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Autore: fuxiotta95    25/02/2013    7 recensioni
Tutti i giorni accadono piccoli miracoli, noi non c'é ne accorgiamo, almeno non subito, ma appena comprendiamo ci sentiamo pieni di gioia...come una coppia che scopre di aspettare un bambino...tu, ora, la conosci quella gioia, vero Sakuma?
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Joe/Koujirou
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta, Mpreg
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Era da alcuni mesi che Sakuma si sentiva strano, ogni mattino veniva svegliato da una terribile nausea che lo portava a stare abbracciato alla tazza di ceramica bianca del proprio bagno, iniziava veramente ad odiare quella situazione, per di piú i suoi pasti erano inregolari, passava l’intervallo a scegliere varie schifezze dalle macchinette, piú di una volta era riuscito a far perdere l’appetito a Genda mischiando il dolce ed il salato di fronte ai suoi occhi
-Uffi che fameee!!!-
Si l’amentó l’azzurrino mentre mano nella mano percorrevano la strada per tornare a casa
-Come fai ad avere fame? Nell’intervallo ti sei mangiato due pacchetti di limoncini, quatro di patatine, due di canestrelli che hai volontariamente unito ai taralli!-
Gli rammentó il rossiccio guardandolo stupito
-Be io ho fame lo stesso!-
Ribatté l’altro sbuffando e spostando lo sguardo altrove per fare l’offeso
-Poi ti chiedi perché di mattina hai le nausee-
-QUELLO NON CENTRA NIENTE!-
Urló osservando il rossiccio con rabbia
-Sei anche lunatico ultimamente, oltere…-
Con delicatezza posó una mano sul ventre morbido dell’azzurrino
-…ad aver messo su un pó di pancetta-
Lo punzecchio con il dito notando come la pelle era stranamente tesa, ma non ci diede peso, in fondo aveva appena finito di mangiare il pacchetto di schiacciatine che era riuscito a comprare prima di uscire dall’istituto
-Non è vero!-
Urló l’azzurrino allontanando dal suo ventre la mano che lo infastidiva
-Comunque sei andato da un medico per capire da che cosa derivano le tue nausee?-
-No…-
Rispose l’altro abbassando lo sguardo imbarazzato, fin da bambino aveva odiato doversi recare dal medico, odiava sentire le dita gelide e ossute del dottore tastargli la pelle fino quasi a perforarla
-Sei sempre il solito, come pretendi di stare meglio se non vai da un dottore?-
Non rispose si limitó ad abbassare ulteriormente la testa borbottando qualcosa che a Genda sembró un “non mi piace”
-Vuoi che ti ci accompagni?-
-A cosa serve tanto tra due giorni devo andare a fare un ecografia alla vescica-
Rimasero in silenzio per qualche secondo prima che Sakuma stesso prendesse parola
-Mi vuoi accompagnare?-
 
(Genda)
Era giunto il giorno della visita, diventai completamente rosso quando vidi che la struttura in cui si sarebbe tenuta era un clinica per donne gravide. Seduti nel corridoio attendevamo il nostro turno, vidi Sakuma osservare di nascosto una donna seduta vicino a noi, il pancione perfettamente visibile sotto la maglietta bianca, osservai il viso del mio amato, vidi che era incantato dall’aurea di pace che circondava la ragazza, gli strinsi la mano, una volta eravamo andati sul discorso di poter avere dei figli, avrei voluto poter avere un bambino da stringere al petto, da guidare nei primi passi, ma sapevamo che era impossibile. Mi guardó con gli occhi lucidi prima di appoggiare il capo sulla mia spalla, vidi la ragazza voltarsi a fissarci abbozzando ad un sorriso, gli sorrisi di rimando prima di puntare lo sguardo sulla porta della sala di ecografia. Finalmente giunse il nostro turno, entrammo nella piccola stanza in cui c’erano un lettino con affianco un computer, su un tavolino li vicino dei pacchetti di fazzolettini sterili e un tubetto contenente un gel incolore
