Or maybe yes?
POV
TALIA
Mi
ero svegliata benissimo, con il ricordo del bacio di ieri sera con
Damon.
Ma
ovviamente una giornata che iniziava bene era destinata a diventare ben
peggiore, potevo confermarlo per esperienza.
Ecco,
questo era uno di quei giorni.
A
colazione Ann e Kate ogni tanto mi lanciavano occhiate preoccupate,
come se da
un momento con l’altro sarei scattata in piedi e avrei
intonato l’inno
nazionale francese, la Marsigliese. Tra l’altro ero
stonatissima, più di una
campana.
Già
dalle otto erano arrivati gli Originali, con la scusa di stare insieme
ai loro
amici ‘speciali’. Bah, come ne avessero di non
speciali. Ma io sapevo che
volevano tenermi d’occhio.
Bekah
mi stava riempiendo di chiacchiere da un tempo a me indefinito e non
vedevo l’ora
di ficcarmi nelle orecchie le mie cuffie ed estraniarmi dal mondo, sola
con la
mia musica.
-E
ho visto quella bellissima borsa di Armani in quella boutique
a…- e così via.
Cassie
non era messa meglio. Era rossissima in viso mentre parlava con Kol,
che non si
stava accorgendo di nulla.
Sbuffai.
Avrei dovuto fare a cupido con Kol oltre che con Simon o Lucas. Ma non
potevo
vivere da sola, così da evitare tutti questi problemi? Ma
non mi sarei
divertita così tanto.
Poi
la mia salvezza. Un profumo familiare, fresco e mascolino, si fece
strada in
me, sconvolgendomi tutti i sensi.
Tremai
e mi irrigidii. Damon.
Non sapevo se ero pronta
a rivederlo, in fondo ieri sera ci
stavamo spingendo troppo oltre.
Mi
alzai e, con una scusa appena balbettata, fuggi di sopra, in camera mia.
Appena
fui dentro, chiusi a chiave e mi lasciai scivolare contro la porta,
finendo
seduta sul pavimento.
No,
decisamente non ero pronta.
POV
DAMON
Ero
appena arrivato che Talia fuggì di sopra e si chiuse a
chiave in camera sua.
Prima avvertivo la sua presenza al piano terra, mezzo secondo dopo era
al piano
superiore. Era stato un gesto così repentino che mi ero
bloccato sulla soglia,
stupito.
-Possiamo
entrare?- chiesi dopo essermi rapidamente ripreso.
-Certo!-
trillò la ragazzina, Cassandra.
La
barriera che mi impediva di accedere a quella casa svanì e
mi diressi verso la
cucina, dove sembravano essersi ritrovati tutti gli esseri
più cattivi,
spregevoli e malvagi del mondo.
Klaus, Katherine, BarbieKlaus, MattoKol e
Self-controlledElijah. Tutti
insieme chiacchieravano con i nuovi arrivati come se niente
fosse. Era una scena così surreale che non feci neanche una
battutina, cosa che
l’Originale pazzo n°3, Kol, non mancò di
farmi notare. Non gli risposi nemmeno.
-Avete
intenzione di stare lì fermi sulla porta a guardarci ancora
per molto?- esordì
la bionda Annabeth.
Sbuffai
e mi sedetti sulla prima sedia disponibile, imitato anche dal mio
seguito.
Stefan, Elena, BarbieVampira e StreghettaPosseduta.
Ok,
mi mancava Alaric. In questo preciso istante avrei voluto essere al
Grill con
lui a scolarci insieme una bottiglia di Bourbon alle otto e mezza di
mattina.
-Perché
siete venuti qui?- chiese la Petrova pazza.
-Ho
mandato loro un messaggio dicendo di trovarci qui stamattina- rispose
BarbieSalvatore.
-Avresti
dovuto dirmelo- esclamò una voce dietro di me. Talia era
scesa e aveva
rimbeccato la sorella maggiore.
-Scusa-
mormorò la bionda.
Allora
notai che indossava qualcosa che non le avevo mai visto. Pantaloni,
corpetto e
anfibi di pelle nera. In più si era lasciata crescere i
capelli, che ore le
incorniciavano il volto in morbide onde nere fino al sedere, facendo
risaltare
ancora di più la pelle pallida e gli occhi blu. Sembrava una
ninfa. Eterea.
