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Autore: Arsax    25/02/2013    8 recensioni
Leggi antiche e inviolabili. Quattro ragazzi. Un patto. Una luna di sangue.
Genere: Dark, Fantasy, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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Dopo la morte di Lucius Gier era successo un gran trambusto. Tutti si erano agitati, erano andati nel panico e pensavano di condannare Selene per ciò che aveva fatto senza “prove concrete”. Tutti sapevano che Georg era un amico intimo dei Kaulitz e che, probabilmente, avrebbe fatto di tutto per salvare il suo amico e ricambiare loro il favore di quando Tom l'aveva salvato. Una vita per una vita, per ripagare il debito.
Bill aveva cercato di protestare, di fare in modo che non la uccidessero, piuttosto si sarebbe sacrificato lui al posto suo, se l'avessero incolpata. Durante quei battibecchi e quella specie di “udienza”, Bill svenne e Selene si preoccupò moltissimo.
-Bill! Bill che ti succede? Ti prego rispondimi!
Lo strinse a sé cercando di capire se stesse bene. Georg e Tom si avvicinarono, controllandolo anche loro.
-Da quanto non si nutre?- chiese Georg.
-Da molto tempo prima del matrimonio...- rispose Tom e Georg annuì.
-Ciò che cosa vuol dire? Che significa?- chiese Selene ansiosa.
-Significa che...
-Arrestate Selene Schwarz. La terremo in cella fin quando non saremo giunti ad un accordo, in caso contrario la pena sarà la morte.
Le guardie tentennarono, visto il suo nuovo potere, ma Selene non cercò di opporsi e abbassò la testa. Le misero le manette d'argento che le bruciarono subito a contatto con la pelle, ma cercò di trattenere i gemiti di dolore.
-Pensate a Bill, per favore. Fate in modo che stia bene...- disse mentre la portavano in cella.

Passarono dei giorni, lunghi e interminabili, nei quali aveva avuto flashback molto più spesso di quando non ce li avesse avuti in passato. La sete la sentiva a stento, la preoccupazione per Bill era tanta e anche per Arianne. Non la vedeva da giorni e le mancava da morire.
I flashback riguardavano più che altro il tempo che aveva trascorso con sua madre, con Bill nascosto nel palazzo accanto che la osservava e vigilava su di lei. Un ricordo molto importante che le tornò alla memoria fu quello di lei, che dormiva nella stanza accanto e che si era svegliata per le voci che aveva udito provenire dalla cucina.

Selene cerca di tendere l'orecchio e di fare meno rumore possibile. Sua madre ha un orecchio finissimo, l'ha sempre avuto, e riesce ad udire persino il suo respiro.In cucina c'è un'altra persona con sua madre e la sua voce sembra familiare.
-Tu devi starle lontano!- sbotta Charlotte fra i denti.
-Non posso starle lontano, Charlotte. Tua figlia mi ha...ipnotizzato, stregato.
La voce che Selene aveva udito è quella di Bill. Cosa ci fa il suo Bill a parlare con sua madre? Ciò non ha senso. Sua madre non potrebbe capire che lui è un vampiro, vecchio di anni, e che lui non le avrebbe mai fatto del male perché è suo amico.
-Tu non puoi provare amore, Kaulitz, se non per te stesso. Ha solo dodici anni!
-Lo so...e non sai quanto ciò mi metta in soggezione, che mi blocchi. L'ho vista crescere, Charlotte.
-Tu cosa?!
-Sì...io e lei ci conosciamo...da anni ormai...fin dalla prima volta che l'ho vista non è più uscita dai miei pensieri...sì, lo ammetto, la cosa può sembrare al quanto pedofila, ma non mi vengono in mente quei certi pensieri, capisci? Io voglio solo che lei sia felice, tutto qua...
-Però vuoi anche che il patto sia rispettato, bastardo di un succhiasangue...
-Alt! Ti ricordo che anche tu sei una vampira.
Cosa?! Sua madre? Una vampira! Ciò fa di lei...una vampira! Suo padre è un vampiro? Sua madre uccide le persone per vivere? E Bill? Di quale patto stanno parlando, di cosa stanno
parlando?

