conferma, e quello non sbaglia mai.”
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kisshu Ikisatashi/Ghish, Un po' tutti, Zakuro Fujiwara/Pam
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Maschere e pioggia.'
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Cold Hearted.

Kisshu se ne stava sdraiato ai piedi di un albero, all’interno di un parco sconfinato del quale però ignorava il nome. Erano ormai passati diversi giorni da quando aveva lasciato l’abitazione di Zakuro e il nodo alla gola che aveva avvertito in quel momento non aveva mai accennato ad andarsene, anzi; come un cappio maledetto, si stringeva sempre di più attorno al suo collo, soffocandolo.
Le parole di Ryan continuavano a rimbalzargli nella mente. “Perché mai Zakuro dovrebbe avermi mentito?”
“Perché sembra che io sia destinato a non trovare mai la felicità nella mia vita?”
Su questo si interrogava Kisshu, appoggiando il capo al tronco nodoso dell’albero; qualcosa, però, lo distrasse dalle sue considerazioni. Una voce. Una voce che conosceva bene; una voce che diceva qualcosa, una sola parola. Il suo nome.
- Kisshu… -
L’alieno si voltò rapidamente, e ciò che vide lo lasciò senza parole: la figura bellissima di Zakuro si stagliava fiera innanzi a lui, contro la flebile luce che trapassava timida le spesse fronde degli alberi. I capelli di lei si muovevano leggeri per via del venticello fresco, e gli occhi color zaffiro lo fissavano con uno sguardo indefinibile: sapeva solo che erano bellissimi.
Kisshu voltò il capo dalla parte opposta, ancora troppo ferito da quanto era accaduto. “No, non può essere. È tornata qui per farmi soffrire ancora?”
Mentre era voltato, sentiva i passi regolari della modella che si avvicinavano, avvertiva perfettamente il rumore dei suoi stivali che schiacciavano le foglie umide. Zakuro si fermò accanto a lui, per poi inginocchiarsi sul suolo fangoso, imbrattando i suoi pantaloni firmati.
- Kisshu. – ripeté lei. – Che ci fai qui? -
- Non penso siano cazzi tuoi. – rispose l’alieno con voce aspra.
Zakuro non demorse, e afferrò con forza il ragazzo da una spalla, obbligandolo a voltarsi verso di lei. Ciò che lesse nei suoi occhi dorati la fece sobbalzare: rabbia, rancore, delusione.
- Sono qui per parlarti, Kisshu. – continuò lei. – Voglio che tu sappia veramente come stanno le cose. -
Kisshu, però, alterato, si alzò di colpo e cominciò a parlare, la mascella serrata, trattenendo a stento la rabbia che aveva dentro.
- Ritengo che tu abbia già parlato abbastanza. Non ho più intenzione di stare a sentire le tue parole, non voglio che tu immerga ancora il coltello nella ferita. – Si fermò un attimo, prima di continuare con più enfasi: - Hai preso la tua decisione, Zakuro! Ti sei presa gioco di me, facendomi innamorare e poi buttandomi via; mi hai fatto provare qualcosa che non è nemmeno lontanamente paragonabile a quello che sentivo nei confronti di Ichigo. Io pensavo di essere innamorato di lei, ma non lo ero. L’unica persona che voglio, nella mia vita, sei tu! Ma non posso averti! – E, detto questo, assestò un potente pugno ad un albero nelle vicinanze, rimanendo poi immobile a fissare il sangue che fuoriusciva dalla ferita sulla sua mano.
Zakuro si alzò a sua volta e, con una vena di rabbia nella voce, prese la parola.
- Perché tu non riesci a capire quanto sia stato difficile per me accettare le tue parole? Perché non ti rendi conto di quanto mi faccia male sapere che una persona tiene così tanto a me?! -
L’alieno la guardò acido, anche se con una scintilla di curiosità negli occhi felini questa volta.
- Ma che diamine stai dicendo!? -
Zakuro abbassò il capo, e la frangia scura le ricadde sul viso, coprendo i suoi occhi color del mare.