-Che
ci fai qui? Non eri scappata di sopra?- chiesi guardandola con un
disprezzo che
in realtà non provavo.
Lei
non sembrò accorgersi della nuova inflessione della mia
voce. Si piegò verso di
me, appoggiandosi al tavolo con la mano destra, mentre la sinistra
aveva
afferrato lo schienale della mia sedia. Arrivò a sfiorarmi
l’orecchio con le
labbra. Rabbrividii al contatto.
-Non
fingere che non ti sia piaciuto, ieri sera- sussurrò, in
modo tale che sentissi
solo io.
Poi
si rialzò e, come se non fosse successo nulla, si rivolse
agli altri.
-Allora,
che fare lì impalati? Volete imparare a sconfiggere queste
volpi, si o no?-
Come
ci ero finito a fare le flessioni insieme a mio fratello, la sua
ragazza, le
sue migliori amiche, Katherine, Klaus, i suoi fratelli e i suoi amici,
sotto la
direzione di Talia, ancora lo dovevo capire.
E
dovevo anche precisare che la ragazza aveva un pugno di ferro:
rimbeccava
tutti, senza esclusioni. Klaus aveva ringhiato un paio di volte, ma non
disse,
né fece nulla.
Il
che mi sorprese non poco. Mi aspettavo reagisse staccandole la testa, o
mordendola come minimo. Invece non aveva mosso un dito, anzi, aveva
anche
eseguito gli ordini, correggendo il tiro.
Stavo
facendo uno sforzo quasi sovrumano. Non mangiavo da due giorni ormai, e
la
mancanza di sangue si stava facendo sentire.
Stefan
non era messo meglio: la sua dieta idiota lo rendeva più
debole di me a digiuno
da una settimana.
Talia
parve capire che eravamo allo stremo delle forze.
-Va
bene, basta così!- disse e all’istante crollammo
tutti a terra, Originals
compresi, a lamentarci del dolore che sentivamo.
-Su,
avanti, in piedi. Abbiamo appena iniziato!- trillò la
corvina, beccandosi una
serie di insulti piuttosto coloriti da parte di tutti, me compreso.
Sbuffò.
–Ho capito…- mormorò, e si diresse
verso un borsone nero che prima non avevo
notato e lo aprì, inginocchiandosi per cercare qualcosa.
Evidentemente non lo
trovava, perché infilò anche la testa dentro e
continuò a rovistare. La
guardavo e non potevo fare a meno di lanciare occhiate maliziose al suo
fondoschiena da urlo, reso ancora più sensuale dai pantaloni
di pelle nera che
lo fasciavano perfettamente.
Finalmente
tirò fuori ciò che cercava: delle bottigliette
piene di un liquido rossastro.
Le esaminò per bene, come per capire cosa c’era
dentro.
-Stefan,
per te ho del sangue animale, anche se non ricordo se di Bambi o dei
Tre
Porcellini. Mi pare sia di Gatto Silvestro, ma non ne sono sicura-
borbottò,
facendomi ridacchiare. Le somiglianze con me si vedevano ogni giorno di
più. –E
per chi invece ha una dieta normale, invece, sangue
umano. Urrà!-
Tutti
presero una bottiglia a testa e bevvero. Li imitai e, appena il
contenuto dell’ampolla mi
riempì la bocca, mi sentii subito meglio,
rinvigorito.
Chiusi gli occhi,
assaporando meglio il gusto di quel
sangue. Non era il migliore, ma era sicuramente meglio delle sacche
dell’ospedale che mi passava la dottoressa Fell (Meredith,
NdA).
Li
riaprii e vidi anche Talia bere.
Piegai
la testa di lato. Era strano vederla calata nella parte della vampira,
di
solito non esternava i suoi pensieri in proposito. E dovevo ammettere
che era
più sexy vestita in quel modo.
“Basta!
Non devo pensare a lei in quel modo, non è giusto. O forse
si?”