Selene è confusa e decide di continuare ad origliare, anche se non è bene.
-Ma tu sei il più bastardo di tutti, Kaulitz. Non ti permetterò di prendere mia figlia e di trattarla come se fosse la tua schiava!
-Lei non sarà mai la mia schiava. Non potrei trattarla così, mi sentirei un verme! Voglio che lei sia felice e con me lo è sempre stata fino ad ora.
-Voglio rompere il patto, Kaulitz.
Bill è preso in contropiede, ma non dice nulla.
-Se ciò che dici è vero, voglio rompere il patto e lasciare che sia lei a decidere.
Bill sospira. -Non so se Gier accetterà di rompere il patto...
-Perché hai paura che lei non ti scelga, che Selene non stia così tanto bene con te o che semplicemente si innamori di un altro perché tu sei un mostro ,e un mostro non è capace di amore.
Perché sta dicendo ciò a Bill? Selene riesce ad intuire che Bill è ammutolito dopo ciò che la madre gli ha detto. La madre però, non sa che Selene è cotta di Bill da anni ormai, però sa che la storia è impossibile perché lui è un vampiro e lei...probabilmente no. Non ha mai sentito il bisogno di sangue umano e mai lo sentirà. Deve togliersi il pensiero di quel vampiro che le fa battere il cuore e di immaginarsi loro due, su un altare che dicono il fatidico “sì”.”

Quella sera, ricordò Selene, sua madre era morta. Ora tutto aveva un senso. Sua madre non si fidava di Bill, Bill voleva che lei si fidasse di lui e Gier voleva vendicarsi. Tutta la sua vita era basata su bugie, scheletri nell'armadio e vendette altrui. Non le veniva neanche da piangere alla scoperta di quelle cose. Troppe lacrime erano state versate, troppi momenti passati a piangersi addosso e tanta, troppa paura. Selene aveva deciso di dire basta. Il passato è passato, non lo si può cancellare perché fa parte di se stessi, ma si può andare avanti imparando da esso e crescendo.
Passò giorni a fissare un punto fisso nel muro, a pensare, a ricordare, a capire. Sognava Bill, Arianne, Tom, Jasmine, Colette, Maryse e tutti gli altri che la fissavano con sguardo vuoto e senza vita. Sognava loro morti, vivi, che le facevano predizioni strane e sognava anche i propri ricordi. La sete la indeboliva e mescolava realtà e ricordi con allucinazioni. Stava impazzendo, o forse era già impazzita, ma a Selene non importava. Bill era in ottime mani, Arianne anche e quindi non le importava più di se stessa. Poteva morire serena sapendo i suoi cari in ottime mani e al sicuro, senza più la minaccia di Lucius Gier.
Un pomeriggio (o una notte?) aprirono la porta della sua cella e sentì due voci confuse e distorte chiederle come stava.
-Ancora...allucinazioni?- chiese con voce roca e intontita.
-Tom, crede che siamo allucinazioni. Dobbiamo subito darle da bere.
Sentì che le portarono alle labbra qualcosa di freddo e liscio, dal quale fuoriusciva un liquido denso e tiepido. Sangue.
Selene spalancò gli occhi e si attaccò al calice come se fosse stata nel deserto per giorni interi senza bere. Quel liquido tiepido e dissetante la rinvigorì, facendole ritornare lucidità.
-Ancora...
Gliene misero ancora e lei bevve con avidità e vedendo con più chiarezza, ad ogni sorsata, i contorni della cella. Mise a fuoco le due figure e vide che erano Tom, Jasmine, Georg e Gustav.
-C-cosa...?
-Shh, stai calma. Ti hanno tenuta qui per due settimane ed essendo tu una vampira neonata hai bisogno di nutrirti con più frequenza rispetto a noi.- disse Georg prendendola in braccio.
-Dobbiamo portarla in camera. Voi prendete altro sangue, io e Gustav penseremo a lei.
Tom e Jasmine annuirono e sparirono, mentre Georg e Gustav la portarono in camera sua. L'adagiarono sul letto e le controllarono i segni vitali. Non appena Tom e Jasmine arrivarono con altro sangue glielo dettero.
Quando Selene fu abbastanza in forze da mettersi a sedere da sola, iniziò a fare domande a raffica.
-Come sta Bill? Dov'è? Posso vederlo?
-Bill è in camera sua, nello stesso stato in cui l'hai visto tu l'ultima volta.- rispose Tom.
-Non si può fare nulla per lui?
-In teoria sì.- iniziò Georg. -Ha bisogno del sangue di un vampiro.
-Be'? Che aspettate allora? Qualcuno glielo dia.
-Vedi...bere il sangue di un vampiro...-iniziò Gustav. -è una cosa molto intima.
-Tom e Bill sono gemelli e...
-Bere il sangue di un altro vampiro è...paragonato al sesso, diciamo così.- cercò di spiegare Jasmine. -Però il sesso puoi farlo con chiunque tu voglia, con o senza amore, ma bere il sangue
di un altro vampiro è...per sempre.- disse volgendo automaticamente lo sguardo verso Tom e lei le strinse la mano.