-Voi dovete essere Sakuma Jirou-
Disse il medico dietro la scrivania bianca mentre digitava sulla tastiera i dati dell’ultima ecografia che aveva appena eseguito
-Sí-
-Prego, slacciati i jeans e coricati sul lettino-
Ridacchiai sotto i baffi vedendo il viso del mio amato tingersi di un lieve rossore
-Lui è con te?-
Chiese educatamente il dottore
-Sí, puó rimanere?-
-Se per te va bene-
Mi sedetti vicino al lettino comprendendo che quello doveva essere il posto degli uomini che partecipavano alle ecografie delle proprie compagne, osservai Sakuma slacciarsi i jeans per poi coricarsi sul lettino ricoperto da una striscia di carta, il medico si alzó e si mise un paio di guanti sterili, abbassó leggermente i pantaloni del mio amato fino a mettere in mostra un ciuffo di peli pubici, vidi Sakuma arrossire quando con dolcezza il medico gli pozionó un fazzoletto sterilizzato azzurro sopra la sua intimitá, prese il tubetto del gel e ne mise una piccola parte sull’apparecchio che sarebbe andato a contatto con la pelle del mio amato
-Questó è un pó freddo-
L’avvertí accendendo il monitor, posizionó l’apparecchio sul ventre di Sakuma e prese ad esaminare il monitor spostando la sonda e facendo forza in alcuni punti
-Quando mi hai telefonato mi ai detto che ultimamente vai spesso in bagno giusto?-
-Sí, ho fatto la colonscopia ma è risultato tutto a posto-
Il dottore indicó il monitor
-Questa è la tua vescica…strano sembra schiacciata da qualcosa-
Schiacció alcune volte il tasto invio e compresi che si trattava dello zoom, osservai con interesse il monitor, ad un tratto il medico si soffermó in una zona specifica, osservai il ventre di Sakuma e compresi che si trattava della zona al di sopra della vescica, nel monitor si poteva vedere perfettamente la presenza di una massa, il medico saltó giú dallo sgabello si diresse alla cattedra senza dirci niente e prese il telefono che serviva per le comunicazioni interne della clinica
-Sí, mi passi la ginecologa e l’ostetrica, grazie-
Sakuma mi guardó interrogativo e io alzai le spalle per fargli capire che non sapevo il motivo per cui il medico avesse convocato le due colleghe, lo vidi spostare lo sguardo sul monitor, gli presi la mano
-Hey?-
-È un tumore…-
Sussurró stringendomi maggiormente la mano, osservai il medico che ora aveva preso un altro telefono
-Buon giorno avrei bisogno della cartella clinica di Sakuma Jirou-
Dopo di che uscí dalla stanza lasciandoci soli, l’immagine ancora sul monitor
-Hey vedrai che non è niente, anzi sono sicuro che è un accumulo di tutta la schifezza che hai mangiato oggi prima di venire qui!-
Cercai di tranquillizzarlo, ma a mia volta ero terrorizzato da ció che poteva essere, e se quel male lo avessi provocato io con le mie mani? Magari ció che facevamo a letto era sbagliato. Scossi la testa, quello che facevamo a letto era “naturale”.
