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Autore: biebsharibo    26/02/2013    1 recensioni
'Quel ragazzo lo conoscevo,e il fatto che fosse lì non era positivo per me.'
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Era lunedì mattina e mia madre già bussava insistentemente alla porta per farmi svegliare.
‘Signorina! Sono le sette,pensi di alzarti da quel letto,o rimarrai a dormire per sempre?’ urlò.
Mmh,proposta allettante,visto che nulla nella mia vita andava mai per il verso giusto.
‘Cristo mà,sono sveglia!’ sbottai innervosita.
La sentii imprecare mentre andava in cucina probabilmente a preparare/bruciare le sue schifose frittelle.
Io e mia madre ci odiavamo,passavamo tutto il tempo a litigare,e quando non lo facevamo..beh,quando non lo facevamo era perché in quel momento non era in casa a rompere i coglioni.
Amore vero,il nostro.
Camminai a fatica verso l’armadio,acciuffai distrattamente un jeans e una maglietta abbinata e andai in bagno a cambiarmi.[…]
 
Cazzo,erano le sette e venti,dovevo sbrigarmi,o mia madre mi avrebbe,e non sto scherzando,mangiata viva al posto delle sue frittelle. O con loro,molto probabilmente.
Arrivata in cucina salutai quel rompipalle di mio fratello John scompigliandogli i capelli.
Era una cosa che odiava,e io sapevo come farlo arrabbiare.
‘Vaffanculo,cogliona.’
‘Buongiorno anche a te,fratellone.’
Nostra madre ci guardò con aria severa prima di sputare un ‘Buongiorno.’ freddo come il ghiaccio.
Grugnii in tutta risposta.
 
Da quando mio padre era morto non era più una madre come le altre,era una vipera.
Scommetto che mi dava la colpa della sua morte. Come biasimarla,me la davo anche io.
Quel giorno stavamo litigando per la strada,come al solito,quando a un certo punto lui mi mise le mani addosso. Non ci vidi più dalla rabbia,gli diedi uno spintone,lui cadde all’indietro,e quel maledetto motorino,che aveva passato il semaforo con il rosso,gli portò via la vita. Per sempre.
Da allora tutto era una merda.
Come già detto,mia madre mi odiava,andavo male a scuola perché non mi impegnavo mai,e avevo perso molti dei miei amici.
 
Tornai,per mia sfortuna,con la mente nel mondo dei comuni mortali giusto in tempo per vedere mia madre che mi porgeva lo zaino con fare indifferente. Lo presi e lo lanciai a terra. Dovevo mettermi le scarpe. Salii le scale che portavano in camera mia e sedendomi sul bordo del letto mi infilai distrattamente un paio di converse basse bianche,presi una giacca di jeans e mi precipitai di sotto. Qui trovai un fratello ancora intento a fare colazione e una madre straincazzata che urlava ‘Non gettare mai più le cose per terra in questo modo,mi hai sentito?’ e io in tutta risposta sputai un ‘Si,ciao.’,e uscii di casa quasi correndo.
Appena fuori mi lascia scappare un ‘Rompicoglioni.’. Sentii una risatina alla mia sinistra. Poteva essere solo una persona. Mi girai e vidi lei,la ragazza della casa a fianco,presa molto a bene di tutta la situazione. La guardai con disprezzo e le dissi ‘Cazzo ridi,che domani muori.’ e soddisfatta vidi quel suo sorrisetto sparire piano piano da quel suo bel faccino. L’avrei uccisa? Si.
Decisi che era meglio avviarsi a scuola,anche se la tentazione di rimanere e prenderla a sberle c’era,ed era molto forte.[…]
 
Arrivai a scuola e subito mi diressi verso gli armadietti per posare le mie cose,e guardare,come ogni mattina la foto di mio padre,che mi dava più o meno la forza per affrontare quella che sicuramente sarebbe stata una giornata di merda,come le altre.
Delle mani sui fianchi mi riportarono alla realtà e mi fecero saltare dalla paura.
Ovvio che era lui,il mio migliore amico.
‘Cazzo Luke,mi fai paura così.’ dissi cercando di sembrare arrabbiata,ma lasciandomi comunque sfuggire un sorrisetto da bambina.
‘Oh scusami tanto Jess.’ disse prendendomi in giro.
Gli diedi uno schiaffo sul petto per farlo stare zitto e insieme ci incamminammo per i corridoi. Io parlando di quanto odiassi mia madre,e lui parlando dei suoi problemi con la fidanzata,Emma.
Una troia colossale,per descriverla in tre parole.
Lei odiava me,perché era gelosa,e io odiavo lei,perché aveva tradito Luke più di una volta. Era sempre tornata da lui comunque,con mille promesse e paroline dolci,che in un modo o nell’altro risvegliavano l’anima caritatevole di Luke,facendolo tornare da lei come un cagnolino.
Fortuna che non veniva a scuola nostra,altrimenti i corridoi sarebbero diventati un campo di battaglia.
 
Luke era arrivato alla classe di storia,mentre io dovevo andare ancora avanti per quella di scienze.
Mi salutò con un bacio sulla fronte,e sparì dalla mia vista. Come diavolo faceva?
Vabbe,ci saremmo rivisti a pranzo.
 
Più avanti vidi un gruppetto di ragazzi che parlavano e guardavano dalla mia parte.
Mi sentii avvampare,che avevo fatto per meritarmi quelle attenzioni?
Il ragazzo di spalle si girò a guardarmi. Subito mi paralizzai.
 
Quel ragazzo lo conoscevo,e il fatto che fosse lì non era positivo per me.
 
Mi chiamo Jessica,e la mia vita stava prendendo decisamente una brutta piega.
 
 
  
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