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Autore: xstolemyheartx    25/02/2013    23 recensioni
"Perché io e quelli che amo scegliamo persone che ci trattano come fossimo nulla?"
"Accettiamo l'amore che pensiamo di meritarci"
Genere: Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Perché io e quelli che amo scegliamo persone che ci trattano come fossimo nulla?"
"Accettiamo l'amore che pensiamo di meritarci"
 
 
2:00 a.m. 
Sbattè la porta di casa, sicura che tanto nessuno l'avrebbe sentita in mezzo a quel frastuono.
Bradford era assorta nel silenzio e nella quiete più totale, non c'era anima viva. 
Il vento pungente faceva svolazzare alcune foglie dei giardini nei dintorni qua e la, ogni tanto creando qualche piccolo girotondo in mezzo alla strada. 
Già presa dai suoi mille pensieri osservava il buio attorno a sè, ogni tanto spezzato da qualche lampione acceso lungo il viale;
Quella notte non aveva fatto a meno di andarsene di casa: non sopportava più quella pressione, quei litigi, quegli urli che non le facevano chiudere occhio. I suoi non facevano che menarsi. O meglio, era madre che ce le prendeva, e tante volte il rumore degli schiaffi violenti raggiungeva la sua camera costringendola a tapparsi le orecchie e la sua immensa voglia di alzarsi e correre al piano di sotto per gridare di smetterla. 
Precisamente qualche minuto prima un altro litigio più violento dei precedenti l'aveva fatta svegliare di soprassalto. Stavolta non ce l'aveva fatta, se n'era dovuta andare. 
Suo fratello, Kyle, era abituato ormai alle solite urla che per lui erano quasi una ninna nanna. Per lei, erano mille sveglie che suonavano di prima mattina sempre più forte senza mai smettere, e quando quegli urli si trasformavano in percosse, quelle mille sveglie si trasformavano improvvisamente in mille lame che la trafiggevano l'una dopo l'altra senza darle tregua. Come avrebbe voluto andarsene per sempre.. fuggire, rifugiarsi in un posto dove niente e nessuno avrebbe potuto farle del male, insieme alle persone alle quali voleva bene. Non desiderava altro al mondo.
Forse Kyle era tra quelle il più importante. Fin da piccoli si erano sempre voluti un bene immenso: tra di loro c'era sempre stato quell'istinto di protezione l'uno verso l'altro, anche se ultimamente crescendo si stava un pò sbiadendo. Erano cambiati. Faith fino qualche anno prima era la solita ragazzina maldestra e chiacchierona che non stava un attimo zitta e parlava con chiunque le capitasse di fronte. Kyle invece si divertiva sempre a prenderla in giro quando combinava qualche disastro in casa. Ormai sua madre non si arrabbiava neanche più, ci era abituata.
"Cos'è stato quel rumore?" "E' stata Faith!" 
 