 
(Sakuma)
Continuavo ad osservare il monitor, la mano di Genda stringeva la mia, osservavo quel monitor, la massa scura al di sopra della mia vescica, mi posai la mano libera sul ventre ancora sporco del gel che il medico aveva usato, ad un tratto l’uomo entró seguito da due donne
-Sakuma queste gentili signore sono la nostra ostetrica e la nostra ginecologa, credo tu sappia di cosa si occupano quindi non ti faró grandi piegoni, sappi solo che ho voluto chiamarle per fargli analizzare la tua ecografia e la tua cartella clinica che il tuo medico di famiglia ci ha gentilmente mandato-
Ascoltai in silenzio annuendo con il capo
-Bene, ora anlizzeró la tua ecografia-
Disse l’ostetrica sedendosi sullo sgabello vicino al monitor, inizió a schiacciare vari tasti per cambiare la dimensione, l’angolazione, in tanto la ginecologa controllava la mia cartella clinica
-Il tuo presentimento era giusto-
Sentí dire all’ostetrica che mi sorrise in modo confortevole
-Avete mai visto una cosa del genere?-
Gli chiese il medico osservando con la ginecologa la mia cartella clinica
-È rara, pochi medici possono dire…-
Si voltó a fissarmi nuovamente facendomi segno che potevo rivestirmi, Genda mi passó alcuni fazzoletti per permettermi di pulirmi il basso ventre, mi alzai ed mi avvicinai alla cattedra, fú la stessa ginecologa a prendere parola facendomi segno di sedermi, Genda si posizionó dietro di me mettendomi le mani sulle spalle
-Vedi, Sakuma, in rari casi nei neonati di genere maschile viene riscontrata la presenza dell’utero, il medico fá presente ai genitori la possibilitá di scegliere il sesso del neonato, ma in ogni caso il soggetto non potrá mai rimanere in cinta per via della mancanza delle ovaie-
Fece un minuto di pausa lasciandomi il tempo di riordinare le idee
-Vuole dire che io ho l’utero?-
Gli chiesi con voce quasi stridula, Genda mi strinse dolcemente le spalle
-Esattamente, ma la cosa che piú stupisce è il fatto che il tuo utero sia collegato tramite una sottile membrana alla tua prostata e che all’interno di esso si sia creata una sacca contenente un’ovaia-
Spalancai gli occhi
-Ma… io non ho mai avuto-
Arrossí, non era una cosa di cui noi ragazzi parlavamo, le mestruazioni che colpivano le ragazze erano cose delle ragazze, noi non avevamo quel problema, ma per fortuna la donna comprese che cosa volevo dire sospendendo quella frase
-Questo non sappiamo spiegarcelo-
Rispose l’ostetrica tenendo in mano l’immagine stampata della ecografia
-E quella massa?-
La voce di Genda anticipó la mia, la donna ci porse l’immagine che era riuscita a chiarire e mettere in alta qualitá, non riuscí a credere ai miei occhi, mi portai una mano alla bocca, mentre quella di Genda era sopra alla mia che teneva l’immagine
-Sakuma…-
La sua voce era un sussurro
-Vi lasciamo un attimo da soli-
Detto questo presero ed uscirono dalla stanza, rimanemmo in silenzio, i miei occhi viaggiavano su quell’immagine, riuscivo perfettamente a vedere il profilo di una piccola testa, le mani non ancora formate, le gambine corte…
-Sono in cinta…-
Mi mancava il respiro, come poteva essere possibile? Come potevo essere in cinta? Ero un uomo, mille pensieri mi vorticavano nella mente, mille emozioni mi invadevano, gioia, angoscia, amore, ecc troppe per il mio cuore che prese a battere velocemente, iniziai a sorridere mentre delle lacrime silenziose mi rigavano il volto fino al mento per poi staccarsi e cadere su quell’immagine. Subito dopo il mio pensiero voló a Genda, mi voltai per vedere la sua reazione, provavo timore, ma esso scomparve non appena vidi i suoi occhi color mare lucidi, un sorriso enorme gli disegnava le labbra
-Genda…-
Mi guardo ridendo di gioia, mi alzai di scatto e tenendo ancora la foto in mano gli gettai le braccia al collo e scoppiai a piangere di gioia.