I
miei pensieri vennero bruscamente interrotti dall’ibrida, che
richiamò la
nostra attenzione con un lungo fischio modulato.
-Ok,
vedo che non siete per niente preparati sul piano fisico. I kitsune non
sono
degli sprovveduti, sono più forti e resistenti di voi.
Soccomberete dopo
nemmeno un minuto-
-Come
fai a dirlo?- chiesi indispettito. La mia forma fisica era impeccabile!
Lei
non rispose. Sospirando so alzò il corpetto, facendo vedere
a tutti una
cicatrice che correva lungo tutto il fianco sinistro, scomparendo oltre
il
tessuto dei pantaloni.
Sgranai
gli occhi. Come si erano permessi di fare questo alla MIA
moretta??? Le
avrei uccise tutte, quelle insopportabili volpi immortali, avrei tirato
loro il
collo, una per una.
Talia si risistemò il
corpetto con gesti bruschi.
-Ok, muoviamoci. Voglio vedere la
velocità che riuscite a
raggiungere. Chi arriva per primo al fiume, avrà un mio
bacio, l’ultimo stasera
pagherà da bere per tutti!- e si volatilizzò.
Rimanemmo tutti fermi per mezzo
secondo, poi scattammo
tutti al suo inseguimento.
POV KLAUS
Vedevo Salvatore guardare la mia
sorellina come se fosse
la donna più bella al mondo. Effettivamente anche io ci
avevo fatto un
pensierino, ma poi avevo desistito. Praticamente era mia sorella,
cavolo!
Appena ci mettemmo ad inseguirla
nel bosco, affiancai il
vampiro. Mi guardò per un secondo e poi ritornò a
concentrarsi sulla “preda”.
-Senti, so che ti piace, quindi
finiamola qui. Non ti do
il permesso di portartela a letto quando vuoi, ma ti posso concedere un
appuntamento- dissi.
Il moro scansò un
albero, tornando poi a correre vicino a
me.
-Non so, mi piace in un modo che
non credevo possibile.
Insomma, non so cosa provo, ma non voglio bruciare le tappe-
-E se lei volesse farlo, invece?-
lo provocai.
-In quel caso, credo che non
riuscirei a resistere-
Mi bloccai e lo fermai mettendogli
una mano sul petto,
atterrandolo.
-Ascoltami attentamente. Talia
può fare quello che vuole,
ma vorrei che fosse felice. Se lei lo vuole –feci una pausa,
mi costava tanto
dirlo– allora per me va bene. Ripeto: falla soffrire e io ti
farò patire le
pene dell’inferno. È la mia sorellina- conclusi.
Mi accorsi di avere gli occhi
lucidi.
-Non pensavo fossi legato ad una
persona, non così tanto-
disse.
-Fa parte della famiglia. Sono
felice quando sono con lei,
mi sento a casa. Forse perché è l’unica
che mi capisce veramente- lo informai.
-Siete molto amici-
Non era una domanda, ma annuii
comunque. –A soli dodici
anni poteva andare e venire liberamente dal mio studio,
incondizionatamente. Le
voglio molto bene-
Ma perché mi
stavo aprendo con lui? Non c’entrava
nulla. O forse si?
Mi alzai e, a lentezza umana,
continuai a camminare
seguendo l’inconfondibile profumo di Talia.
Avvertii distintamente il vampiro
alzarsi da terra e
pulirsi i jeans, prima di seguirmi.
POV DAMON
Quando arrivammo, realizzai che
eravamo gli ultimi.
-Siete in ritardo- sentii dire da
sopra una roccia.
Alzai lo sguardo e incrociai quello
di Talia che mi
guardava divertita.
-Dovrai offrire da bere a tutti-
disse Cassandra.
-Tu sei troppo piccola per bere-
dissi, superandola.
La sentii girarsi. –Io
posso bere quanto voglio. E poi tu
sei troppo vecchio, non hai paura che ti si distrugga il fegato?-
Ok, stava passando il limite.
-Hai quindici anni, non hai
l’età- ribattei, tentando di
tenere ferma la voce. Mi stavo arrabbiando con una ragazzina appena
adolescente. Mi sentivo patetico.
-Ma ho
l’autorità per farlo- replicò decisa.