-Glielo darò io.
-Sei sicura?- chiese Georg.
-Sicurissima. Secondo voi in questi giorni passati in totale isolamento non mi sono tornati alla mente altri ricordi? Be', so quasi tutto del mio passato e voglio aiutare Bill con tutta me stessa.
I ragazzi la guardarono e annuirono.
-Ma prima conviene farti una doccia.- suggerì Jasmine.
Selene si guardò allo specchio e vide che, ormai, il vestito da sposa era ridotto a brandelli, di un colore tra il marrone, il rosso cremisi e bianco sporco. I capelli erano scompigliati e appiccicati al viso per via del sangue coagulato delle sue vittime e del sangue appena bevuto.
Selene storse il naso e andò in bagno, lasciò cadere il vestito a terra e si mise sotto l'acqua bollente della doccia. Lavò via il sangue, tutte le preoccupazioni, l'ansia, la paura e le lacrime. Ancora una cosa non era ben chiara a Selene. Perché l'avevano lasciata andare? Forse come segno di gratitudine per aver ucciso Lucius? Perché era la figlia di una dei più potenti vampiri del mondo? Perché la temevano per il suo potere e perché era la promessa sposa di Bill Kaulitz? Non lo sapeva. Il suo unico pensiero era di rivedere Bill.
Si asciugò ben bene e si rivestì, per poi dirigersi nella stanza di Bill. Durante il tragitto, Jasmine e Tom le avevano spiegato come passare a Bill il sangue, semplicemente avrebbe dovuto mordersi il polso e accostarlo alle labbra di Bill e lui avrebbe fatto il resto in modo automatico.
Selene guardò l'imponente porta e prese un paio di respiri profondi prima di entrare. Entrò e vide subito la figura di Bill sdraiata sul letto, immobile, come se fosse stato un cadavere. Selene si avvicinò cautamente al letto e vi si sedette. Guardò Bill attentamente, memorizzando ogni particolare del suo viso e gli scostò una ciocca di capelli dalla fronte. Senza trucco sembrava più pallido del solito e il respiro totalmente assente.
Gli baciò delicatamente la fronte e gli mise una mano sulla guancia.
-Bill, sono qui. Ora staremo insieme per sempre. Sto ricordando tutto e voglio continuare a ricordare, con te. E voglio anche creare ricordi nuovi da ricordare fra qualche secolo, ricordi nostri, solo nostri. E...- guardò ancora una volta il suo viso e si avvicinò alle sue labbra. -Ti amo.
Gli dette un tenero bacio sulle labbra. Si morse il polso, facendo fuoriuscire un po' di sangue e lo accostò alle labbra di Bill. Questo iniziò a muoversi leggermente, le labbra tremolavano e i canini spuntarono fuori dalle gengive. Bill le morse il polso e iniziò a succhiare il sangue.
Selene pensava che le avrebbe fatto male, ma a parte la sensazione di fastidio iniziale era veramente piacevole. Il suo sangue era in lui adesso.
Bill aprì pian piano gli occhi e vide il viso di Selene, che lo guardava sorridente. Notò che stava bevendo il suo sangue e si staccò di scatto, con gli occhi sbarrati.
-Selene...tu...
-Che c'è? Non ti piace il mio sangue?
-No...è che...tu...sai cosa vuol dire questo?- chiese un po' confuso Bill.
-Cioè, ti preoccupi del mio sangue e non che ti sia svegliato dopo due settimane di coma, mentre io ero in cella e non so perché mi hanno scagionata?
-T-tu...cosa?
Selene roteò gli occhi. -Bill, cosa cazzo ti è successo al cervello. Ohhh! Sveglia! Cioè, mi sono ripresa io dallo stato di “svampitaggine” e ora ci vai tu?- chiese ridacchiando e lui si unì a lei.
-Sei stato in coma per circa due settimane e questo era l'unico modo per risvegliarti.- disse alzando il polso. -E so anche cosa significa questo atto e lo voglio.
Bill la guardò felice, non riusciva a credere a quelle parole. La strinse a sé felice e la baciò. Un bacio caloroso e appassionato. Un bacio di sollievo, felicità.
-Ti ho aspettata per secoli...finalmente ti ho trovata.
-Ora staremo insieme, per l'eternità.
-Ti amo, piccola.
-Anche io, vecchietto bisbetico e isterico.
Col pensiero che avevano l'eternità davanti a loro, lasciarono traboccare il loro amore in baci e abbracci calorosi e facendo l'amore come se fosse l'ultima volta.