- Io non so come comportarmi Kisshu; nella mia vita mi sono ritrovata a perdere tutto ciò che per me aveva un valore, tutto ciò a cui tenevo. Non sono abituata a stringere legami affettivi forti con le persone; ammetto che con te è stato diverso, mi sono aperta, rivelandoti parte del mio mondo. Ma non voglio farti soffrire, perché è questo che succederà, lo so! -
Kisshu continuava a fissarla, questa volta stupito dalle sue parole. “Ora cominciano a spiegarsi molte cose.”
Il ragazzo dagli occhi dorati fece qualche passo verso la modella, annullando la distanza che c’era tra loro, e le accarezzò i capelli soffici; lei alzò il viso e lo inchiodò con i suoi occhi bellissimi.
Kisshu, questa volta, parlò dolcemente.
- Come fai a dire che io soffrirei stando accanto a te? Tu sei tutto ciò che chiedo dalla vita, il mio posto è al tuo fianco. -
La modella scosse la testa, con espressione grave. – No Kisshu, non potrò mai farti star bene: ti ritroveresti a soffrire negli inferni che ci sono dentro di me. Il mio cuore è gelido come l’inverno. –
Il sole stava calando lentamente sui due giovani e le parole di Zakuro furono seguite dal silenzio, un silenzio in cui Kisshu cercava lentamente di assorbire il colpo provocato da quelle considerazioni.
L’alieno le posò le sue mani affusolate sulle spalle e, guardandola negli occhi con espressione seria, mormorò: - E io allora sono disposto a seguirti ovunque, anche se mi ritroverei a bruciare tra le fiamme della dannazione. Mi sono schierato contro i miei simili per proteggerti, Zakuro. Sappi che io combatterei sempre per te. –
Sulla fronte della ragazza comparve una piccola ruga verticale. – Lo faresti davvero? –
- Sempre. – confermò l’alieno.
- Allora ti lancio una sfida. – disse sicura Zakuro estraendo il suo ciondolo Mew. – Combatti contro di me, per me. Vediamo se riuscirai ad avermi. –
Kisshu la guardava incredulo. – Mi stai provocando, Zakuro. – rispose lui con malizia. – Accetto la sfida. –
Zakuro sorrise soddisfatta, prima di trasformarsi.
- Mew Zakuro, METAMORFOSI! -
Venne avvolta dalle fiamme e si tramutò in Mew Zakuro, la ragazza Lupo. Kisshu sorrise a sua volta, togliendosi la giacca nera del completo e lanciandola a terra. Richiamò i suoi Sai, gridando: - Sono pronto! – per poi lanciarsi sulla modella.
Zakuro schivò l’attacco agilmente, ruotando su se stessa e facendo danzare con lei la sua chioma viola; invocò la sua arma e senza esitazione avvolse la frusta attorno alla caviglia di Kisshu, che cadde in avanti nel fango, facendosi sfuggire di mano i Sai. La Mew Mew allora lo liberò, per poi saltare senza problemi sul ramo di un albero, mentre il suo avversario si puliva la faccia e riafferrava le sue armi. Inaspettatamente, Kisshu si teletrasportò alle spalle della ragazza, cogliendola di sorpresa e facendola cadere dal ramo con una spinta; lei, però, riuscì ad atterrare in ginocchio, senza farsi troppo male, e prese a correre sempre più nelle profondità del bosco. L’alieno, eccitato da quella sorta di gioco, si lanciò al suo inseguimento, volando veloce a mezz’aria e schivando tutti i rami più bassi; sfortunatamente, la perse di vista e si fermò guardandosi intorno, speranzoso di notare un lampo viola che si nascondeva da qualche parte. Non aveva realizzato, però, che Zakuro gli stava tendendo un’imboscata: infatti, la ragazza saltò improvvisamente giù da un albero, atterrando sulla schiena di Kisshu e sbattendolo a terra. L’alieno si rialzò, coperto di graffi, e afferrò agilmente Mew Zakuro per un braccio, buttandola a terra e procurandole diversi lividi. Sul volto di Kisshu era comparso un sorriso quasi folle; lui si avventò sulla ragazza, che rimase immobile fino all’ultimo istante, prima di rotolare su un fianco e far sbattere l’avversario a terra, dopodiché questo si ritrovò nuovamente immobilizzato dalla frusta