-Si, certo, contaci. Io non ti
offro da bere, è escluso-
-Sei ridicolo, Damon. Stai
litigando con una quindicenne e
tu ne hai più di centosettanta, ma non ti vergogni?- disse
Talia, ridendo.
-Comunque, adesso posso dare il mio
bacio- continuò lei.
Mi feci più attento. Se
l’avesse dato a mio fratello? O ad
un Originale? O, ancora, ad uno dei suoi amici, Lucas magari? Non
sapevo se
sarei riuscito a non tirargli un cazzotto sul naso.
Si avvicinò a noi
lentamente. La tensione era palpabile.
Sorrise, prendendoci
–prendendomi– per il culo.
Afferrò Cassandra per un
braccio e le scoccò un bacio
sulla guancia, causando le risate della ragazzina e dei suoi amici.
-Ma come hai fatto ad arrivare qui
prima di tutti?- chiesi
sbalordito.
Quella mi sorrise in modo
inquietante e, improvvisamente,
il bianco dell’occhio diventa verde. La terra la risucchia
lentamente e la
inghiottisce sotto i miei occhi.
Mezzo secondo dopo un grosso imbuto
si formò dietro di me,
risputando la ragazza che, atterrando con grazia sul terreno,
scoppiò in una
grossa risata.
-Già, sei proprio
ridicolo, Damon. Sembri un pesce lesso-
disse strafottente.
Sbattei le palpebre. –Ma
come è possibile?- sussurrai.
-Semplicemente usiamo il nostro
elemento per spostarci a
proprio piacimento- m’informò Talia.
-Davvero è possibile?-
Lei annuì.
-Ok, fermiamoci qui a pranzare, poi
riprenderemo con gli
allenamenti- disse la corvina.
Sbuffai. Adesso dovevo fare anche
un pic-nic.
“Quanto
è strana la
vita.”
POV REBEKAH
Vedevo che Damon non era molto
contento di stare con noi.
Ma prima di tutto volevo sapere perché era arrivato insieme
a Nik. Così presi
da parte mio fratello e tentai di parlargli. Lui liquidò il
tutto con un –Me ne
sto occupando io, tu non c’entri- e un’alzata di
spalle. Incredibile.
Pffff, allora cercherò
di parlare con Damon, sebbene
sappia che sarà una perdita di tempo. “Almeno
potrò dire di averci provato, no?”
Ogni tanto Talia scoccava delle
occhiate a Damon, sul cui
braccio sinistro si era appolipata la doppelganger.
Sorrisi, era gelosa.
Dovevo per forza parlare con la mia
sorellina.
E se non voleva… beh,
sarei stata costretta a tirarle le
parole fuori di bocca con le tenaglie.
Spazietto
dell’autrice:
salve a tutti/e! Come state? Io
appena finisco un capitolo
mi sento come se mi fossi tolta un gran peso dallo stomaco.
Passiamo al capitolo 16. Fino a
metà mi piace, poi il POV
REBEKAH è lì e non so nemmeno perché
l’ho messo.
Sono in stallo con gli esercizi da
far fare a questi
vampiri. Mica posso prenderli dall’esercito! Qualcosina va
bene, tipo il
passaggio alla marinara e o un percorso appositamente inventato da
me/Talia.
Avete suggerimenti? Nel prossimo capitolo vedremo tutti i maschioni
senza le
magliette! Damon, ù.ù!
Sta di fatto che, secondo il mio
modesto giudizio, la
media di questo capitolo è 6-------- (in pratica 4).
Però mi sono sganasciata
dal ridere scrivendo di Damon e Cassandra, quando si punzecchiano sono
mitici.
Allora, vi piace la nostra Talia?
Spero di aver reso bene
l’idea dei vestiti che indossa. Per chi ha visto Underworld
(tutti e quattro i
film è meglio), sa che ho preso i vestiti di Seline e Sonja.
Ringrazio i miei due angeli custodi
che hanno recensito lo
scorso capitolo: safycullen97 e nikotvd. Grazie davvero.
Spero che dopo questo
capitolo/sgorbio mi seguirete
ancora.
Bacioni
Laura