Occhio
Quando Murasakibara
si fissava su qualcosa, diventava ossessionato e ossessionante. Quella volta la
vittima delle sue continue insistenze fu Himuro.
In particolare, Atsushi si
era convinto che il compagno portasse un’acconciatura che gli coprisse con il
ciuffo l’occhio sinistro perché voleva nascondere qualcosa. Le ipotesi erano
svariate: poteva trattarsi di una cicatrice; o magari di strabismo; o chissà
cos’altro. Ogni volta che Atsushi sparava una delle
sue fantasiose idee, Himuro si limitava a dirgli ‘No.
Mi piace semplicemente portarli così’.
Ma Murasakibara rimaneva
sempre scontento da quella risposta. Decise, quindi, di passare ai fatti: se Tatsuya non voleva svelargli il suo segreto, allora lo
avrebbe scoperto da solo. Bastava scostargli il ciuffo di capelli corvini e così
avrebbe visto con i propri occhi la verità.
Dato che non aveva abbastanza pazienza da aspettare
che l’occasione propizia si presentasse spontaneamente, decise di crearla lui
stesso. Gli chiese se volesse rimanere a dormire da lui per quella notte. Himuro acconsentì senza sospettare nulla. Per i genitori di
Atsushi, Tatsuya era
semplicemente un amico, nonché compagno di squadra, con il quale il figlio
aveva stretto un solido legame. Non sospettavano minimamente della relazione
più intima che univa i due giovani e di certo questi non volevano farsi
scoprire.
Per quella sera, quindi, dovettero limitarsi a un
limitato scambio di effusioni per non fare rumori molesti e sospetti. Arrivato
il momento di dormire, Murasakibara lottò
strenuamente per non farsi ghermire dal sonno prima di Tatsuya:
cosa non facile da parte sua, visto che dormire era una delle sue grandi
passioni (dopo il basket e il cibo). Fece molta attenzione nell’ascoltare il
respiro di Himuro. Quando lo avvertì divenire
regolare, profondo e cadenzato capì che si era assopito.
Lentamente si sporse dal suo letto alla occidentale
per guardare il compagno disteso sul futon di riserva che usava per ospitarlo.
Dalla finestra penetrava una lama di luce lunare che gli permetteva di scorgere
il volto dormiente di Tatsuya. La folta ciocca di
capelli nera era sempre al suo posto: una curiosa infrazione delle leggi della
fisica a cui Atsushi prestò poca attenzione.
Allungò il braccio delicatamente. Sapeva che Himuro aveva un sonno leggero e il minimo scricchiolio
avrebbe potuto destarlo. Quando Murasakibara aveva un
obiettivo che voleva realizzare a tutti i costi, era capace di mettere da parte
tutta la sua pigrizia, tutta la sua famelicità o tutta la sua impazienza.
Con la punta dell’indice agganciò il ciuffo di Tatsuya, facendo molta attenzione a non sfiorargli il naso.
Ritirò il dito piano, scoprendo un millimetro alla volta quella parte del viso del
compagno perennemente nascosta. Comparvero le prime ciglia, ma non c’era ancora
traccia di qualche stranezza. Continuò imperterrito fino a metà del percorso.
Infine, dopo un tempo indefinito, riuscì ad ammirare
il volto di Himuro nella sua interezza.
Perfetto. Non c’era proprio niente di anomalo da
dover celare al mondo.
Atsushi
si avvicinò ancora per studiarlo meglio, ma non trovò nessun difetto, neanche
minimo. Sbuffò sonoramente: aveva fatto tutta quella fatica per niente.
“Sei soddisfatto, Atsushi?”
disse Tatsuya all’improvviso.
“Da quando sei sveglio?” Murasakibara
non mostrò il minimo imbarazzo o senso di colpa per essere stato beccato in
flagrante.
“Dall’inizio.” Himuro aprì
gli occhi e osservò la faccia del compagno, il ritratto della delusione.
“Avresti preferito che avessi un qualche tipo di deturpazione?”
“Certo che no, però…” Atsushi
si ridistese sul proprio materasso ed emise un secondo sospiro di
insoddisfazione. “È scocciante scoprire di essersi sbagliato.” Si girò dall’altra
parte, quasi si fosse offeso.
Himuro,
sorridendo, si sollevò e lo raggiunse sul suo letto abbastanza largo per
ospitarli entrambi, ma insufficiente per dormire insieme comodamente. Tuttavia,
per quella sera, visto che Atsushi sembrava bisognoso
di consolazione, si poteva sorvolare su quest’ultimo inconveniente.
Note
dell’autrice
Rieccoci qua! Questo aggiornamento è
arrivato più tardi perché speravo che uscissero prima i risultati del contest
al quale sta partecipando l’altra shot, ma a quanto
pare ci vorrà ancora un po’. Per cui, mi sono rimboccata le maniche e ho
scritto questo!
All’inizio avevo persino pensato di
descrivere davvero un leggero strabismo di Himuro,
poi ci ho ripensato e sinceramente sono abbastanza contenta del risultato
finale ^^ L’ispirazione su questa coppia non mi ha ancora abbandonata, ma ho
avuto un’idea un po’ malsana per una delle future shot
e devo convincermi se scriverla davvero o lasciare che certe assurdità
sprofondino nei più oscuri abissi della mia mente :S
Ringrazio immensamente chi sta
seguendo questa raccolta e soprattutto chi la commenta dandomi così la forza di
continuarla con tanto entusiasmo!