di luce. Mentre Zakuro era ormai convinta di aver vinto, Kisshu si smaterializzò, ricomparendo di fronte al viso della bella Mew Mew, che si voltò e cominciò a fuggire, inseguita dall’alieno. Lui correva a perdifiato dietro a quella splendida creatura, osservando il modo in cui le sue gambe lunghe si muovevano veloci e perdendosi vedendo i suoi capelli lunghi ondeggiare mossi dal vento. Ormai era il tramonto. Zakuro corse fino a trovarsi in un vicolo cieco; allora, saltò sul tronco di un albero, dandosi lo slancio per compiere un salto ancor maggiore, che portò la sua figura bella e misteriosa a stagliarsi contro il rosso e il rosa del cielo. Kisshu le arrivò prontamente alle spalle e la spinse a terra. I due cadderò rovinosamente nel terreno umido nel bosco, graffiandosi con i rami e le foglie, e Zakuro perse di mano la sua arma. Kisshu la immobilizzò mettendosi a cavalcioni su di lei e bloccandole i polsi con le mani in alto sopra la testa. Rimase qualche istante ad osservarla, così vulnerabile, stesa sotto di lui, con il petto che si alzava e abbassava velocemente. I capelli erano scompigliati e il viso arrossato: l’alieno non seppe dire se per la “battaglia” o per la loro posizione di quel momento.
- Presa. – le sussurrò lui con voce suadente, avvicinando il viso a quello di lei.
I due rimasero a fissarsi ancora per un secondo, occhi blu in occhi d’oro, prima che entrambi annullassero la poca distanza che li separava con un bacio. Questo cominciò prima dolcemente, poi Zakuro schiuse le sue labbra carnose, permettendo alla lingua di Kisshu di insinuarsi nella sua bocca; la modella avvertì un calore diffondersi dal basso ventre a tutto il corpo, mentre un brivido caldo le percorreva la schiena. I due si baciarono ancora con passione, poi Kisshu iniziò la sua discesa sul collo della ragazza, che gettò la testa all’indietro, in modo da consentire all’alieno libero accesso; lui le liberò le mani e cominciò ad accarezzarle le morbide e calde orecchie grigie, mentre Zakuro prese a sfiorare la schiena possente del ragazzo insinuandosi sotto la sua camicia.
- Sii mia. – rantolò Kisshu mentre le sue labbra scendevano in direzione dei seni della modella. – Adesso! –
- Si Kisshu, sì! – soffiò la modella, eccitata, mentre era già intenta a sbottonare la camicia dell’alieno; gliela sfilò e rimase ad ammirarlo per un secondo, a petto nudo, con i capelli verdi che gli ricadevano selvaggi sul viso, un canino che faceva la sua comparsa tra le labbra sottili distorte in una smorfia di piacere. Kisshu liberò Zakuro dai suoi abiti da Mew Mew, che gettò poco distante da loro, sul terreno boschivo.
- Sei bellissima. – mormorò lui, godendosi la visione della ragazza nuda, con orecchie e coda da lupo, distesa tra la terra e le foglie, quasi fosse una divinità della natura, che si mescolava con essa.
Kisshu si liberò finalmente anche dei pantaloni e, fissando Zakuro negli occhi con lo sguardo velato dall’eccitazione, la penetrò. I due continuarono ad appartenersi per molto tempo, lì, in quel bosco, dove nessuno poteva sentire i loro gemiti. Quando la giornata stava ormai volgendo al crepuscolo, Kisshu, appagato, si abbandonò sul seno di Zakuro, lasciando che lei gli accarezzasse dolcemente i capelli sudati.
La voce soave della modella raggiunse le orecchie dell’alieno.
- Kisshu? -
- Si? –
Zakuro sussurrò: - Penso anche io di essere innamorata di te. –

Kisshu si lasciò sfuggire una risata. - Lo avevo intuito! – esclamò, prima di accarezzare il volto di Zakuro e baciarla ancora.

Eccomi qua con un nuovo capitolo! Fatemi sapere in tanti cosa ne pensate e sopratutto, ditemi se secondo voi va bene il raiting arancione o devo modificarlo in rosso! Un abbraccio,
Salice_

   
 
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