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Autore: bloody_lily    13/08/2004    1 recensioni
non so come definire questa cosa, se non un parto delle mie coronarie alcolizzate.
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Too many sad days

Fusione.

 

Al mio Blasfemo. A tutti i Felici dell’universo.

 

Tuesday Morning è © dei Pogues per i quali mi prostro e profondo in lodi. Non vi spiego l’indistruttibile (...) filo logico che conduce dalla canzone al testo e viceversa, vi basti sapere che ce n’è uno. La storia dei conigli e la discussione sulla felicità sono retaggio di qualche situazione vissuta, credo. Lo stile non è particolarmente adatto al dopo-digestione, ma tant’è... mi è venuto in mente tutto così e come al solito ho pensato che non avrebbe avuto senso cambiarlo.

 

 

*Too many sad days
Too many Tuesday mornings
I thought of you today
I wished it was yesterday morning
I thought of you today
And I dreamt you were dressed in morning

 

Corre sulla Vespa costeggiando la zona militare. Il sole marzolino lo scalda rimbalza sui Rayban da aviatore sboccia i fiori nei prati intorno. Il suo sguardo è permeato dalla sicurezza del duro animale-disilluso rockeur-vecchia-guardia. L’aria radicale del ribelle senzadio divelto dal suo contesto e adattato al mondo per concessione. In realtà è molto più profondo intenso turchese del cielo sopra del baratro della società sotto degli accordi dei Pogues sui quali non gli dispiace scanticchiare a tempo perso. È molto più impulsivo curioso di quanto vorrebbe far credere il suo atteggiamento che dà per scontata qualsiasi cosa molto più bardo artista complicato indocile recalcitrante di quanto vorrebbe far credere il suo sguardo-impenetrabile.

Si ferma nello spiazzo. Scende dalla Vespa la rincalca sul cavalletto si siede sull’erba appoggia i gomiti sulle ginocchia.

Lo sguardo-impenetrabile passa sulla rete metallica che separa la riserva dalla verzura intorno accarezza l’idea di diventare militare e disertare per sputare in faccia alla società tutto il suo disgusto abbandona per non cadere nei soliti clichè.

Tutto è in ordine.


But I knew that you
With your heart beating
And your eyes shining
Would be dreaming of me
Lying with you
On a Tuesday morning

 

La vede un po’ dopo. Concentrato com’è sui suoi piani insistenti inconsistenti inesistenti per il presente il futuro prossimo quello posteriore la vede quando è già accucciata vicino alla rete. Il buchetto che ha aperto è appena visibile. Si accinge a farci passare dentro una certa massa pelosa che non riesce a distinguere notifica semplicemente che è vestita di un paio di jeans una maglietta a righe un paio di All Stars e un cappello di paglia a falde larghe anche se d’ora in poi quando ripenserà a questo momento la ricorderà vestita di un certo abito sbracciato azzurro pallido.

Lo sguardo-impenetrabile si fa più acuto. Riconosce fra le sue mani un coniglio che sguscia al di là della rete corre a perdifiato lungo la radura fino agli alberi finchè non si perde fra la flora in lontananza.

Lo sguardo-impenetrabile diventa meno impenetrabile.

Si alza si dà una pacca per spolverare i pantaloni non impolverati lo sguardo torna impenetrabile prima di avvicinarsi.

Tutto è in ordine.

I fell through the window
And I found that I was still breathing
I thought of tomorrow
And the fear that you might leave me
I thought of tomorrow
And I wished it was Monday evening

 

“È zona militare.”

“Lo so.”

“Cos’era quello?”

“Un coniglio.”

“E perchè l’hai liberato qui?”

“Perché è un parco.”

“È un parco dove stanno i militari.”

“Non è vero è un parco disabitato.”

“Perchè liberi conigli nei parchi disabitati?”

“Lo faccio appena posso. I conigli delle fiere mi fanno pena così li compro e li libero dove possono vivere indisturbati.”

“Spendi così i tuoi soldi?”

“A volte. Quando sono felice e voglio che lo sia anche qualcun altro.”

“Sei felice spesso?”

“No.”

“E quando non sei felice che fai?”

“Aspetto di esserlo.”

“Non cerchi la felicità?”

“Si può trovare la felicità?”

“Immagino di sì.”

“Io credo di no è lei che trova te e dura un baleno quando pensi di essere felice è troppo tardi.”

“E allora tu quando li liberi i conigli?”

“Quando la felicità mi passa attraverso in una colazione a letto un raggio di sole sul braccio un giro armonico una bella immagine un bel pensiero penso che sono felice e il pensiero di essere felice prolunga la felicità stessa. Anche il donare un po’ della mia felicità agli altri per esempio ai conigli prolunga la sensazione.”

“Mi chiedo se sia ancora tutto in ordine.”


But I knew that you
With your heart beating
And your eyes shining
Would be dreaming of me
Lying with you
On a Tuesday morning

Il cielo è azzurro celeste turchino sull’orizzonte qualche nuvola scollina da nord con la tramontana il sole è un alone slavato afoso come una macchia d’unto trattata con il borotalco sulla maglia di zecca. È una bella giornata più o meno.

Non vuole fare il soldato disertare vuole essere felice perchè il parco è abitato da conigli felici ma la felicità non si trova ti passa attraverso che quando pensi di essere felice non lo sei più tanto intensamente ma ancora un pochino sì vuole della polvere sui pantaloni perché la scuoterebbe via con stile sorriderebbe con stile ma poi stira solo le labbra mentre guarda lontano dove spariscono i conigli felici.

Guarda i suoi capelli ricci incolti le stringhe di colori diversi la sua fisionomia perfetta asimmetrica affascinante la tesa del cappello che le fa ombra fino alle sopracciglia le righe non parallele della sua maglietta bianca e blu a cui ripenserà sempre quando gli verrà voglia di piangere.

Schietta pura ingenua trasparente come un torrente di montagna. Corrosiva estrema distruttiva decisa come un torrente di montagna.

Chissà se c’è ordine pensa si china verso di lei per rubare un po’ del suo caos aggiungerlo al suo ordine vivere felice con lei nella luce adamantina travolgente frenetica.


Turn your face from me
I will cover myself with sorrow
Bring Hell down upon me
I will surrender my heart to sorrow
Bring Hell down upon me
And I will say goodbye tomorrow

 

“Ti levi gli occhiali?”

“Prima mi baci poi vuoi guardarmi negli occhi? Non c’è ordine.”

“La felicità non è ordine.”

“Io sì.”

“Magari è per questo che adesso non sei felice.”

“Ma tu non sei ordine.”

“Io no.”

“Magari è per questo che invece adesso penso di essere felice con te.”

“Magari d’ora in poi potrei donare un po’ della mia felicità sia ai conigli che a te se ti va.”


But I know that you
With your heart beating
And your eyes shining
Would be dreaming of me
Lying with you
On a Tuesday morning

 

Lascia cadere i Rayban scatta la abbraccia. Perde un po’ del suo stile ordinato ma acquista un po’ di caos felice i suoi occhi brillano come l’acqua del torrente di montagna altrochè sguardo-impenetrabile assaggia ancora un po’ di disordine la prende per mano.

Quando stasera la porterà via sarà convinto che non la lascerà più.

“Magari d’ora in poi i conigli verremo a liberarli insieme.”*

 

 

 

 

 

  
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