 

Epilogo

 

Roxanne guardò la posta annoiata. Non c'era mai nulla di interessante nella posta. Tasse. Pubblicità. Tasse. E ancora pubblicità. Stava per buttare via tutto, ma un foglio di carta spessa e costosa, rilegata in argento attirò la sua attenzione.

Siete ufficialmente invitati al matrimonio di
Bill Kaulitz-Trümper

&

Selene Schwarz

il 26 Ottobre 2012”

Roxanne sorrise. Si diresse in salotto.
-Guarda.- disse passando il biglietto ad una donna.
-La mia piccola...sta crescendo così in fretta...
-Già. Verrai con me al matrimonio, Charlotte?
-Be', le mie piccoline mi sono mancate tanto e ora che non c'è più Lucius Gier, direi che posso tornare da loro.
-Secondo te come reagiranno?- chiese Roxanne alla sorella.
-Be'...spero non siano troppo arrabbiate con me. Non ho mai smesso di star loro vicino.
Charlotte ricordò di quando le seguiva nell'ombra, rimboccava loro le coperte senza che lo sapessero e di come aveva visto Bill proteggerle con le unghie e con i denti, soprattutto da loro padre.
Charlotte sperava avrebbero capito. Non vedeva l'ora di riabbracciare i suoi gioielli più preziosi.

 

Fine.
 

Ringraziamenti.
Vi ringrazio di cuore per aver seguito la storia fino alla fine e ringrazio in particolare coloro che hanno commentato e che si sono appassionati talmente tanto alla storia da recensire quasi ogni capitolo. Vi ringrazio davvero tanto. L'avventura di Selene finisce qui, spero che mi seguirete in altre storie che ho in mente di scrivere e che recensirete in tantissimi. Non so quando riuscirò a pubblicare, ma spero prestissimo. Vi mando un enorme bacione e un ultimo grandissimo GRAZIE!
Alla prossima storia, con affetto
Arsax <3

  
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