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Autore: _Sam    26/02/2013    43 recensioni
Perché Niall aveva fatto in modo fosse così. Aveva costruito un ponte sopra il suo fiume,per far sì che nessuno lo notasse o considerasse, voleva solo lo sorvolassero lasciandolo chiuso in sé stesso, c'èra un ponte sopra il suo fiume,per far sì che nessuno ci affogasse, dovendo subirsi le sue stesse paranoie, ci aveva messo troppo a costruirlo e non avrebbe permesso a nessuno di distruggerlo
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«E perché?» chiese Harry, con lo stesso tono di un bambino incosciente del senso della vita.
Già, perché?!
«Sono impegnato»
«A fare cosa?»
«I cazzi miei»
«Che schifo»
Niall si alzò, non voleva sentire il discorso che, sicuramente, Harry aveva già preparato; quel ragazzo era sempre pronto a tutto, e, infatti, era anche consapevole di quel gesto.
«Vai via?»
Niall lo guardò ironico.
«E se ti dicessi che viene anche Freccetta Fighetta?» Gli chiese con malizia per poi continuare «Preferiresti farti i cazzi tuoi, o lei?» Lo sguardo di Harry, ora, emanava una esaltate sfida.
«Si chiama Arrow» Era l'unica cosa d'illogico che trovò in quella breve ma diretta frase di Harry.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Incipit.


 

Alla mia maestra delle elementari.
Per avermi definita pasticciona, e per aver corretto i miei temi con disgusto,
definendo i miei errori, orrori.
A lei per esser da sempre la mia peggior vicina di casa.
A lei perché semplicemente,la odio.
Ringraziamento speciale anche a:Trenitalia che porta costantemente i miei treni in ritardo dandomi il tempo e l'ispirazione per questa fan fiction.
 