Sempre così. 
Negli ultimi anni invece, dopo aver scoperto di che situazione c'era in casa, insieme a suo fratello, era diventata sempre più chiusa e contemporaneamente anche Kyle. Parlavano molto poco e se c'era da discutere di qualcosa che riguardava tutti, cosa che capitava molto spesso, loro non aprivano bocca. Forse per paura di scatenare di nuovo l'ira del padre, o forse perchè semplicemente erano stufi di quella stupida famiglia che poi tanto non era.
C'erano poi dei momenti della giornata in cui finalmente, si sentiva in paradiso: quando andava a scuola o usciva di casa, o semplicemente leggeva uno dei suoi libri preferiti. Erano quelle piccole cose che la facevano sentire bene, la facevano sentire se stessa. Ma l'elemento fondamentale che la faceva sentire bene, o meglio la persona, era Niall, il suo vicino di casa nonchè compagno di banco al corso di scienze. 
Niall, già. Un nome, cinque lettere e un eterno mistero. Non l'aveva mai conosciuto fino in fondo, anzi, non sapeva niente di lui. Sapeva solo che era scontroso, non parlava mai con nessuno se non con i ragazzi della sua cerchia e non apriva bocca se non per sparare qualche parolaccia o qualche 'vaffanculo' a qualcuno... E lei negli ultimi tempi ne aveva ricevuti abbastanza. Doveva sempre avere l'ultima parola e se colui che gli si trovava di fronte provava a controbattere gli spezzava le ossa. 
Se gli voleva bene? No, affatto. Ne era innamorata. Era innamorata dei suoi occhi color ghiaccio, dei suoi capelli mori con delle sfumature bionde, del suo accento meraviglioso, del suo sorriso perfetto. Ma non lo sopportava, anzi, lo odiava a morte. Trovava il suo carattere a dir poco disgustoso e se avesse potuto l'avrebbe preso a schiaffi dalla mattina alla sera. Ah, che soddisfazione che avrebbe avuto. La stessa che avrebbe avuto nell'urlargli un "Ti amo, Niall James Horan."
Infine c'era sua madre. Sua madre, si. Quella povera vittima. Avrebbe tanto voluto prenderla e portarla via con sè il più lontano possibile da tutto e da tutti. specialmente da suo padre. Erano anni che la maltrattava, e anni che la donna se ne stava in silenzio e subiva per non far star male i figli. Peccato che loro sapessero già tutto.
 
 
Nuovo messaggio.
"Sorellina, dove sei? Mamma e papà sono andati a dormire, è tutto a posto. Puoi tornare. -Kyle x"
 
"No, grazie Kyle. Preferisco stare ancora un pò fuori.. -Faith x"
 
