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Autore: jSheerios    26/02/2013    0 recensioni
«Ti amo, Denise. » mi disse Harry baciandomi le labbra con quella delicatezza e dolcezza da far girare la testa a qualsiasi ragazza. Ogni volta che le sue perfette labbra toccano le mie, il mio cuore batte talmente forte da poter fare concorrenza ad una banda che passa per la strada.
«Ti amo» risposi io ricambiando il bacio, accoccolandomi tra le sue calde braccia e chiudendo finalmente gli occhi,addormentandomi.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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«Ti amo, Denise. » mi disse Harry baciandomi le labbra con quella delicatezza e dolcezza da far girare la testa a qualsiasi ragazza. Ogni volta che le sue perfette labbra toccano le mie, il mio cuore batte talmente forte da poter fare concorrenza ad una banda che passa per le strade della bellissima Londra. 
«Ti amo» risposi io ricambiando il bacio, accoccolandomi tra le sue calde braccia e chiudendo gli occhi per addormentarmi, finalmente.
Quella notte fu la nostra prima notte insieme. Dopo la morte dei miei genitori andai finalmente a vivere da lui, dopo quasi un anno di fidanzamento. Domani , appunto, è il nostro primo anniversario e Harry non è uno di quei ragazzi che si scorda queste date così importanti. Lui è un ragazzo dolce, comprensivo, perfetto, bello sia dentro che fuori. Ha avuto anche lui problemi in famiglia: i suoi genitori sono morti in un incidente stradale mentre stavano tornando da una vacanza a Parigi. Lui era con i suoi zii che gli hanno dato la brutta notizia 3 giorni dopo. Da quel momento non ha voluto parlare, vedere o uscire con nessuno. Si sentiva solo e inutile. Ha iniziato ad andare male a scuola, per poi fare tantissime assenze e essere bocciato al quarto anno di liceo.
 E ora eccoci qua: nella stessa scuola, nella stessa classe, nella stessa casa, nello stesso letto. Lui dice che se non mi avesse conosciuta quel giorno nella biblioteca della scuola, si sarebbe suicidato. Al solo pensiero piango. Per me lui è tutto, e per lui io sono tutto.
Sono le 7:00 del mattino, la luce del sole che penetra dalle fessure della serranda inizia ad infastidirmi. Strizzo sempre di più gli occhi portando il braccio destro dall’altra parte del letto per vedere se lui c’era. Il letto era vuoto e molto disordinato. Sembra che ci fosse passato un tornado li sopra. 
Mi alzo dal letto indossando solo la sua maglietta grigia e larga trovata a terra e inizio a scendere le scale in mutande e a piedi nudi. Ebbi un fremito toccando le mattonelle del pavimento completamente ghiacciate. Scesi rumorosamente le scale e lo vidi seduto sul divano, come sempre, a guardare il suo programma preferito. 
Mi incamminai verso il bancone osservandolo. Distolsi un attimo lo sguardo e vidi una brioche calda sul bancone. La presi e iniziai a mangiarla bevendo nel frattempo un po’ di succo direttamente dal cartone. 
Finito di mangiare andai da lui e mi sedetti sul divano appoggiando la testa alla sua spalla. I suoi riccioli sono perfetti anche appena sveglio. 
«Buongiorno, Den» mi disse guardandomi attentamente negli occhi. 
Oh Dio, i suoi occhi. Di un verde smeraldo, tanto intesi da mandare una ragazza come me in iperventilazione o direttamente in coma. I suoi occhi sono la mia kryptonite. Quando li guardo mi perdo in quell’immenso verde e quasi sempre scordo cioè che devo dirgli.
«Den? Ti sei addormentata con gli occhi aperti? »  mi fece presente facendo spuntare quel bellissimo sorriso sghembo dalle sue labbra perfette e mostrando i suoi bianchi e scintillanti denti.