 
Aveva nove anni quando lo fece per la prima volta, le converse alte amaranto lasciavano poco spazio ai calzini azzurri,le gambe bianche e magre dondolavano a ritmo dei suoi pensieri, le sottili labbra rosee reggevano il tappo della penna insalivato da intere ore passato a farsi torturare dalla sua bocca , i suoi grandi occhi gli mostravano immagini che nessun'altro poteva vedere o capire, perché nessuno riusciva mai ad' entrare nel suo mondo.
 Il suo sguardo si spostò sulla lavagna, dove la voce della maestra,muta alle sue orecchie, non finiva mai; aveva paura che da un momento all'altro, la bassa e grassa donna,potesse consumare il poco ossigeno ancora disponibile in quella stanza coperta di disegni e cartine, che a tutti i bambini gridavano allegria e a lui esasperazione.
Aveva solo nove anni,quando capii che un posto per lui non c'èra.
Tutti i bambini volevano il rosso con i brillantini, ma lui doveva accontentarsi del solo rosso, perché per lui non c'èra mai niente in più.
Nove anni e lui si era creato un suo mondo, dove poteva avere tutto, dove i dinosauri giocavano a nascondino con lui, dove qualcuno s'interessava a lui; non sapeva dov'era ma sapeva che esisteva, perché lui ci viveva costantemente, era un luogo dove lo accettavano,dove poteva essere sé stesso, era l'unico posto dove poteva avere il rosso e i brillantini sopra, era l'unico luogo dove si sentiva felice.
Aveva nove anni quando la sentii per la prima volta, con la penna che scorreva indefinita su quel foglio che rendeva ufficiale ogni cosa.
-Biografia e Autobiografia- Alzò il capo distratto da quelle tre parole che lo confusero lasciando incompleto e incustodito il suo gioco.
Si fece nuovamente tutto più rumoroso, e lui si concentrò nuovamente per ritornare a finire ciò che aveva lasciato in sospeso, ma non ci riuscii, e fu costretto ad' ascoltare la vecchia donna.
-Niall!- lo urlò talmente forte che si sentii strappato via. Alzò il suo capo piccolo ma complesso.
-Quante volte ti ho detto di non mangiucchiare quel maledetto tappo, chissà quanti germi contiene, sputalo subito via!- Tutti lo stavano guardando curiosi e lui si sentii volare via, ubbidii sentendo un vuoto fra le sue labbra che si serrarono umide e affaticate.
-Biografia è la storia della vita di un personaggio raccontata da qualcuno di esterno, perciò è in terza persona. Autobiografia, sono per esempio io che racconto la storia della mia vita è quindi in prima persona, chiaro?- il suo sorriso lo intimoriva, le sue labbra larghe lo facevano tremare. Lo  guardò come lo guardava sempre, con pregiudizio e intolleranza per poi scostare lo sguardo schifata su chi la stava richiamando. Niall Abbassò lo sguardo, desiderando di sparire, di riuscire a ritornare nel suo mondo, quello dove tutto è vero e nulla t'illude.
-Maestra?Anche io posso scrivere una mia autobiografia?- Niall si girò lentamente verso quella voce ridicola e falsa.
-Certo tesoro, devi solo saper definire bene i fatti della tua, per ora, corta vita e esporli in un ordine cronologico-
Lui seguii lo sguardo dell'insegnante.
-E se non ci fosse vita da raccontare?- intervenne lui, sotto le stridula delle sedie che si spostavano a osservarlo.
-Come hai detto Niall?- La bassa donna si piegò un poco tendendo le sue orecchie come a incitarlo a parlare più forte
-Se io non avessi una vita da scrivere,da raccontare, non potrei scrivere una mia autobiografia- Affermò più deciso.
Rise come a prenderlo in giro –Tutti hanno una vita da raccontare, tutti quelli che stanno in questo mondo adesso stanno vivendo, anche tu hai la tua di vita, ma cosa t'inventi?-
Lui abbassò lo sguardo sbuffando, lo rialzò trovando quelle labbra tanto larghe in attesa di risposta –Io non vivo in questo mondo, ma se va comunque bene,  potrei scrivere una mia autobiografia del mio mondo?-
Rise. Lei rise di nuovo e questa volta non fu sola, risero tutti.
-Niall, smettila di sognare ad occhi aperti, disintegra il tuo mondo e vivi in questo finché esiste- non la smettevano più, ridevano e non smettevano.
Sono solo invidiosi Niall
Il suo sguardo si muoveva a scatti, e si fermò su una nuova pagina del suo quaderno.
La maestra si ricompose, iniziando a scrivere con il gesso bianco sulla nera lavagna, dimenticando Niall, come se nulla fosse accaduto.
-Scrivete sul quaderno BIO= dal greco Bios che significa Vita-
Niall impugnò con la sua innocente mano sinistra la penna e lo fece per la prima volta ,con le converse amaranto legate strette alla caviglia e le gambe ormai ferme separate dai loro pensieri, lo scrisse,  diede il suo primo significato alla parola "vita"

  
                           
                             BIO=
B
astarda Insegnante Obesa.

  

 
 
RESTA DI STUCCO, E' UN BARBATRUCCO .__.

È sempre un'emozione pubblicare nuove fan fiction,non si mai cosa ti riserverà e  in quanti la seguiranno,sempre se qualcuno la seguirà.
Premetto che questo potrebbe essere un incipit a flashback, ma non è appropriato chiamarlo così dal momento che è radicalmente più lungo di un incipit tradizionale,ma visto che chiamarlo prologo mi sembrava ancor più scorretto, l'ho considerato come incipit (visto che non sapevo in che altro modo chiamarlo).
Chi già mi conosce sa che amo particolarmente gli inizi "Misteriosi" quindi è palese che non si capisca molto da questa scena d'apertura.
So già d'avere una storia in corso, quindi penso sarà complicato mantenerle entrambe e non so quando mai aggiornerò questa, ma ci tenevo particolarmente, visto che oggi compio un anno di iscrizione in questo sito, e volevo festeggiare in qualche modo.  
Se lascerete un parere (anche breve) a questo primo capitolo, ve ne sarei immensamente grata.
Alla prossima

_Sam  

   
 
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