Tornare? Lei? Come no. 
Avrebbe passato la notte fuori, questo era poco ma sicuro. Infilò il cellulare in tasca, impostò il silenzioso e riprese a camminare guardandosi intorno. Erano pur sempre le due di notte, qualsiasi pazzo sarebbe potuto sbucare da un angolo e puntargli qualcosa contro, ma infondo cosa aveva da perdere? Fece spallucce tra sè e sè e svoltò l'angolo, tanto per cambiare strada. 
Da lontano, si sentivano delle voci e della musica altissima a quanto pareva provenire da una festa, probabilmente. Incuriosita, cominciò a camminare leggermente più veloce. C'era passata molte volte lì, ma non aveva mai visto tracce di feste o discote.. Un momento, c'era passata molte volte, ma non alle due di notte. Piano piano scovò delle luci che riflettevano su una folla piuttosto ristretta per poter essere una festa. Si incappucciò, infilò le mani in tasca e riprese a camminare con la stessa andatura di prima. Doveva assolutamente scoprire cosa c'era in quel posto e cosa nascondeva quella gente. 
Raggiunse l'angolo che svoltando avrebbe portato subito a quella piccola piazzetta. Si accucciò dietro ad un secchio dell'immondizia. «Cristo che tanfo. Bleah.» sussurrò, sicura che nessuno l'avrebbe sentita. Scrutando ogni singola cosa attorno a sè, notò un buco che si affacciava sulla folla. Da lì avrebbe potuto vedere tutto. Quel vicolo somigliava molto a un centro di raccolta per immondizia, perciò avrebbe trovato sicuramente qualcosa per arrivare fino a lì, bassa com'era. Raccattò dei pezzi di legno quasi tutti rovinati e qualche scatolone abbastanza rigido e li mise tutti in fila. Piano piano e sempre silenziosamente creò un piccolo rialzo che bastava per farla arrivare fino a dove voleva lei. Salì e si sistemò. «Bel lavoro Faith.» si disse compiaciuta.
Cominciò a scrutare ogni particolare di quelle persone e di ciò che gli stava intorno. C'erano alcolici, droga, canne ovunque. Alcuni sparsi per terra, altri in dei tavoli mezzi distrutti e alcuni occupati da gente che ci pomiciava sopra. Più osservava e più i conati di vomito aumentavano. In un angolo, vide tre-quattro ragazzi riuniti addosso ad un muro. In mezzo c'era qualcuno, e a quanto pare lo stavano calpestando. 
Okay, ora era troppo. Aveva visto abbastanza per quanto le riguardava. Scese giù, si sistemò e fece un respiro profondo. Se doveva rischiare quella notte, avrebbe rischiato come si doveva. Chiuse gli occhi, svoltò l'angolo e nel giro di pochi secondi si trovò in mezzo ad una folla impazzita piena di gente che barcollava a destra e a manca, urlava o imitava delle orgie. Che schifo. Si tolse quell'immagine dalla mente e continuò a farsi spazio, cercando di non guardare in faccia nessuno, evitare tutti e focalizzarsi su quel povero ragazzo. «Forza piccola, unisciti a noi!» le disse qualcuno, buttandoglisi addosso. Emanava una puzza di alchool tremenda. «Ma levati dalle palle, non ho tempo da perdere con le vostre stronzate.» Stranita, con una spinta lo rimandò in mezzo alla folla. Accelerò il passo per paura di essere rincorsa, quando finalmente riuscì ad uscire da quello schifo. Si voltò, guardò intorno a sè scrutando tutti gli angoli possibili, quando finalmente trovò cosa cercava. Corse incontro a quei ragazzi, e senza pensarci su gli si buttò addosso. «Lasciatelo stare!» «E tu chi cazzo sei, puttanella?» «Non osare chiamarmi in quel modo, hai capito?!» gli urlò contro, sfacciata. I due la presero per le braccia, la sollevarono e la buttarono per terra, addosso al ragazzo che fino a poco fa circondavano. Sbattè la nuca contro al muro. «Dio Cristo, emeriti bastardi.. io vi ammazzo!» urlò a fatica per il dolore. Si precipitò addosso a loro nuovamente e lanciò un calcio nella parti basse a colui che l'aveva insultata poco prima. Era piccola, bassa e indifesa, ma aveva grinta e rabbia da vendere. Così tanta che in quel momento non aveva fatto caso neanche a chi fosse il ragazzo a terra. Proprio non appena si voltò di scatto per vedere come stesse, incontrò quegli occhi. Il suo cuore ebbe un sussulto e sembrò quasi fermarsi. In quell'istante, poco dopo, si sentì il lontananza una volante della polizia. La ragazza si buttò a terra, in ginocchio, sapendo che ormai era finita, non c'era più nulla da temere. Sarebbero scappati via tutti per non essere presi, e così fu. Nel giro di dieci secondi, la piazzetta si svuotò e rimasero solo loro due in un angolo, a fissarsi. I loro occhi entravano in contrasto tra di loro, proprio come le loro personalità: erano due cose differenti.
«Niall?» chiamò con voce flebile. Lui si stranì e le lanciò un'occhiataccia. Si riprese lentamente e si tirò su, barcollando e ricoperto dal sangue. Faith gli venne subito incontro, alzandosi e aiutandolo a reggersi. «Reggiti su di me.» sussurrò. «Levati dalle palle.» «..Cosa?» Strabuzzò gli occhi. Aveva sentito bene o le orecchie le stavano giocando qualche brutto scherzo? «Ho detto levati dalle palle, sei sorda per caso?» «Ma Niall io..» «Vaffanculo Faith, nessuno te l'aveva chiesto.» Sputò sangue per terra e zoppicando leggermente si allontanò dalla ragazza. Faith abbassò lo sguardo, con le mani in mano. 
 



YOOOOOLOOOO.
salve a turuturututti.
è la seconda volta che cerco di scrivere questa fan fiction, e spero speriamente che ora qualcuno me la caghi.
si, so che siete tutti estremamente presi da danger e dark ma ci sono anch'io...cucù, settete! (?)
capitemi, sono tre ore che sto scrivendo.
non so già cosa dire, il myspace mi emoziona (wtf)
so che non è il massimo come primo capitolo, ed è troppo corto. ma fidatevi, ho molte idee fighe.
ora l'unica cosa che vi chiedo sono un pò di recensioni. se ne raggiungo almeno dieci continuo. okay? okay. ouo
viva i compromessi. (?)
alla prossima. icsdì.



kyle: logan lerman.



faith: chachi gonzales.
   
 
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