«Oh, si scusa. Lo sai che effetto mi fanno i tuoi occhi. Buongiorno Harry» risposi in ritardo di qualche secondo arrossendo e abbassando lo sguardo per evitare di cadere in quella trappola mortale per ragazze 17enni.
Con le sue dita fredde alzò il mio viso, portando le sue labbra alle mie. Sentii un brivido sulla mia schiena e con le dita iniziai a giocherellare con i ricci che gli cadevano sul collo. Fu lui ad interrompere quel bacio, perché sa che, se non lo fa lui, potrei continuare a baciare quelle labbra per sempre.
«E’ tardi. Quindi dai, vestiti che io mi sistemo un po’ i capelli» mi disse trattenendo una risata.
«Ma che cosa vuoi sistemare? I Tuoi capelli sono sempre impeccabili. Tu sei impeccabile- dissi arrossendo- non come me che appena sveglia sembro un mostro venuto dall’aldilà» dissi con sarcasmo e ridacchiando un po’.
«Non è vero. E poi lo sai che a me piacciono così tanto i capelli un po’ disordinati» mi disse cercando di stamparmi l’ennesimo bacio.
«Ma non dovevi andare a sistemarti i capelli?» dissi fermandolo appoggiando il mio indice sulle sue labbra morbide che iniziarono a piegarsi dando vita a quelle due fossette adorabili che amo. Gli diedi un bacio sulla guancia perché vidi che ci rimase male di quel mio gesto, non sopporta quando una ragazza rifiuta un suo bacio.
«Si, infatti. Però tu vestiti» rispose voltandomi le spalle. Sentii che ancora ridacchiava e io accennai un sorriso. 
Lo guardai incamminarsi in bagno per un po’ prima di andare a vestirmi e poi, finalmente, anche io andai in camera da letto per vestirmi. Presi i miei soliti jeans strappati e fregai una maglietta ad Harry, com’è di mia abitudine fare quasi ogni mattina. Indossai le mia amate converse nere e iniziai ad incamminarmi verso il bagno per andarmi a lavare. 
A lui non piace il mio modo in cui mi vesto. Mi vorrebbe un po’ più femminile ma io non mi sento a mio agio con tacchi, gonne e camicette sexy. Quindi gli dissi che se fosse stato con me si sarebbe dovuto assolutamente abituare al mio vestiario da maschiaccio.
La porta del bagno era chiusa, allora bussai e lui disse che potevo tranquillamente entrare. 
«Ancora ti fai i capelli? Ma quanto sei vanitoso?» dissi ridendo come una pazza.
«Smettila di sfottermi, se no ti prendo per i piedi e di faccio stare a testa in giù per parecchio tempo» disse con sarcasmo.
«Si, si. Sempre la stessa cosa. Piuttosto fammi un po’ di spazio che devo sistemarmi» dissi più seriamente di prima.
Guardai l’orologio e vidi che erano già le 7:55. 
«Porca puttana, è tardissimo!” esclamai infilandomi lo spazzolino colmo di dentifricio in bocca.
«Tranquilla dai. Almeno ho una scusa per poter andare più veloce con la macchina dato che tu non me lo permetti» urlò dal piano di sotto.
Io feci subito. Una spazzolata ai denti, una lava alla faccia e una sorta di pettinata ai capelli tanto per sciogliere quei nodi fastidiosi. Uscita dal bagno presi la borsa in camera mia e scesi le scale quasi correndo e rischiando di inciampare ad ogni gradino e vidi lui aspettarmi davanti la porta sorridente. 
Gli diedi un bacino e mi feci una corsa verso la macchina già aperta. Mi accomodai sul sedile del passeggiero e lui, con molta calma, aprì lo sportello, si sedette e infilò le chiavi per accendere il motore. 
«Non correre, per favore» gli supplicai.
«Come vuoi» mi disse premendo l’acceleratore e, sempre insieme, iniziammo a dirigerci verso la nostra scuola per iniziare una nuova e lunga mattinata noiosa
  
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