 
(Genda)
Strinsi a me Sakuma ridendo per la felicitá mentre le lacrime mi rigavano il viso, mille emozioni mi perforavano il cuore, sentivo le farfalle nello stomaco come la prima volta che avevo visto Sakuma, quello era il segno che il bambino visto nella foto era ció che avrei voluto stringere con amore, allontanai appena Sakuma per poter osservare il suo viso rigato da quelle gocce di gioia
-Sei stupendo…-
Gli sussurrai continuando a sorridere, una piccola risata gli sfuggi, mi abbassai appena sollevandogli la maglietta per mettere in mostra il ventre appena accennato, posai le mani sui suoi fianchi
-Benvenuto piccolo, scusa se l’altro giorno ti ho punzecchiato ma pensavo che la mamma stesse solo ingrassando invece eri tu, eri tu, sei tu!-
Gli baciai la pelle sentendo il mio amato ridere di gioia, mi alzai e presi a baciarlo dolcemente senza smettere di sorridere.
Dopo alcuni minuti i medici rientrarono in stanza e vedendo i nostri sorrisi tirarono un sospiro di sollievo comprendendo quale sarebbe stata la nostra scelta
-Vi assisteremo durante tutta la gestazione e il parto cesario-
Ci informó il medico, non riuscivo a smettere di sorridere al pensiero di poter diventare padre.
 
I mesi erano passati in fretta, ormai ne mancava solo uno al lieto evento, Genda coricato sul fianco osservava il suo amato dormire tranquillamente, il ventre gonfio, il viso luminoso, le labbra appena schiuse. Sorrise prima di portare una mano sulla pelle tirata del pancione, con delicatezza vi tamburelló sopra con le dita finché non ricevette una risposta, un calcio assestato sotto la pelle, riuscí a vedere perfettamente la figura del piedino sotto la superficie, vi posó le labbra e sorrise
-Shhh, se fai cosí svegli la mamma-
 Ma il piccolo non sembró dare ascolto, un altro calcio
-Credo di capire da chi hai preso questo vizio-
Accertó alzando appena lo sguardo verso il volto del suo amato ripensando quando nella notte gli rifilava dei calci quasi come fosse un pallone. Un altro calcio e di nuovo la figura del piedino a rovinare la perfetta superficie liscia del pancione di Sakuma, vi passó le dita come a voler fare il solletico al suo bambino
-Vuoi proprio che si svegli vero?-
-Mi hai svegliato tu!-
La voce impastata dal sonno di Sakuma lo fece voltare
-Scusami-
Gli sussurró tornando a sfiorargli la pelle ora libero dal timore di poterlo svegliare, la mano dell’azzurrino gli sí posó sulla testa affondando le dita nella sua chioma rossiccia, rimasero cosi in silenzio in quel dolce attimo di amore famigliare
-Quando nascerá non fará dormire entrambi-
Dichiaró Sakuma osservando la mano del suo amato scorrergli sulla pelle
-Non mi importa di quante notti passeró a fare su e giú-
Affermó sicuro Genda osservando il volto dell’azzurrino sorridendogli
-Appena mi dirai “vai tu” ti piglio a calci!-
Lo minacció tirandogli leggermente i capelli
-Lo fai giá senza che ti dica niente-
Protestó l’altro baciandogli il ventre
-Sono cosí felice-
Gli sussurró sulla pelle tirata
-Anche io…-
Erano felici, ben presto avrebbero dato alla luce una nuova vita, una vita nata dal loro amore, il loro principe, il loro cucciolo, il loro campione…il loro piccolo miracolo…

 
SPAZIO AUTRICE
Non chiedetemi da cosa è nata…ma piú tosto a che ora mi è venuta in mente, italiano mentre trattavamo la costituzione XD strano.
Ok mettiamo in chiaro le cose ;)
1 só perfettamente che un uomo non puó rimanere in cinta anche se in rari casi è stata riscontrata la presenza dell’utero nel soggetto
2 no, i genitori non ho voluto metterli apposto non me li sono dimenticati
3 sí lo só, Sakuma giá lo faccio troppo femminile poi lo faccio pure rimanere in cinta, chi mi vuole linciare lo faccia e basta XD
XD oltre a questo spero che la storia vi sia piaciuta bacioni la vostra Fuxiotta95
*corre verso una persona*
RIKU_AKIRI QUESTA È PER TE!!! *la prende in braccio* :3
  
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